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Autore: Lord_Ainz_Ooal_Gown    22/02/2014    9 recensioni
Cosa succederebbe se alcuni dei maghi più forti di fairy Tail perdessero i loro poteri e qualche annetto? Le ragazze della gilda come la prenderebbero? Spero di avervi incuriosito e grazie a chi leggerà! ^.^
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elfman , Fried Justine, Gajil Redfox, Natsu, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chaos! Rieccomi qui prima del previsto!!! Almeno non ho fatto passare mesi dall'ultimo aggiornamento XD come avevo già scritto, questo sarà l'ultimo capitolo di questa long e so già che mi mancherà T.T


Spero che recensirete in tanti e ci vediamo al fondo del capitolo! Buona lettura!!!


Capitolo 9: Ritorno alla normalità


Finalmente un nuovo giorno era arrivato e, neanche fosse la mattina di Natale, otto bambini erano particolarmente entusiasti mentre le otto ragazze che li seguivano a pochi metri di distanza avevano un'aria più triste senza però sprofondare nella disperazione più assurda.


Alla fine della via principale di Magnolia videro la sede della loro gilda: Fairy Tail e gli otto bambini, capitanati da un biondino, aumentarono la velocità, distanziando in pochi secondi le ragazze.


“Così è arrivato il momento eh?” chiese Cana più a se stessa che alle altre


“Eh già...beh non possiamo mica tenerli pr sempre in quella forma.” commentò Levy sorridendo mesta


“Levy ha ragione. Abbiamo avuto il nostro momento per divertirci, ora è meglio far tornare tutto alla normalità.” sentenziò Erza e le altre annuirono, raggiungendo finalmente la gilda dove le attendeva Gildarts che, durante il suo viaggio, aveva trovato un flacone di antidoto ed era subito tornato a Magnolia.


Dopo dei veloci saluti, gli otto bambini entrarono in una stanza, dove erano stati messi dei vestiti di quando erano ancora adulti, e proprio come quando erano stati trasformati la prima volta, ripeterono il gesto, gettando la pozione a terra. Un denso fumo rosa si diffuse nella stanza e i bambini iniziarono a tossire mentre il loro corpo subiva una metamorfosi.


Dopo pochi minuti, le ragazze li videro uscire dalla stanza e in un certo senso furono felici di rivedere i loro vecchi compagni di avventure i quali stavano già tornando alla loro mansione preferita: fare a botte!


“Ehi testa di fiammifero è ora di recuperare il tempo perso!” disse Gray avvicinandosi a Natsu che ribattè “Puoi scommetterci brutto ghiacciolo!”


“Bambini per favore, non...!” iniziò Lucy ma le occhiate omicide che gli otto ragazzi le rivolsero fu più che sufficiente a farla desistere da qualunque cosa avesse in mente e, come se non fosse mai successo nulla, scoppiò un'enorme rissa a cui parteciparono la maggior parte dei maghi.


Erza, con la coda dell'occhio, vide Gerard intento ad andarsene e uno sguardo triste apparve nei suoi occhi quando u pizzicotto da parte di Mira la fece ridestare.


“Su va! Non sai quando lo rivedrai!” le disse l'albina sorridendo e la rossa, annuendo con decisione, si lanciò all'inseguimento del suo amato.


Dopo pochi minuti lo trovò in una via deserta e, ai suoi lati, vide Meredy e Ultear che si voltarono prima dell'azzurro. Non appena gli occhi di Erza e Gerard si incrociarono, i due non poterono fare a meno di arrossire e nella stradina calò un silenzio tombale.


“Ehm...io...” iniziò Erza incredibilmente in imbarazzo guardando in basso “...volevo chiederti...scusa...per quello che ti ho fatto...”


Gerard sembrò ponderare un attimo le parole da dirle. Evidentemente ponderare non era il suo forte...


“Beh...avresti potuto evitare di...OUFFF!!!” per fortuna una gomitata al costato da parte di Meredy interruppe l'harakiri del compagno il quale si affrettò a correggersi “Tranquilla...non hai colpe...”


Evidentemente Erza non aveva visto niente e proseguì “Ecco...spero che non cambierai idea su di me...e...e...resterai al mio...f...fianco...” ormai i capelli di Erza erano pallidi in confronto alla sua faccia.


