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Autore: Spensieratezza    22/02/2014    4 recensioni
(attenzione spoiler 9 x 11! )
i pensieri di Castiel sui Winchester, e sul legame che ha con loro, mentre si prende cura di Sam, durante l'assenza di Dean
Genere: Drammatico, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Ezekiel, Jimmy Novak, Sam Winchester
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Contesto generale/vago
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2 Aprile 1988  Laurence. Kansas.
 

Castiel  non era Più al bunker, o forse si, lo era ancora….. ma allo stesso tempo era….altrove…. era come se fosse stato catapultato in un sogno, ma aveva come l’impressione che non fosse un suo sogno…..
 

Si trovava dentro una casa che gli sembrava di riconoscere. Al suo interno una donna anziana colpiva con pugni disperati una porta davanti di lei.

“JIMMY! LA MAESTRA MI HA DETTO CHE HAI SALTATO LE LEZIONI PER TUTTA LA SETTIMANA? DOVE SEI STATO? “

Se c’era qualcuno dall’altra parte della porta, non dava segno di aver sentito, o di aver intenzione di aprire
 

“Mi ha fatto vedere i voti che hai preso ultimamente. Mi ha detto che se non migliorano, rischi la bocciatura.” Disse la donna sconsolata

“ Tu non sei il classico ragazzo che non ha voglia di studiare o che salta le lezioni per andare a fare il teppista in giro…tu sei un ragazzo intelligentissimo, jimmy…. Hai una testa pazzesca, la scuola ti piace, hai sempre preso bei voti, tu non sei quel genere di ragazzo, quindi non essere quel genere di ragazzo” lo supplicò la donna. “

“Apri la porta, jmmy, parla con me…”

La porta rimase ostinatamente chiusa
 

“Io…..mi sento così sola , da quando Arianna….” Disse la donna gemendo, e Castiel ebbe per un attimo il presentimento che sarebbe caduta, e senti l’impulso di sorreggerla, ma nel momento in cui fece per prenderla tra le braccia, la donna si rialzò all’improvviso e camminò attraverso di lui, sorprendendolo non poco.
 

Castiel si voltò, guardando la donna allontanarsi a bocca aperta. Aveva percepito tutto il suo dolore quando gli era passata attraverso, come un fantasma. Ma c’era di più: quando menzionò questa Arianna, gli sembrò di sentire un piccolo singhiozzo attraverso la porta.

Pensò velocemente: se la donna era appena passata attraverso di lui, forse, in qualunque luogo si trovasse adesso, in qualunque tempo, era come uno spettro. E forse se la donna era passata attraverso lui, lui poteva passare attraversare gli oggetti

Fece una prova chiudendo gli occhi e facendo dei passi avanti. Un attimo dopo era passato attraverso la porta.
 

Si trovava in una cameretta, dove, un ragazzino che avrà avuto all’incirca 12 o 13 anni sdraiato sul letto, stava singhiozzando piano con la testa premuta contro il cuscino. A Castiel fece una grande tenerezza.

Cercò di entrare in sintonia con la mente del bambino, che gli rimandò una sola parola ripetuta più volte. Perduti. Perduti.

Castiel non capiva ancora….era evidente che il bambino aveva subito una grave perdita che l’aveva scosso enormemente. Si concentrò più profondamente per cercare di vedere quello che vedeva lui.
 
 
 
 



Vide lo stesso bambino che stava piangendo sul letto, ora a una festa. Avverti il suo disagio, la sua voglia di tornare subito a casa. Lo vide prendere il telefonino e chiamare i genitori, e supplicarli di venirlo a prendere
 

“Oh, Jmmy, è normale che ci sia un po’ di confusione. Ti ci abituerai, vedrai, ti farai degli amici. Non vuoi farti degli amici?”

“Questo è un mattatoio, mamma. Io non voglio starci. Per favore venitemi a prendere”

Castiel ascoltò le insistenze da ambedue i lati, per poi vedere il sollievo sul volto del ragazzino. I genitori avevano acconsentito a venirlo a prendere.

“Grazie." disse lui
 

La scena cambiò. Vide un tremendo incidente d’auto, i pompieri che tiravano fuori lo stesso bambino piangente dalla macchina in fiamme.
 
