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Autore: dark_witch    20/02/2014    0 recensioni
Finalmente riesco a pubblicare il prequel di "Hello, Goodbye". I personaggi sono gli stessi, ma torniamo un po' indietro nel tempo, ai primi anni del liceo. Le avventure di Crystal (Sophia Bush)[in particolar modo], legate a tutti gli altri personaggi. Se vi va, date un'occhiata e fatemi sapere cosa ne pensate! Ve ne sarei grata!
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Note dell'autrice: Non sono morta, sono ancora qui, ma lo studio mi ha portato via moltissimo tempo e le idee erano andate alla deriva, ma utlimamente ho ripreso in mano questo prequel (e anche la storia da cui nasce) quindi eccomi qui, col secondo capitolo.

Ricordo che questo è il prequel della storia
 "Hello, Goodbye"

Vi lascio un banner che mostra i personaggi della fanfic. Vi ricordo chi sono: Crystal (Sophia Bush), Kimberly (Alexis Bledel), Michael (James Lafferty), Matt (Matt Bomer), Justin (Darren Criss) e Nick (Chace Crowford)
Detto questo, buona lettura e fatemi sapere cosa ne pensate! ;)
Claudia

Capitolo 2.


18 novembre 2008

Crystal si era appena infilata una minigonna di jeans e una maglietta rossa per quell'occasione. Niente di volgare o esagerato anche se lo sguardo di Rob non era della stessa idea.
- Non vorrai uscire così vero?
Crystal aveva allargato le braccia e si era guardata.
Perché? C'è qualcosa che non va?
Primo quella gonna è troppo corta e due quella canottiera è troppo scollata!
Le aveva risposto in padre indicando prima l'uno e poi l'altro pezzo dell'abbigliamento.
La tunica da suora l'ho portata in lavanderia e fino a lunedì non è pronta!
Aveva affermato sicura la ragazza strizzando l'occhio in direzione di Rob.
- Avanti, non sono più una bambina e dovresti vedere come vanno in giro le mie compagne di scuola. Ti assicuro che io così sono esattamente una suora!
E si era portata la mano destra sul cuore e aveva alzato la sinistra come a giurare che le sue parole erano la verità. Poi Robert aveva piegato la testa da un lato e aveva continuato a guardarla dall'alto al basso, scuotendo la testa.
Che c'è adesso? Non mi vado a cambiare per le tue ossessioni da padre geloso!
No, no è che...sei sicura di voler uscire con quelle scarpe?
Aveva chiesto il padre indicando le consumatissime converse rosse che spiccavano ai piedi della ragazza.
Certo! Così nessuno si approfitterà di me! Appena vedranno queste scarpe- e aveva sollevato una gamba- scapperanno a gambe levate!
E gli aveva sorriso. 
Magari potresti completare la trasformazione con una scarpa più femminile, non trovi?
Papà tre minuti fa non volevi farmi uscire di casa perché la mia gonna era troppo corta e la canottiera troppo scollata e ora mi dici di mettere i tacchi? Hai la febbre o cosa? Comunque ti ricordo che non ho scarpe col tacco nel mio guardaroba. Al prossimo shopping con Kim li prenderò sicuramente se a te fa tanto piacere!
E aveva sbattuto la porta di casa, sicura che Rob, dalla parte opposta, stesse ridendo per la sua ultima affermazione.