“Beh se prometti di non ridur...OUFFF!!!” stavolta la gomitata arrivò da parte di Ultear “Coff...sarei felice...di averti al mio fianco...”


“Qui...quindi...a...anche nel...m...m...matrimonio...?” chiese Erza. Il cuore non le batteva così forte da quella volta in cui si era QUASI baciata con Gerard sulla spiaggia.


Gerard ebbe un brivido lungo la schiena e, guardandosi ai lati, vide le sue due compagne avvolte da un'aura nera con uno strano bagliore rosso negli occhi. Qualcosa gli diceva che se avesse sbagliato risposta quelle due lo avrebbero trucidato all'istante.


“Io...” iniziò il ragazzo “...sarei felicissimo di passare il resto della mia vita con te!”


Per poco Meredy non scoppiò in lacrime di gioia mentre Gerard si dirigeva a grandi falcate verso Erza e l'abbracciava. La rossa, dopo un attimo di smarrimento, ricambiò l'abbraccio e sorrise nel ricordare le parole che aveva detto a Natsu e gli altri qualche giorno prima. Quelle parole erano vere, finalmente anche lei poteva aspirare ad un futuro radioso.


* * *


Cana fissò il suo boccale semi vuoto e sospirò. Leon se ne era andato subito e non l'aveva neanche salutata. Beh non c'era alcun motivo per cui dovesse salutarla in fondo lo aveva rapito, trasformato in un bambino e sottoposto a varie torture. Era più che normale che ce l'avesse con lei.


“Cana?” disse una voce maschile alle sue spalle e lei riconobbe subito la voce di suo padre così si girò svogliatamente sgranando gli occhi per la sorpresa non appena ebbe individuato Leon di fianco al mago del Crush. Stranamente Leon aveva un ghigno soddisfatto sul volto.


“Leon mi ha raccontato tutto.” disse Gildarts con voce lapidaria e allora Cana capì! Leon era andato a spifferare tutto a suo padre per far sì che lei ricevesse una strigliata ed era lì per godersi lo spettacolo! Alla sua lista nera personale, appena creata, si era andato ad aggiungere un nome di quattro lettere.


“Mi ha detto che lo hai trasformato in un bambino di sette anni e che, insieme alle altre ragazze, hai fatto delle sfide svolgendo il ruolo di neo mamma!” continuò Gildarts e Cana non potè che annuire mentre il ghigno di Leon aumentava di grandezza.


“Io...io...sono commosso!” disse Gildarts con le lacrime agli occhi mentre le espressioni sui volti di Leon e Cana assumevano una forma completamente sorpresa. Gildarts afferrò Cana per le spalle e le disse “Tu hai fatto tutto questo in vista di quando diventerai davvero mamma...e per la gioia di darmi un nipotino!”


Ora l'espressione di Leon e Cana era di puro terrore e i due tremavano al pensiero delle future parole del mago dai capelli arancioni.


“Non dovete dire nient'altro! Avete la mia benedizione! Potete tranquillamente sposarvi!” sentenziò Gildarts e in quel momento Leon si mandò mentalmente a quel paese per essere andato a dirgli tutto. All'improvviso, mentre Cana assimilava ancora quelle informazioni, Gildarts chiuse Leon in un grosso abbraccio e gli sussurrò “Prova a farla soffrire...e ti distruggerò...un osso alla volta.”


Il mago del ghiaccio sbiancò all'istante ma riuscì a farfugliare un “Stia tranquillo...non accadrà...” dopodichè il mago più grande lo lasciò andare e, rivolgendosi alla figlia, le disse “Se sarà un maschio chiamatelo come il nonno!”


La risposta fu un barile di sake che lo prese in piena faccia, facendolo cadere di schiena a terra.


“Non ci penso nemmeno!” urlò Cana per poi correre fuori dalla gilda portandosi con se Leon. Dopo qualche decina di metri, la ragazza si fermò a riprendere fiato e Leon le chiese “Quindi ora...dobbiamo sposarci...?”


Cana lo fulminò con lo sguardo ma la cosa strana è che stava anche arrossendo come un pomodoro.


“Non lo so!” disse la castana guardandosi attorno quando il mago del ghiaccio le chiese una cosa alla quale avrebbe difficilmente risposto di no “Ti va di andare a bere qualcosa? Conosco una taverna qua vicino dove servono del buon sake del sud.”


