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Autore: Whiteeyes95j    23/02/2014    1 recensioni
Questa storia narra un'intensa storia d'amore che può essere durata secoli o solo il tempo di un battito di ciglia. Questa è una storia che narra un amore impossibile tra l'unico e indiscusso Re di Neverland e il pirata più temuto dell'Enchanted Forest.
Attenzione * in questa storia non aspettatevi un Happy ending
* Ha solo tre capitoli ma potrebbe avere delle One-shot come spin-off
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Killian Jones/Capitan Uncino, Peter, Peter Pan, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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THE KING OF NEVERLAND

 
OUR FRESH START  
 
Era mattina presto, Hook aveva aperto leggermente gli occhi, disturbato dai raggi del sole. Si girò accanto a lui e vide Aurora che dormiva beata. Lui sorrise, era così bella e l’amava così tanto che solo guardarla lo rendeva felice. Lentamente si chinò su di lei e le diede un leggero bacio sulla guancia. Si alzò e andò in bagno a farsi la doccia. Tra un po’ sarebbe dovuto andare a lavoro. Da quando lui e Aurora avevano scelto di vivere insieme lui non lavorava più da Granny’s ma aveva scelto di lavorare in un negozio dove si vendevano vari attrezzi per la pesca, immersioni e cose del genere. Essendo stato un pirata sapeva bene come consigliare gli attrezzi giusti per le occasioni giuste. Aurora invece aveva scelto di lavorare nella biblioteca visto che ormai non c’era più nessuno che se ne occupava da quando Belle non ricordava più chi era veramente credendo invece di essere una certa Lacey. Killian si vestì poi uscì da casa decidendo di bere un caffè al Granny’s. Aurora si svegliò circa mezz’ora dopo e aveva una gran fame. Andò in cucina e cominciò a mangiare diverse cose abbondantemente. Poi si sentì male a un certo punto, sentiva un forte senso di nausea. Non potendo più resistere, smise di mangiare e si recò in bagno.
 

 
Killian stava passeggiando tranquillamente per le strade di Storybrooke per andare al Granny’s. Quando a un certo punto vide il maggiolino giallo di Emma guidato appunto dalla proprietare e accanto a lei c’era James con Snow e Regina sedute dietro. Il maggiolino giallo si fermò vicino a lui e James aprendo il finestrino gli disse << Hook sali, abbiamo bisogno di te >>


<< Ma io devo andare a lavorare >> disse Hook
 
<< Credimi, oggi nessuno si accorgerà che non hai aperto il negozio. Ora sali >>
 
Hook decise di non ribattere ancora, così aprì lo sportello posteriore e salì sul maggiolino. Mentre si dirigevano chissà dove prese il cellulare e cominciò a scrivere.
 
<< A chi stai scrivendo ? >> chiese Regina allarmata seduta di fianco a lui
 
<< Ad Aurora. Deve sapere che non sono al lavoro. A proposito dove stiamo andando ? >> chiese Hook
 
<< Dille che stiamo andando al Granny’s. Dille che non appena può deve  
raggiungerci lì >> gli disse Charming
 
<< Va bene >> rispose Hook
Arrivarono al Granny’s e Hook vide che lì c’erano anche i nani, Archie, Henry, Ruby, la signora Lucas, Belle o Lacey o quello che era, l’Oscuro, Mulan e la Fata Turchina. Hook per un attimo si domandò come avrebbero fatto tutti a stare là dentro.
 
<< Ok, sentite. Non vi avremo mai convocati se non fosse per un’emergenza. Ma avete diritto di sapere che siete tutti in grave pericolo >> incominciò a dire Charming << I due nuovi arrivati dal mondo esterno, Greg e Tamara hanno attivato un pericoloso innesco che potrebbe portare alla fine di Storybrooke. E inoltre abbiamo cercato anche i fagioli ma sono riusciti a rubarli tutti, perciò ecco cosa faremo. Regina cercherà di rallentare l’innesco per darci un altro po’ di tempo per recuperare qualche fagiolo e tornare nell’Enchanted Forest, Emma sarà lì con lei per proteggerla da eventuali sorprese. Nel frattempo io cercherò di recuperare qualche fagiolo, Hook ti dispiacerebbe venire con me ? >> chiese James
 
