Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: Harriett_    21/02/2014    5 recensioni
Le piaceva mangiare la marmellata di fragole. Entrava sempre di nascosto in cucina, con passi lenti e leggeri, e cercava nella credenza finché non la trovava per poi tornare indietro. Io la vedevo ma non dicevo nulla.
(...)
Neanche un anno, neanche quarantotto settimane, neanche 365 giorni insieme. Il tempo si fermava ed accelerava nello stesso momento, mi mandava fuori fase. Era come se Crono si stesse prendendo gioco di me.
Genere: Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Strawberry.
 
Le piaceva mangiare la marmellata di fragole. Entrava sempre di nascosto in cucina, con passi lenti e leggeri, e cercava nella credenza finché non la trovava per poi tornare indietro. Io la vedevo ma non dicevo nulla.
Mi piace ricordarla come la ragazza sorridente che mangiava di nascosto le fragole. 
Le sue labbra sapevano sempre di fragole, anche il colore le ricordava e, Dio, se amavo baciarle! Erano morbide e a prova di morso, ed erano, questo bastava.                                                                                                           Amo la nostra storia, ma non è come quelle dei film. Non ci siamo amati fino alla fine dei tempi, la nostra non è la classica storia d’amore, non vale la pena ricordarla, ma devo farlo.
Per lei, per quello che eravamo, per quello che saremmo stati.

Neanche un anno, neanche quarantotto settimane, neanche 365 giorni insieme. Il tempo si fermava ed accelerava nello stesso momento, mi mandava fuori fase. Era come se Crono si stesse prendendo gioco di me.

La sua pelle sapeva sempre di vaniglia, quando le mordicchiamo il collo o il braccio sentivo il suo sapore, e, Dio, se mi faceva impazzire!                                                                                                                                                          
Rideva sempre dopo il mio gesto e la sua risata era così cristallina, una pugnalata allo stomaco.                          
Io non avevo le classiche farfalle nelle stomaco, avevo milioni di rondini che svolazzavano ad ogni suo sorriso.

Dicono che esistano quattro tappe nell’amore: la cotta, l’innamoramento, l’intimità e la generazione.
Io ero nella cotta, lo ero sempre stato.
Avevo bisogno di lei ogni minuto, non respiravo se lei non mi guardava.
Il mio cuore batteva a mille ogni singola volta che lei mi sfiorava e, ogni volta che non lo faceva, morivo.
Era entrata talmente velocemente nella mia vita che ancora oggi non mi ricordo il perché.

Ricordo che la baciai per la prima volta nella mia cucina.
Stavamo cenando e parlando degli insulsi programmi alla televisione e lei non faceva altro che ridere. Continuavo a fare battute stupide sul presentatore mentre lei si teneva la pancia con la testa chinata, diventando sempre più rossa. Ad un certo punto chiese di smetterla perché non ce la faceva più. Mi avevano sempre detto che per far innamorare una ragazza bisognava farla ridere, ed io, lo giuro, c’ero riuscito in pieno.
Col senno di poi, credo che fu il mio sbaglio più grande.
Arrivati al dolce si era sporcata con il cioccolato il labbro superiore, allora la baciai.
Era un gesto avventato, non programmato, forse troppo da telefilm, ma era quello che volevo fare.
Passammo tutto il resto della serata a baciarci come due ragazzini alle prese della loro prima cotta. Avevamo entrambi vent’anni, non eravamo persone vissute, ma il quel momento era come tornare indietro nel tempo quando le serate ‘da fighi’ erano quelle passate sul divano a pomiciare.
Ci fermavamo solo per prendere fiato e dire qualche frase sconnessa, perché poi uno dei due rincominciava a baciare l’altro.

Non andai a letto con lei quella sera, neanche quella dopo e quella successiva ancora.
Il nostro non era un'attrazione fisica, come poteva essere sembrato la prima sera, ma ci stavamo lentamente innamorando.