 


E poi la scena cambiò di nuovo. Il bambino era su un letto d’ospedale e sentiva un medico parlare a un’infermiera, in corridoio

“Per i genitori purtroppo non ho potuto fare nulla, ma per fortuna, Jimmy, il loro unico figlio è scampato miracolosamente all’incidente”

Sulla guancia del bambino scivolò una lacrima sul viso.

Anche Castiel stava piangendo. Ora ricordava quel giorno. Aveva assistito anche lui all’incidente, ma senza un corpo, non poteva fare nulla. Per i genitori non c’era più nulla da fare, ma cercò di fare qualcosa almeno per il bambino. Stava morendo anche lui, e Castiel guarì le ferite e le ustioni più gravi e aspettò che arrivassero i pompieri. Rimase col bambino fino a che non arrivarono, poi se ne andò.
 

Le visioni scomparvero. Ora Castiel era di nuovo nella stanza. Aveva come la netta sensazione che quelle visioni fossero finite solo per lui, nel caso di jimmy invece, continuavano a ossessionarlo
 

Si, perché adesso aveva riconosciuto chi fosse quel bambino. Era jimmy Novak.
 

Castiel sapeva chi fosse Jimmy quando gli chiese di diventare il suo tramite. Forse inconsciamente era rimasto legato a lui da quando gli aveva salvato la vita….aveva sentito parlare della connessione che si può stabilire tra un angelo e un essere umano, quando questo gli salva la vita. Si parla sempre di quanto gli esseri umani hanno bisogno degli angeli, non si parla mai di quanto a loro volta gli angeli diventano dipendenti dallo speciale legame che si crea con loro. Ed è una cosa che non si sapeva, perché gli angeli hanno sempre fatto in modo che restasse una cosa segreta; se gli esseri umani fossero venuti a conoscenza di questo, sarebbero potuti apparire deboli ai loro occhi, oppure viceversa avrebbero potuto finire per approfittarsene, ricattarli, o pretendere la loro protezione in ogni momento, nel peggiore dei casi avrebbero potuto pretendere LORO di fargli da protettori, trattandoli da amici, e questa era una cosa che non doveva assolutamente succedere. Gli angeli dovevano essere visti come un’entità al di sopra di qualunque debolezza, di qualunque male, dovevano essere i protettori di luce, portare consolazione nelle ferite dell’uomo, non essere consolati.  Gli esseri umani non dovevano vedere gli angeli come delle creature capaci di essere ferite; si sarebbero sentiti privati del loro punto di riferimento più grande, e cosa ancor più importante, i loro nemici avrebbero visto negli angeli questa debolezza e l’avrebbero usata a loro vantaggio.

Andare con la mente a Dean era fin troppo facile, a partire da quando aveva salvato la sua anima dannata all’inferno, non aveva fatto altro che lasciarsi coinvolgere

Arrivo sempre quando mi chiami” gli aveva detto una volta. Castiel detestava il tono miserevole che ne era uscito

Io ho rinunciato a tutto per te. A tutto. Ti sembra questo il modo di ripagarmi?” gli aveva sputato in faccia una volta. Oh, era risuonato così debole quella sera. Chissà che cosa aveva pensato Dean di lui, quella volta.
 

Castiel ricordò come anche durante il suo periodo nero con i leviatani appari debole.

“Avete dubitato di me, ma alla fine avevo ragione io”
 

 Dean gli disse: “Senti, ultimamente non siamo andati d’accordo ma una volta eravamo come una famiglia, io sarei morto per salvarti, e per poco non è successo. Credo di contare qualcosa per te. Ti prego, ho perso lisa, ho perso ben, e ora anche sam. Non voglio perdere anche te. Tutta questa roba non ti serve più. Liberatene prima che ci uccida tutti”

“Lo stai dicendo perché ho vinto io, perché sei spaventato.” Dean quella volta capì perfettamente cosa Castiel aveva bisogno di sentirsi dire, cioè che fosse importante, e Castiel non fece altro che confermargli quella debolezza, con quella risposta
 

“Cas, so che sei li, so che puoi sentirmi. Noi siamo una famiglia. Abbiamo bisogno di te. Io ho bisogno di te”

Devi scegliere, Castiel. Noi o loro.” Disse Naomi

E Castiel scelse.

