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Autore: gnappels    22/02/2014    2 recensioni
Questa è la mia prima fanfiction sui Bastille, quindi...boh spero vi piaccia!
A volte incontri decisamente poco casuali al British Museum, possono portare a delle conseguenze davvero inaspettate. Emma di certo non si aspettava che quell'incontro l'avrebbe portata in un tourbus a fare il giro del mondo.
Genere: Comico, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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#4. LAURA PALMER
 


Walking out into the dark, cutting out a different path
Lead by your beating heart

 

Alison stava camminando avanti e indietro per la stanza come una pazza furiosa, mormorando tra sé cose incomprensibili ma Emma, conoscendola, poteva ben immaginare che si stava semplicemente maledicendo da sola per la cazzata fatta quella notte.

-Aly, sono cose succedono smettila di insultarti da sola...Will è un bravo ragazzo ed è un figo, qual'è il problema?- Tentò di rassicurarla Emma che se ne stava seduta sul divano, incapace di guardare la tv perché Alison non faceva altro che passare davanti al televisore.

-Come qual'è il problema?! E' tutto un problema! Io...io...non vado a letto con il primo che incontro e soprattutto non mi ubriaco mentre lavoro!- Sbottò come un'isterica, Emma ebbe seriamente paura in quel momento.

-Veramente non stavi lavorando e loro non mi sembrano i tipi che giudicano il tuo lavoro da quello che fai nella vita privata- Obbiettò la ragazza cercando di essere ragionevole ma era tutto inutile.

-Ma io lavoro per loro!- Sbraitò buttandosi a peso morto sulla poltrona. -Okay...devo mantenere la calma...posso spiegare tutto...anzi! Non spiegherò un bel niente, non sono affari loro e soprattutto non sareste dovuti entrare in camera senza bussare!- Emma aggrottò la fronte.

-Ma era la camera di Dan...- Mormorò pensando seriamente che l'amica avesse un esaurimento nervoso. -E comunque ignorarlo non mi sembra un'idea geniale-

-E allora cosa suggeriresti?- Domandò esasperata appoggiando la schiena sullo schienale e guardando il soffitto.

-Di fare quello che farebbe qualsiasi essere normale...parlarci e spiegargli come stanno le cose- Rispose semplicemente Emma felice che finalmente avesse smesso di urlare a destra e a manca e si fosse decisa ad ascoltarla, una volta per tutte.

-Ma...ma cosa gli dico? Come stanno le cose?- Alison guardò l'amica preoccupatissima, da una parte Emma capiva che si sentiva molto a disagio, soprattutto al pensiero che avrebbe dovuto vedere Will tutti i giorni e che sarebbero stati insieme nel tourbus ma sapeva che avrebbero potuto risolvere la cosa. I ragazzi non sembravano affatto un gruppo di dive come la maggior parte delle band che andavano di moda in quell'anno...anzi, sembravano più dei tempi della serie: stai tranquillo e tutto andrà bene. Come aveva detto Dan, prendevano la vita con filosofia.

-Gli dici che è stato un errore dovuto all'alcol che non ti rendevi conto di cosa facevi...e cose del genere, sono sicura che Will capirà- Spiegò risoluta Emma con un sorriso rassicurante. Alison effettivamente sembro tranquillizzarsi e sospirò rassegnata.

-Okay, beh sì...sembra ragionevole- Affermò alla fine.

-Ottimo! Ora guardiamoci un po' di foto che ho scattato...sono sicura che ne varrà la pena!- Esclamò Emma balzando in piedi dal divano pronta per tirare fuori la macchina fotografica ma non la trovò nella sua borsa; diventò bianca come la carta, oddio e se l'aveva persa? Come avrebbe fatto? Era la fine...si voltò verso la sua amica con l'espressione di chi ha appena visto un fantasma.

-Che hai?- Domandò Alison preoccupandosi vedendo la sua espressione.

-La macchinetta fotografica...non...non...c'è più- Balbettò cominciando ad andare in panico.

