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Autore: OllysAngel    20/02/2014    1 recensioni
"Non avrei mai pensato di amare qualcuno così tanto. Wo ai ni, Taozi."
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Kris, Kris, Tao, Tao
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I ragazzi escono e chiudono la porta dietro di loro e Bang riporta lo sguardo sul viso di Zelo. Abbassa l'arma. Jun Hong lo guarda confuso senza capire le reali intenzioni dell'altro. Quest'ultimo sospira seguendo con lo sguardo i lineamenti del suo viso, ancora da bambino.

“Non posso farlo...” sussurra Bang portando lo sguardo altrove. Per una volta, il suo alter ego ha vinto sul suo lato freddo e mostra sé stesso per quello che veramente è.

Zelo, sorpreso dalla sua reazione, rimane senza parole. Se fino a pochi minuti prima era occupato a nascondere la paura di essere ucciso da chi considerava come un fratello, ora, improvvisamente, si comporta come tale. Lascia la pistola cadendo per terra e la calcia facendola finire contro il muro della stanza e abbraccia Zelo. Lui gli stringe le braccia dietro la schiena e sospira chiudendo gli occhi.

“N-non mi ucciderai...?” chiede Jun Hong, con il tono innocente di un bambino. Bang scuote la testa.

“Ma dovrò inscenare la tua morte: non posso mostrarmi così debole davanti agli altri. Devono sapere cosa succede se non rispettano i miei ordini.”

Zelo rimane in silenzio, piano piano sta realizzando.

“Quindi non...non potremo più vederci...” quest'affermazione è quasi una domanda anche se, dentro di sé, probabilmente già sapeva la risposta

“No” risponde l'altro in un sussurro ma con la solita freddezza e decisione di quando da ordini. Quello è un ordine. Ordina a Zelo di andarsene e di non tornare. Solo per la propria gloria personale. Vedo la delusione negli occhi di Zelo che lascia ricadere le braccia fino ai propri fianchi, allontanandosi dall'abbraccio.

“Non ti sei ancora stancato di questa vita...? Di giocare con la vita delle persone, di fare l'assassino” inizia a dire Zelo, cercando di capire il ragazzo che gli stava davanti.

“Io non ho mai voluto questa vita, Zelo.” spiega Bang per poi continuare “Ci sono finito in questa vita. Ma forse hai ragione. C'è un altro modo. Sai, io mi fido di te, so che quello che hai fatto ha un motivo. Quale?” conclude lui il discorso con questa domanda, mettendogli le mani sulle spalle.

“Ha il diritto di sapere. Lo amava. Capisco quello che provava per lui, e se fossi stato al suo posto, avrei avuto bisogno di qualcosa a cui aggrapparmi, per sopravvivere, avrei avuto bisogno di sapere la verità. Sapere che mi amava” Zelo punta gli occhi in quelli di Yongguk. Quest'ultimo lascia rilassare i muscoli facciali, lasciando da parte l'io crudele e senza sentimenti che si era cucito addosso. Butta l'occhio ad un angolo della stanza in cui c'è la carcassa di un cervo che non avevo notato prima, troppo occupato hai seguire la scena. Bang riporta l'attenzione su Zelo

“Zelo... ascoltami. Fingerò di ucciderti, tu prendi Tao e scappa. La polizia starà cercando principalmente me e te, e visto che tieni tanto a Tao... potremmo provare ad aiutarlo. Dopo tutto, è colpa mia..”

“E tu? Non ti lascerò ad affrontare le forze dell'ordine da solo!” replica Zelo

“Non preoccuparti, vi raggiungerò dopo” lo rassicura Bang “Ora vai, qui ci penso io”

Zelo annuisce e si avvia verso una delle finestre rotte e senza vetri, ma Bang lo ferma un ultima volta, con il suono della sua voce.

“Jun Hong”

Lui si gira e lo guarda in silenzio. Bang si avvicina e gli prende il viso tra le mani, premendo le proprie labbra su quelle del ragazzo, che, anche se preso alla sprovvista, chiude gli occhi e ricambia il dolce bacio. Dopo poco il ragazzo più grande sussurra un debole “Vai” abbandonando il tocco del volto dell'altro, mentre quest'ultimo si allontana annuendo al suo ordine.