<< Ma certo che vengo >> acconsentì Hook
 
<< Dove ? >> chiese Aurora che era appena entrata
 
<< A prendere i fagioli >> spiegò Hook
 
<< I fagioli per cosa ? >> chiese Aurora confusa
 
<< Ci penserò io a spiegarle tutto, voi andate non perdete altro tempo >> disse Mulan
 
Hook diede alla sua amata un leggero bacio sulla guancia poi uscì con James e andò alla ricerca di Tamara e Greg.
 

 
(Emma e Regina hanno distrutto l’innesco ma Tamara e Greg hanno rapito Henry e sono scappati a Neverland )
 

 
I Charmings, Belle, Rumplelstilskin, Mulan, Hook e Aurora stavano nei pressi del porto di Storybrooke e guardavano il punto in cui poco prima Greg e Tamara erano scappati con Henry.
 
<< Qualcuno ha una minima idea di dove sono andati ? >> chiese James ad alta voce
 
<< Io ho sentito che andavano in un posto chiamato… Neverland o qualcosa del genere >> disse Belle
 
Hook e Aurora si scambiarono uno sguardo d’intesa.
 
<< Bene, allora sappiamo già dove andare. Hook è riuscito a prendere un fagiolo, possiamo raggiungerli >> disse James
 
<< Un momento. Vuoi andare a Neverland così su due piedi senza riflettere ? >> chiese Mulan scettica
 
<< Mulan, con tutto il rispetto, ma se non te ne fossi resa conto, Henry è stato rapito e non abbiamo un minuto da perdere >> ribattè Snow
 
<< Io invece credo che voi non sappiate quello che state facendo. Chi di voi è stato a Neverland ? Nessuno di voi sa cosa vi aspetta o quali creature dovrete affrontare. Partire adesso senza nemmeno attrezzarsi è da incoscienti. >> ribattè Mulan
 
<< Ha ragione. Nessuno di noi è mai stato a Neverland. Dobbiamo riflettere un attimo, prendere ciò che crediamo ci sarà utile. Armi, medicinali, dei sacchi a pelo, qualunque cosa che crediamo ci possa servire >> disse Emma
 
<< Chi ti dice che ci serviranno queste cose ? >> chiese Regina in preda alla rabbia
 
<< Neverland, in tutte le fiabe che ho letto da piccola è un’isola e sono sicura visto i precedenti che in un’isola ci sono foreste tropicali piene di piante velenose, insetti fastidiosi e poi dimentichi che a quanto pare dovremmo combattere per riprenderci Henry >> disse Emma
 
<< Emma ha ragione, nessuno di noi è stato mai a Neverland e dobbiamo prepararci al meglio prima di partire >> concordò Snow
 
Regina ribatté aspramente e come al solito cominciarono tutti quanti a litigare tra loro. In quel momento di confusione Aurora ne approfittò per poter parlare da sola con Killian. Infatti gli prese la mano e lo condusse in disparte così che gli altri non li potessero sentire anche se dubitava che avessero potuto visto come stavano urlando.
 
<< Killian… sai che sono una persona che va dritta al punto perciò io credo che… credo che tu debba andare >> disse Aurora guardandolo negli occhi
 
<< Andare dove ? >> chiese Killian sperando di aver capito male
 
<< A Neverland. Devi chiudere definitivamente i conti con il passato >> rispose Aurora con tranquillità
 
<< Cosa stai cercando di dirmi ? Credi che non ti ami ? Credi che ami ancora lui ? >> chiese Killian ferito
 
<< Non dubito del tuo amore, Killian. Non l’ho mai fatto e mai lo farò, ma vedo che tu soffri ancora molto per quanto è accaduto su quell’isola. Sento che è come se tu stessi male perché non sei riuscito a concludere… non so se mi sono spiegata ma il fatto è che credo che tu debba andare sia per aiutarli a trovare Henry e sia per essere finalmente libero dal dolore che ti porti dentro da troppo tempo >> disse Aurora prendendogli le mani
 