 Lo aveva guarito. Dean sapeva che erano state le sue parole a spezzare l’incantesimo, ma finse lo stesso di non sapere cosa lo avesse rotto. Castiel gliene fu grato.
 

Si accorse appena in tempo che Jimmy si era alzato e stava per uscire, e tutto mentre lui stava li a sognare a occhi aperti. Si affrettò a raggiungerlo.

Jimmy era dilaniato dai sensi di colpi. Riusci a sentire ancora qualcuno dei suoi pensieri

“È stata tutta colpa mia. Sono morti perché io non potevo stare qualche ora in più a quella stupida festa. È ME che Dio voleva punire. Non loro. Se non fossero venuti a prendermi…….

sangue…..c’è sangue ovunque ed è nelle mie mani….”

Castiel ebbe un altro doloroso flashback.
 

“C’è sangue ovunque….ed è sulle tue mani….” Gli aveva detto Naomi.

Non si era mai sentito così in comunione con il suo tramite, come ora….

Avverti dei dolorosi sensi di colpa. Salvando il piccolo Jimmy aveva creduto di fare del bene e invece aveva aumentato le sue sofferenze…. Era crudele pensarlo, per non dire blasfemo, ma forse avrebbe fatto meglio a non fare nulla? A lasciare che il destino seguisse il suo corso?

In quel momento non era solo il piccolo Jimmy a camminare con il cuore spezzato…

Continuò a seguire il piccolo Jimmy dentro un supermercato, chiedendosi se stesse facendo la cosa giusta ad assecondare questi ricordi, frammenti di sogno che non appartenevano neanche a lui….Sam aveva bisogno di lui, doveva impedirgli di mettere a conclusione le sue manie suicide, e lui cosa faceva? Frugava in una mente non sua.....a cosa poteva servire? A CHI poteva servire che lui fosse li in quel momento? Quello che era stato, era passato. Non c’era niente che poteva fare più per cambiare le cose
 

All’improvviso vide il piccolo jimmy aggrottare la fronte. Sembrava che avesse sentito qualcosa. Un pianto, si. Era un pianto di bambino. Ora lo sentiva anche lui. Sorpreso si mise a seguire jmmy che a sua volta procedeva spedito in direzione del pianto.

Si fermò davanti a una cabina per provare il vestiario. Il pianto sembrava provenire da li.

“C-c’è qualcuno?” chiese jmmy incerto prima di aprire piano la cabina

Quello che vide, sorprese non poco entrambi. All’interno, un bambinetto che non avrà avuto più di 4 o 5 anni se ne stava seduto per terra rannicchiato al muro tenendosi le manine sulle ginocchia. Piangeva.

Jimmy non era mai andato pazzo per i bambini. Urlano, strepitano, fanno casino, fanno i capricci, fanno un sacco di rumore…. ma quando vide quel bambino così piccolo, così indifeso e spaventato piangere in quel modo, gli mise subito una mano sulle piccole ginocchia. “Ehi, piccolo. Che ci fai qui tutto solo?”

“Perso” disse il piccolo sobbalzando un pochino, all’arrivo di Jimmy

Jimmy cercò di ignorare la voce martellante che gli diceva “perduti, perduti” . senza pensarci troppo prese il piccolo tra le sue braccia, che molto docilmente gli aveva circondato i fianchi con le gambe, lasciando che lo prendesse in braccio.
 


“Ti sei perduto eh? Adesso ti aiuto a ritrovare la tua mamma e il tuo papà, sta tranquillo” gli disse Jimmy cercando di tranquillizzarlo

“La mia mamma non c’è più. È morta” disse il piccolo

A quelle parole Jimmy ebbe un brivido di freddo. Castiel aggrottò la fronte.

“Mi dispiace…anche io ho perso qualcuno…i miei genitori…è triste…rimanere soli….” Gli disse Jimmy dispiaciuto

“io non sono solo…ho mio padre e mio fratello con me”

Jimmy guardò il bambino, sorpreso e un po’ sollevato. Sorrise. “sono contento. Adesso andiamo a trovarli, ok? Saranno preoccupati” disse rimettendolo giù e tenendolo per mano

“a volte mi sento in colpa” disse il bambino

“per cosa?” chiese jimmy, e un altro brivido lo percorse lungo la schiena

“ c’era il fuoco…tanto fuoco….se la mia mamma non fosse stata nella mia stanza quando c’era il fuoco, il fuoco avrebbe preso solo me. Non avrebbe preso lei.”