-Oh sarà a casa di Dan, no?! Dove vuoi che l'hai persa e se non è lì, sarà al bar...- Alison non sembrava per niente preoccupata, probabilmente perché aveva altro in testa. Emma annuì poco convinta e avrebbe voluto scrivere a Dan ma non aveva il numero.

-Hai il numero di Dan? Gli mando un messaggio- Alison non rispose, si limitò a fare spallucce.

-Vai direttamente a casa sua, no? Tanto ci sarà sicuramente- Emma aggrottò la fronte perplessa per la risposta di Alison ma ne aveva avuto abbastanza per quel giorno di drammi quindi si limitò ad annuire. Indossò la giacca di pelle imbottita di pelo all'interno, sì anche se era Marzo a Londra faceva un freddo pazzesco, prese le chiavi di casa, il cellulare e un po' di soldi per la metro.

-Vuoi la macchina?- Sentì urlare dal salotto ma prima di chiudere la porta, urlò un semplice “no” e si precipitò giù per le scale.

Se l'era presa e non sapeva perché, forse per il fatto che Alison sembrava che non le interessasse nulla di ciò che riguardava lei o forse perché aveva fatto il pieno di lamentele per la giornata e aveva solo bisogno di rilassarsi. Fatto sta che rimanere un secondo di più dentro quell'appartamento la faceva sentire soffocata, era esagerata? Può darsi ma è sempre stata una persona emotiva e non ci poteva fare nulla.
Aveva imparato che invece di lamentarsi con le persone, fare la vittima o sclerare come una pazza, preferiva andarsene e starsene per conto suo per sbollire un po' qualsiasi cosa aveva dentro che non la faceva stare bene. Per fortuna quella mattina erano tornate a casa con la metro quindi si ricordava quale linea doveva prendere per raggiungere casa di Dan.
Quando arrivò davanti il suo palazzo, notò che la macchina di Will non c'era più, c'era soltanto la macchina di Dan e questo le fece capire che era in casa.
Salì fino al suo piano e suonò il campanello aspettando pazientemente che rispondesse, chissà perché si sentiva agitata; forse il pensiero che sarebbero stati proprio da soli per la prima volta o perché era strano, in fondo si erano conosciuti solo tre giorni prima in un museo e lei l'aveva paparazzato come una perfetta stalker. Non sapeva bene cosa, ma qualcosa la metteva in agitazione.
Avrebbe preso la Nikon e se ne sarebbe andata, sì...avrebbe fatto così.
Finalmente Dan aprì la porta e quando si ritrovò davanti Emma rimase un attimo sorpreso, ma poi si aprì in un bel sorriso; Emma notò che si era cambiato, ora indossava una felpa nera con un cervo davanti, i jeans neri, i calzini e gli occhiali da vista che gli stavano tremendamente bene, tra l'altro. Si vestiva sempre molto semplicemente ma aveva un gran stile, com'era possibile non lo sapeva nemmeno lei.

-Ciao! Scusa il disturbo e scusa se non ti ho avvisato ma Alison non mi ha voluto dare il tuo numero per non so quale motivo...oggi era molto strana, sarà la storia di Will boh...oddio scusa, sto parlando a vanvera- Emma sentiva le guance in fiamme ma perché faceva sempre queste figure di merda? Doveva semplicemente dirgli della macchina fotografica e invece aveva parlato a vanvera per due minuti buoni. Dan scoppiò a ridere dopo aver ascoltato tutto lo sproloquio.

-Prendi fiato ogni tanto- Commentò ancora ridacchiando, Emma si tranquillizzò nel vederlo così rilassato così si lasciò andare anche lei a un sorriso di sollievo. -Vieni, entra- Dan si spostò di lato e fece entrare la ragazza.

Emma notò che aveva sistemato il salotto e adesso poteva davvero com'era casa sua e lo rispecchiava in ogni minimo dettaglio. C'era così tanto di lui lì dentro, libri e un sacco di DVD, spartiti di canzoni ...aveva un qualcosa di così accogliente quella casa, proprio come il suo proprietario. Semplice ma confortevole.