Killian sentì di non averla mai amata tanto quanto in quel momento. Il fatto era che Aurora aveva perfettamente ragione, nonostante avesse finalmente trovato la persona giusta da amare a volte sentiva comunque un senso d’incompletezza, come se non fosse riuscito del tutto a lasciare il passato alle spalle. E questa sensazione a volte gli impediva di godersi il presente con quella fantastica principessa, che ormai principessa più non era, ma per lui lo sarebbe sempre stata, che era diventata la sua unica ragione di vita.  
 
<< Ti amo tanto lo sai ? >>
 
<< Anche io ti amo tanto. E sappi che ti starò accanto e che ti supporterò, qualunque sarà la tua decisione. >> disse Aurora baciandogli la mano
 
<< Sei sicura che vuoi che parta ? Insomma, ti fidi così tanto di me da lasciarmi tornare da… lui ? >> chiese Killian non volendo pronunciare quel nome
 
<< Io mi fido del nostro amore, Killian. E mi fido di te. So che sei una persona buona e so che non mi farai del male. Sinceramente, sono certa di non avere nulla di cui preoccuparmi >> disse Aurora con un sorriso
 
<< Non ne sarei così certo. Lui è bravissimo a manipolare le menti delle persone… >> cominciò a dire Killian
 
<< Proprio in quei momenti Killian tu dovrai pensare a quanto la tua vita sia cambiata in meglio, tu hai fatto molta strada, hai dimostrato di essere un uomo d’onore. Non avere mai dubbi, e se avrai dei forti momenti di sconforto devi solo resistere e pensare a quando tornerai qui, da me >> disse Aurora stringendogli la mano per dargli forza
 
<< Se tornerò da te >> disse Killian con tristezza
 
<< Tu devi tornare da me, altrimenti ti giuro che pregherò Filippo affinché ti prenda a calci in culo nell’aldilà >> disse Aurora con aria minacciosa
 
<< Da quando siamo così scurrili, principessa ? >> chiese Killian scoppiando a ridere
 
<< Non lo so, sarà da quando sto insieme a un certo pirata che mi ha fatto un po’ di scuola su certi vocaboli, soprattutto quando siamo a letto o lui è tanto, tanto arrabbiato >> scherzò Aurora
 
I due scoppiarono a ridere poi Hook le prese il viso dalle mani e la baciò.
 
<< Ehi voi due !! >> il loro piccolo momento di intimità fu interrotto da Mulan
 
<< Non abbiamo tempo per delle effusioni, se voi non avete intenzione di collaborare potete andarvene a casa !! >> disse aspramente Regina
 
<< In realtà, Vostra Maestà… >> iniziò a dire Aurora << L’ho appena convinto a offrirvi il suo prezioso aiuto per la vostra escursione a Neverland >> concluse con un sorriso
 
<< Ah si ? E in che modo potrebbe aiutarci ? Leccandoci le labbra a turno ? >> chiese Regina sprezzante
 
<< Con la mia esperienza, in realtà. Io sono già stato a Neverland, una volta, tanto tempo fa. Sono sicuro di potervi essere di grande aiuto >> disse Killian
 
<< E come mai non ti sei offerto prima ? >> chiese Regina incrociando le braccia al petto
 
<< Perché non ho bei ricordi riguardo a quel luogo e di certo non muoio dalla voglia di farci ritorno >> rispose Hook secco
 
<< Però sei tornato vivo. Questo già è qualcosa. >> disse Charming
 
<< Bene, sei dei nostri allora. Cosa dobbiamo sapere di Neverland ? >> chiese Emma
 
<< Allora, la prima cosa da sapere è che… >>
 
Così si organizzarono e dopo un’ora partirono per l’isola si Neverland. Hook si sentiva più sereno adesso, lo sguardo speranzoso e fiducioso di Aurora gli aveva dato forza e coraggio. Anche se… aveva anche visto una strana luce nel suo sguardo, non sapeva se positiva o negativa.
 