Incendio. Pensò Jimmy.
 

Sam. Pensò castiel. Sei davvero tu.
 

“forse il fuoco voleva me, e poi lei è arrivata, e ha cercato di portarmi via, e il fuoco ha preso lei!” disse agitato il bambino ricominciando a piangere

“No! No! Chi ti dice queste cose? Ascoltami. NON è COLPA TUA. Non lo è, mi hai sentito? A volte accadono delle cose brutte, e noi…ci sentiamo in colpa pensando che è colpa nostra, ma non lo è. Non devi sentirti in colpa per tua madre, mi hai capito? Lei non vorrebbe che ti senti in colpa, lei ti amava tantissimo e sono sicuro che…..” jimmy dovette fermarsi un attimo per arginare il groppo che sentiva in gola.

“sono sicuro che dal paradiso è felice di vedere che sei  vivo e che stai bene” disse le ultime parole tenendosi una mano sugli occhi. Non credeva di riuscire a dire certe cose. Erano TROPPO per un ragazzo della sua età. Non era neanche consapevole di pensarle fino a quel momento

Ma funzionarono. Sam non disse niente e si limitò a piangere più forte aggrappandosi ai suoi jeans , ma jimmy lo prese come un segnale positivo. Stava sfogando la tensione. Se tutto sarebbe andato bene, non si sarebbe più sentito in colpa per questo. Oh certo , di altre cose magari si. Conosceva quel bambino da solo cinque minuti ma aveva come l’impressione che aveva un temperamento incline ai sensi di colpa, che poteva farsi solo più accentuato col passare degli anni.

Ma questo non sarebbe stato un suo problema, pensò jimmy sollevato da questa certezza

Castiel inarcò le sopracciglia fino a farle scomparire. Ripensò alla conversazione di poco prima con sam al bunker, a tutti i discorsi che fece sul bisogno di redimersi, chiedendo a castiel di aiutarlo a fare almeno una cosa giusta, sul fatto che la sua vita umana non valesse più di quella di Dean, di castiel o di kevin – e castiel sapeva che in realtà si era trattenuto dal dire, che la sua vita non valeva affatto – e sorrise
 

Stavano ancora camminando, quando un altro bambino un po’ più grande li vide e gridò “Sam!”

Sam si girò di scatto e ebbe appena il tempo di voltare la testa che fu quasi seppellito dalle braccia del più grande.

“Ero così preoccupato. E anche papà. Ti abbiamo cercato dappertutto” disse Dean. “Ma….Sam, hai pianto?  Cosa gli hai fatto??.” Disse minaccioso all’indirizzo del povero Jimmy, che nonostante tutto sorrise

“Ehi…non gli ho fatto niente, tranquillo. Il tuo fratellino piangeva perché si era perso” cercò di tranquillizzarlo

“Oh…mi dispiace tanto, sammy.  Adesso ti riporto da papà, vieni….”

Prima di andarsene si girò a guardare jimmy, che fece un cenno con la testa sorridendo. “Grazie” gli disse.

Sam lo segui masticando il pezzetto di caramella  che si era messo in bocca da un po’, ma all’improvviso si bloccò tenendosi una mano alla gola

“Sam?” chiese dean vagamente allarmato

Jimmy stava già andando via, ma si fermò, e anche CAstiel.

“SAM!” disse di nuovo dean più forte, vedendo che sam si teneva la gola con entrambe le mani e tossiva

“Sam, respira. Respira!” disse dean cercando di scuoterlo. Jimmy lo raggiunse subito e mise dean da parte.  Dean con la sua inesperienza da bambino rischiava di uccidere Sam.

Sapeva qualcosa di casi di soffocamento da cibo. Sua madre lavorava al pronto soccorso

“Per favore, fai qualcosa!” disse Dean disperato e sull’orlo delle lacrime

Incredibilmente erano in un punto in cui non passava nessuno. La vita di quel bambino dipendeva letteralmente da lui. 
 