Un secondo dopo Cana lo stava prendendo a braccetto e gli sorrideva “Quando vuole signor Alberona.”


“Uh? Vuoi usare il tuo cognome? Eppure signora Bastia suona meglio!” disse Leon iniziando a camminare. Senza neanche essersene resi conto quei due si erano già dichiarati il loro amore.


* * *


“NOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!”


L'urlo di Levy squarciò la quiete della campagna mentre i pochi animali presenti si allontanavano dalla casetta di Gajeel il quale, in quel momento, aveva uno sguardo più che soddisfatto. Il motivo? Semplice: una Levy legata ad una sedia con i piedi scalzi e la lingua cacciata fuori completamente rossa.


Il dragon slayer stringeva nella mano sinistra una piccola pepita di ferro e, di colpo, iniziò a sfregarla sulla lingua della maga che cercò in tutti i modi di sottrarsi a quella tortura senza però riuscirci.


“Gihihihih!!! Finalmente posso vendicarmi come si deve!” disse Gajeel mentre la povera maga gli chiedeva scusa in tutte le lingue che conosceva e, ogni volta che gli chiedeva scusa, il moro le solleticava i piedi con un piuma facendola scoppiare a ridere.


“Non vale! AHAHAHAH!!! Io non ti ho mai fatto il solletico!!! AHAHAHAHAH!!!” urlò Levy con le lacrime agli occhi


“Vero ma mi sembrava giusto aggiungerci qualche extra alla tortura!” disse Gajeel ghignando soddisfatto per poi liberare la maga che crollò a terra sfinita


“Gihihih! Questo è un ottimo metodo, potrei quasi deciderlo di usarlo sui nostri figli.” disse Gajeel sgranando gli occhi pochi secondi dopo essersi reso conto di quello che aveva detto. Levy alzò lo sguardo sorpresa quanto lui e chiese “Che cos'hai detto?”


“Niente, non ho detto niente!” disse il ragazzo andando a sedersi sul divano, rosso in viso ma la piccola maga non lo mollò e andò a sedersi in braccio a lui continuando ad assillarlo con la stessa domanda.


Il moro notò subito una cosa: Levy teneva sempre la bocca semi aperta e la lingua leggermente all'infuori. Evidentemente aveva ancora il sapore di ferro in bocca e questo per lei era un male ma per lui era un appetitoso invito.


Senza dir nulla, le prese il volto tra le mani e la baciò. Levy sgranò gli occhi dalla sorpresa ma poi si lasciò andare ricambiando quel bacio. Rimasero fermi in quella posizione per diversi secondi pi, quando si furono separati, Gajeel si leccò le labbra e disse “Gamberetto e ferro, non male come combinazione.”


La ragazza lo fissò per qualche secondo poi, rossa come un pomodoro, affondò la faccia nell'incavo del collo del dragon slayer e la cosa lo divertì parecchio.


“Saponetta e piuma...” farfugliò Levy


“Uh?”


“Se avremo dei figli...useremo la saponetta e la piuma...ma non il ferro...”


Gajeel riflettè sulla proposta e alla fine disse “Affare fatto gamberetto.” dopodichè tornò a baciarla, in fondo prima di venir chiamato “papà” ne sarebbe dovuta scorrere di acqua sotto i ponti.


* * *


Gray era andato a casa di Juvia a riprendersi alcune cose che si era portato da casa nei giorni precedenti ma la cosa stava andando un po' troppo per lunghe.


“WAAAH!!!! Ti prego Gray-sama!!! Non andartene!!! Posso migliorare!!!” urlò Juvia mentre teneva Gray bloccato per una gamba con il ragazzo che la stava trascinando per tutta la casa.


“Ti ho già detto che non è colpa tua! Sto solo tornando a casa!!!” disse Gray esasperato


“Non è vero!!! E' tutta colpa di Juvia che non è stata una brava madre!!!” urlò Juvia aumentando il volume delle sue lacrime


Gray sospirò pesantemente. Non vi era verso di convincerla. L'unico modo per farla smettere era andare a vivere da lei ma a lui quella cosa lo imbarazzava troppo.


Con la coda dell'occhio vide lo sgabuzzino dove, qualche giorno prima, aveva trovato tutte le cose necessarie per prendersi cura di un neonato.


