Aprii gli occhi quel giorno con la convinzione nel cuore. Da tempo sapevo cos'era meglio per me ma forse tutto stava cambiando, stava vacillando tutto come un terremoto che coglieva in pieno la mia mente. Tutta la mia forza crollava miseramente difronte un piccolo dolore, non potevo scordare tutto quello che avevamo passato insieme, quegli attimi che mi facevano sentire importante, quei tocchi intimi e passionali che mi lasciavano dentro un senso di pienezza assoluta. Era questo l'amore? Ne ero sicuro, lo era. Ma a volte l'amore non basta, non c'è anima o purezza che tenga difronte le azioni convinte. Quelle, in realtà, non sono mai esistite, per quanto mi impegnassi, nulla ci portava ad un piano superiore. Era come stare insieme a quelle persone che a parole ti portano sulla luna quando, in realtà, siamo in uno scantinato e ci restiamo per tutta la vita. Non ho mai puntato alla luna in realtà, mi bastava arrivare da qualche altra parte, un pò più su, mi bastava stare sotto la luna, volevo crogiolarmi come tutti gli umani guardando qualcosa di bellissimo invece che il deludente soffitto impolverato. Poteva essere molto quello che stavamo vivendo, bastava quel passo in più per rendere il nostro mondo nuovo, esaltante. Col tempo si cresce, ma il nostro "noi" non l'aveva fatto, e forse, nemmeno il tempo avrebbe cambiato tutto, sarei stato perennemente insoddisfatto. Così decisi, una svolta mi avrebbe fatto vivere quello che mi ero perso, dovevo distaccarmi da un amore grande, immenso, ma costrittore, come delle catene. Mi sentivo un'aquila a cui legavano le ali, l'usignolo che mi stava accanto non voleva volare, voleva restare nel suo nido. Per quanto l'usignolo rappresentasse tutto quello che cercavo in un compagno le sue convinzioni bloccavano la mia vita. Le esperienze. La bellezza del mondo. La grandezza della natura. Non può esistere una vita felice che non concerne il mondo.

La guerra è come l'amore, trova sempre il suo fine.