ZGive Me Yellow RosesZ
La
musica si diffondeva ovunque, allegra e soave. Tutto il parchetto era
tappezzato di festoni e bandierine, che insieme ai colori delle foglie verdi
che cominciavano a diventare rossastre, rendevano l’ambiente estremamente
colorato e allegro.
Tutto
era perfetto la notte tra quei caldi 22 e 23 settembre. Il cielo era terso e le
stelle dominavano il firmamento.
Shikamaru
espirò un po’ di fumo, portando gli occhi spenti sulla sigaretta che teneva fra
le mani: era da tanto tempo che non fumava più, ma chissà perché in quel
momento la nicotina gli sembrava vitale.
Sollevò
pesantemente lo sguardo, posandolo sulla figura esile e snella di Ino, quella
sera bella come non mai. Quel corto vestitino viola aderiva perfettamente
contro le curve sinuose della biondina, mentre i capelli dorati, quelli sera
sciolti e leggermente mossi, le cadevano come una cascata di fili d’oro sulle
spalle e lungo la schiena. Leggermente al di sopra dell’orecchio sinistro, una
rosa viola imperlata di brillantini attirava l’attenzione di tutti i presenti.
No,
ovvio, non esistono rose viola. Ma quando Shikamaru aveva visto quel
fermacapelli in quella vetrina di Suna, l’immagine di
Ino gli era tornata alla mente così, spontanea. Come se anche lei fosse una
rosa viola. E gliel’aveva comprata come regalo di compleanno. E gliel’aveva
data allo scoccare della mezzanotte a cavallo fra i loro due compleanni. I suoi
occhi si erano illuminati, colmandosi prima di stupore e poi di gioia, le sue
labbra, colorate da un tocco di rossetto chiaro, si erano lentamente piegate
prima in un’espressione commossa, poi in un sorriso disarmante.
-“Grazie
Shika!”- aveva urlato a gran voce, gettandogli le braccia al collo e
stringendosi al suo petto, attirando l’attenzione di tutti. Di una persona in
particolare.
Shikamaru
si era grattato la nuca, imbarazzato: le aveva consegnato il regalo in tutta
segretezza per evitare fraintendimenti vari, ma come sempre lei doveva
esternare la sua gioia al mondo intero. Avrebbe dovuto staccarsela di dosso, ma
Ino non lo abbracciava poi tutti i
giorni, e quella dimostrazione d’affetto era davvero… piacevole. Avrebbe dovuto
staccarsela di dosso, perché quella
persona continuava a lanciargli occhiate di fuoco e gelosia. Doveva staccarsela
di dosso, perché sapeva che se avesse lasciato andare anche per un solo attimo
il suo autocontrollo, quell’odiosa situazione in cui si trovava gli sarebbe
scivolata di mano.
Troppo
tardi. Anche se l’abbraccio non era durato poi molto, l’odiosa situazione gli
era sfuggita di mano comunque. Il tarlo della gelosia aveva ricominciato a
rodergli nella testa e più fissava l’allegra Ino correre avanti e indietro
insieme alle sue amichette, parlare e ridere con tutti, più sigarette aveva
voglia di fumarsi.
Aveva
bisogno di prendere aria, quella sera. Per quello si era allontanato dalla loro festa di compleanno (non era mai
stata la sua festa, era sempre stata
la loro) e si era diretto sotto una
grossa quercia abbastanza lontana per non essere infastidito da nessuno.
Ma
ancora una volta, come sempre, per quanto lui cercasse di non farsi notare da
nessuno, di passare il più inosservato possibile in mezzo alla gente per non
essere seccato con inutili ciarle, qualcuno aveva cominciato a cercarlo con lo
sguardo, interessato dalla sua misteriosa scomparsa.
Glielo
leggeva in faccia: Ino si era voltata sorridente e quando aveva notato che il
suo migliore amico si era improvvisamente volatilizzato, aveva iniziato a
cercarlo in mezzo alla gente allarmata.
“Di
che cosa hai paura, Ino, mica scappo…” pensò il ragazzo, espirando del fumo
dall’ennesima sigaretta, scrutando con attenzione ogni movimento della compagna
e l’ondeggiare del suo vestitino viola, in lontananza.
Poi,
era arrivato il brutto. Quello che avrebbe rovinato definitivamente quel
compleanno (anche se il suo compleanno era finito da almeno un’ora). Quello che
avrebbe sperato di non vedere. Perché anche se sapeva, non avrebbe voluto
vedere. Perché vedere fa molto più
male del semplice sapere.
Lui
le si era avvicinato, come un semplice amico.
Ma
non era un semplice amico e questo
Shikamaru lo sapeva bene. Glielo aveva detto Choji, che li aveva visti insieme.