Senza più pensare ad andarsene da lì, si diresse verso lo sgabuzzino e le urla di Juvia, incredibilmente, aumentarono.


“NO GRAY-SAMA!!! NON ENTRARE LI DENTRO!!!” ma ormai il moro aveva già aperto la porta e non disse nulla, prendendo direttamente il libro con tutti i nomi segnati sopra. Juvia lo fissò incredula mentre si copriva la bocca con le mani.


-Ora Gray-sama odierà Juvia!- pensò l'azzurra ma incredibilmente, il ragazzo le porse una mano per aiutarla ad alzarsi. La ragazza accettò volentieri l'aiuto poi disse “Gray-sama io...”


“Ur.” disse secco Gray


La maga dell'acqua lo fissò confusa e Gray disse “Se sarà una bambina...si chiamerà Ur, se invece sarà un bambino sceglierai tu il nome...va bene?”


Le lacrime fuoriuscirono come un fiume in piena e Juvia stritolò Gray in un grosso abbraccio urlando “Quindi Gray-sama non se ne andrà e avrà dei bambini con Juvia!!!”


“Accetto la seconda affermazione ma non ho mai detto che vivrò qui!!!” urlò Gray mentre l'abbraccio aumentava di forza e uno strano colorito blu compariva sul suo viso.


Caro Gray, c'è modo e modo di dire le cose. Se poi devi dirle a una come Juvia, esiste un solo modo: con calma e specificando ogni singola decisione.


* * *


Lucy era intenta a rimettere le sue cose in un grosso borsone mentre Natsu si godeva lo snowboard estremo in TV. Finalmente non c'erano più blocchi di alcun genere!


La maga degli spiriti stellari sorrise nel vedere il rosato così felice e gli disse “Spero che ora tu sia contento, hai finalmente la casa tutta per te!”


“Uh? Cosa stai dicendo?” chiese Natsu


“Beh, sono venuta di colpo a vivere da te. Mi sembra il minimo che tu voglia riavere la casa tutta per te.” spiegò Lucy sistemando gli ultimi vestiti.


Natsu rimase qualche secondo in silenzio poi disse “Veramente...io odio vivere da solo...” e, notando lo sguardo sorpreso di Lucy, continuò “Sì c'è Happy qui con me...ma mi piace molto di più dormire con un'altra persona. E' uno dei due motivi per cui vengo a dormire nel tuo letto.” concluse il mago del fuoco mostrando un sorriso a trentadue denti.


“Uno dei due motivi? L'altro quale sarebbe?” chiese Lucy curiosa


“Beh, il fatto che tu mi piaci molto!” rispose Natsu candidamente facendo avvampare Lucy la quale si sentì di colpo le gambe molli ma per fortuna Natsu fu subito li a sostenerla.


La bionda si appoggiò al ragazzo e, senza neanche avere il tempo di proferire parola, i due si baciarono. Nessuno dei due aveva “avvisato” l'altro. Semplicemente si erano baciati e ora erano entrambi sorridenti.


“Se vuoi restare qui con me mi renderesti molto felice.” disse Natsu


“Beh...credo di poterci riuscire a renderti felice.” disse Lucy sorridendo per poi rubargli un altro bacio


“Forse te l'ho già detto ma sei stata una bravissima mamma.” disse Nastu e Lucy ribattè subito “Grazie. Forse un giorno potrò mettere in atto quanto imparato in questi giorni.”


Uno strano ghigno si impossessò delle labbra di Natsu che prese in braccio Lucy per poi dirigersi verso la camera da letto.


“N...Natsu che stai facendo?” chiese Lucy


“Hai detto di voler mettere in atto quanto hai imparato no? Beh, se per te va bene, tra nove mesi potrai fare quello che vorrai.” spiegò Natsu sempre con lo stesso ghigno entrando in camera da letto e chiudendo la porta con un colpo di tacco.


Lucy non poteva di certo lamentarsi. Finalmente aveva potuto “dichiarare” il suo amore per Natsu e nel giro di un anno sarebbe diventata mamma. Quella pozione era stata davvero una manna dal cielo.


* * *


[Il giorno dopo]


Il campanello di casa Strauss trillò un paio di volte mentre i tre fratelli si avviavano verso la porta d'ingresso: Mira con un grembiule da cucina in quanto stava preparando la colazione, Elfman con la bocca piena di collutorio e Lisanna ancora assonnata in quanto si era appena svegliata e fu proprio quest'ultima ad aprire la porta, ritrovandosi di fronte un Luxus vestito di tutto punto con il Commando del Dio del Fulmine dietro di lui.