Arrivata a casa di Nancy Porter aveva aspettato qualche minuto prima di entrare. Justin le aveva appena mandato un sms dicendole che era in ritardo, ma di non preoccuparsi perché sarebbe arrivato. Crystal aveva sorriso e aveva riposto il telefono nella sua borsetta. Aveva alzato lo sguardo fiera ed aveva suonato il campanello. Nancy in persona era andata ad aprire la porta.
- Accomodati pure! Non ero sicura che saresti venuta!
- Perché non sarei dovuta venire?
Aveva chiesto innocentemente Crystal iniziando a preoccuparsi che il suo invito in realtà nascondesse qualcosa. La bionda aveva scosso la testa senza risponderle. Le aveva indicato gli alcolici e gli stuzzichini e l'aveva lasciata da sola. Una delle cose belle di Crystal era che non si perdeva mai d'animo. Anche da sola in mezzo a quella folla ubriaca non si sarebbe lasciata abbattere. Si era avvicinata al tavolo delle bevande e ad un ragazzo aveva chiesto se ci fosse qualcosa di non alcolico. Il ragazzo l'aveva guardata male e le aveva allungato un succo di frutta. Crystal aveva scrollato le spalle e aveva cominciato a gironzolare per la casa. Aveva notato che Nancy non aveva badato a spese per quella festa, aveva addirittura ingaggiato una band. Ad un altro angolo della casa, invece, era posizionato un DJ. Sul divano del salotto c'era un groviglio di gambe e braccia, maschili e femminili, ma Crystal non si era data tanta pena per capire chi stesse baciando chi. Aveva sorriso e scosso la testa e si era allontanata nuovamente. Il bagno era in cima alle scale e mentre le stava salendo, Justin le aveva scritto che entro un paio di minuti sarebbe arrivato. La ragazza aveva sospirato e mentre stava mettendo via il telefono si era scontrata con uno sconosciuto. Si stava scusando e nel momento stesso in cui aveva incrociato il suo sguardo, le parole le si erano incastrate in gola. Michael la guardava allibito. Occhi e bocca spalancate nello stesso momento.
E tu che ci fai qui?
Le aveva chiesto. Crys aveva sollevato le spalle e gli aveva sorriso.
La tua ragazza mi ha invitato. Anche se non ho ben chiaro il motivo. Sospetto che ci sia qualcosa sotto.
Gli aveva rivelato, prima di accorgersi di aver parlato con la persona sbagliata dei suoi sospetti. Michael era pur sempre il ragazzo di Nancy e le avrebbe riportato tutta la conversazione. Quindi si era voltata e si era allontanata molto velocemente da Michael, pregando che lui non raccontasse nulla. Era arrivata fino al giardino sul retro quando aveva scorto Justin dalla parte opposta della cancellata. Lo aveva aiutato a scavalcarla e lo aveva abbracciato.
Mi sono perso qualcosa?
Le aveva chiesto.
No nulla, sono solo contenta che tu sia arrivato.
Gli aveva risposto sorridendogli, mentre Justin l'aveva abbracciata un'altra volta. Aveva già imparato a capirla. Qualcosa era successo, ma Crystal non era ancora pronta a rivelarglielo. Justin sapeva tutto di lei e Michael e riteneva che il capitano di football fosse un gigantesco idiota, ma era convinto che a lui piacesse Crystal. Erano rientrati in casa nello stesso momento in cui Nancy era salita sul piccolo palco allestito nella gigantesca veranda.
Volevo ringraziare tutti quanti per essere venuti stasera. Volevo anche tranquillizzarvi che io e Michael siamo ancora insieme, e lo saremo per molto nonostante alcune voci che lo vogliono con un'altra ragazza.
Tutti gli sguardi dei presenti, in quello stesso momento, si erano spostati su Crystal che era imbarazzata, allibita e immobile. Aveva spostato immediatamente gli occhi per tutta la sala e appena aveva incrociato lo sguardo di Michael, il ragazzo aveva alzato le braccia e scosso la testa, inconsapevole di quello che sarebbe accaduto. Nancy aveva tossito fintamente per attirare nuovamente l'attenzione su di lei.
Saremo il vostro Re e la vostra Regina quest'anno. E per garantire la verità delle mie parole, passerò ai fatti.
Era scesa, aveva afferrato Michael e lo aveva trascinato sul palco. Un attimo dopo lo stava baciando con passione come a marcare il territorio. Una volta separati, Nancy aveva guardato Crystal sottolineando che Michael era suo e di nessun'altra.
Se vuoi possiamo andarcene.
Le aveva detto Justin avvicinandosi leggermente al suo orecchio.
No, voglio vedere fin dove arriva quell'oca. Non mi sottraggo mai davanti alle sfide. Se crede di spaventarmi si sbaglia di grosso.
Gli aveva risposto senza mai distogliere lo sguardo da Nancy e Michael.
Ora, ho scoperto che una delle partecipanti alla festa è una bravissima cantante. Vorrei che salisse sul palco a mostrarci tutta la sua bravura. Fate un bell'applauso a Crystal Lewis.
Crys, sentendo quelle parole, aveva tremato leggermente.
Non devi farlo, lo sai vero?
Aveva insistito Justin senza ricevere alcuna risposta dalla ragazza che invece si era incamminata tra la folla per raggiungere il palco. Era salita, aveva sorriso ai due ragazzi e Nancy le aveva dato il microfono.
Volevo prima di tutto ringraziare Nancy per questa opportunità. Credo che avere un'amica come te sia una benedizione.- e aveva sogghignato in direzione della bionda- Penso che Nancy si riferisse a me quando, poco fa, parlava delle voci che vorrebbero Michael con un'altra ragazza. Voglio solo dire che quel gossip non l'ho messo in giro io, ma sono grata a chi lo ha fatto. Ah comunque, quando circolavano indiscrezioni su me e Michael in biblioteca, erano tutte vere. Ho voluto fare la sostenuta e poi non volevo che Nancy lo sapesse, ma non è giusto tenerglielo nascosto. Scusa Nancy!
E il sorriso sulle labbra di Crystal si era allargato così tanto che riusciva a ridere anche con gli occhi. Michael la guardava stupito, sapeva che Crystal non si sarebbe fatta mettere i piedi in testa da Nancy, ma non si immaginava certo che avrebbe confermato delle voci fasulle sul loro conto solo per fargliela pagare. In realtà Michael gongolava davanti a quello che Crystal aveva fatto. Era emozionato e divertito, ma di lì a poco tutto sarebbe cambiato. Una canzone poco nota aveva iniziato a risuonare nella veranda, mentre Crystal aveva incominciato a cantare. 

