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Autore: Sakurina    20/06/2008    12 recensioni
Shikamaru non era mai stato un tipo invadente o criticone, ma geloso… quello sì. Era più forte di lui, non riusciva a non essere geloso di Ino. E la sua gelosia in quella situazione lo stava esasperando: Ino era terribilmente bella, il suo amico… terribilmente stronzo.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ino Yamanaka, Kiba Inuzuka, Shikamaru Nara | Coppie: Kiba/Ino, Shikamaru/Ino
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
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La musica si diffondeva ovunque, allegra e soave

ZGive Me Yellow RosesZ

 

 

La musica si diffondeva ovunque, allegra e soave. Tutto il parchetto era tappezzato di festoni e bandierine, che insieme ai colori delle foglie verdi che cominciavano a diventare rossastre, rendevano l’ambiente estremamente colorato e allegro.

Tutto era perfetto la notte tra quei caldi 22 e 23 settembre. Il cielo era terso e le stelle dominavano il firmamento.

 

Shikamaru espirò un po’ di fumo, portando gli occhi spenti sulla sigaretta che teneva fra le mani: era da tanto tempo che non fumava più, ma chissà perché in quel momento la nicotina gli sembrava vitale.

Sollevò pesantemente lo sguardo, posandolo sulla figura esile e snella di Ino, quella sera bella come non mai. Quel corto vestitino viola aderiva perfettamente contro le curve sinuose della biondina, mentre i capelli dorati, quelli sera sciolti e leggermente mossi, le cadevano come una cascata di fili d’oro sulle spalle e lungo la schiena. Leggermente al di sopra dell’orecchio sinistro, una rosa viola imperlata di brillantini attirava l’attenzione di tutti i presenti.

 

No, ovvio, non esistono rose viola. Ma quando Shikamaru aveva visto quel fermacapelli in quella vetrina di Suna, l’immagine di Ino gli era tornata alla mente così, spontanea. Come se anche lei fosse una rosa viola. E gliel’aveva comprata come regalo di compleanno. E gliel’aveva data allo scoccare della mezzanotte a cavallo fra i loro due compleanni. I suoi occhi si erano illuminati, colmandosi prima di stupore e poi di gioia, le sue labbra, colorate da un tocco di rossetto chiaro, si erano lentamente piegate prima in un’espressione commossa, poi in un sorriso disarmante.

-“Grazie Shika!”- aveva urlato a gran voce, gettandogli le braccia al collo e stringendosi al suo petto, attirando l’attenzione di tutti. Di una persona in particolare.

Shikamaru si era grattato la nuca, imbarazzato: le aveva consegnato il regalo in tutta segretezza per evitare fraintendimenti vari, ma come sempre lei doveva esternare la sua gioia al mondo intero. Avrebbe dovuto staccarsela di dosso, ma Ino non lo abbracciava poi  tutti i giorni, e quella dimostrazione d’affetto era davvero… piacevole. Avrebbe dovuto staccarsela di dosso, perché quella persona continuava a lanciargli occhiate di fuoco e gelosia. Doveva staccarsela di dosso, perché sapeva che se avesse lasciato andare anche per un solo attimo il suo autocontrollo, quell’odiosa situazione in cui si trovava gli sarebbe scivolata di mano.

 

Troppo tardi. Anche se l’abbraccio non era durato poi molto, l’odiosa situazione gli era sfuggita di mano comunque. Il tarlo della gelosia aveva ricominciato a rodergli nella testa e più fissava l’allegra Ino correre avanti e indietro insieme alle sue amichette, parlare e ridere con tutti, più sigarette aveva voglia di fumarsi.

 

Aveva bisogno di prendere aria, quella sera. Per quello si era allontanato dalla loro festa di compleanno (non era mai stata la sua festa, era sempre stata la loro) e si era diretto sotto una grossa quercia abbastanza lontana per non essere infastidito da nessuno.

 

Ma ancora una volta, come sempre, per quanto lui cercasse di non farsi notare da nessuno, di passare il più inosservato possibile in mezzo alla gente per non essere seccato con inutili ciarle, qualcuno aveva cominciato a cercarlo con lo sguardo, interessato dalla sua misteriosa scomparsa.

 

Glielo leggeva in faccia: Ino si era voltata sorridente e quando aveva notato che il suo migliore amico si era improvvisamente volatilizzato, aveva iniziato a cercarlo in mezzo alla gente allarmata.

 

“Di che cosa hai paura, Ino, mica scappo…” pensò il ragazzo, espirando del fumo dall’ennesima sigaretta, scrutando con attenzione ogni movimento della compagna e l’ondeggiare del suo vestitino viola, in lontananza.

 

Poi, era arrivato il brutto. Quello che avrebbe rovinato definitivamente quel compleanno (anche se il suo compleanno era finito da almeno un’ora). Quello che avrebbe sperato di non vedere. Perché anche se sapeva, non avrebbe voluto vedere. Perché vedere fa molto più male del semplice sapere.