 
A NEVERLAND …
 
….
 
Hook e gli altri erano appena arrivati a Neverland e per un attimo il capitano si perse nella contemplazione dell’isola che non vedeva da tanto tempo. Neverland sembrava più oscura di come se la ricordava. Anche più cupa. Forse gli sembrava così perché era notte e l’isola era avvolta dall’oscurità, oppure erano i suoi ricordi che lo stavano tradendo. In fondo, lui aveva passato momenti davvero dolorosi in quel luogo e ricordarselo nei minimi particolari era l’ultima cosa che aveva desiderato fare in quegli anni.
 
<< Hook ? È quella Neverland ? >> gli chiese Emma
 
<< Si, è quella. >> rispose Hook
 
<< Accidenti !! Non ha un’aria tanto allegra >> commentò James
 
<< E non hai ancora visto il resto ! >> rispose Hook

 
Hook e gli altri stavano allestendo le proprie tende per la notte dopo la brutta tempesta che avevano appena superato. Hook sapeva che non sarebbe stata una passeggiata, d’altronde, aveva vissuto su quell’isola per molto tempo, gli altri invece nonostante avessero superato anche loro molte sfide nell’Enchanted Forest, erano impreparati sui tranelli e i pericoli di Neverland. Tuttavia, essendo molto stanchi andarono a dormire presto per essere in forze per il giorno dopo, dopo aver tuttavia mangiato qualcosa. Hook si addormentò abbastanza presto, era abituato ormai a sentire il pianto dei Lost Boys durante le notti più oscure, era abituato ormai ad ignorarlo. Tuttavia, quando cominciò a sognare il sogno sembrava più reale che mai, e forse lo era, considerando in che luogo si trovava e chi ci viveva.
Nel sogno tuttavia si trovava seduto su una roccia e stava in un piccolo spazio verde circondato dagli alberi. Quel luogo gli ricordava qualcosa… ma non riusciva a ricordare che cosa.
 
<< Davvero ? Eppure non è passato così tanto tempo ! >> esclamò una voce vicino a lui
 
Hook si voltò anche se non aveva bisogno di sapere chi fosse. Fu una sorpresa rivedere così da vicino il Re di Neverland, questo lo dovette ammettere. Ovviamente non era cambiato affatto, stessa altezza, stesso aspetto, stessi vestiti, stesso ghigno da bastardo.
 
<< Beh, sai com’è, si cresce, si cambia e si invecchia e inoltre io non mi sono mai sforzato più del necessario di ricordare ciò che è accaduto qui >> rispose Hook rimpiangendo di non poter avere la sua boccetta del rum
 
Pan assottigliò gli occhi offeso ma preferì tralasciare l’argomento <<  Perché sei tornato ? >>
 
<< Come se tu non lo sapessi >> rispose Hook alzandosi
 
<< Per il ragazzino ? Che te ne frega ? Non è di certo tuo figlio >> disse Peter avvicinandosi
 
<< Non è mio figlio ma è figlio di una mia amica e inoltre sono qui per supportare persone a cui tengo, che considero miei amici. Loro mi hanno aiutato a cambiare vita e io devo loro il mio aiuto >> disse Hook
 
<< Amici ? Sei ridicolo. E io mi sento offeso, perché vuol dire che non sono riuscito a insegnarti niente durante la tua permanenza qui. Non ti ricordi più le regole ? >> chiese Peter arrabbiato
 
<< Quali ? Niente amore, niente amici, sii sempre il primo dopo il successo, niente relazioni ? Erano una più ridicola dell’altra >> disse Hook
 
Peter rimase in silenzio a guardarlo. Hook capì perché non stava replicando. Il Re di Neverland aveva capito che lui era cambiato. Non era più il patetico pirata con una mano sola e problemi di alcolismo, adesso era un uomo maturo, forte abbastanza per non chinare più lo sguardo davanti a lui. La verità era che l’amore di Aurora lo aveva depurato da tutto ciò che c’era di marcio in lui, l’aveva reso forte, adesso non era più un codardo.
 
