Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: AmericanDream    23/02/2014    0 recensioni
Seguito di “Un nuovo inizio... Insieme”.
È venuta più lunga del previsto quindi l'ho divisa in due parti, spero che vi piaccia. Recensite ;)
DAL TESTO:
Era come essere tornati ai vecchi tempi ma adesso qualcosa stava cambiando, non volevano evitare l'argomento "scottante" ma semplicemente fare un passo alla volta, senza bruciare le tappe. Entrambi sentivano che da questa storia poteva nascere qualcosa di importante e non volevano rovinare tutto solo per soddisfare i loro bisogni momentanei.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ecco la seconda parte, mi dispiace per averci messo tanto a pubblicarla ma ho avuto diversi impegni.

Spero vi piaccia, recensite ;)

 

 

 

Era ormai sera quando la giovane coppia uscì dal ristorante, gli ultimi raggi del sole erano tramontati ormai da un pezzo ma nonostante ciò Dylan e Amy decisero di fare una passeggiata nel parco lì vicino. Il passaggio dalla primavera all'estate era ben visibile anche in quel caso, gli alberi stavano perdendo i loro colori vivaci sostituendoli con frutti e foglie verdi, mentre i fiori che qualche settimana prima abbellivano i rami delle piante; ora creavano un tappeto soffice e colorato che ricopriva il prato e il viale del parco, un paesaggio che toglieva il fiato, soprattutto se accompagnato dal chiaro di luna.

Nonostante le temperature fossero nella norma, si poteva percepire un lieve venticello, di sicuro poco adatto all'abbigliamento di Amy che iniziò a sentire i brividi. La cosa non passò inosservata a Dylan che prontamente le porse la sua giacca. Dopo una lieve esitazione Amy la accettò sorridendogli timidamente, non appena se la posò sulle spalle sentì il suo profumo inebriarle tutti i sensi, si sentì in estasi tanto che senza accorgersene la sua mano andò a cercare quella di Dylan e le loro dita si unirono incastrandosi perfettamente come le tessere di un puzzle.

“Allora cosa vuoi fare adesso?” chiese Dylan guardandola amorevolmente negli occhi.

“Voglio portarti in un posto speciale, vieni?”

Dylan non poté fare a meno di sorridere a quella frase, infatti la scelta di parole di Amy non fu casuale, erano le stesse che lui le aveva detto quella sera...

Senza esitare prese la sua mano e la seguì.

Lei lo trascinò tra alberi e cespugli fino ad arrivare davanti ad un piccolo ruscello, tanto piccolo da poter essere scavalcato con un grande balzo, sopra al quale si innalzava un ponticello. La coppia si sedette sul ponte lasciando penzolare le gambe a mezz'aria sopra l'acqua.

Dopo qualche attimo di silenzio Amy parlò “Sai quando ero piccola venivo spesso qui con i miei genitori. L'estate, ogni domenica mattina, mia madre preparava una grande borsa con il pranzo e venivamo qui a fare un picnic in mezzo alla natura. Lei stendeva una tovaglia e tirava fuori cibo e bevande, mentre io e mio padre giocavamo a nascondino oppure ci rincorrevamo...”

Dylan trattenne il fiato quando sentì il racconto, Amy non nominava mai il padre, lui l'aveva lasciata quando aveva ancora 7 anni, se ne era andato, all'improvviso, senza una spiegazione. Da allora Amy si era fatta un sacco di domande, si era tormentata, ma non riuscendo a trovare una risposta era arrivata ad odiarlo, lui l'aveva abbandonata. All'inizio voleva chiedere spiegazioni a sua madre ma non ebbe mai il coraggio, lei la crebbe da sola, non facendole mancare niente e con il tempo Amy capì il male che suo padre aveva fatto a quella donna tanto generosa quindi non trovò mai la forza di porre le sue domande riaprendo le vecchie ferite. I pochi ricordi belli che ha con il padre, lei, li ha sempre tenuti gelosamente per se, non raccontandoli a nessuno. Dylan e Matthew furono li unici ai quali aveva raccontato, anche se parzialmente, quella storia. Le era sembrato giusto così, infondo Dylan era il suo migliore amico, l'unico con il quale poteva sfogarsi, mentre Matthew, al tempo, era il suo uomo e ne era follemente innamorata non sapendo cosa realmente si nascondesse sotto al suo fascino .

Ora lei, certa di aver preso la scelta giusta con Dylan, si stava aprendo con lui, gli stava dimostrando che si fida e che ci tiene al punto da volergli svelare i suoi sentimenti più intimi e lui non poteva che esserne onorato ed emozionato.