“You're on the phone with your girlfriend, She's upset
She's going off about something that you said
She doesn't get your humour like I do
I'm in the room, it's a typical Tuesday night
I'm listening to the kind of music she doesn't like
And she'll never know your story like I do
But she wears short skirts, I wear t-shirts
She's cheer captain and I'm on the bleachers
Dreaming bout the day when you wake up and find
That what you're lookin for has been here the whole time
If you could see that I'm the one who understands you
Been here all along so why can't you see?
You belong with me
You belong with me
Walkin the streets with you in your worn out jeans
I can't help thinking this is how it ought to be
Laughing on the park bench thinkin to myself
Hey isn't this easy?
And you've got a smile that could light up this whole town
I haven't seen it in awhile, since she brought you down
You say you find I know you better than that
Hey, Whatcha doing with a girl like that?
She wears high heels, I wear sneakers
She's cheer captain and I'm on the bleachers
Dreaming bout the day when you wake up and find
That what you're looking for has been here the whole time
If you could see that I'm the one who understands you
Been here all along so why can't you see?
You belong with me
Standin by, waiting at your back door
All this time how could you not know that?
You belong with me
You belong with me”


Michael era rimasto come incantato da quella voce, come era successo nella biblioteca qualche settimana prima. Quella ragazza era in grado di rendere le canzoni come delle favole, non riuscivi a staccarle gli occhi di dosso talmente tanta era l'aurea che emanava. Crystal stava semplicemente in piedi su quel palco, stringendo forte il microfono tra le mani. La voce le era uscita senza nemmeno che lei si fermasse a pensare a quello che stava succedendo. Il cuore le rimbombava fin nelle tempie, ma era decisa a portare a termine quel compito. Aveva cantato con tutto il fiato che aveva in gola, con tutte le emozioni che aveva nel cuore. Si era dichiarata con quella canzone, era chiarissimo a chi fosse diretta e anche Michael se n'era accorto ed era arrossito leggermente. Poi Nancy aveva attirato la sua attenzione strattonandolo per un braccio e iniziando ad urlargli contro. Crystal gli aveva lanciato una scappatoia da quella finta e assolutamente stancante relazione. Continuava a sbraitare la bionda, mentre tutta la folla presente alla festa aveva iniziato ad applaudire Crystal per la sua performance. Nancy chiedeva ripetutamente a Michael se quelle voci fossero vere, se realmente era stato con Crystal. Michael ci aveva pensato solo mezzo secondo: continuare quella farsa, ma probabilmente perdere la popolarità, o essere sé stesso e liberarsi una volta per tutte da quell'insulsa ragazza bionda. Scelse la seconda opzione, leggermente spaventato dalla nuova strada che avrebbe intrapreso, ma sereno. Appena aveva confermato a Nancy del gossip, si accorse che Crystal era scesa dal palco e si era allontanata molto velocemente dalla festa. Aveva spostato con un braccio Nancy e a grandi falcate aveva cercato di raggiungere Crystal. L'aveva trovata nel vialetto di casa Porter mentre saltellava e rideva con Justin per quello che era successo. Appena la vide, Michael non riuscì a trattenere il sorriso che si allargava sempre di più mentre si avvicinava ai due ragazzi.
Saltò un'ultima volta Crystal prima di accorgersi che Michael era dietro Justin e che li stava osservando. Sorrise semplicemente, facendo spuntare le fossette ai lati della bocca.