“Per i soggetti di bassa età  dovete sistemare il bambino sulle ginocchie a testa in giù e colpire con la mano aperta la schiena del  soggetto” ripassò mentalmente con frenesia

Jimmy prese il bambino e lo mise sulle sue ginocchie, mentre Castiel e dean osservavano  con attenzione

Jimmy diede delle pacche prima lievi sulla schiena di sammy, poi un po’ più forte; si disse che non doveva aver paura di fargli male. Doveva liberare l’ostruzione.

Gli diede 3 o 4 pacche e sammy tossi , poi  sembrò rilassarsi. Dean fece un sospiro tremante, assieme a castiel, sebbene sapeva benissimo che sammy chiaramente sarebbe sopravvissuto.

Il piccolo dean abbracciò subito il suo fratellino. “D’ora in poi niente più caramelle!” poi si rivolse a Jimmy.  “Chi sei? un angelo?” gli disse .

Jimmy lo guardò molto sorpreso. Non era mai stato molto religioso, e dopo l’incidente dei suoi, ancora meno.
“Io non sono un angelo” disse

Io non sono un angelo. Non più. Castiel ebbe un altro doloroso flashback

“Hai salvato mio fratello!” disse il piccolo Dean abbracciandolo.

Jimmy sorrise. “Io…non è stato niente di che…adesso andate su, vostro padre sarà molto in pensiero…”

“Ok…ma ti rivedremo? ”

Ora sammy e dean lo guardavano speranzosi

Jimmy sapeva che c’erano poche probabilità che potessero rivedersi di nuovo. Quasi nulle. Ma a volte i miracoli accadono. E poi non c’era niente di male a dare un po’ di speranza a dei bambini che si erano appena presi un brutto spavento
“può darsi di si” disse jimmy sorridendo.

Voltato l’angolo, jimmy si accorse che non sapeva neanche i loro nomi. Stava per voltarsi a chiederglielo, ma…erano già spariti…
 

“Non sappiamo neanche il suo nome” disse il piccolo sammy tenendo la mano del più grande

“Meglio, così il destino ce lo farà rincontrare un’altra volta per saperlo, non credi, sammy?”

Castiel era rimasto a guardare i due fratellini allontanarsi, ancora inconsapevoli di cosa aveva in serbo il futuro per loro, e di quanto i loro destini sarebbero stati intrecciati con jimmy, e con lui
 


Jimmy sentiva il cuore ricolmo di gioia. Aveva salvato una piccola vita. Allora il fatto che lui vivesse aveva un significato. Un disegno più grande. Aveva salvato quel bambino. Si sentiva bene come non lo era stato da tanto tempo dopo la morte dei suoi tre mesi fa.

Castiel da parte sua capi che salvare il piccolo jimmy quel giorno, aveva contribuito a salvare il piccolo sammy. Era tutto parte di un disegno più grande. E ne era lui la causa. Era passato tanto tempo da quando non si sentiva orgoglioso di qualcosa
 

All’improvviso la strada non esisteva più di nuovo. Castiel si ritrovò catapultato nella stanza del bambino. Dormiva. E sorrideva. Castiel si avvicinò e si collegò alla sua mente per sapere cosa lo faceva sorridere così tanto.
 

Il  piccolo jimmy stava rivedendo i suoi genitori. I loro corpi erano diversi da com' erano stati in vita, erano bianchi, perlacei ,ma di un biancore vivo, accecante. Non facevano niente, non dicevano niente, camminavano semplicemente immersi in una luce che fino ad allora , al piccolo jimmy era sconosciuta.

Jimmy aveva le lacrime agli occhi , era commosso, così come Castiel.

Castiel usci dalla mente del bambino, per farlo riposare. Senti il suo cuore. Batteva forte. Per l’emozione probabilmente.
 
 


“Castiel? Castiel? Svegliati!” lo scosse sam

“Eh? Che cosa? È ora di pranzo?” disse castiel confuso

Sam fece una smorfia. “è ora che ti svegli. Ti sei addormentato con la siringa ancora in mano. Non hai dormito stanotte?”

“Gli angeli non hanno bisogno di dormire” borbottò castiel. Sam l’aveva adagiato su una sedia. Cercò di ricomporsi e di uscire da quello che aveva appena visto. Non era facile.

“o forse addormentato non è la parola esatta. Sei tipo svenuto” osservò Sam ancora in parte preoccupato. “Sei certo di stare bene?”