Ma lui non ci voleva credere. Almeno, voleva far finta che non gliene
importasse nulla. E ci era riuscito, fino a quando non l’aveva incontrato alla
loro festa. Ma era ovvio, lui era
anche un suo amico, oltre che essere
l’amante di Ino. Bell’amico davvero
quello che se la fa con la tua compagna senza dirti nulla. Ciò non cambiava che
lui continuasse a sorridergli e a parlargli come se niente fosse, del resto,
lui era stato invitato in quanto amico di Shikamaru, non certo di Ino.
Lui
le si era avvicinato, come un semplice amico. E poi… un gesto furtivo e veloce,
quanto significativo. La sua mano aveva accarezzato dolcemente la schiena nuda
di Ino, raggiungendo la vita e stringendogliela frettolosamente ma con
decisione. Un gesto furtivo e veloce che stava a significare… tu sei mia.
Poi
l’aveva lasciata andare, congedandosi con un sorrisino di cortesia, ma
nell’allontanarsi le aveva stretto con forza la mano nella propria,
conquistandosi così un sorriso ricolmo di dolcezza e nel contempo di malizia da
parte di Ino.
Basta,
quello era troppo. Abbassò il volto, appoggiando la fronte contro il ginocchio,
serrando gli occhi con forza.
Shikamaru
non era mai stato un tipo invadente o criticone, ma geloso… quello sì. Era più
forte di lui, non riusciva a non essere geloso di Ino. E la sua gelosia in
quella situazione lo stava esasperando: Ino era terribilmente bella, il suo
amico… terribilmente stronzo.
-“Shika
che ti succede?!”- squillò improvvisamente una voce ansiosa e ben conosciuta.
Il
Nara sollevò il capo, ritrovandosi davanti la bella biondina. Sospirò, con
sguardo rassegnato.
-“Nulla
Ino, non ti preoccupare…”- spiegò il ragazzo, quasi sbuffando.
-“Perché
sei scappato qui? Troppa gente che ti stressa?”- chiese la Yamanaka, ghignando
divertita.
-“Eh
già…”- sospirò Shikamaru, scostando lo sguardo altrove, quasi infastidito alla
vista di quella “rosa viola” che proprio non riusciva a tenere per sé.
-“Che
hai Shikamaru? Hai qualcosa di strano…”- cercò di capire la ragazza, allungando
la mano verso il volto del compagno.
Ma
il Nara fermò d’istinto la mano di Ino, stringendole con forza il polso. Ora i
due si potevano chiaramente guardare negli occhi: quelli di lei, azzurri,
spaventati e disorientati; quelli di lui, scuri, arrabbiati e malinconici.
-“Shi… Shika…”- sussultò la biondina, confusa.
-“Ci
vai a letto, non è vero?”- asserì con tono ricolmo di rabbia il ragazzo,
stringendo ancora di più la presa.
Ino
sussultò, spaventata: non l’aveva mai visto così arrabbiato, non l’aveva mai
guardata con quegli occhi, prima di allora. E poi… cosa significavano le sue
parole? Lui come…?
Ancora
amareggiata da quella reazione improvvisa, la Yamanaka non ebbe la forza di
rispondere. Si limitava a fissarlo sbalordita, confusa dalle sue parole
ambigue.
Shikamaru
non sopportava quell’espressione indifesa e persa sul volto della compagna,
quindi lasciò andare con uno strattone il suo braccio, senza però levarle i
suoi occhi freddi e delusi di dosso.
-“…vai
a letto con Kiba, vero?!”- inveì nuovamente il ragazzo.
Ino
sussultò per un secondo, riprendendo però quasi subito un’espressione
controllata. Ma quel guizzo nei suoi occhi non era sfuggito a Shikamaru: la
sorpresa l’aveva tradita.
-“Mpf… ci vai a letto veramente, allora…”- commentò il Nara,
ghignando amaramente e scostando lo sguardo altrove, deluso.
Dopo
qualche minuto di silenzio, Ino corrugò la fronte, fulminando il ragazzo con
occhi lucidi.
-“Perché
devi fare così…?”- protestò con voce adirata e tremante, richiamando lo sguardo
di Shikamaru su di lei –“…io non ho mai detto nulla di te e Temari…
perché tu devi dirmi queste cose?”-.
Shikamaru
inarcò un sopracciglio, seccato dalla sua falsa innocenza.
-“Che
cosa ti ho detto? Ho solo chiesto una cosa e ho fatto una constatazione, niente
di grave, mi sembra…”- si lamentò con tono languido il Nara, estraendo l’ultima
sigaretta dal pacchetto.
-“Me
l’hai detto con cattiveria e tu lo sai…”- ribatté la biondina –“Kiba è tuo
amico e tu non---“-
-“Ah,
allora lo ammetti che ci vai a letto?”- ripeté Shikamaru, più infastidito che
mai.
-“Sì,
sì, lo ammetto, okay?!”- sbottò la Yamanaka, crucciata e irritata. –“E tu… tu
non puoi criticarmi! Io non ti ho mai detto niente di Temari!