Scusa.
Gli aveva detto, piegando la testa da un lato. Michael era rimasto scioccato.
Per cosa ti stai scusando?
Per la sceneggiata! E per aver rovinato la tua relazione.
Aveva affermato sinceramente la mora mentre aveva iniziato a frugare nella borsa.
E' stato divertente invece. E non ti devi scusare, forse sono io che ti dovrei ringraziare.
A quelle parole, Crystal aveva sollevato lo sguardo, andandosi a specchiare negli occhi blu di Michael. Le stava sorridendo come la prima volta.
E' meglio che vada a casa.
Gli aveva detto prima di voltarsi e di incamminarsi nel vialetto di casa Porter.
Mi puoi dare un passaggio?
Crystal si era girata nuovamente dalla sua parte, aveva guardato Justin che mimava un 'no' con la testa e poi era tornata ad osservare Michael. Aveva deciso di seguire il suo istinto.
Perché no.
Gli aveva risposto, mentre aspettava che lui la raggiungesse. Justin le si era avvicinato e le aveva sussurrato:
Stai attenta. Ci sentiamo più tardi o domani.
E le aveva lasciato un tenero bacio sulla guancia. Poi aveva salutato Michael solamente sollevando il mento.
Scontroso il tuo ragazzo.
Aveva dichiarato Michael mentre saliva sulla macchina di Crystal.
No, non è scontroso, si preoccupa solamente per me. E non è il mio ragazzo.
Si era affrettata a dirgli la verità. Non sapeva nemmeno lei perché aveva puntualizzato subito la cosa, ma sapeva che quel viaggio sarebbe stato particolare e si era andata ad infilare da sola nella tana del lupo scegliendo quella canzone. Michael aveva iniziato a frugare tra i CD di Crystal mentre la ragazza, dalla sua posizione lo osservava sconvolta.
Scusa, che stai facendo?
Sto guardando se la tua canzone è vera.
Crystal stava ripercorrendo mentalmente tutte le parole della canzone che aveva cantato, ma prima che riuscisse a capire cosa intendesse Michael, lui l'aveva preceduta.
Che tu ascolti la musica che piace a me, a differenza della mia ragazza.
E le aveva rifilato un sorriso sghembo, sexy ma terribilmente provocatorio. Crystal aveva sentito le guance avvamparsi immediatamente.
E chi ti dice che sia tu il destinatario di quella canzone?
E aveva alzato un sopracciglio nella sua direzione, socchiudendo gli occhi e corrucciando le labbra.
Allora, vediamo, fidanzato con il capitano delle cheerleader ce l'ho poi, lei che è arrabbiata con me ce l'ho, tu che ascolti musica che a lei non piace ce l'ho – e le aveva mostrato i suoi cd- lei porta le minigonne e tu le magliette ce l'ho, anche se stasera vedo che hai fatto uno strappo alla regola!
E aveva sogghignato in direzione della mora, che stava ripetutamente scuotendo la testa fino quasi a sbatterla sul volante, poi, aveva accostato al marciapiede sulla destra.
Se devi prendermi in giro puoi anche scendere. Credo che io mi sia ridicolizzata già abbastanza stasera!
E senza guardarlo gli aveva indicato con l'indice il marciapiede.
Non posso scendere senza averti detto la mia parte preferita!
Aveva affermato sicuro Michael. Crystal lo aveva guardato storto piegano la testa da un lato aspettando che continuasse.
Se sei così insistente te lo dirò!- e aveva riso di gusto notando il viso della ragazza abbastanza scoraggiato – La parte in cui dice 'sognando il giorno in cui ti svegli e scopri che quello che stai cercando è stato qui tutto il tempo'. Credo di essermi svegliato adesso, anche se un po' in ritardo.