-Scusa non volevo piombarti così tra capo e collo- Disse ancora Emma camminando verso il salotto seguita dal cantante.

-Dovresti smetterla di chiedere scusa...davvero, non c'è problema, non stavo facendo niente- Dan sorrise di nuovo rassicurante, wow...ben due sorrisi nel giro di cinque minuti e la cosa quasi la faceva sentire a disagio. Fino ad allora, aveva soltanto scambiato sorrisi di circostanza o serafici contro i suoi amici ma quelli erano completamente diversi. Okay forse doveva smetterla di contemplare i suoi sorrisi e spiegargli perché era lì o avrebbe pensato che fosse una pazza o qualcosa del genere.

-Okay scu...ehm, credo di aver lasciato la mia macchina fotografica qui- Annunciò poi voltandosi verso di lui. -Sai, fare la fotografa senza macchinetta...mi riesce un po' difficile- Aggiunse poi sdrammatizzando come faceva sempre quando era a disagio.

-Ah sì? E io che pensavo che fosse un oggetto obsoleto- Commentò il canante facendola ridere.

-Obsoleto? E questo da dove ti è uscito?- Lo prese in giro per lo strano termine che aveva usato che poi non era così strano era soltanto...obsoleto, appunto.

-Ehi, sono laureato in letteratura che pretendi!- Replicò il cantante facendole l'occhiolino mentre Emma lo guardava a bocca aperta.

-Sei laureato in letteratura? Non ci credo!- Esclamò completamente spiazzata, questa era una di quelle rivelazioni che non ti aspetteresti mai da uno come Dan.

-Fidati...ero anche un secchione- Dan inarcò le sopracciglia e poi le abbassò velocemente come a dare enfasi alla sua frase ed Emma non poté fare a meno di ridere. Nel frattempo si aggirava per la stanza alla ricerca della macchinetta di Emma.

-Pazzesco e anche un nerd scommetto?- Emma inarcò un sopracciglio e Dan si fermò giusto per voltarsi verso di lei con un'espressione inquietante.

-Oh quello lo sono ancora e ne vado molto fiero- Rispose gonfiando il petto per poi lasciarsi andare a una risata vedendo l'espressione divertita di Emma.

-Beh in tal caso, abbiamo molte cose in comune Smith- Affermò annuendo la ragazza, Dan sembrò sorpreso, forse perché non ce la faceva, ma poi sorrise soddisfatto.

-Oh una mia simile!- Scherzò con fare teatrale.

Alla fine dopo tanto cercare, trovò la Nikon sulla sua scrivania, giusto perché la sua scrivania era come la Stanza delle Necessità di Harry Potter, tutto quello che non trovavi nel castello finiva dentro quella stanza.

-Grazie mille, mi era preso un colpo...pensavo di averla persa- Ridacchiò nervosamente la ragazza e poi calò un imbarazzante silenzio della serie che sapevano che Emma sarebbe dovuta andare via ma nessuno dei due voleva, quindi se ne stavano lì come due ebeti a dire nulla.

-Hai fame? Stavo per ordinare cinese- Esordì alla fine Dan con nonchalance, Emma pensò istintivamente a Alison e a che cosa avrebbe pensato se non fosse tornata da casa di Dan ma la cosa, si rese conto, non le importava...l'aveva infastidita e non voleva passare la serata a sentirla lamentarsi.

-Non voglio disturbarti ancora- Rispose timidamente ma sotto sotto sapeva che non era così, se Dan fosse stato irritato dalla sua presenza non glie lo avrebbe chiesto.

-Ancora con questa storia?!- Replicò infatti esasperato spalancando gli occhi blu, al che Emma rise.