<< Ti sei rimesso il cuore nel petto Captain ? >> chiese Peter
 
<< Questa mi sembra una domanda stupida. Lo sai, sai tutto. Possiamo saltare la fase delle domande stupide e venire al dunque ? >> chiese Hook
 
<< Devi andartene da qui >> disse Peter con un tono che non ammetteva repliche
 
<< Questa non mi è nuova. Perché dovrei andarmene ? >> chiese Hook
 
<< Perché sia io che te sappiamo che è la cosa più intelligente da fare. Sei bravo a sopravvivere. Perciò fatti un favore, salvati la vita. Perché questa volta, non credo che perdere l’altra mano sia la cosa più terribile che ti possa accadere. Se oserai intralciarmi io… >>
 
<< Che cosa ? Mi strapperai l’Ombra ? Il cuore ? Mi condannerai a un’eternità di dolore e sofferenza ? >> chiese Hook per niente intimorito << Preferisco patire questo piuttosto che sapere di aver fatto la figura del codardo, per la terza volta nella mia vita e per la seconda volta per colpa tua >>
 
<< Allora ci rivedremo in battaglia. >> disse Peter voltandosi e incamminandosi verso il bosco
 
<< Ovviamente… >> disse fermandosi a un certo punto << … in circostanze molto meno amichevoli >>   
 

 
La mappa li stava conducendo in un ampio spazio verde nella foresta. Lo spazio era in pendenza e davanti a loro c’era una sagoma girata di spalle vestita proprio come Henry. Era lui, il Re di Neverland, Peter Pan. Peter Pan che si rivolgeva a loro come se già avesse vinto.
 
<< Io mi aspettavo di più da te Captain ! >> esclamò il bastardo mentre li guardava con il suo solito ghigno fastidioso
 
Ti pareva che non gli faceva pesare quella che secondo lui era una “pessima” decisione. Ma non si sarebbe lasciato intimidire da quel diavolo di ragazzino.
 
<< Si ? E tu lo avrai ! >> rispose Hook con determinazione
 
<< Consegnami Henry !! >> gli ordinò Emma
 
<< Mi dispiace, non posso >> disse mentre camminava << Non lo sapete ? >> chiese << Gli imbroglioni non vincono mai >>
 
Hook, Emma, Snow, Regina, James e Mulan erano caduti nel tranello di Peter Pan e dei Lost Boys. Questi ultimi infatti li stavano circondando e puntavano contro di loro le loro frecce con la punta impregnata di Sognombra, il veleno più pericoloso di Neverland. Peter Pan li stava osservando con un sorriso beffardo sul volto.
Hook subito iniziò a combattere contro Felix. Ah, che goduria avrebbe provato se quella sera sarebbe riuscito ad ucciderlo sotto gli occhi vigili del suo leader. Hook sapeva, o meglio aveva intuito, che Peter provava qualcosa di diverso per Felix, stima, orgoglio, lo favoriva per molti suoi aspetti agli altri Lost Boys. Adesso aveva finalmente avuto la possibilità di affrontarlo, di vendicarsi per tutte le volte che aveva posseduto il Re di Neverland, per avergli fatto trascorrere tre giorni di inferno, per aver potuto avere ciò che a lui il Re aveva sempre negato. Felix dal canto suo rispondeva ai suoi attacchi con la stessa grinta e la stessa rabbia, specialmente dopo che lui gli aveva ricordato la brutta fine che aveva fatto Rufio. Hook sapeva che Rufio e Felix avevano un rapporto molto “particolare” ma sapeva anche che Peter non era molto felice di questo rapporto , diceva che era un problema perché deconcentrava i suoi ragazzi migliori dal proprio lavoro. Chissà se Peter avesse mai detto a Felix che era stato lui ad ordinargli la morte di Rufio…
 

 
Hook stava salendo l’altura in modo da aiutare James a salire. Sapeva che era sbagliato quello che stavano facendo, Emma e Snow meritavano di sapere la verità ma purtroppo non era a lui che spettava di decidere. Era finalmente arrivato in cima e stava per lanciargli la corda quando sentì di nuovo la sua voce.
 