Le aveva detto Michael, Crystal non era sicura, ma poteva giurare di aver sentito quelle parole rimbalzarle direttamente nello stomaco fino ad arrivarle dritte al cuore. Aveva sollevato gli occhi, leggermente velati, di gioia e li aveva fatti specchiare in quelli di Michael. Per una volta la sua parte 'buona' aveva preso il sopravvento, come quando erano in biblioteca e Crystal pregava che tornasse il Michael cattivo molto presto, perché sentiva che si stava innamorando della sua parte privata, quella che mostrava solo a lei e non poteva sopportare di vedere quel lato di lui solo di nascosto. Michael aveva sollevato una mano, portandola sulla guancia di Crystal, sotto le sue dita calde la mora sentiva di arrossire ancora di più. Socchiuse gli occhi e cercò di far tornare il respiro regolare. Il fiato di Michael che si scontrava col suo non le permetteva di respirare. Il ragazzo, infatti, si era avvicinato al viso di Crystal senza che lei se ne accorgesse, approfittando del fatto che avesse gli occhi chiusi. Si fermò a respirare il profumo di vaniglia che Crys emanava, senza voler forzare quel momento. Non voleva e non pretendeva nulla da quella ragazza, voleva solo respirarla, far penetrare quel profumo nei suoi polmoni e tenerlo per sé, proteggerlo, per andarlo a ricercare nei momenti in cui lei non sarebbe stata con lui. Crystal aveva portato la sua mano su quella di Michael e lui aveva sentito immediatamente la sua volontà finirgli sotto i piedi. La sua corazza scivolargli definitivamente via dall'interno e il peso che sentiva sul cuore, sparire immediatamente. Avevano riaperto gli occhi nello stesso istante ed entrambi sorridevano. Michael si era avvicinato ancora di più senza staccare i suoi occhi da quelli verdi di Crystal e le aveva chiesto:
Vuoi che scenda adesso?
Crystal aveva aggrottato le sopracciglia e socchiuso gli occhi, come se stesse pensando.
Dipende...
E da cosa?
Uhm, vediamo un po'...le avevi messe tu in giro le voci su di noi e la biblioteca?
Michael aveva spalancato gli occhi davanti a quella domanda.
Ancora con questa storia? Cosa ti importa?
Sì, ti chiedo solo la verità. È passato e resta nel passato, ma devo saperlo.
Michael aveva sprofondato la schiena nel sedile e aveva sbuffato leggermente. Crystal lo osservava ancora, non aveva intenzione di mollare.
Sì, sono stato io.
Finalmente aveva ricevuto la conferma di quello che aveva sempre pensato.
Ora puoi scendere.
Gli aveva risposto Crystal tornando ad indicargli il marciapiede. Michael l'aveva guardata incredulo. Lo stava facendo scendere dalla sua macchina veramente, non poteva crederci.
Sei un po' immatura.
Senti chi parla!
Avevano ricominciato a litigare come il primo giorno e come quelli dopo.
Avevo una motivazione per farlo.
Aveva esordito Michael poco dopo. Crystal stava in silenzio a fissare la strada davanti a lei.
Voleva essere un messaggio per te. Volevo farti capire che ti trovo interessante.
Crystal non poteva credere alle sue orecchie. Si era voltata nuovamente a guardarlo.
E dirmelo era difficile? Abbiamo passato una settimana in biblioteca, i momenti non ti mancavano! Potevi lasciarmi un bigliettino, potevi mandarmi un messaggio, una mail e non mettere in giro quelle voci indecenti!
Sì oppure anche un piccione viaggiatore! Andiamo non sono uno romantico, non lo sono mai stato, cosa pretendevi?
Che usassi il cervello una volta tanto! Che riuscissi a capire che non sono come le altre. Che una volta tanto facessi quello che ti veniva da qui dentro – e gli aveva indicato il cuore - e non quello che ti diceva l'organo che hai tra le gambe!
Gli occhi erano nuovamente velati, ma non per la felicità stavolta. Sapeva che era stato Michael a mettere in giro quelle voci, ne era sicurissima e sinceramente non le interessava, ma la scusante che aveva usato l'aveva delusa. Doveva crescere, era immatura è vero, ma anche lui non era da meno.
Ora sei pregato di scendere. Sei il capitano della squadra di football quindi puoi anche camminare per un isolato. Ciao.
Non si era nemmeno preoccupata di guardarlo. Continuava a fissare la strada davanti a lei, cercando di trattenere quelle lacrime che le pungevano terribilmente. Michael era sceso dalla macchina senza dire una parola, deluso dal suo stesso comportamento, consapevole della verità delle parole di Crystal. L'aveva guardata un'ultima volta e poi aveva seguito la scia dei fari della sua macchina finché non erano scomparsi dalla sua visuale. 