“...quando correvo per scappare da lui salivo spesso su questo ponticello, passavo da una sponda all'altra del ruscello e spesso ci finivo dentro...” mentre continuava a raccontare una lacrima le solcò la guancia ma lei la asciugò velocemente e perdendosi nei suoi ricordi non riuscì a non sorridere

“... mio padre mi seguiva entrando anche lui e iniziavamo a giocare con l'acqua schizzandoci e bagnandoci tutti. Alla fine quando uscivamo eravamo sempre sporchi di terra e bagnati fino alle ossa, mia madre ci guardava esasperata. Le prime volte ci aveva rimproverati ma alla fine perse le speranze e ci lasciò fare”. Amy si lasciò sfuggire una piccola risata al ricordo mentre Dylan le sfiorò la guancia con una mano costringendola a guardarlo negli occhi. Le sorrise accarezzandola dolcemente, le parole ideali per completare quel momento erano ancora premature quindi si limitò a dirle

“Sei bellissima”

La risata cristallina della ragazza riempì l'aria mentre lei si stringeva di più alla sua dolce metà appoggiando la testa sulla sua spalla e venendo circondata dalle due forti braccia che la facevano sentire protetta. Amy inspirò a pieni polmoni il profumo di Dylan, era incredibile come riusciva ad inebriarla e a mandarla in estasi. Alzò la testa dalla sua spalla per poterlo guardare in viso, iniziò ad accarezzarlo e a tracciargli il profilo con un dito, passò per la fronte, le tempie, gli zigomi, fino ad arrivare alle labbra dove si soffermò. Puntò il suo sguardo sulle sue labbra carnose e il desiderio di assaggiarle la assalì, iniziò ad avvicinarsi, sentì il suo profumo, il suo soffio delicato sul viso, ma a pochi millimetri da esse sentì un tuono che la destò. Un lampo aveva squartato il cielo sereno e una pioggia insistente iniziò a scendere copiosamente su di loro bagnandoli e costringendoli a cercare riparo. Amy e Dylan si presero per mano e iniziarono a correre, passavano sotto gli alberi con la speranza che i folti rami riuscissero a proteggerli almeno in parte dalla pioggia, con scarsi risultati ovviamente. Dopo qualche minuto Dylan la tirò verso di se e si ripararono sotto ad un gruppo di rocce sporgenti.

Si trovavano tra due alberi i cui rami si intrecciavano tra di loro mentre dietro erano sostenuti da un enorme masso ricurvo, non poteva definirsi esattamente un riparo ma bastava per permetterli di rifugiarsi dalla pioggia.

“Sai la prossima volta faresti bene a guardare le previsioni prima di programmare serate all'aperto!!”

“Adesso sarebbe colpa mia?! Per tua informazione questo non rientrava nei miei programmi e se non ricordo male è stata una TUA idea venire qui!”

“Come potevo sapere che avrebbe iniziato a piovere, sei stato tu a chiedermi di uscire, era compito tuo assicurarti che tutto vada bene!!”

“Sul serio vuoi litigare proprio adesso?”

Amy sospirò esasperata, non era arrabbiata ma la situazione era davvero seccante.

“Pensi che riusciremo a raggiungere la macchina?”

“Scherzi? Sta diluviando e la macchina sta dall'altra parte del parco”

“Che cosa facciamo?! Non possiamo passare la notte qui!!”

“Perché no? Potremmo usare il calore corporeo per riscaldarci” Dylan la guardò maliziosamente e le si avvicinò ma un lampo più violento degli altri illuminò il cielo facendolo sobbalzare e sbattere la testa contro le rocce, Amy gli scoppiò a ridere in faccia.

“Che c'è? Ti sembra divertente?! ” chiese offeso “Guarda che mi sono fatto male!” disse imbronciato massaggiandosi il punto dolente.

“No è solo che... sembra che l'universo stia cercando di dirci qualcosa, prima sul ponte.. adesso qui..”

“Oh fantastico adesso ci si mette anche l'universo!!”

Dylan allargò le braccia e guardando il cielo urlò a squarciagola “Che ho fatto di male? Perché non posso baciare la mia ragazza?”

Amy si stava piegando in due dalle risate.

“Secondo me l'universo sta cercando di dirti che dovresti essere più veloce nel baciare la TUA ragazza” si soffermò più del dovuto nel pronunciare la parola tua, le piaceva questa definizione.

“ È uno scherzo per caso? Ora avrei anche il tempo cont...”

Vedendo che Dylan non si muoveva Amy gli prese il viso e lo baciò premendo il più forte possibile le labbra contro le sue. Quando si staccarono lei gli sorrise e appoggiò la sua testa contro la spalla di lui.

“In fin dei conti non è stato male come primo appuntamento”

“Sicuramente è stata memorabile”

“Allora missione compiuta” mentre lo diceva la guardò dolcemente e le baciò la fronte stringendola a se.

Amy si rilassò contro di lui e mentre guardava la pioggia aspettando che cessasse non poté fare a meno di pensare a quanto fosse stata fortunata nel trovare un ragazzo come Dylan.

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: AmericanDream