<< Non farlo salire ancora >> gli ordinò la voce del Re alle sue spalle
 
Hook avrebbe voluto tirare la corda giù solo per fargli un dispetto ma sapeva che se lo avrebbe fatto ne avrebbe pagate le conseguenze e molto probabilmente anche il principe le avrebbe pagate per colpa sua. Così posò la corda sul suolo e si voltò verso la sagoma scura dalla quale era arrivata la voce.
 
<< Io voglio parlarti, da solo >>
 
<< Cosa vuoi ? >> gli chiese semplicemente Hook
 
<< Voglio offrirti un patto >> rispose il Re rimanendo nell’ombra << Torna a lavorare per me. Come i vecchi tempi >>
 
<< Non mi mancano i vecchi tempi >> disse Hook
 
Era vero. Non gli mancava niente di Neverland, avrebbe dato tutto ciò che possedeva pur di non restare in quel luogo maledetto un secondo di più se non fosse stato per il fatto che aveva promesso di aiutare Emma a riprendersi suo figlio da quel demonio.
 
<< E se io ti offrissi qualcosa che difficilmente rifiuteresti ? >> gli chiese il Re comparendo dinanzi a lui in un secondo
 
<< Vattene via dall’isola e ti prometto che non mi rivedrai mai più, ti prometto che avrai salva la vita e che non sarai più costretto a tornare qui >> disse il Re
 
<< Non sono interessato, ancora >> rispose Hook con un ghigno
 
<< Non ti interessa la tua incolumità ? Devo essermi perso tante cose della tua vita. Come il passaggio dall’essere un egoista che pensa solo a se stesso a un prode cavaliere che è disposto a perdere la vita per il moccioso di un’altra donna >> disse il Re sbeffeggiandolo
 
<< Già, ti sei perso davvero tante cose della mia vita. La mia maturazione, il mio cambiamento, e la fine dei miei sentimenti per te >> disse Hook
 
<< Sul serio ? Vuoi dire che se adesso io mi concedessi a te… >> disse il Re avvicinandosi pericolosamente a Hook << … tu mi rifiuteresti ? >>
 
<< Senza alcun dubbio. Non sono più uno squallido pedofilo che se la fa con un moccioso >> disse Hook con ribrezzo
 
<< Mi auguro che tu stia scherzando >> disse il Re ridendo << Io sono molto più vecchio di quanto tu possa immaginare. Al massimo il moccioso tra noi due sei tu. >>
 
<< Allora è una fortuna che tu sappia trattare bene con i mocciosi. >> commentò Hook aspramente << Rufio è un esempio >>
 
<< Stai zitto !! Non pronunciare il nome di quel miserabile, se non vuoi che… >>
 
<< Che cosa ? Sei pateticamente ripetitivo. Non hai ancora capito che non mi interessa ciò che mi farai ? >> chiese Hook
 
<< Forse non interesserà ciò che farò a te. Ma… se prima non avevo più nulla da toglierti, adesso posso toglierti tutto ciò che hai difficilmente guadagnato >> disse Pan con uno sguardo cattivo
 
<< E sarebbe ? >> chiese Hook che cominciava a preoccuparsi
 
<< Il tuo lieto fine >> rispose Peter Pan con un ghigno << Perciò… prendi un sorso. Bevi. Ho sempre trovato strana questa tua abitudine. Di solito l’alcool ti annebbia il cervello ma a quanto pare, nel tuo caso, è l’unica cosa che ti aiuta a pensare >> disse prima di svanire nel nulla.
 