-Scusa, scusa...d'accordo, ma cinese? Sul serio? Vivi a Londra e mangi cinese? E' come se vai in America e chiedi una pizza italiana- Lo prese in giro lei appoggiando la macchina fotografica al tavolo e si tolse il giubbetto di pelle che appese all'ingresso, sull'appendino come aveva fatto la sera precedente.

-Ehi, sono io il londinese qui...non puoi dirmi cos'è meglio mangiare! E poi il cinese è buono...- Borbottò il cantante tirando fuori il suo iPhone pronto a digitare il numero del suo ristorante preferito.

-Sushi?- Azzardò lei con un sorriso innocente, Dan la osservò a lungo pensando seriamente alla sua richiesta, aveva un'espressione buffissima, aveva stretto le labbra, aggrottato la fronte e assottigliato gli occhi mentre pensava.

-Okay, sei tu l'ospite- Affermò alla fine e chiamò il numero che aveva pronto; mentre parlava al telefono, Emma se ne andò in giro per il salotto a smuficchiare tra i millemila DVD che aveva nella libreria al posto dei libri, appunto. C'erano un sacco di titoli di film che non aveva mai sentito nominare e telefilm di cui non sapeva nemmeno l'esistenza.

Aveva notato di una certa fissa per David Lynch, aveva tutti i suoi film e il cofanetto di un telefilm in particolare “Twin Peaks”; lo prese per osservarlo meglio e lesse la copertina che recitava “chi ha ucciso Laura Palmer?” Aggrottò la fronte. Quel nome le diceva qualcosa, Laura Palmer, l'aveva già sentito nominare.

-Perché Laura Palmer mi è familiare?- Domandò Emma una volta che Dan ritornò nella stanza, lui mise su un'espressione interrogativa.

-Forse perché tutti vogliono sapere chi l'ha uccisa- Mormorò il cantante pensieroso ma con tono scherzoso, Emma scosse la testa convinta.

-Naa, non ho mai visto questo telefilm- Ammise come se fosse la cosa più normale del mondo...non per Dan che si mise le mani di fronte alla bocca spalancata in segno di shock.

-Cosa?! Oh Dio, no! Dobbiamo rimediare...cioè è un must, lo vedi vedere per forza una volta nella vita!- Sbraitò Dan gesticolando come un pazzo, Emma dedusse che gli piaceva davvero tanto e così lo guardò con un sorriso innocente. Inoltre aveva una passione per tutto ciò che era “vecchio” o meglio, vecchi film degli anni ottanta o telefilm ancora più vecchi che nessuno conosceva, erano interessanti e la incuriosivano.

-Beh okay, basta che non vai in iperventilazione- Lo prese in giro la ragazza con un sorriso divertito mentre Dan le scoccò un'occhiata inceneritrice ma poteva notare dalla sua espressione che non faceva sul serio.

-Allora preparati ti innamorerai- Emma ridacchiò e si sedette sul divano a leggere la trama del telefilm, Dan tornò con due bottiglie di birra e il cavatappi.

Fece in tempo a mettere il cd nel lettore DVD che suonarono alla porta, segno che il sushi era arrivato. Emma si sentiva quasi a un'appuntamento, il che era strano visto che lui non aveva dato nessun tipo di segnale che potesse farla sentire così però era così strano, stavano guardando un film a casa sua e mangiavano sushi. Decise che era meglio lasciar perdere ad analizzare la situazione o avrebbe cominciato a farsi le paranoie.
Prima di cominciare il telefilm tentarono per almeno una mezzora di buona di usare le bacchette che il ragazzo del sushi gli aveva portato insieme al cibo.
Emma aveva maciullato il suo “California Roll” nell'impresa e Dan aveva più volte lanciato da tutte le parti pezzi di riso perché le bacchette gli sfuggivano di mano.

-Dio, ma perché ci devono dare le bacchette...cosa gli fa pensare il fatto che io le sappia usare?!- Borbottò il cantante che si stava davvero impegnando nell'impresa senza successo; Emma dal canto suo aveva cominciato ad infilzare il sushi con la punta della sua bacchetta ma visto che era arrotondata, la cosa era risultata alquanto difficile.