Dopo che Zelo è uscito, Bang spara un paio di pallottole alla carcassa dell'animale e ne sparge il sangue in giro. In quel momento, realizzo che avrei dovuto seguire Tao quando se n'era andato, quindi decido di seguire la strada che Zelo ha percorso poco prima. Riesco a rintracciare il ragazzo e seguirlo. Tao è già con lui. Ha una borsa verde che usa per mettere qualsiasi cosa. Quindi ha deciso di seguirlo... Non sono ancora pienamente convinto di potermi fidare di Yongguk e quindi, di conseguenza, neanche di Jun Hong. In ogni caso li seguirò per tenerli d'occhio.

Due ragazzi sono fermi in strada, quando arriva a gran velocità un suv nero con vetri oscurati e frena bruscamente davanti a loro. Loro spariscono velocemente nel veicolo e io mi volto di scatto sentendo delle sirene provenienti da dietro di me. Mi avvicino all'auto scura. Se Tao era riuscito a passarmi attraverso, forse... Poso una mano sulla portiera e ce la affondo. Sì, la mia teoria era giusta. Entro completamente nell'auto che ha appena iniziato a muoversi. Nessuno mi nota.

Bang guida ad alta velocità, mentre Zelo guarda attraverso il vetro posteriore dell'automobile. L'auto della polizia ci sta seguendo, o per lo meno tenta di starci dietro.

“Come ci hanno trovato?!” ringhia Zelo.

“Deve essere stato uno dei ragazzi” risponde Bang continuando ad accelerare. Tao è rannicchiato contro il finestrino e si stringe al petto la borsa. Ha l'aria triste e lo sguardo perso nel paesaggio di varie e differenti edifici, spento e vuoto; sembra quasi non essere toccato minimamente da quello che gli succede intorno.

 

Alla fine riusciamo a seminare la polizia. Inizi a nevicare, mentre ci allontaniamo dalla città. La neve attecchisce quasi subito e noi arriviamo in poco tempo in una specie di piccolo villaggio, dove la neve al suolo è già alta due dita.

Non sono mai venuto qui, non sapevo neanche dell'esistenza di questo posto. Bang scende dall'auto sorridendo mentre un paio di bambini sui sette, forse otto, anni, corrono ad abbracciarlo. Lui ricambia l'abbraccio e Zelo ride vedendo la scena mentre scende dalla macchina, insieme a Tao, che si sforza di sorridere. Ma i suoi pensieri sono distratti da altro... Sembra quasi riflettere su una decisione da prendere.

Bang avanza verso una casa non molto lontana dall'auto. Zelo si volta verso Tao e sorride, mentre i fiocchi di neve che scendono sul cielo diventano sempre più grandi.

“Dai, vieni” dice invitandolo ad entrare nell'abitazione, dove Bang e i bambini li hanno già preceduti. Tao annuisce e lo segue, e io dietro di lui.

Era una casetta piuttosto piccola, ma molto accogliente, composta solamente da soggiorno, con divano dai cuscini un po' consumati dal tempo e un vecchio televisore, la cucina con un tavolo che reggeva al centro un vaso vuoto e intorno al quale i due bambini corrono dopo aver trascinato Bang all'interno. Lui apre appena la propria giacca e sorridendo ne tira fuori una rosa vermiglia che posiziona nel vaso sul tavolo.

Ci sono anche due camere: una racchiude un grande letto matrimoniale, con una vecchia coperta, dai colori spenti ormai sbiaditi dal tempo; l'altra mostra due letti singoli; erano tutti sfatti.

Zelo si comportava come se nulla fosse successo: dalla mia uccisione al bacio ricevuto da Yongguk.

“Dove siamo?” chiede Tao a bassa voce un po' spaesato

“A casa di Bang. Sta sempre molto attento a non farsi notare, la polizia non ci troverà” sorride guardandolo mentre la maschera con il finto sorriso di Tao si scioglie lentamente.