Che ci crediate o no, io mi sono innamorato dei suoi difetti, dal primo all’ultimo, dal più piccolo al più grande.
Come quando lasciava sempre le luci accese e si giustificava dicendo che non le piaceva la casa al buio. Oppure quando per far la doccia impiegava anni e con l’acqua calda produceva  tanto vapore che invadeva praticamente l’intera casa. Odiavo quando mangiava davanti alla tv pur di vedere un nuovo episodio della sua serie preferita e mi zittiva se le parlavo. La cosa che mi faceva imbestialire di più era quando faceva un pasticcio e se ne usciva con quel faccino dolce a cui era impossibile  resistere.

Le dissi che l’amavo al parco.
Erano le cinque e mezza del mattino e mi aveva buttato giù dal letto perché andassi a correre con lei.
Era nella fase ‘essere mattinieri e correre fa bene alla salute’ ed io ero troppo innamorato di lei per dirle di no.
Era l’alba e il parco era deserto. Stavamo per incominciar a fare jogging quando lei si girò verso di me e mi chiese perché avessi quella faccia. Le risposi indicando il sole e lei scoppiò a ridere.
«Allora perché sei venuto?»
«Perché ti amo.»
 
Ricordo ancora il sorriso che fece, era come se per un istante le stelle si fossero allineate, il tempo si fosse fermato. C’eravamo solo io e lei.                                                                                                                                                
Ricordo anche il bacio che mi diede subito dopo, le sue braccia strette dietro al mio collo e le mie mani sulla sua schiena.                                                                                                                                                                                          
Ricordo che mi resi conto d’amarla davvero e che lo avrei fatto ogni giorno della mia vita, per sempre.
 
Poi arrivò quella notte; la famosa notte.
Non ho bisogno dei dettagli per ricordare come passammo dal guardarci a baciarci, dal divano al letto, dall’amarci al distruggerci. La mia mano continuava a stringere la sua, i miei baci sulla sua mandibola sembravano mandare a fuoco la sua pelle. I graffi sulla mia schiena diventavano sempre più rossi.
Era diventata mia a tutti gli effetti e la cosa mi spaventava sempre di meno.
Era diventata la mia certezza.
 
 
Un giorno pensai che forse l’avrei sposata, che avrei passato il resto della mia vita con lei.                                        
La vedevo leggere o studiare e pensavo che sarebbe stata l’unica e l’ultima donna che avrei amato, fatta eccezione per mia figlia.                                                                                                                                                                            
Ero sicuro che sarebbe stata una brava madre e che io sarei stato un pessimo marito. Uno di quelli che scambia il bucato che va ad una bassa temperatura con quello che vuole quella alta. Quello che si lascia sfuggire un capo colorato nella biancheria bianca e se ne esce con «Sono cose da donne». Quello che si dimentica qualche appuntamento perché troppo occupato a far qualcosa e che alla sera torna a casa con delle rose per farsi perdonare. Sarei stato uno di quelli che ama incondizionatamente  la propria moglie, non perché è suo dovere, ma perché è il suo cuore a volerlo.
Ma lei è morta e queste cose non saranno mai realtà.

___________________________________________________________________________
Spazio autrice.

Non odiatemi, vi prego cwc
Non so perché ho scritto una schifezza tale ma volevo mettermi alla prova. Ammetto anche che sono stata male tutto il tempo e che a lavoro finito avevo una voglia matta di cambiare il finale. 
Non so cosa scrivere ma dettagli HHAHAHAHAHAHAHAH
Ah, giusto! dato che a narrare è harry non ho voluto specificare molte cose, è una scelta, non una mancanza (?)
diciamo che volevo lasciare un po' di mistero e lasciare viaggiare la vostra fantasia. 
Ultima cosa: l'ispirazione mi è venuta mentre mangiavo la marmellata di fragola, è davvero buona, ve la consiglio!

Okay, me ne vado.
Alla prosima.

Ask: http://ask.fm/HarriettEfp
Fake di FB: https://www.facebook.com/Harriett.efp
Facebook: https://www.facebook.com/francesca.bergonzini.12?ref=tn_tnmn
Twitter: https://twitter.com/SoCallMeBabe


Harriett xx
 
   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Harriett_