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Autore: Pleurite98    22/02/2014    5 recensioni
Cosa saresti disposto a fare pur di continuare a vivere? Pur di continuare a pensare?
Trentotto personaggi. Un' isola. Un solo sopravvissuto.
Non puoi fuggire, non puoi ribellarti, puoi solo uccidere.
Sono queste le regole del programma. Chiare ed infrangibili.
Doveva essere la sesta stagione di Total Drama, invece si è trasformata in un incubo.
Dall'ottavo capitolo:
Quando decidi di prendere parte del gioco devi calcolare di dover uccidere chiunque ti capiti a tiro.
Anche se hai un solo amico, devi renderti chiaro nella mente che potresti essere costretto a ucciderlo. Soprattutto se è lui ad aggredirti. Non puoi aspettare che sia qualcun altro a farlo. [...]
Quando decidi di giocare lo devi fare davvero. Senza rimorsi. Senza rimpianti.
Genere: Avventura, Drammatico, Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alejandro, Courtney, Gwen, Heather, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, Otherverse | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Contesto generale
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Dakota (ragazza numero 15) guardò Sam (ragazzo numero 18) dritto negli occhi.
-Non dobbiamo assolutamente dividerci, ok? Sam, guardami! Hai capito?  Dobbiamo stare uniti.
Il ragazzo annuì.
-Io uscirò per prima, hai presente dove si tiene la cerimonia del fuoco? Ecco, scendi dal molo e vai sulla spiaggia, prosegui verso sinistra e dovresti trovarti dietro la parete rocciosa del falò. Ci troviamo lì, va bene?-
-Okay. Troveremo una via d’uscita da questa merda di situazione, alla fine è un po’ come un videogioco, no?- sorrise. Sembrava aver ripreso colore.
-Dakota- Josh non aveva smesso di sorridere.
La ragazza corse verso la porta. Doveva fare in fretta. Prese lo zaino e si precipitò fuori. Saltò sul molo. Il legno scricchiolò. Poi si fermò. Lo zaino le cadde dalle mani. Gli occhi sbarrati sull’orribile spettacolo. La parte destra del molo era semi-distrutta. Sotto di questo, Justin giaceva seduto contro la roccia. Il sangue gli usciva dal naso e dalla bocca. Lì vicino il grosso corpo di B era immerso in una pozza rossastra.
A contatto col sangue, la sabbia formava delle piccole palline, meno grandi di una biglia.
Allora quel gioco era cominciato. Allora qualcuno aveva davvero deciso di uccidere quelli che erano stati i suoi amici.
Allora lei doveva darsi una mossa.
Dopo di lei sarebbe uscito Lightning (ragazzo numero 16). Probabilmente lui non aveva scrupoli.
Ritornò lucida e raccolse lo zaino da terra. Poi corse al luogo dove lei e Sam avevano deciso di incontrarsi.
 
Bionda e vestita di rosa. Era una perfetta Peach. Una principessina sempre in pericolo.
E lui Sam, invece doveva essere l’eroe della situazione. Il grande Mario.
Quando il suo nome fu annunciato, andò a prendere il cubo misterioso. Chissà che superpotere ci avrebbe trovato dentro. 
Uscì sul molo. Due piccoli goomba erano spiaccicati lì vicino. Qualcuno lo aveva preceduto.
Seguì la scia di monetine fino ad arrivare nel settore A-5.
Peach lo stava aspettando lì, ci mise poco a trovarla.
Lei doveva aver già rotto il suo cubo. Teneva in mano una specie di lunga pistola con una sorta di serbatoio incorporato.
Lui ruppe il suo. Una forchetta. Mario-forchetta. Che potere inutile. Inutile.
Quello della principessa sembrava più carino.
 
Dakota guardò Sam. Aveva un’aria allucinata. Sembrava non ragionasse. Continuava a ripetere frasi sconnesse. Le sembrò di sentire “Bowser” o qualcosa di simile.
Stavano in piedi sulla spiaggia vicino al bosco. Dovevano spostarsi. Erano troppo in vista.
Eppure il ragazzo non sembrava avere intenzione di muoversi.
 
 
Mario-forchetta aveva bisogno di mangiare cinque Koopa per ottenere un salto di livello.
Magari avrebbe trovato perfino un monetone speciale.
Peach si lamentava e piagnucolava. Sembrava che volesse portarlo via da lì.
Ma lui doveva trovare almeno una di quelle stupide tartarughe.
La ragazza dava le spalle al bosco. Lui vide un’ombra muoversi tra i cespugli.
Eccola! Koopa! Ne aveva trovata una. Spinse la principessa a terra e si buttò tra gli alberi.
L’animaletto lo spinse indietro, ma non era troppo grave, aveva soltanto perso il suo potere.
Era passato da Mario-forchetta a Mario grande.
Poi se ne accorse. Koopa teneva qualcosa in mano. Doveva essere Martel-Koopa. Quella si che era pericolosa.
 
Dakota sbatté la spalla contro uno scoglio lì vicino. Vide Sam gettarsi con tutta la sua forza nel fogliame e ricadere indietro.
Eva (ragazza numero 4) si alzò impugnando una pistola.
Bang.
 
Quello invece era sicuramente più grave. Mario era passato alla sua forma normale. Rischiava il game over. Ma se avesse finito la partita chi avrebbe aiutato Peach a salvarsi?
Bang.
 
Dakota impugnò la sua arma e fece fuoco contro Eva, letteralmente.
 
Aveva capito tutto. La principessa doveva aver trovato Mario-fuoco nel suo cubo. La guardò con orgoglio. Lei si che era un’eroina. Non come lui che si era fatto uccidere da un semplice mostriciattolo.
 
Eva non sembrava muoversi più, la ragazza gettò a terra il lanciafiamme e si chinò in lacrime sopra Sam.
Lui la guardò e sorrise. Tossì.
-Tu sì che sei la mia principessina.-
Le lacrime scendevano abbondanti dagli occhi di Peach.
 
Game over. Per lui la partita era finita, per la sua amata era appena cominciata.
 
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