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Autore: robyna    21/06/2008    2 recensioni
Storia che vede come protagonisti la coppia Elena/Daniele,non mancheranno fraintendimenti,litigi e vari triangoli amorosi...Buona Lettura.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Quel lunedì di Settembre il cielo sembrava non volesse far spazio al Sole,il quale era coperto da enormi nuvole grigie che preannunciavano pioggia su tutta Roma.
Un ragazzo dai boccoli ribelli stava steso su un letto in ferro battuto,ancora a sonnecchiare.
"Buongiorno Daniele" gli sussurrò una giovane ragazza dai lunghi capelli neri e gli occhi a mandorla.
"Sisi..." rispose il ragazzo ancora in stato di trans.
"Ti ricordi qualcosa di ieri notte?" gli domandò sorseggiando caffè
"Ieri notte..." Daniele aprì gli occhi,ma da quando Lucio aveva una voce così candida al mattino? E il suo accento dov'era finito? Non appena la sua vista divenne più nitida,il ragazzo si guardò intorno,che era successo alla casa?
"Ah finalmente hai aperto gli occhi,dormiglione!" Clarissa gli diede un bacino sulla guancia.
"AAAH!" urlò Daniele "Ma dove sono?" si domandò esaminando dalla testa ai piedi Clarissa con indosso solo un BabyDoll
"Come? Non ricordi niente? I whisky ti hanno offuscato la memoria?"
"Oddio sì. Mi ricordo di te,ci siamo baciati."
"Bè dopo quel bacio mi hai dato qualcosa di più!" disse la ragazza sorridendo
Daniele non afferrò quell'allusione,fu solo quando vide i suoi vestiti gettati sulla sedia che capì quello che era successo. "Tu ed io quindi...?"
"Esattamente,e devo dire che non sei niente male" Clarissa gli fece l'occhiolino
Daniele ignorò il complimento appena fattogli e cominciò a cercare nervosamente il suo orologio.
"Ma che ore sono?" disse ansioso
"Le 6:40 circa. Ma si può sapere che hai?"
"Bè,scusa se mi sono svegliato nel letto di una sconosciuta!"
Daniele si guardò intorno. "Ma abiti da sola?" chiese mentre si infilava le mutande della sera prima.
"Bè vorrei vedere!" sbottò Clarissa "A 23 anni vivere con mamma e papà non fa per me!"
"23 anni? ah..."
"Perchè tu sei più piccolino?" chiese lei carezzandogli una guancia
"18 e mezzo..." rispose lui "E adesso se non ti dispiace scappo che devo andare a scuola" Daniele gli scostò violentemente la manò dalla sua guancia.
"Ah,la scuola. L'avevo quasi dimenticata." ridacchiò lei Daniele non l'ascoltò nemmeno,doveva andare al Colonna e non sapeva neanche come arrivarci.
"Senti,come arrivo da qui a Prati?" domandò irritato
"Prendi il 913 e saranno circa 5 fermate" rispose lei seduta sul divano
"Ma devi proprio andare?" Clarissa accavallò le gambe con la speranza di intrattenere Daniele
"Sì,arrivederci!" disse lui deciso ad andarsene da quel posto.
Clarissa ricambiò quel freddo saluto baciando sulla bocca Daniele.
Questo fece finta di niente,uscì dall'appartamento e cominciò a scendere.
"HO SALVATO IL MIO NUMERO SUL TUO CELL E VICEVERSA!" urlò Clarissa dalla tromba delle scale. "CHIAMAMI!"
Daniele continuò a scendere i gradini,senza prestare la minima attenzione a Clarissa che gridava per tutto il condominio; "Ma che vorrà mai questa!" pensò Daniele avviandosi alla fermata dell'autobus.
Che strano,eppure non si ricordava niente della notte appena passata.
"Possibile che l'ho fatto e me lo sono scordato?" si chiese il ragazzo accendendosi la quotidiana Marlboro
"E Lucio? Oddio adesso quello non mi vorrà più vedere!" Daniele si immaginava già lo sguardo truce che poteva lanciargli l'amico,che quando s'incazzava era capace di non rivolgere parola per un mese.
"E i libri,i compiti? Cavicchioli aveva detto a Giugno che voleva che gli consegnassimo le versioni il primo giorno,speriamo stesse scherzando!"
Daniele si sedette affranto sugli scalini di un Bar,proprio davanti alla fermata dell'autobus,che sembrava non volesse arrivare.