“Io…ho fatto un sogno strano, ma prima di raccontarlo ho bisogno di tempo per raccogliere le idee…” disse castiel massaggiandosi le tempie. Si chiese se quello che aveva visto era veramente successo o no, sapeva di si, sapeva che quelli erano i ricordi di jimmy…ma…jimmy non c’era più, e quindi cos’era successo veramente? Parte dei suoi ricordi erano rimasti nel suo corpo , colpendolo come un fulmine?

Si chiese cosa doveva aver pensato jimmy quando aveva rivisto sam e dean da adulti….si ricordava di loro? Forse non in un primo momento, ma se aveva ancora questi ricordi addosso, dovevano essere molto importanti per lui. Seppe all’istante che la risposta era SI.

“Beh puoi raccoglierle mentre continui a estrarmi la grazia di Gadreel. Forza”

Castiel lo guardò. Sam era ritornato all’attacco.

Sam lo stava guardando supplicante, e castiel con molta riluttanza riprese la siringa
 

Sam era ormai allo stremo delle forze. Castiel guardò lui, e poi guardò il panino abbandonato sul tavolo. Ripensò al piccolo jimmy novak, all’adulto jimmy, a sé stesso, e anche al piccolo sam

“Aspetta” disse, togliendogli l’ago della siringa cercando di non fargli troppo male

Sam si lamentò. “Cas, ma che diavolo ?”

Castiel lo costrinse a tenere ferma la testa , appoggiandogli  due dita sulla fronte, con fermezza

Il corpo di sam sussultò interamente , facendolo spaventare molto. Infatti dopo pochi secondi chiese cosa era stato.

“Ho guarito completamente le tue ferite” disse lui

“E la Grazia?”

“Beh qualunque grazia ci fosse in te, è andata. Quel che è rimasto di gadreel è qui dentro. Dovremo fare l’incantesimo con quel che abbiamo”

“Maledizione”

“Sam. Voglio quanto te che gadreel paghi per quello che ha fatto, ma niente vale perdere te. “

Castiel ripensò al piccolo sammy che stava per strozzarsi per una caramella

“Essere umano non ha cambiato solo il modo in cui vedo il cibo, ma anche il modo in cui vedo te. Riesco a capire ora come ti senti”

“Di cosa stai parlando?”

“l’unica persona che ha incasinato le cose più spesso di te, sono io. E ora so com’è un senso di colpa simile. E so cosa vuol dire provare dispiacere, sam”

Castiel l’aveva provato sulla sua pelle, e poi l’aveva visto con la mente e gli occhi di jimmy.
 
 



Come c’era da aspettarsi,  la grazia estratta non bastò per l’incantesimo.

“Credo che dovremmo trovare gadreel in un altro modo. Mi dispiace, sam “

“va tutto bene, cas…tu…avevi ragione, avevi ragione su tutto”

Castiel si perse un attimo a riflettere se sam si riferisse solo a tutto il discorso sull’importanza della vita, o anche a quando gli aveva ricordato che lui e dean si erano scelti a vicenda. Forse a entrambi.

I suoi pensieri furono bruscamente interrotti quando sam lo abbracciò. Castiel non se l’aspettava e rimase fermo.

“Questo è il momento in cui ricambi l’abbraccio” rise sam

“ah si, giusto. Scusa” disse castiel un po’ impacciato

Il ricordo di jimmy che abbracciava un piccolo sam piangente, tornò prepotentemente in lui. Ora gli sembrava quasi di provare le stesse sensazioni. Lui era castiel, poi aveva salvato jimmy, poi è entrato dentro jimmy,  e poi era stato jimmy. E ora che aveva visto il passato, era come se lo era sempre stato.

Era sia jimmy che castiel insieme.

“ e colui che è passato , rimarrà, e chi rimane, sarà colui che è passato”
 

“Per quanto mi riguarda, Metatron è la chiave per sistemare tutto quanto. Lo troverò” disse Castiel .
 
 
 
 


Note dell'autrice: 

Spero vi piaccia il capitolo, e anche l'immagine che ho scelto per il capitolo. mi piaceva tantissimo :D non pensavo di farlo cosi commovente il capitolo, quindi preparate i fazzoletti. mi stavo commuovendo perfino io ! :D buona lettura e se volete recensite e ditemi che ne pensate **
   
 
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