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Autore: Ceska Maneska    21/06/2008    5 recensioni
Ecco a voi le avventure in giro per il mondo del grande Signore Oscuro con l'inedita partecipazione del fido Severus Piton.
Genere: Demenziale, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Severus Piton, Voldemort
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Buongiorno Signorini e Signorine! Allora eccomi con una nuova ff sul mio amato Voldy *-*!

Lo so… è un po’ che non scrivo, ma con la scuola e i vari impegni secondari non ho avuto un attimo di respiro.

Un ulteriore grazie alla mia amica Luisa che ha partecipato alla creazione di questa storia.

Ora vi lasco ala lettura, sperando che questa vi sia di gradimento.

 

 

 

 

 

 

Due figure alte e scure si dirigevano inesorabilmente verso gli alti cancelli che si aprivano sulla loro nuova meta. I neri mantelli dei due incappucciati fluttuavano nel vento gelido della sera.

Con passo lento e strascicato la figura più bassa restava leggermente più indietro, forse più per il desiderio di restare dove si trovava che per la lentezza del passo, di quella più alta che sembrava eccitata nell’assaporare l’idea che, finalmente, dopo anni e anni di progetti e speranze avrebbe potuto stringere tra le proprie mani l’oggetto dei suoi sogni più sfrenati.

I due occhi iniettati di sangue diventavano sempre più nitidi e finalmente incontrarono quelli di colui che più bramava vedere.

I cancelli si spalancarono e una musica di trionfo raggiunse le sue orecchie.

Ormai era fatta.

Le lunghe dita mortifere scivolarono lungo il mantello verso la tasca pronte ad afferrare l’oggetto che gli avrebbe permesso di portare a compimento il suo piano.

Stretto in un pugno di un bianco lattiginoso rivolse con forza, dovuta forse all’euforia del momento, verso chi gli si parava davanti, quell’apparentemente insignificante pezzo di carta, ma che per il grande mago oscuro poteva significare il coronamento della sua felicità.

Una volta ricevuto quell’oggetto cartaceo l’individuo di fronte a Voldemort, lo guardò un secondo e poi, riporgendolo al Signore oscuro, sorrise soddisfatto.

Mentre il suo fedele aiutante lo guardava da lontano con sguardo intimorito, ma allo stesso tempo stupefatto, le grandi mani dell’appena incontrato avvolsero il corpo del Lord e mentre quelle braccia si stringevano, una voce forte e tonante esclamò: “Benvenuto a Disneyland!”

“Grazie Paperino!” rispose commosso quasi fino alle lacrime quel birbone di un mago che aveva disseminato orrore, morte e distruzione nelle vite di migliaia di innocenti “Sono un tuo grande fan! Sei sempre stato il mio personaggio preferito! Mi fai un autografo?”

“Sono costernato, ma firmare con ‘ste mani di gommapiuma è un po’ difficile.”

“NOOOOOOOOOOOOOOOOOO! È tutta la vita che sogno di esporre nella mia cameretta la tua preziosa firma! Pensa gli avevo proprio riservato un posticino accanto al ritratto del mio nonnino Salazar! Severus, fa qualcosa!!!”

Il professore dagli unti capelli si avvicinò controvoglia e costretto da quel richiamo lamentoso del suo padrone “Signore la prego un po’ di contegno… Costui è soltanto un vile individuo travestito dal suddetto personaggio dei cartoni, e per altro potrebbe rivelarsi un Babbano!”.

In quel preciso istante gli occhi di colui che non deve essere nominato si ridussero a fessure, mentre una voce sibilante, ma evidentemente furiosa, esclamava “Tu come hai osato insinuare che Paperino sia uno sporco babbano!!!! Tu non vali nemmeno un ottavo di questo amabile pennuto! Non lo ascoltare Paperino! È soltanto invidioso del nostro successo!” avvinghiandosi ancora di più al papero più famoso del mondo.

“Babbano? Cos’è? Un nuovo modo di voi… ehm ‘giovani’ per insultare il mio intelletto? Certo che al mondo non c’è più rispetto! Neanche per coloro che sgobbano dalla mattina alla sera, annaspando per il calore di questi diavolo di divise, salutando mocciosi irritanti e moccolosi! Basta sono in pausa! Che ci pensi quel bel damerino di Topolino ad intrattenere i visitatori! Dico io…” urlò tutto d’un fiato Paperino, dirigendosi a passo svelto e deciso verso uno dei camerini e nel frattempo bofonchiando qualcosa di poco identificabile e di certo non troppo educato.

