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Autore: AlexVause    22/02/2014    4 recensioni
Due mondi differenti, separano ciò che il destino sembrava aver unito.
Con un piccolo aiuto, tutto ciò che è andato perso, verrà ritrovato.
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Swan Queen
Seguito di Trust e For You...Always.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: David Nolan/Principe Azzurro, Emma Swan, Mary Margaret Blanchard/Biancaneve, Regina Mills, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Amarsi e perdersi per poi ritrovarsi. Destino.'
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Capitolo 12
 
Regina spiegò velocemente ai due, la visione avutale tramite il contatto con Gold.
Il tutto poi, venne confrontato con la visione del futuro, avuta da Hook tramite la sfera di cristallo.
Senza perdere altro tempo, corsero ai cavalli.
Malefica afferrò le briglie, mentre Regina mettendo una mano sulla spalla dell’amica e una su quella di Hook, li fece svanire.
Comparvero nel grande giardino, del castello di Biancaneve.
Videro Trilly, parlare con uno dei nani.
Le ordinarono di andare da Henry e chiudersi nella sua camera, sino a nuovo ordine.
I Charming uscirono, seguiti da Emma.
- Vi stavamo aspettando.
Una voce proveniente dalle loro spalle, richiamò l’attenzione dei tre appena arrivati a palazzo.
Gold, superò Emma e i reali, mettendosi in testa al gruppo, per fronteggiare faccia a faccia l’Evil Queen.
Emma mosse un passo verso la compagna, ma ella con un cenno, le intimò di stare lontana.
- La spada, in cambio di questi.
Propose Gold, facendo apparire nella sua mano, i tre diari di Cora.
Non poterono nascondere l’arma, visto che era visibile a tutti.
Malefica la teneva in mano e sicuramente Gold, prima di svanire, aveva atteso che l’avessero in pugno.
“Solo una persona munita di sigillo, atta ad adoprarla con buoni intenti, riuscirà a fare di un’elsa, una spada”.
Queste parole, erano scritte in entrambi i manuali.
- E se io, non volessi consegnartela?
Domandò Malefica, facendo un sorriso sghembo.
- Oh, lo farai.
Disse Gold, svanendo.
I restanti, si guardarono intorno confusi, in cerca dell’uomo appena scomparso, dinnanzi i loro occhi.
Sentendo l’aria attorno a loro, divenire pesante ed immobile, Regina si portò accanto alla figliastra.
Quello che accadde successivamente, fu talmente veloce, da impedire qualsiasi sorta di reazione da parte dei presenti.
Rumplestiltskin comparve dietro a Biancaneve e, abbracciandola da dietro, la trafisse con un pugnale alla spalla.
L’uomo svanì nuovamente.
Snow sgranò gli occhi, accasciandosi fra le braccia di Regina.
La matrigna accompagnandola a terra per sdraiarla, le accarezzò il viso dolcemente, sussurrandole una frase all’orecchio, senza che nessuno lo notasse.
Solo Emma riuscì a vedere, e capì. Regina aveva un piano.
I tre diari di Cora, erano poggiati a terra. Un’esca?
Qualsiasi cosa fosse stata, Malefica non perse tempo.
Fece apparire il Libro Nero, nella sua mano.
Gold comparve davanti alla Strega, attaccandola per fermarla, ma Regina era stata informata di quell’attacco, precedentemente da Hook.
Il Pirata l’aveva scorto nella sua visione.
Mentre attorno al manufatto, comparvero lingue di fuoco color azzurro e blu che lo consumarono velocemente, l’Evil Queen parò l’attacco magico del Signore Oscuro, facendo scudo all’amica e scaraventando l’uomo addosso ad un albero.
Gold, lanciò a Regina un’ondata di fuoco, che l’ex allieva parò senza troppa difficoltà.
James, Hook ed Emma, nel frattempo, erano andati a soccorrere Mary Margaret.
Il diario Nero, era stato totalmente distrutto dalla Strega.
Con un potente incantesimo, riuscì a bloccare totalmente l’uomo, impedendogli ogni via di fuga.
- Cosa mi hai fatto!