“Eh? Luxus?” disse Lisanna stropicciandosi gli occhi. Evidentemente stava ancora sognando e il rossore sulle guance del biondo non faceva che rafforzare la sua ipotesi.


Luxus, senza esitare, si inginocchiò di fronte all'albina e, dopo aver estratto una piccola scatoletta e averle mostrato l'anello al suo interno, le chiese “Lisanna Strauss...mi vuoi sposare?”


Silenzio.


Il mago dei fulmini non staccò il suo sguardo dagli occhi dell'albina che faticava ad assimilare quelle informazioni. La prima reazione fu quella di Elfman che fece una bella doccia al collutorio a Mira la quale, ignorandolo bellamente, abbracciò la sorella commossa.


“Io...io...” iniziò Lisanna rossa in viso mentre delle sottili lacrime le rigavano le guance “...certo che lo voglio!!!” urlò alla fine, buttandosi ad abbracciare il biondo che la prese al volo, stringendola in un abbraccio.


Evergreen ammirò la scena soddisfatta e disse “Ben fatto Luxus, così non appena avrò preso il bouquet potrò...” ma l'occhiataccia incendiaria di Mira le fece capire quale ragazza avrebbe preso l'agognato mazzo di fiori.


Freed le mise una mano sulla spalla “Sembra che qualcuno ti abbia soffiato il posto.”


“Prendere il bouquet non è da veri uomini! I veri uomini chiedono e basta!” disse Elfman asciugandosi le labbra e Mira, sorridendo, gli chiese “Perchè non ce ne dai una dimostrazione, Elfman?” e lui fu rapidissimo ad uscire di casa e piantarsi di fronte a Evergreen.


“Evergreen, vuoi sposarmi?” chiese Elfman e stavolta quelli sorpresi furono Luxus, Bixlow e Freed mentre la bionda, rossa in volto, annuiva lentamente per poi abbracciare il suo uomo. Uomo il quale aveva capito solo ora cosa aveva appena fatto ma per fortuna non se ne pentì minimamente, anzi, si convinse che quella era stata l'azione più virile che aveva mai fatto in tutta la sua vita.


“Sembra che mio fratello ti abbia battuto sul tempo.” disse Mira rivolgendosi al mago delle rune il quale le sorrise “Beh, meglio tardi che mai no?” così, dopo essersi inginocchiato a sua volta, le chiese “Mira Strauss, vuoi sposarmi?”


“Non risponderò a questa domanda...” disse Mira sorridendo mentre Freed e gli altri iniziavano a preoccuparsi, lui soprattutto “...perchè ho già accettato di sposarti tanto tempo fa!” concluse l'albina baciandolo con foga e facendolo cadere a terra sotto lo sguardo contento degli altri maghi.


Un'ora dopo, erano tutti riuniti in gilda a festeggiare le coppie che, finalmente a detta di Mira, si erano formate. L'alcool e le risse non mancarono come al solito mentre Gildarts si avvicinava al bancone del bar per poi sedersi vicino al master e porgergli una piccola boccetta di vetro.


“Durante il mio viaggio ho trovato un'altra pozione della giovinezza. Meglio che la tenga lei.” disse il mago del Crush e Makarov annuì prendendola in mano per poi dirigersi verso il suo ufficio dove chiuse la boccetta nella sua cassaforte personale.


Finalmente tutto era tornato alla normalità e nessuno, da li in avanti, avrebbe mai più dovuto subire gli effetti di quella pozione e quella era una certezza...o forse no?











Angolo dell'autore:


E finalmente siamo giunti all'ultimo capitolo!!! Io sto morendo per il diabete ma spero che voi siate soddisfatti ^.^


Spero di non avervi lasciato con una piccola nota di curiosità con l'ultima frase XD se invece siete curiosi o ansiosi beh...il tempo porterà delle risposte ;)


Ora io vi saluto e ringrazio di cuore tutti quelli che hanno recensito i precedenti capitoli, chi più e chi meno! Spero che continuerete a seguirmi in altre fic e ci vediamo alla prossima!!!

CHAOS!!!

  
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