-Forse perché ordini giapponese- Mormorò Emma con tono concentrato ma Dan si limitò ad esprimere un verso esasperato e si alzò dal divano diretto in cucina; torno due secondi dopo con due forchette e altre due bottiglie di birra.

-Ottima idea- Concordò Emma annuendo e finalmente riuscendo a mangiare un po' del sushi che aveva sul piatto e fecero partire il telefilm.

Emma trovò il telefilm davvero interessante anche se un sacco di scene erano talmente assurde da farla scoppiare a ridere di punto in bianco mentre Dan la guardava sconvolto.

-Andiamo, non dovresti ridere...è un momento critico!- Esclamò quando Emma scoppiò a ridere perché nel telefilm il poliziotto aveva appena annunciato a una signora che sua figlia, Laura Palmer, era stata uccisa ed era esplosa in un urlo disumano che...andiamo, era impossibile non ridere in quel momento.

-Dai, fa ridere...ammettilo, guardala!- Dan tentò di rimanere serio ma effettivamente la cosa era alquanto esilarante.

-Ti odio, stai distorcendo i bei ricordi che ho di questo telefilm- Commentò poi senza nascondere un sorriso, la verità era che Emma era l'unica persona che nonostante lo prendesse in giro, apprezzasse quel telefilm quasi quanto lui ed era contento per questo, poteva finalmente condividere le sue stranezze con qualcuno che lo capiva.

-Scherzi a parte, mi piace un sacco, sul serio- Disse lei guardando rapita il telefilm, magari all'inizio era un po' assurdo ma andando avanti si faceva davvero interessante. -Odio quel Bobby del cazzo, ma perché vive?!- Sbottò sbraitando contro uno dei personaggi.

-Oh vedrai- Ridacchiò Dan sistemandosi meglio sul divano con la birra in mano, appoggiò i piedi sul tavolinetto e Emma fece lo stesso.

Dopo due ore di telefilm, Dan si era addormentato con la testa appoggiata sulla spalla di Emma ma quest'ultima era troppo presa dal telefilm per chiudere anche solo un occhio, anche se il ciuffo ribelle di Dan non faceva altro che soletticarle la faccia. Le puntate del telefilm duravano quasi un'ora ognuna quindi alla fine del terzo episodio crollò anche lei e si addormentò con la testa appoggiata a quella del ragazzo.

 

Il mattino dopo, alle prime luci dell'alba, Dan si svegliò rincoglionito come non mai e sentiva un peso sulla spalla che poi notò essere Emma, il che era strano visto che era abbastanza sicuro che fosse lui quello che si era addormentato sulla sua spalla...evidentemente avevano cambiato posizioni durante la notte.
Dan ci mise un attimo a rendersi conto che la tv era ancora accesa e il DVD era praticamente finito ed era ricomparso il menu, così muovendosi il meno possibile riuscì a prendere il telecomando e spegnerla poi tirò fuori il suo cellulare per controllare l'ora. Solo le sette e un quarto, pensava fosse più presto veramente, in ogni caso non voleva svegliare Emma che stava dormendo così tranquillamente così si mise a smuficchiare sul suo cellulare e cominciò a guardare le foto della serata. Ne aveva fatte una marea e una era più preoccupante dell'altra, della serie che forse era meglio se non si ricordava nulla e poi una lo colpì particolarmente, non ricordava di averla scattata. Era una foto che raffigurava lui e Emma, che sorridevano all'obbiettivo e sembravano così...non sapeva che termine usare, stavano bene insieme in quella foto, gli piaceva.
Strano pensiero delle sette della mattina, forse era meglio lasciar perdere e continuò ad andare avanti con le foto finché non s'imbatté in un video a volume incredibilmente alto, lo stoppò subito ma ormai era troppo tardi. Sentì vari lamenti dalla sua spalla, il che significava che Emma era sveglia, infatti alzò la testa con un'espressione alquanto addormentata.