 

Lui le si era avvicinato, come un semplice amico.

Ma non era un semplice amico e questo Shikamaru lo sapeva bene. Glielo aveva detto Choji, che li aveva visti insieme. Ma lui non ci voleva credere. Almeno, voleva far finta che non gliene importasse nulla. E ci era riuscito, fino a quando non l’aveva incontrato alla loro festa. Ma era ovvio, lui era anche un suo amico, oltre che essere l’amante di Ino.  Bell’amico davvero quello che se la fa con la tua compagna senza dirti nulla. Ciò non cambiava che lui continuasse a sorridergli e a parlargli come se niente fosse, del resto, lui era stato invitato in quanto amico di Shikamaru, non certo di Ino.

 

Lui le si era avvicinato, come un semplice amico. E poi… un gesto furtivo e veloce, quanto significativo. La sua mano aveva accarezzato dolcemente la schiena nuda di Ino, raggiungendo la vita e stringendogliela frettolosamente ma con decisione. Un gesto furtivo e veloce che stava a significare… tu sei mia.

 

Poi l’aveva lasciata andare, congedandosi con un sorrisino di cortesia, ma nell’allontanarsi le aveva stretto con forza la mano nella propria, conquistandosi così un sorriso ricolmo di dolcezza e nel contempo di malizia da parte di Ino.

 

Basta, quello era troppo. Abbassò il volto, appoggiando la fronte contro il ginocchio, serrando gli occhi con forza.

 

Shikamaru non era mai stato un tipo invadente o criticone, ma geloso… quello sì. Era più forte di lui, non riusciva a non essere geloso di Ino. E la sua gelosia in quella situazione lo stava esasperando: Ino era terribilmente bella, il suo amico… terribilmente stronzo.

 

-“Shika che ti succede?!”- squillò improvvisamente una voce ansiosa e ben conosciuta.

Il Nara sollevò il capo, ritrovandosi davanti la bella biondina. Sospirò, con sguardo rassegnato.

-“Nulla Ino, non ti preoccupare…”- spiegò il ragazzo, quasi sbuffando.

-“Perché sei scappato qui? Troppa gente che ti stressa?”- chiese la Yamanaka, ghignando divertita.

-“Eh già…”- sospirò Shikamaru, scostando lo sguardo altrove, quasi infastidito alla vista di quella “rosa viola” che proprio non riusciva a tenere per sé.

-“Che hai Shikamaru? Hai qualcosa di strano…”- cercò di capire la ragazza, allungando la mano verso il volto del compagno.

Ma il Nara fermò d’istinto la mano di Ino, stringendole con forza il polso. Ora i due si potevano chiaramente guardare negli occhi: quelli di lei, azzurri, spaventati e disorientati; quelli di lui, scuri, arrabbiati e malinconici.

-“Shi… Shika…”- sussultò la biondina, confusa.

-“Ci vai a letto, non è vero?”- asserì con tono ricolmo di rabbia il ragazzo, stringendo ancora di più la presa.

Ino sussultò, spaventata: non l’aveva mai visto così arrabbiato, non l’aveva mai guardata con quegli occhi, prima di allora. E poi… cosa significavano le sue parole? Lui come…?

Ancora amareggiata da quella reazione improvvisa, la Yamanaka non ebbe la forza di rispondere. Si limitava a fissarlo sbalordita, confusa dalle sue parole ambigue.

Shikamaru non sopportava quell’espressione indifesa e persa sul volto della compagna, quindi lasciò andare con uno strattone il suo braccio, senza però levarle i suoi occhi freddi e delusi di dosso.

-“…vai a letto con Kiba, vero?!”- inveì nuovamente il ragazzo.

Ino sussultò per un secondo, riprendendo però quasi subito un’espressione controllata. Ma quel guizzo nei suoi occhi non era sfuggito a Shikamaru: la sorpresa l’aveva tradita.

-“Mpf… ci vai a letto veramente, allora…”- commentò il Nara, ghignando amaramente e scostando lo sguardo altrove, deluso.

Dopo qualche minuto di silenzio, Ino corrugò la fronte, fulminando il ragazzo con occhi lucidi.

-“Perché devi fare così…?”- protestò con voce adirata e tremante, richiamando lo sguardo di Shikamaru su di lei –“…io non ho mai detto nulla di te e Temari… perché tu devi dirmi queste cose?”-.

Shikamaru inarcò un sopracciglio, seccato dalla sua falsa innocenza.

-“Che cosa ti ho detto? Ho solo chiesto una cosa e ho fatto una constatazione, niente di grave, mi sembra…”- si lamentò con tono languido il Nara, estraendo l’ultima sigaretta dal pacchetto.

-“Me l’hai detto con cattiveria e tu lo sai…”- ribatté la biondina –“Kiba è tuo amico e tu non---“-

-“Ah, allora lo ammetti che ci vai a letto?”- ripeté Shikamaru, più infastidito che mai.