Gridò Gold a Malefica, che sorridente lanciò la spada dalla pietra color porpora, a Regina che l’afferrò.
Senza alcuna esitazione, l’Evil Queen trafisse il Signore Oscuro.
Un ghigno di soddisfazione, nacque sul volto della donna.
- Nessun lieto fine per te.
Disse Regina, avvicinandosi all’uomo davanti a se.
- Dove li tiene in ostaggio?
Bisbigliò l’ex Sindaco, certa che nessuno riuscisse a sentirli.
Gold agonizzante, si aggrappò alla spada con una mano, mentre con l’altra si aggrappò alla mora.
- Sapevo che avresti capito. Ho tutto sotto controllo. Non intervenite.
Le rispose all’orecchio.
- Dove si trovano Gold?
Chiese nuovamente Regina.
- Residenza invernale di Leopold.
Quello scambio di parole, dette come fossero un grande segreto, fu occultato dalla stessa posa dei due.
Il Signore oscuro scomparve, senza lasciare traccia né della spada e nemmeno del suo stesso libro contenente false indicazioni su Excalibur.
Biancaneve, guarita da Malefica, si avvicinò alla Matrigna.
Furono raggiunte anche dagli altri.
- Lo so. Abbiamo molte spiegazioni da darvi, su ciò che è appena accaduto.
Rassicurò i presenti regina.
- Andiamo in biblioteca. Vi spiegherò ogni cosa.
Concluse la mora, indicando ai presenti la grande porta d’entrata al castello.
 
Erano tutti riuniti nella biblioteca del palazzo.
Porte chiuse ed incantesimo di isolamento del suono, attivo.
La cena era trascorsa, con pochissime parole da parte di ogni commensale.
Solo il piccolo Henry sprizzava gioia, nel vedere la madre accanto a lui.
Le era mancata moltissimo e si era preoccupato.
Hook era in piedi dietro al sofà, dov’erano sedute Malefica e Regina.
Dinnanzi a loro, due divani su cui attendevano spiegazioni i Charming, Trilly, Emma ed il piccolo Henry, attentissimo e curiosissimo, nel conoscere tutto ciò che la madre aveva scoperto in quella giornata d’assenza.
Regina stava cercando di riordinare nella propria mente, tutti gli eventi accaduti, per poterli riferire al meglio.
Non sapeva da dove iniziare.
- Dall’inizio, Regina.
Snow, sembrò intercettare i pensieri della matrigna, che sospirando, iniziò.
- Diciamo che con qualche difficoltà, siamo riusciti a trovare il luogo, dove mia madre aveva nascosto i suoi libri.
Iniziò la donna.
- Mentre loro rovistavano, io ho trovato uno scompartimento nascosto nel pavimento, contenente questo.
Il Pirata mostrò un piccolo libro, con su scritto “Camelot”.
- Io e Regina, sfogliando quel libretto, abbiamo notato vari particolari indicanti che l’elsa conservata da Snow, appartenesse alla vera Excalibur.
Continuò Malefica.
- Finché loro confabulavano su spada e non spada, io frantumato dalla noia, ho trovato un oggettino simpatico con cui fare l’idiota.
Proseguì Hook.
- Oggetto, che poi l’ha portato ad avere una visione, su ciò che è accaduto poche ore fa.
Intervenne Regina.
- E lasciandomi a terra, privo di sensi per un po’.
Aggiunse Uncino.
- A detta mia, la cosa migliore, finché è durata. La gioia si interruppe quando si è svegliato di soprassalto, tremante e agitato, dicendoci di non fidarci di Gold.
Disse Malefica ai presenti, sempre più interessati a ciò che era accaduto ai tre.
- Persona che poi, coincidenza o no, si è unito a noi fornendoci una copia esatta di questo libro.
Indicò Regina, mostrando nuovamente il volumetto fra le sue mani.
- Libro che differiva solo su una cosa: il colore della pietra incastonata nell’elsa.
Spiegò Malefica.
- Ma quello l’ho scoperto, dopo che Gold aveva costretto Malefica, a consegnargli i tre libri che avete visto anche voi.
Proseguì Regina.
- Perché avete bruciato quello nero?