20 novembre 2008

Crystal, dopo aver scritto nel suo diario quello che era accaduto con Michael e averlo passato a Kimberly, se ne stava in auto a leggere la risposta dell'amica. “E' un idiota, carino quanto vuoi, ma pur sempre un idiota. Mi spiace solo che tu sia sotto al suo incantesimo. E lo sappiamo entrambe che ci sei finita nello stesso istante in cui i vostri sguardi si sono incontrati per la prima volta. Non posso essere con te per affrontarlo, ma hai Justin e sono sicura che sarà un degno braccio destro in mia assenza. Ti voglio bene.”
Crystal aveva riletto le parole di Kimberly una decina di volte, prima di aver passato il diario a Justin perchè scoprisse cosa era accaduto. Ringraziava la sua amica per averle fatto quel dono, almeno non doveva imbarazzarsi a raccontare ad alta voce quello che le era capitato. Sbuffava mentre scendeva dall'auto.
- Se vuoi lo picchio...anche se, per come sono messo, mi ucciderebbe nel giro di 3 secondi.
Aveva annuito energicamente Justin, mentre aveva chiuso la portiera del passeggero e si era affiancato alla mora. Crys, in risposta, aveva scosso la testa e lo aveva guardato.
- Passerà. Non sono né la prima né l'ultima che è finita nella trappola di Michael ed è stato meglio finirla prima ancora che potesse iniziare.
Aveva mormorato, mordicchiandosi il labbro inferiore tra i denti. Poi era tornata a sorridere, mentre apriva il suo armadietto.
- Però le sensazioni che hai provato, che lui ti ha trasmesso non devono essere semplici da superare...
Aveva aggiunto Justin, mentre infilava il diario nell'armadietto di Crystal. La ragazza aveva scosso ancora la testa e aveva messo la combinazione al lucchetto.
- Passerà anche quello. I nostri telefilm insegnano, no?
Aveva detto la ragazza, prendendo Justin sotto braccio e andando verso l'aula di storia. Almeno aveva lui che poteva sopportarla e supportarla in quell'inferno. Tutti la guardavano a scuola, dopo l'esibizione a casa di Nancy e tutti erano curiosi di sapere come fosse andata a finire con Michael. Rimase abbastanza sorpresa di non trovare gossip finti su di loro quella mattina ed era ancora più confusa per non aver visto Michael durante le lezioni. 

   
 
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