“Tutto bene..?” chiede Zelo. Tao annuisce. Bang torna in salotto con i bambini.

“Tao, dormirai in camera con Zelo” disse tornando più serio, poi si avvicina a lui e abbassa la voce mettendogli una mano sulla spalla.

“Mi dispiace. Ti aiuteremo a superarlo” è ovvio che ha notato il suo malessere e ne ha individuato la causa, ovvero la mia morta. Zelo era davvero riuscito a convincerlo a cambiare vita, oppure anche lui si era affezionato a Tao. Quest'ultimo lo guarda negli occhi con sguardo cupo e triste, quasi accusativo.

“Ad ogni modo... Loro sono Yongnam e Natasha” sorride presentando i bambini, che timidi si nascondono dietro di lui, sbirciando Tao con gli occhietti dolci. Il ragazzo si abbassa di fronte a loro sorridendo appena, forzatamente, e ignorando le parole precedenti di Bang.

“Io sono Tao” dice con un filo di voce.

“Zelo... Ti devo parlare..” dice serio Bang ed esce insieme a lui e i bambini, che ricominciano a giocare tra di loro con la neve, dalla porta principale. Io resto in casa con Tao. Lui prende dei fogli dalla borsa e inizia a leggerli, lasciandosi sfuggire qualche lacrima amara, bagnando il pavimento dopo essersi seduto con la schiena contro il muro. Mi avvicino a lui. Quei fogli... Quei fogli sono le mie lettere per lui. Devono avergliele mostrate gli altri ragazzi.

D'un tratto si alza, con una delle lettere ancora stretta in mano, rovinando il foglio. Era la lettera più importante che gli avessi scritto, in cui esprimevo i miei sentimenti e gli dicevo tutto.

Si dirige nella camera con il letto matrimoniale, che doveva essere quella di Yongguk. Apre velocemente vari cassetti di comodini e scrivania, singhiozzando, in cerca di qualcosa. Fino a quando non la trova. L'oggetto tanto ambito dalla sua ricerca. In un posto nascosto, in modo che i bambini non la trovino, Bang teneva una pistola, curata perfettamente. Tao la impugna tremando e la fissa con gli occhi lucidi. Si avvia verso la porta che da sul retro della casa.

“Tao. Fermati, non farlo.” fa qualche passo nella neve mentre cerco di fermarlo, ma non mi sente.

Avanza nel bosco dietro l'abitazione, coperto dal candido e dolce manto bianco della neve, fino a quando non trova uno spiazzo tra gli alberi. Guarda la lettera un'ultima volta, tremando e piangendo. Non poteva più sopportare tutto questo, glielo si leggeva in faccia. Punta la pistola alla propria tempia.

“S-sto arrivando... A-areumdaun nae sarang, Kris.”

Spara, lasciando cadere la lettera e l'arma, cadendo poi a sua volta sulla morbida neve, fresca e pura, macchiandola indelebilmente di rosso.

Lo vedo, di fianco a me. Sorride, guardandomi. Mi avvicino a lui e lo abbraccio stringendolo tra le mie braccia, ma lui si allontana. Si allontana e mi guarda negli occhi, serio. Poi inizia a sorridere e riavvicinandosi mi bacia, premendo dolcemente le labbra sulle mie. Sorpreso, ma felice di quel gesto da parte sua, ricambiai il bacio con la stessa dolcezza e tenerezza sorridendo sulle sue labbra, mentre ci isoliamo da tutto il resto. Il mondo esterno, dal quale eravamo entrambi appena stati strappati via, si stava dissolvendo, fino a quando non ci ritroviamo abbracciati l'uno all'altro in un luogo sconosciuto ma dalle sembianze perfette: è una piccola radura cosparsa di fiori colorati, circondata da boschi in ogni direzione. Il sole batte sulla nostra pelle e illumina il volto pallido di Tao. Non c'è una nuvola a coprire il cielo, azzurro e limpido. È tutto perfetto.

Tao orride guardandomi, a pochi centimetri di distanza da me, e sussurra

Wo ai ni”

  
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