A quella domanda da parte di Emma, il cuore della Evil Queen sussultò.
Senza poterlo controllare, sbiancò evidentemente in volto.
- Conteneva formule, che non potevano finire in mani sbagliate.
Mentì Malefica.
- Regina tentò di bruciarlo, già nella villa della madre, ma Gold la fermò assalendola e bloccandola al muro.
Continuò con il racconto Hook, pur di distogliere l’attenzione da quel libro.
- Dandomi così la visione, di ciò che lo stava affliggendo.
Regina fece una pausa, per assicurarsi che Henry si fosse davvero addormentato durante il racconto.
A bassa voce, quasi in un bisbiglio, proseguì.
- Neal e Belle, sono stati catturati dalla strega.
Si trovano nella residenza invernale di Leopold. Quest’ultimo particolare, me l’ha detto quando ho finto di ferirlo. La spada era falsa ed incantata da Malefica, usando lo stesso incantesimo fatto al pugnale, che ho adoperato io anni fa su…te…Snow.
Dandoci quel libro con informazioni non veritiere sulla spada, ci ha fatto comprendere che noi, possedevamo la vera Excalibur.
Contraffacendola e lasciando che lui ce la rubasse, non senza lottare ovviamente, ha fatto sì che chiunque stesse guardando in quell’istante, non mettesse in dubbio la sua lealtà verso chiunque gli abbia ordinato di portarcela via. Lo so, è contorto, ma non fa una piega.
Concluse la spiegazione la Evil Queen.
- E la vera Excalibur?
Domandò James.
Malefica si alzò dal sofà, avvicinandosi ad Hook che dava volutamente le spalle ai presenti.
Passando una mano sulla schiena del Pirata, venne alla luce, ciò che prima nessuno riusciva a vedere.
Comparve un fodero, contenente una spada.
- Geniale!
Esultò il Principe alzandosi dal divano e avvicinandosi ai tre.
Il Pirata, porse l’arma con fodero a James, che la mostrò a Snow.
- Ora ha anche la lama. Come avete fatto?
Chiese Biancaneve stupita.
Regina si alzò avvicinandosi alla figliastra e mostrandole la pagina del libro, contenente la frase enigmatica.
- “Solo la persona munita di sigillo, atta ad adoprarla con buoni intenti, riuscirà a fare di un’elsa, una spada”.
Lesse Mary Margaret. Prima che potesse chiedere del sigillo, la matrigna glielo mostrò.
- Dobbiamo aiutare Belle e Neal.
Asserì Snow.
- Gold ha detto di non intervenire. Dice che ha tutto sotto controllo.
Rispose Regina, ripetendo le parole di Rumple.
- Speriamo.
Sospirò Biancaneve, con lieve preoccupazione.
 
Emma era sdraiata a letto, intenta a guardare la compagna sistemare alcune cose su di un antico comò.
Da una bisaccia nascosta dal mantello, la Evil Queen con le mani ornate da guanti neri in pelle, estrasse una sfera di cristallo rotta.
- Cos’è quella?
Chiese Emma, indicando l’oggetto magico nelle mani della mora.
- La Sfera delle Previsioni Future.
Rispose quest’ultima, imitando teatralmente un tono di misticità, da grande rivelazione.
- La che, di cosa?
Domandò confusa la bionda.
- Non chiedere.
Disse la mora.
- Ah, e non toccare. L’ultima volta quasi abbiamo perso Hook.
Aggiunse Regina con tono fermo.
Emma si mise in ginocchio, avvicinandosi carponi alla compagna, che poggiò l’oggetto.
- Ok. Allora, cosa posso toccare?
Chiese l’ex Sceriffo, con un sorriso a dir poco malizioso.
Tirò Regina a se, baciandola.
- Su di me, tutto.
Le sussurrò la mora, con quel tono basso e sensuale, che faceva perdere la testa ad Emma.
La Evil Queen, morse delicatamente il lobo dell’orecchio della bionda, prima di poggiare le sue labbra sul collo lasciandovi una scia di baci roventi.
Emma l’afferrò, stringendola più forte, per poi tirarla sul letto sopra di se.