 
 Hook e James si erano appena riuniti con Emma, Snow, Mulan e Regina  e tutti quanti avevano brindato in suo onore. Hook sinceramente si sentiva solo tremendamente in colpa. Non era giusto mentire, ma la decisione non spettava a lui ma a James e per quanto lui lo esortasse a dire la verità, altro non poteva fare. Tuttavia, quando non riuscì più a sopportare quell’atmosfera, con una scusa, si allontanò dal gruppo per fare due passi. Portò con se la sua fiaschetta con il rum. Era da un bel po’ che non si ubriacava. Aurora non sopportava questa sua abitudine anche se a volte comprendeva quanto lui ne sentisse il bisogno. Di solito quando si ubriacava in maniera eccessiva lei non gli diceva niente, si limitava a farlo sdraiare sul divano e a coprirlo con un plaid. Il giorno dopo gli preparava la colazione e aspettava che fosse lui a parlare. Hook a volte si chiedeva dove Aurora fosse stata per tutta la sua vita, quella ragazza era una vera santa, non si arrabbiava quasi mai e quando era arrabbiata non si metteva a sbraitare come una matta come faceva Milah che poi gli sbatteva la porta in faccia e non gli parlava per giorni, o come faceva quello psicopatico di Peter Pan che gli inviava contro eserciti di sirene, Lost Boys o che lo costringeva ad assistere a scene sessuali tra lui e i suoi sottoposti. Aurora invece lo supportava e sopportava sempre.  A volte si chiedeva che cosa avesse fatto per meritarla.
 
<< Diamine ! Non mi sbagliavo quando ho detto che il rum ti aiuta a pensare. >> disse la voce del Re poco vicino a lui
 
Hook prese un altro sorso di rum cercando di ignorarlo anche se sapeva che non ci sarebbe riuscito a lungo. Infatti, il Re proseguì << Non sapevo che fossi capace di pensieri tanto profondi >>
 
<< Ci sono molte cose che non sai di me, maestà >> disse Hook prendendo ancora un altro sorso
 
<< Forse. Vedo, tuttavia, che non hai alcuna intenzione di rinnovare il tuo accordo con me >> disse il Re
 
<< No. Non ora che finalmente sono riuscito ad andare avanti dopo che tu mi avevi rovinato la vita. >> disse Hook con determinazione
 
<< Io ti avrei rovinato la vita ? Non essere ridicolo. Non ho ancora capito se sei solo uno stupido illuso o se sei ancora qui solo per provocarmi e darmi fastidio >> disse il Re incrociando le braccia al petto
 
<< Non tutto il mio mondo gira intorno a te >> disse Hook duramente
 
<< Un tempo era così >> disse il Re con un ghignetto
 
<< Un tempo ero innamorato di un moccioso. Era ingenuo e pieno di odio e di rancore. Adesso voglio di mostrare agli altri ciò che sono veramente. Non mollerò proprio adesso che gli altri cominciano a vedermi per ciò che sono veramente. >>
 
<< Cioè ? Un pirata con una mano sola e problemi di alcolismo ? >> chiese Peter deridendolo << Non sono cresciuto, ma credo che questo ti renda meno attraente >>
 
<< Beh, un tempo il mio… essere cresciuto… ti piaceva, eccome se ti piaceva. E comunque, io mi riferivo all’essere un uomo d’onore. >> disse Hook bevendo un lungo sorso di rum
 
<< Allora dimmi… un uomo d’onore… scoperebbe mai un ragazzino… come facevi tu un tempo ? >> gli chiese Peter avvicinandosi pericolosamente a lui
 
<< Un uomo d’onore ? No. Il pirata patetico e ceco che ero un tempo ? Si >>
 
<< Wow. Allora dimmi… un uomo d’onore sa come tenere un segreto ? >> chiese Peter piegandosi sulle gambe davanti a lui
 
<< Beh… dipende dal segreto >> rispose Hook che aveva capito dove l’altro volesse andare a parare
 
<< Belfire… Neal… o come cavolo si fa chiamare adesso, è ancora vivo >> disse Peter alzandosi
 
<< Non è possibile. Emma ha detto di averlo visto morire. Ha detto che… >> disse Hook alzandosi allarmato
 
<< Emma ha detto, Emma ha detto. Emma, Emma, Emma. Ultimamente non faccio altro che sentire questo schifo di nome >> commentò il Re schifato
 
<< Che hai contro di lei ? Non ti ha fatto niente di male. Sei tu che le hai portato via il suo bambino. Strano, visto che non hai saputo tenerti il tu… >> non riuscì a terminare la frase che il Re lo colpì forte al viso con un pugno
 
Il Re di Neverland non era avvezzo alla violenza fisica, preferiva torturarti con le parole, ferirti con verità campate per aria ma per te avevano tutto il senso di questo mondo, o al massimo con la magia. Ma quando era arrabbiato, come in questo momento, e Hook già l’aveva provato, le mani addosso te le metteva senza pensarci due volte.
 