Voldemort, mentre guardava il suo idolo allontanarsi e cominciava ad attraversare l’entrata, si rivolse al suo compagno di avventure che lo seguiva a ruota con tono non esattamente cordiale “Visto cos’hai fatto? Lo hai offeso! E adesso mi odierà per sempre, ricordando ogni giorno della sua vita che il grande Signore Oscuro gli ha dato del Babbano! Severus perché devi rovinare sempre tutto? Ora la prima giostra la scelgo io e non ti azzardare a rivolgermi la parola chiaro?”.

Il fido servitore non osò controbattere e seguì il suo signore con sguardo basso, un po’ imbarazzato dalle occhiate che le madri dei giovani rivolgevano loro, scuotendo la testa e commentando: “Alla loro età!”

Una mezz’oretta dopo i due viaggiatori si ritrovarono su una tazza girevole, mentre il potente mago oscuro urlava eccitato, alzando le braccia al cielo e ridendo più di molti dei bambini di tre anni che roteavano insieme a lui, Piton cercava di non cedere alla tentazione di scagliargli contro un Avada Kedavra e lasciarlo lì a farsi accudire da Paperino, ripetendosi mentalmente: “È per il bene dell’umanità… Silente mi aveva avvertito che avrebbero potuto esserci dei rischi, ma questo supera ogni limite di sopportazione umano! Perché continuo a dare retta a quel vecchio folle?”

“Avanti Sev! Alza le braccia, scatenati! Abbandona le tue inibizioni!!! YUUUUUUUUUUUUU!!! Questo è molto più gratificante che far saltare in aria Harry Potter sulla mia Play Station! Sai uno di questi giorni potresti portarci Bella qui… In giro si dice che abbia un certo debole per te” disse il mago dando una gomitata intrisa di cameratismo al suo sventurato accompagnatore.

Piton in quel momento, represse tutti i suoi raptus omicidi e con  voce bassa e servile si rivolse al Lord “Oh certamente padrone… Magari quando divorzierà dal suo consorte e si pettinerà quella stoppa mora che ha come chioma”.

“Oh ma su! L’importante è la personalità e poi le donne impegnate sono così affascinanti… Proprio come quella Lily! Ricordi come la amavi alla follia prima che la facessi fuori?E in quanto a capelli, anche tu avresti bisogno di un nuovo taglio e magari anche di uno shampoo visto che ci siamo!” rispose “Voi-sapete-chi” assumendo molto le vesti di un confidente impiccione.

Con un nota di amarezza il professore di pozioni decise di mettere fine a quella discussione senza controbattere, dato che le sue obiezioni sarebbero state respinte con facilità “Certamente signore ricordo. Seguirò il suo consiglio così saggio…”.

Continuarono a volteggiare sulla pista fin quando non furono costretti a fare cenno al macchinista di fermare la giostra, tra le lamentele dei soliti bimbi di tre anni, Piton non si sentiva troppo bene, malessere probabilmente natogli dopo l’essersi immaginato accanto all’abominevole Lestrange, o forse dopo l’aver ingurgitato circa dodici scatole di antidepressivi per trovare la forza morale di sostenere una giornata con il Signore Oscuro.

Scesi dalla giostra il potente mago era un po’ di malumore, ma il suo muso lungo sparì all’istante.

Si stava guardando attorno scocciato, quando, incurante del fatto che Piton gli stesse vomitando proprio sui suoi nuovi mocassini di Prada, il suo sguardo si posò su una visione celestiale, o meglio infernale, i suoi occhi si illuminarono e il suo cuore nero e raggrinzito prese a battere forte, non era stato così felice dai tempi in cui lui e quella sua amabile banda di bricconcelli Mangiamorte avevano allagato tutti i bagni di Hogwarts scrivendo sui muri “Il preside Dippet è uno scioccherello!”.

Per un attimo ebbe l’impressione di librarsi in aria sostenuto dalle ali di un sentimento a lui sconosciuto e, mentre i suoi occhi ammiravano ebeti l’oggetto della sua libido e nella sua mente prendevano forma pensieri poco puri, si rivolse al pozionista pallido più del solito “Oh cielo…Severus sogno o son desto? Chi è quella dolce pulzella vestita di nero? È così bella! Sicuramente arriva dritta dritta dall’inferno per allietar la vita di noi giusti malvagi! Scommetto che è la figlia di Mefistofele in persona!” indicando Malefica “Che sia una mangiamorte? Lo so, il mantello è lievemente diverso, ma in fondo siamo a Parigi, la capitale della moda! Anche noi dovremmo prendere esempio da così buon gusto. Quelle corna poi danno proprio un tocco di classe all’abito! Ora capisco perché tutti credono che gli inglesi siano solo dei sempliciotti di campagna! Ma in fondo non possiamo certo confrontare le nostre seguaci a una così tenebrosa bellezza. Mi scusi meravigliosa fanciulla!” aggiunse, poi rivolto a Malefica che perplessa lo raggiunse, rispondendo solo con un titubante “si?”.