La risata divertita di Regina, le scaldò il cuore.
Ciò che avvenne in seguito, glielo raggelò.
- Aspetta.
Disse Regina, facendosi seria in volto.
Le mancava il respiro, ma non poteva portare oltre quel pesante fardello.
- Che succede Regina?
Domandò Emma preoccupata.
- Devo parlarti di una cosa.
Entrambe si sedettero sul letto, una di fianco all’altra.
- Malefica ha mentito, sul contenuto del Libro Nero.
A quelle parole, la bionda inghiottì a vuoto.
Una morsa le serrò lo stomaco.
- In quel libro  erano contenute svariate cose: i miei progressi magici, i miei punti deboli e punti di forza e una cosa che ti riguarda di cui non ti ho parlato.
Premetto che è accaduta prima del mio cambiamento, quindi ti chiedo di essere clemente con me.
Non…non…
- Regina, ti prego mi stai preoccupando e non poco.
La interruppe Emma. Il suo cuore batteva all’impazzata.
- Ho ucciso Graham.
Quelle parole uscirono dalla bocca della mora, tutte d’un fiato. Le stesse parole che per la bionda, furono una coltellata al cuore.
Si alzò velocemente, dirigendosi verso la porta e uscendo dalla camera.
Regina la seguì in corridoio.
- Aspetta, ti prego.
Gridò la Evil Queen alla compagna, che si stava allontanando a passo svelto.
Ciò richiamò l’attenzione dei Charming, che aprirono la porta dello loro stanza, preoccupati.
Emma si voltò verso la mora.
Nel suo sguardo delusione mista a rabbia.
- Ti confesso che lo immaginavo, ma sentirselo dire…
Regina le si avvicinò, tentando di accarezzarla, ma ella si scostò bruscamente.
- Non toccarmi. Davvero…non farlo.
Un groppo si formò nella gola dell’ex Sindaco che tentò di reprimere, seppur inutilmente, le lacrime.
- Era meglio tacere.
Disse la donna, più a se che alla bionda davanti a lei.
- E mentirmi ancora? Come…come hai potuto.
Come sei riuscita a venire a letto con me, sapendo ciò che avevi fatto?
Che ti ha fatto di male poi, me lo dici?
Non ti bastava usarlo per tuo godimento personale? Graham non è riuscito a soddisfarti appieno, per caso?
Quelle parole uscirono come un treno in corsa, investendo con la loro durezza Regina.
- Sto già pagando per i miei errori.
Rispose la mora.
- Ah sì? La tua felicità è un pagamento sufficiente a giustificare la morte di Graham? Non credo proprio.
La sua colpa è stata avermi baciata?
Il respiro dell’ex Sindaco si fece veloce, sino a che non si sentì esplodere.
- Ero gelosa, sì! Vuoi che ti dica questo?
Mi dispiace per ciò che ho fatto e mi sento in colpa ogni giorno…ma credimi, tu non sai niente di me, niente! Pensi che io sia felice…con te lo sono stata a Storybrooke, davvero.
Ora però, il vuoto che porto dentro e che mi impedisce di amarti, è la mia punizione per tutto il male che ho commesso, per tutto quello che vi ho fatto…che Ti ho fatto.
- Che…che vuoi dire?
Chiese Emma confusa.
- Da quando sono tornata in questo mondo, sono vuota. Non sento nulla. Ogni volta che mi baci, che vorrei dirti che ti amo più della mia stessa vita… mi fa…male.
L’Evil Queen si fermò. Si mise una mano sul petto perché il dolore era divenuto talmente intenso, da toglierle il respiro. Raccolse le sue forze e continuò.
Le lacrime scendevano senza sosta da quei suoi occhi scuri, così malinconici e profondi, scuri ed estremamente tristi.
- Angoscia e dolore, sostituiscono le farfalle nello stomaco che sentivo, quando ti avvicinavi a me.
Non sento più il cuore battere velocemente, come accadeva quando mi accarezzavi una guancia.
Io…non riesco più ad amarti…non posso…e ciò mi sta distruggendo Emma.
Quindi, come vedi, sto già scontando la mia pena.