-Ehi- Mormorò spostandosi i capelli da davanti la faccia e strizzando gli occhi per via del sole.

-Scusa, non volevo svegliarti- Rispose Dan accennando un sorriso timido. -Buongiorno comunque-

-'Giorno...ehi, ma ho dormito sulla tua spalla tutta la notte? Scusa...io...mi sono addormentata- Emma si sentì improvvisamente imbarazzata come se fosse una cosa alquanto inusuale.

-Non ti preoccupare, anch'io ho usato la tua come cuscino per un bel po'- Sorrise il ragazzo tranquillizzandola, aveva il potere di farla a sentire a suo agio con un semplice sorriso...notevole.

-Cos'era quel rumore?- Domandò poi sistemandosi a sedere sul divano mentre anche Dan si sedeva meglio, per distendere un po' la schiena, non era proprio il massimo dormire sul divano.

-Un video che ho fatto l'altra sera- Lo fece partire di nuovo e si sentiva solo confusione, gente che parlava, urlava, rideva e poi il video si spostò a tutti i componenti del tavolo che stavano bevendo e Will era completamente andato con la testa sul tavolo. L'obbiettivo del suo cellulare si spostò per inquadrare se stesso e Kyle che avevano un sorriso da idioti e poi cominciarono a canticchiare un motivetto davvero idiota. Non aveva mai sentito una canzone del genere ma soprattutto perché si faceva un video mentre la cantavano?

-Questa sarà la nuova canzone dei Bastille- Disse Kyle una volta che ebbero finito, Dan che guardava il video inarcò un sopracciglio ed Emma scoppiò a ridere.

-Domani scriveremo il testo- Annuì convinto il cantante nel video e poi finì così. Dan era ancora perplesso mentre Emma si stava ancora sbellicando.

-Bella canzone sul serio, sono sicura che andrà in vetta alle classifiche- Lo prese in giro la ragazza e alla fine anche Dan si lasciò andare a un sorriso e la spinse leggermente.

-Ma smettila...sono sicuro che avevo avuto un'idea geniale ma ora non me la ricordo- Mormorò il cantante sospirando poi fece spallucce e si alzò.

-Credo che sia ora che vada...Alison mi ucciderà per non averle detto niente- Emma annuì raccattando la sua roba, il cellulare era pieno di messaggi di Alison, infatti, che chiedevano dove diavolo fosse finita o se Dan l'avesse uccisa.

-Niente caffè?- Chiese lui che stava trafficando con la macchinetta, Emma lo raggiunse in cucina e ci pensò su, un minuto più e uno in meno non avrebbe cambiato nulla.

Posò di nuovo sul tavolo tutta la sua roba e commentarono gli episodi di Twin Peaks che avevano visto la sera prima davanti una tazza fumante di caffè.

Angolo dell'autrice:
Beh non serve che vi dica di chi è la canzone immagino.
Comunque, scusate il ritardo nel postare, poca ispirazione ma ho pronti un altro paio di capitoli C: 
Ho finalmente trovato il volto di Emma, lo scoprirete prossimamente! In questi capitoli sto mettendo un po' in risalto i caratteri di Emma e Dan. Dan me lo sono sempre immaginato come un ragazzo, sì timido e tutto, ma anche molto divertente e fuori di testa, a cui piace divertirsi e stare con gli amici...ovviamente non so com'è nella realtà (purtroppo D: ) quindi sto buttando un po' a caso ma questa è la mia versione di Dan - happy little Dan!
Non ho molto altro da dire, quindi che ne pensate? Al solito, felice di leggere qualsiasi vostro commento anche solo per dirmi: hey la tua fic fa schifo! Giusto per migliorare o correggere qualcosa! (:
Grazie a tutti coloro che leggono e quant'altro!

Ps. Sì a breve arriveranno i drammi, non sarà per niente tutto rosa e fiori tranquilli! 
 

  
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