E poi insomma… fosse uno sconosciuto, è Kiba, è tuo amico!”- protestò Ino,
disorientata.
-“Appunto!
E’ Kiba, sarà un amico, ma è un amico stronzo!”- proruppe il Nara, espirando
una ventata di fumo contro l’amica.
-“Ma…
che dici…?”- sospirò la kunoichi, al limite della
sopportazione.
-“Dico
che ti farà soffrire, Ino, che Kiba non ti potrà fare veramente felice!”- la
rimproverò con disappunto Shikamaru.
-“Ah…
quindi non approvi?”- commentò acida la Yamanaka.
-“No,
non approvo.”- rispose il compagno, riprendendo a fumare nervosamente.
-“Stronzo.
Riesci sempre a rovinare tutto.”- inveì Ino, con le lacrime agli occhi. –“Se
davvero ci tenessi a me… vorresti vedermi felice. E invece fai di tutto per
rovinarmi anche questa storia.”-
-“Scusa
se non mi va giù l’idea di vederti sbattere da uno stronzo come una sciacquetta
qualunque. Perché è questo quello che sei per lui, lo sai?”- asserì il Nara,
con una punta di malizia cattiva nella voce.
-“Mi
sembra che tu sia geloso, Nara… perché mai dovresti esserlo?”- lo stuzzicò la
ragazza, con ghigno provocante.
-“Non
provocarmi, Yamanaka…”- commentò Shikamaru con tono seccato, allentandosi il
colletto della camicia bianca sentendo che la temperatura cominciava ad
alzarsi.
-“Quindi
sei geloso? Non vuoi che qualcuno mi metta addosso le sue zampacce cattive?”-
continuò Ino, infierendo –“…o vuoi tenermi tutta per te, piccolo genio?”-
chiese infine, scoccando un’occhiata vagamente maliziosa al compagno.
-“Qualche
problema?”- commentò improvvisamente una voce alle loro spalle.
I
due si voltarono e, senza esserne troppo sorpresi, si ritrovarono davanti Kiba
che li fissava con ghigno familiare… era chiaro come il sole: era geloso pure
lui. In mano stringeva una rosa rossa: probabilmente era il suo regalo per Ino.
La stava aspettando per darglielo in privato, ma vedendola sostare troppo tempo
in compagnia di Shikamaru, era intervenuto, spinto dal suo forte impulso
geloso.
-“Ehi…
che regalo originale, Inuzuka…”- commentò Shikamaru,
pungente.
-“Già,
sicuramente non quanto il tuo!”- rispose Kiba, sostenendo tranquillamente la
sua provocazione. –“Io sono più classico e romantico!”- scherzò infine, per
spezzare la strana tensione nell’aria.
-“Romantico?
Le rose rosse significano passione, non mi sembra abbiano nulla di così romantico…
direi più lascivo…”- commentò il Nara, che non aveva intenzione di finire
quella guerra verbale.
-“Beh,
per me amore e passione sono strettamente collegati…”- spiegò l’Inuzuka, assumendo un’espressione seria.
-“Secondo
me non sai nemmeno cosa significhi la parola amore… però la passione sai bene cos’è, non è vero, amico mio?”- lo provocò Shikamaru,
buttando a terra il mozzicone dell’ultima sigaretta.
-“Cosa…?!”-
ringhiò Kiba, pronto a difendersi dall’intimidazione.
-“Sentite,
sapete che vi dico?!”- sbottò improvvisamente Ino, mettendosi fra i due e
guardandoli con occhi pieni di rancore –“Vi dico che mi avete rovinato il
compleanno, ecco cosa vi dico. E che la prossima volta, se volete essere
davvero sinceri con me…”- disse, prendendosi con prepotenza la rosa rossa
–“…regalatemi delle rose gialle, che forse è meglio.”- concluse, fulminando
entrambi e allontanandosi furibonda.
-“Grazie
per avermi rovinato i giochi, Nara… sei un vero amico…”- commentò Kiba, fulminandolo.
-“Non
c’è di che, Inuzuka… anzi, grazie per aver riaperto
la partita anche per me… sei un vero idiota…”-
ridacchiò Shikamaru, allontanandosi soddisfatto.
-“C-cosa?! Per te?! Ehi Shikamaru?! Che cazzo significa?!
Eh?! E Temari?! Non la vuoi più?! Shikamaru,
rispondimi cazzo!!!”- urlò l’Inuzuka, seguendo
l’amico verso la festa.
Z-The
End-Z
Riecco Sakurina con l’ennesima ShikaInoKiba!
Doveva essere una ShikaIno ma… vabbè poi Kiba si è
messo in mezzo come sempre! XD
Tanto perché sto sclerando con questa maturità e non sono abbastanza concentrata
per scrivere niente di serio… quindi scrivo queste frivolezze per sfogarmi ^_^
!!!
Spero comunque che vi
possa piacere! Un bacione Sakurina