Il fatto che Regina, non fosse più in grado di amarla, la scosse più della rivelazione su Graham.
Vederla così, le frantumava il cuore in mille pezzi.
Emma l’amava da morire. Aveva visto il suo cambiamento, giorno dopo giorno.
Ciò che Regina aveva fatto in passato era grave e sbagliato…ma…
Era troppo confusa in quel momento.
- Io…
La bionda non seppe cosa dire.
Si limitò a prenderla fra le braccia, in silenzio.
Regina la strinse a se. Era tanta la paura di perderla.
I Charming, silenziosamente, chiusero la porta della loro stanza.
- Ora…sono confusa Regina…ma…per qualsiasi cosa, potrai contare su di me.
La mora alzò lo sguardo, incontrando quello della ragazza davanti a se.
Si scostò spaventata per ciò che avrebbe seguito quella frase.
- Che vuoi dire Emma?
Domandò Regina. La risposta, già la conosceva.
- Non lo so nemmeno io…solo…dammi tempo.
A quelle parole l’Evil Queen accennò un assenso con il capo.
- Capisco.
Disse prima di svenire. Di lei ne rimase solamente una nube viola, che andava scomparendo.
 
- Oggi gi gi gi, sono la donna più felice dell’universo so so so!
Esclamò ad alta voce Malefica, entrando nella Biblioteca.
Un lamento sommesso, provenne da un sofà davanti a lei.
La Strega, vi si avvicinò, per vedere chi fosse.
Regina, era sdraiata. Il libretto di cameot, sul petto.
- Che ci fai qui?
Domandò Malefica incuriosita.
- E tu, perché sei così rumorosamente radiosa?
Chiese seccamente l’Evil Queen, mettendosi a sedere.
- Mentre passano stagioni che trascinano ricordi, io e bada bene IO, ho trovato un incantesimo per sistemare il mio maniero.
Sorrise soddisfatta la donna.
- Carpentieri…non ne hai mai sentito parlare?
- Sì, ma volevo evitare i tempi lunghi. Tu piuttosto, come mai qui?
I fu silenzio fra le due donne e Malefica capì.
- No. No, no. Non le avrai detto di Graham!
Esclamò interdetta la Strega.
- lo sanno anche i Charming.
Rispose con tono piatto l’ex Sindaco.
- Vuoi farti giustiziare, brutta idiota?
Regina in risposta, sospirò frustrata.
- Vado a prendere un po’ d’aria.
Disse prima di svanire.
- Stupida!
Esclamò la Strega adirata.
 
Camminando senza meta, Regina si ritrovò accanto al mausoleo di Leopold.
Emma era nei dintorni. Stava ancora vagando alla scoperta di nuovi luoghi, quando vide la sua compagna.
Senza farsi udire e vedere, decise di seguirla.
L’ex Sindaco, sentì la voce di Mary Margaret, uscire dalla tomba della sua famiglia.
Stava per andarsene, quando ciò che ascoltò, la rattristò ancor di più.
- …ricordo quella volta, che mi chiamasti al tuo fianco.
Era una grande cena, ove parteciparono parecchi nobili legati alla nostra casata.
Mi prendesti le mani fra le tue, dicendo a tutti i presenti, quanto tu fossi fiero ed orgoglioso di avere una figlia come me.
Quel giorno, per la prima volta nella mia vita, piansi di gioia.
Qualcosa ci ha separati, ma sono fiduciosa che un giorno ci rincontreremo, in un luogo dove nessuno potrà portarti via da me.
Snow, in ginocchio, stava parlando al padre.
- Nonostante lui mi abbia sposata solo per sfizio personale, privarti di un padre che ti amava, è stato un errore. Ho fallito miseramente con tutti voi e non credo, di esser ancora riuscita a comprendere la tua forza. Quella forza in grado di darmi continue seconde chance, pur sapendo.
Mi abbracciasti piangendo, dopo il funerale di tuo padre. Io mi limitai a ricambiare in silenzio.
Ho avuto la mia vendetta, ma ciò che ho ottenuto è stato ancor più dolore.
So che ieri notte avete sentito tutto. Comprenderò qualsiasi decisione, tu e Charming, prendiate in merito.
