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Autore: Vause    21/02/2014    2 recensioni
Questa mia prima fanfiction segue la vita di Blake, una ragazza cresciuta in un orfanotrofio babbano. All'età di undici anni Blake scopre di essere una strega. Questa scoperta le cambia completamente la vita e la immerge in un mondo tutto magico. Non aggiungo altro sperando che vi piaccia!
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Cedric Diggory, Fred Weasley, George Weasley, Voldemort | Coppie: Angelina/George, Arthur/Molly, Bellatrix/Severus, Bellatrix/Voldemort, Sirius Black/Bellatrix Black
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Altro contesto
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~~Capitolo 1
La bambina abbandonata
Bellatrix Lestrange aveva appena compiuto ventisette anni quando, in una splendida giornata di fine settembre, diede alla luce la sua seconda figlia. A distanza di due anni, la donna aveva quasi dimenticato gli insopportabili dolori del parto, infatti, dopo la nascita della sua primogenita Cassiopea “Cassy”, aveva fatto giurare a suo marito Rodolphus di non unirsi più insieme a lei nel letto. Ma, nemmeno due anni dopo, Bellatrix e Rodolphus, diedero alle proprie famiglie, la notizia di una nuova dolce attesa. Bellatrix con sua sorella Narcissa, era nella stanza della piccola Cassy, tentando invano di farla addormentare; Narcissa studiava Bellatrix con aria cupa.
-Beh! Che c’è?- chiese a un tratto la donna. Era difficile capire la ragione del suo nervosismo, se fosse dovuto ai capricci della bambina che non voleva saperne di mettersi a letto, o al comportamento che ultimamente le poneva sua sorella.
-Ehm, niente, è che sembri strana!- rispose subito Narcissa, presa alla sprovvista.
-Sembro strana forse perché sono incinta?- disse piano Bellatrix, come se stesse parlando ad un ritardato mentale.
-Non parlo di questo! Ehm… è da quando hai detto di essere incinta che, beh…-
-NARCISSA, QUAL È  IL PROBLEMA!- Bellatrix si stava arrabbiando.
-E va bene! Dimmi la verità Bella! Su questo bambino che porti in grembo! Dimmi la verità!- gli occhi di Narcissa, da Cassy ora si erano spostati su quelli della sorella.
Con una calma innaturale, Bellatrix che, per tutto il tempo aveva tenuto la bambina in braccio cercando di metterla a letto, la poggiò a terra.
-Tesoro, ora la mamma e la zia vanno fuori a parlare, prendi la tua bambola e mettiti a letto! Va bene?- disse Bellatrix con una dolcezza che si addiceva poco alle sue palpebre pesanti e ai suoi ricci neri del tutto indomabili.
-Va bene, ‘notte Mamma! ‘Notte zia!- disse Cassy con una vocina molto infantile, infatti, la bambina non aveva neppure due anni.
Le due sorelle uscirono dalla stanza di Cassy con un passo piuttosto accelerato, percorsero uno dei tanti corridoi di Villa Lestrange, recandosi nell’enorme sala. Dopo aver preso posto su due poltroncine accanto al camino appena acceso da un colpo di bacchetta di Narcissa, lei e sua sorella, si guardarono intensamente prima che una delle due potesse aprire bocca.
-Allora, cos’è che vuoi sapere Cissy?- fu Bellatrix a rompere il ghiaccio creatosi con l’altra, anche stavolta la sua voce era calma e suadente.
-Avanti Bella, non trattarmi come se fossi ancora una ragazzina! So bene che in realtà il bambino che aspetti non è di Rodolphus! A quanto pare lui crede che sia suo!- buttò lì Narcissa senza rendersi davvero conto delle parole che le uscivano di bocca. -Beh, chi può saperlo se il padre è davvero lui, non posso negare che sia di qualcun altro!- ammise la donna con un pizzico di malizia nella voce.
A queste parole seguì un attimo di silenzio, che parve un’eternità.
-Lo sai qual è il mio timore Bella! Se ehm… tuo figlio, possa essere anche solo lontanamente il figlio del Signore Oscuro, io non credo che dovresti tenerlo!-
Il viso di Bellatrix si contorse in un espressione indecifrabile.
-Cissy, lo sai che quando ho scoperto di aspettare di nuovo un figlio, non ho fatto i salti di gioia, ma quello che non sai, è che giorno dopo giorno lo sento crescere dentro di me, credo che sia la mia immaginazione, ma sento il suo cuore battere insieme al mio, e non sai che quando qualcosa non va, non posso abbattermi e crollare in crisi, non devo farlo, perché lui dipende da me. Lui vive in me e, anche se fosse il figlio del Signore Oscuro, io non lo butterei via come se fosse un vecchio manico di scopa, perché lui, è prima di tutto figlio mio!-.
-Ma è una pazzia! Questo va al di là dell’amore incondizionato che si prova per il proprio figlio! Bella, ragiona, tu non hai idea di quello che potrebbe accadere! Lui lo designerebbe come suo eguale!- disse Narcissa che ora era in preda al panico.
-Ascoltami bene: solo perché non ho negato che possa essere suo figlio, non significa che sia davvero suo! Per quanto ne so, potrebbe essere anche di Rodolphus. Staremo a vedere. Prima o poi dovrà pur nascere e quando sarà abbastanza grande potremo sapere chi è suo padre!- concluse Bellatrix con naturalezza.
Dunque sei mesi dopo, in una splendida giornata di fine settembre, Bellatrix Lestrange diede alla luce una bellissima bambina, dai lineamenti delicati. Il parto era stato complicato e, come se non bastasse, Rodolphus non era in casa. 
Bellatrix era china sul suo letto, esausta guardava il soffitto, gli unici rumori provenivano dalla bambina che si dimenava nel tentativo di allontanare le coperte che l’avvolgevano; ai piedi del letto c’era Narcissa, che guardava sua sorella e la sua nipotina appena nata, con un’aria terribilmente seria in volto.
-Bella, dalla a me! Dobbiamo sbarazzarci di lei!- disse Narcissa tutt’a un tratto, rompendo il silenzio.
-Come riuscirò a sbarazzarmi del dono che mi ha fatto il Signore Oscuro!- sussurrò Bellatrix facendo cenno alla bimba.
Narcissa girando intorno al letto si chinò al lato di sua sorella, alzandole il mento con un delicato e affettuoso movimento della mano.
-Lo vedi? Quella… creatura, ti ha quasi uccisa! Non sei morta per miracolo!- insistette la donna. -Ora siamo davvero sicure di chi sia il padre. Abbandoniamola al suo destino, è meglio così credimi! È solo così che le salverai la vita!-.
-Cissy, se le fai del male… io…giuro che ti uccido!-disse Bellatrix mentre una timida lacrima le scendeva sulla guancia.
-Bella, non le farò niente! Io e Lucius ci materializzeremo a Londra, lì abbiamo trovato un orfanotrofio! Vedrai, nonostante tutto crescerà bene!- sussurrò Narcissa con tono consolatorio.
Bellatrix prese la bambina in braccio, la guardò intensamente accarezzandole il volto Dopo qualche minuto, Bella baciò la bambina sulla guancia; e la porse alla sorella.
-Buona fortuna Anthea!- un’altra lacrima scese sul viso della donna.
-Cosa?- chiese Narcissa senza badarci troppo.
-Almeno il nome vorrei sceglierlo io!- rispose Bellatrix con aria cupa.
-Beh, va bene, come vuoi chiamarla?-.
-Anthea Blake Lestrange, per ricordare la nostra famiglia, la famiglia Black. Sono sicura che un giorno io e lei ci ritroveremo.-.
 
  
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