Le labbra sottili si arricciarono in una smorfia simile a un sorriso e il Lord continuò sempre più ammaliato dalla donna “Oh sarebbe propensa a trascorrere poche ore con la mia persona? Sarebbe così delizioso andare in una di quelle sale da ballo in cui la musica viene fatta udire a un elevato volume!”.

Malefica cercò di intendere cosa volesse quello strano uomo da lei e chiese dopo quella romantica proposta “Per caso mi stai chiedendo un appuntamento in discoteca?”.

Gli occhi del Signore Oscuro cominciarono a brillare a quelle parole e rispose estasiato e speranzoso, inginocchiandosi al cospetto della sua amata “Oh discoteca? È così che la chiamate voi giovani? Non solo bella, ma anche intelligente! Hai visto Severus? Allora splendida donzella accetta?”.

“Oh Khà!”esclamò quella imbarazzata e alquanto indignata per la somiglianza del Signore Oscuro al serpente de “Il libro della Giungla” “Non dovresti essere nel reparto de “Il libro della giungla” e poi lo sai benissimo che stasera esco con Paperino, inoltre sono persino sposata con Peter Pan! E comunque…”, ma venne immediatamente interrotta dall’urlo del mago “NOOOOOOOOO deluso due volte! Paperino mio perché mi tradisci così!”.

Riprendendo l’incappucciata rivolse uno sguardo complice a Piton, che nel frattempo continuava a esibire circondato da una folla di bambini curiosi e adoranti i resti del suo ultimo pasto “E comunque per il tuo amico ci sono sempre” mentre porgeva a Voldemort il proprio biglietto da visita e lanciava un strizzata d’occhio all’amico unto.

Severus, sentendosi chiamato in causa,  alzò per un attimo lo sguardo confuso, volgendolo prima in direzione del suo padrone e in seguito di Malefica,  e senza nemmeno pronunciare una sola parola lanciò un urlo simile a un “UAAAAAAAAAAAAAAAAAARGGGGGGGGGGGH”, continuando a vomitare e esaudendo le richieste dei bambini che nel frattempo chiedevano il bis.

Lord Voldemort furente più che mai per l’oltraggio del suo fedele servo urlò puntandogli la bacchetta appena estratta da sotto la nera veste “ Come ti permetti di reagire così all’invito di una così delicata e splendida donna! Severus, tu mi deludi sempre di più e verrai punito per questo incredibile affronto! Panteganus Metamorfus!”.

In quel preciso istante un raggio azzurro scaturì dalla punta dell’arma dell’Oscuro Signore e tra gli occhi dei passanti stupefatti il povero compagno di avventure del mago si trasformava velocemente in un grosso topo dal colore grigiastro.

Il pozionista rassegnato al suo destino si limitò a squittire cercando di scusarsi, mentre alcuni mocciosi lo additavano o lo facevano penzolare a un metro d’altezza tenendolo per la coda.

 

I fuochi d’artificio illuminavano la notte parecchie ore dopo, mentre una forte musica  che recitava “Topolin Topolin” riempiva di frenesia i cuori di giovani bambini che estasiati assistevano alla grande parata di chiusura.

Così anche Voldemort con Piton ancora sottoforma di ratto sulla spalla si trovava tra la folla e anche egli adorante fissava i personaggi dei cartoni, ogni tanto rivolgendo un piccolo saluto a Malefica che, però lo ignorava, voltandosi dalla parte opposta.

Il Signore Oscuro proprio, mentre rivolgeva una nuova occhiata a quelle danze festose e infine al manto stellato, si rese conto che ormai quell’avventura giungeva al termine e dando una piccola pacca sul torso del topo, suo compagno di viaggio esclamò con un sorriso, più simile a un ghigno “Domani ci aspetta una nuova giornata Severus!”.

Piton a quel punto continuò a ripetersi in mente, provando a farsi coraggio “Per il bene dell’umanità ricorda! Il futuro del mondo è nelle mie zampe!”.

 

 

 

 

Ecco fatto! Dove finiranno la prossima volta i nostri avventurieri? Lo scoprirete solo al prossimo capitolo.

Quindi non mancate e recensite pure.

Arrivederci a tutti dalla vostra Ceskà XD!


  
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