Mi aspetto le cose peggiori, so che sarebbero più che giustificate.
Si intromise Regina. Era risentita e questo sia Snow che Emma, nascosta dietro ad un albero, capirono.
Biancaneve continuava a fissare, il sarcofago in marmo del padre.
- Hai notato, come siamo arrivate così lontano?
Un cammino, non dovrebbe mai essere così difficile. Nessuno di noi si merita tanto male, nemmeno tu.
Le mie chance, le stesse che tu non hai mai voluto cogliere, erano donate alla persona che mi aveva salvata.
Non capivo fino in fondo, quanto era divenuto oscuro il tuo cuore. Quando purtroppo l’ho compreso, ti avevo già perduta. Ora so tutto.
Adesso ho James al mio fianco, e vedo ogni giorno mio nipote e mia figlia così felici, grazie anche solo ad una tua semplice risata o attenzione nei loro confronti...vederci tutti qui riuniti nell’Enchanted Forest e pensare di poter governare tutti insieme come una grande famiglia…mi fa stare davvero bene.
Siamo uniti, è questo ciò che conta.
Il “come”, a volte, non importa. Voglio che sia il risultato finale, a guidarmi in questo nuovo inizio.
Quella fu la prima volta, in cui Regina pensò che Biancaneve era davvero pronta per regnare.
- Mai e poi mai, avrei pensato che un giorno, accadesse tutto questo.
Credevo di trovare in Storybrooke, il mio lieto fine. Mi sbagliai nuovamente.
Ciò che vi trovai, fu solo un vuoto enorme da colmare.
Ero sola e lo ero davvero, e tutto a causa mia.
Avevo deciso, che nessuno avrebbe fatto breccia nel mio cuore, ma Henry ed Emma…loro vi si sono insinuati. Un gesto o uno solo sguardo, a loro era bastato, per abbattere quel muro che avevo costruito intorno ad esso.
Ora sono qui, in attesa di qualcosa, che ancora un volta potrebbe cambiare per sempre la mia vita.
Regina parlò con il cuore.
Snow si alzò andando verso di lei.
- Quando Gold mi ha ferita e mi hai presa fra le braccia, hai accarezzato la mia guancia, sussurrandomi di stare tranquilla e che tutto si sarebbe sistemato.
In quell’istante, per la prima volta da quando mio padre ti ha sposata, ti ho sentita vicina come madre.
Non pretendo che tu mi ami, ne che nel tuo cuore tu possa creare un posto per me…voglio solo sapere che ci sei. Se non per me, per Henry ed Emma.
- Io ci sarò…anche per te.
Quella frase da parte della matrigna fu un sussurro lieve.
- E comunque, non sono certa che Emma mi voglia ancora. Come biasimarla.
Regina sentiva il cuore sgretolarsi nel petto.
- Hai sbagliato. Lo sbaglio è grave. So che lo sai e come me saprà anche che sei cambiata.
L’ha visto con i suoi occhi. Lei ti ama davvero. Il vostro è vero amore.
- Ma io…l’ho perduto.
- Parli di Daniel?
- No. Io non riesco più ad amarla. È il prezzo della maledizione o ancora l’incantesimo di Pan. Davvero non lo so. So solo che mi fa male…un dolore che mi stringe il cuore fino a farlo dolere, tanto da togliermi il respiro.
A quelle parole dette dalla matrigna, Snow estrasse dalla sua bisaccia posta dietro la schiena, un ampolla contenente un liquido brillante.
Regina era stranita, ma anche incuriosita da quell’oggetto.
- Non sei l’unica ad avermi sussurrato una cosa all’orecchio.
Disse Biancaneve alla donna davanti a se.
- Gold?
Chiese a sua volta l’ex Sindaco. Domanda a cui la figliastra rispose con un assenso del capo.
- Mi disse di darla a te. È il vero amore.
Il cuore di Regina, mancò di un battito.



Note di Alex: Capitolo intenso...come reagirà Emma a quelle parole udite?
Gold avrà davvero tutto sotto controllo?
Fatemi sapere che ne pensate :D
Alla Prox.
  
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