Beh, che guardi allo specchio?
Sto guardando me stesso, la mia faccia.
E cosa vedi?
Bellezza, gioventù.
Sei felice?
Perché non dovrei esserlo?
Guarda meglio allo specchio. Le vedi quelle macchie sul tuo viso? Le vedi quelle rughe? Le vedi quelle cicatrici? E quei segni rossi? E quegli ematomi? Li vedi?
E poi ad un tratto li ho visti. Vividi nella mia mente i ricordi delle percosse, delle minacce, del dolore.
Strazianti lamenti che nessuno può sentire, urla soffocate del pianto, sangue tiepido che coagula, tumefazioni pungenti.
E quel grandissimo bruciore all’animo, quelle fiamme ghiacciate che gelano ogni respiro.
Brividi che scorrono a arrivano alle dita delle mani insensibili al tatto.
Vomito che si ferma in gola, occhi gonfi e insanguinati.
La voce che cerca aiuto, che chiama disperata qualcuno.
Ma nessuno risponde.
Nessuno si è accorto di niente. Perché tutti sono ciechi.
Ciechi nel loro orgoglio, ciechi nella loro vanità, ciechi nella loro cupidigia.
Ecco, adesso sono qui che guardo lo specchio.
Sono vecchio, malato, zoppicante. Mezzo sordo e mezzo orbo.
Ma sono veramente io?
No, è sicuramente lo specchio che inganna.