Appena spenta la sigaretta,il ragazzo portò una mano all'altezza della bocca e buttò fuori l'aria.
"Blah,puzzo troppo d'alcol e fumo!" notò disgustato Daniele che si era appena sentito l'alito poco gradevole.
Dopo altri 10 minuti a pensare e ripensare alla notte appena trascorsa finalmente,alle 7:30,arrivò il 913 che dopo poche fermate lo fece arrivare nei pressi dell'Istituto Colonna.
Appena varcato il cortile dove si riunivano tutti i ragazzi per la solita sigaretta,tutti si voltarono a guardare Daniele. Questo ricambiò gli sguardi incuriositi della gente.
"Che succede?" pensò non capendo cosa stesse accadendo lì intorno.
"Nottataccia eh?" Cesare Schifani,una delle persone che Daniele meno sopportava,gli diede una pacca sulla spalla.
"Perchè?"
"C'hai du' occhiaie Cook,dai dimme che hai combinato? Siamo o no compagni di classe?"
"Peccato che fra noi non scorra buon sangue!" gli ricordò Daniele "Comunque guarda,ne so meno di te al riguardo." così dicendo si avviarono entrambi in classe.
Arrivati alla tanto temuta aula,il Prof. Cavicchioli lì guardò con sguardo severo,tamburellando nervosamente le dita sulla cattedra.
"Ben arrivati ragazzi!" esclamò il professore interrompendo il brusio che si era creato tra gli studenti.
"Che c'è Cook,tu sei speciale che arrivi qui senza zaino?" domandò a Daniele facendo ridere la classe.
Questo non rispose,avrebbe impiegato troppo tempo a raccontare quello che era successo.
"Scherzavo!" Cavicchioli fece uno dei suoi sorrisi diabolici.
"Dai,vatti a sedere vicino al tuo amichetto Pregoni.
"No,guardi professò che sto già vicino alla nuova compagna!" esclamò Lucio dal fondo della classe,come Daniele anche lui aveva due grosse borse sotto gli occhi,probabilmente aveva avuto qualche problemino.
"Vabbè allora Cook mettiti...Oh per favore! Sei grande abbastanza per trovarti un posto da solo!"
L'unico posto ancora vuoto era quello vicino a Petrucci.
"Ciao Cook!" sorrise il ragazzo occhialuto dandogli una violenta pacca sulla spalla.
"Ahia!" esclamò Daniele massaggiandosi la parte colpita con la mano;poi osservò il nuovo compagno di banco,era diverso: gli occhiali erano sempre gli stessi,i capelli un po' più lunghi e adesso tutta la parte inferiore del volto,era occupata da una barbetta abbastanza chiara.
"Accidenti che cambiamento!" disse Daniele stupito.
"Bella eh? Mi è cominciata a crescere quest'estate e visto che Maria Pia ama gli uomini maturi..."
"Maria chi?" chiese Cook
"Maria Pia Corvi,quella che sta in classe con la Cicerino!"
Daniele divenne serio all'improvviso.
"Oggi l'ho vista,ma come si è fatta bella,se penso che ci siamo anche baciati!" ricordò sognante Petrucci
"Coosa?" rispose l'amico incredulo.
"Sì l'anno scorso,Ottobre credo che fosse." Petrucci sorrise guardando Daniele
"Tranquillo,so che è la tua donna! E poi adesso c'è Maria Pia!"
"Tranquillo te,noi ci siamo lasciati!"
"Davvero,e perchè?"
Ma prima che potesse rispondere,i due furono interrotti dal Prof.
"Le versioni Petrucci e Cook?"
Il primo dei due estrasse una cartellina di plastica dallo zaino,l'aprì e vi estrasse le 15 versioni tradotte in maniera accurata. "Tenga professò" il ragazzo gliele tese entusiasta.
"Mi sorprendi sempre di più Fabio!"
Questo lo guardò stupito,nessuno lo chiamava per nome.
"Cook? Ah dimenticavo,tu sei l'anticonformista che viene senza zaino"
Il Prof. ritornò alla cattedra,impugnò la sua amica penna rossa e cominciò a scrivere sul registro.
"E' un due Cook!" disse mostrando due dita
"Ma professore,le ho fatte! Domani gliele porto!"
"Ma scuola cominciava oggi!" controbattè il prof. divertito.
"Bell'inzio" pensò Daniele scocciato.
  
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