Non so quanti fiori hanno adornato le tombe.
Non conosco le canzoni scritte con le bombe.
Non so quanti sospiri formano una notte;
una notte a vegliare al lume di una luce ombrosa per
non farsi trovare, sperando ch’io amo possa al buio…
Una notte passata ad origliare l’abbaiare d’una radio
co’ le vesti più belle, o forse no, ad apettar un valzer,
ad aspettare il cavaglier su note, che spente apparivano
tra una bomba e la tua assenza e preoccupazione crescente
come la luna delle notti passate a sospirare…
con te che tardavi ad arrivare
non sapevo, non conoscevo quelle canzoni, ma ora le conosco
sono balli da fare in singolo, in solitario, li ho sentiti chiamare lutto….
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