-“Sì, sì, lo ammetto, okay?!”- sbottò la Yamanaka, crucciata e irritata. –“E tu… tu non puoi criticarmi! Io non ti ho mai detto niente di Temari! E poi insomma… fosse uno sconosciuto, è Kiba, è tuo amico!”- protestò Ino, disorientata.

-“Appunto! E’ Kiba, sarà un amico, ma è un amico stronzo!”- proruppe il Nara, espirando una ventata di fumo contro l’amica.

-“Ma… che dici…?”- sospirò la kunoichi, al limite della sopportazione.

-“Dico che ti farà soffrire, Ino, che Kiba non ti potrà fare veramente felice!”- la rimproverò con disappunto Shikamaru.

-“Ah… quindi non approvi?”- commentò acida la Yamanaka.

-“No, non approvo.”- rispose il compagno, riprendendo a fumare nervosamente.

-“Stronzo. Riesci sempre a rovinare tutto.”- inveì Ino, con le lacrime agli occhi. –“Se davvero ci tenessi a me… vorresti vedermi felice. E invece fai di tutto per rovinarmi anche questa storia.”-

-“Scusa se non mi va giù l’idea di vederti sbattere da uno stronzo come una sciacquetta qualunque. Perché è questo quello che sei per lui, lo sai?”- asserì il Nara, con una punta di malizia cattiva nella voce.

-“Mi sembra che tu sia geloso, Nara… perché mai dovresti esserlo?”- lo stuzzicò la ragazza, con ghigno provocante.

-“Non provocarmi, Yamanaka…”- commentò Shikamaru con tono seccato, allentandosi il colletto della camicia bianca sentendo che la temperatura cominciava ad alzarsi.

-“Quindi sei geloso? Non vuoi che qualcuno mi metta addosso le sue zampacce cattive?”- continuò Ino, infierendo –“…o vuoi tenermi tutta per te, piccolo genio?”- chiese infine, scoccando un’occhiata vagamente maliziosa al compagno.

-“Qualche problema?”- commentò improvvisamente una voce alle loro spalle.

I due si voltarono e, senza esserne troppo sorpresi, si ritrovarono davanti Kiba che li fissava con ghigno familiare… era chiaro come il sole: era geloso pure lui. In mano stringeva una rosa rossa: probabilmente era il suo regalo per Ino. La stava aspettando per darglielo in privato, ma vedendola sostare troppo tempo in compagnia di Shikamaru, era intervenuto, spinto dal suo forte impulso geloso.

-“Ehi… che regalo originale, Inuzuka…”- commentò Shikamaru, pungente.

-“Già, sicuramente non quanto il tuo!”- rispose Kiba, sostenendo tranquillamente la sua provocazione. –“Io sono più classico e romantico!”- scherzò infine, per spezzare la strana tensione nell’aria.

-“Romantico? Le rose rosse significano passione, non mi sembra abbiano nulla di così romantico… direi più lascivo…”- commentò il Nara, che non aveva intenzione di finire quella guerra verbale.

-“Beh, per me amore e passione sono strettamente collegati…”- spiegò l’Inuzuka, assumendo un’espressione seria.

-“Secondo me non sai nemmeno cosa significhi la parola amore… però la passione sai bene cos’è, non è vero, amico mio?”- lo provocò Shikamaru, buttando a terra il mozzicone dell’ultima sigaretta.

-“Cosa…?!”- ringhiò Kiba, pronto a difendersi dall’intimidazione.

-“Sentite, sapete che vi dico?!”- sbottò improvvisamente Ino, mettendosi fra i due e guardandoli con occhi pieni di rancore –“Vi dico che mi avete rovinato il compleanno, ecco cosa vi dico. E che la prossima volta, se volete essere davvero sinceri con me…”- disse, prendendosi con prepotenza la rosa rossa –“…regalatemi delle rose gialle, che forse è meglio.”- concluse, fulminando entrambi e allontanandosi furibonda.

 

-“Grazie per avermi rovinato i giochi, Nara… sei un vero amico…”- commentò Kiba, fulminandolo.

-“Non c’è di che, Inuzuka… anzi, grazie per aver riaperto la partita anche per me… sei un vero idiota…”- ridacchiò Shikamaru, allontanandosi soddisfatto.

-“C-cosa?! Per te?! Ehi Shikamaru?! Che cazzo significa?! Eh?! E Temari?! Non la vuoi più?! Shikamaru, rispondimi cazzo!!!”- urlò l’Inuzuka, seguendo l’amico verso la festa.

 

 

 

Z-The End-Z

 

 

 

Riecco Sakurina con l’ennesima ShikaInoKiba!

Doveva essere una ShikaIno ma… vabbè poi Kiba si è messo in mezzo come sempre! XD

Tanto perché sto sclerando con questa maturità e non sono abbastanza concentrata per scrivere niente di serio… quindi scrivo queste frivolezze per sfogarmi ^_^ !!!

Spero comunque che vi possa piacere! Un bacione Sakurina

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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