<< NON OSARE PARLARE DI MIO FIGLIO !!! Nessuno deve >> disse il Re puntandogli il dito contro
 
<< Perché non dovrei ? E poi da quando è tuo figlio ? Prima lo chiamavi “squallida nuda larva rosa che ha osato rovinarmi la vita”. Non mi hai neanche mai detto come si chiamava >> constatò Hook massaggiandosi la guancia
 
<< Aveva un nome orribile. Lo scelsi io, però. Lo scelsi in base a ciò che provai per lui… quando capì che mi aveva rovinato la vita. Il nome si abbina perfettamente al soprannome che gli desti tu >> disse Peter con un tono di voce strano
 
<< Che intendi di… >> Hook allargò gli occhi e a quel punto comprese, capì tutto quanto. << Tu sei… lui è… >>


<< Si, Captain. Rumplelstilskin è mio figlio. >> disse Peter mentre una lacrima gli scendeva lungo la guancia
 
<< Tuo e di chi ? >> chiese Hook ancora sotto shock
 
<< Di una puttana di cui non ho voglia di parlare >> rispose Peter con un ringhio
<< Tuttavia. Neal è vivo. Il padre di Henry, il vero amore di Emma, il mio nipote “adorato”. Chiamalo come ti pare. È vivo, ed è a Neverland >> disse voltandosi
 
<< E perché me lo staresti dicendo ? >> gli chiese Hook che non riusciva a capire il motivo
 
<< Perché voglio vedere adesso che tipo di uomo dimostrerai di essere >> disse il Re voltandosi un’ultima volta prima di sparire nell’Oscurità della foresta.
 

 
Hook e gli altri erano alle Echo Caves e ognuno di loro stava per confessare il proprio segreto più oscuro pur di liberare Neal da quella stramaledetta gabbia.
 
<< Chi ci dice che ne valga davvero la pena ? Se ciò non funziona, avremmo svelato i nostri segreti inutilmente, vivendo un momento imbarazzante e svelando qualcosa che forse potrebbe compromettere i nostri già instabili rapporti di fiducia >> disse Mulan
 
<< Facciamo così… io sono già stato in queste caverne, so come funziona. Posso capire che sia difficile… ciò che questo luogo vi impone di fare, credetemi. Qui ho perso quasi metà della mia ciurma. Tuttavia, sono disposto a rivelare per primo il mio segreto. >> disse Hook
 
<< Bene, sentiamo >> disse James sarcasticamente
 
<< Quando… quando ho perso Milah, credevo di aver perso tutto. Nel mio posto non c’era spazio se non per l’odio e per la mia vendetta. Ero così… arrabbiato… così… credevo che non mi sarei mai innamorato di nuovo ma non è andata così. Mi sono innamorato di un’altra persona. >> Hook prese un respiro
 
<< Aurora. Sarebbe questo il tuo segreto ? >> chiese Mulan che si stava arrabbiando
 
<< Mulan, lascialo parlare >> disse Emma incoraggiando Hook a continuare con lo sguardo
 
<< Prima di Aurora, c’era stata un’altra persona. Che ho amato con tutto il mio cuore e che mi ha fatto talmente male da spingermi a strapparmi il cuore dal petto pur di non sentire niente. >> Hook sospiro poi proseguì << Questa persona è… Peter. >> disse tutto d’un fiato
 
Gli altri lo guardarono allibiti, con le bocche leggermente aperte e con espressioni di puro shock.
 
<< Pan ? Tu eri innamorato di Peter Pan ? >> chiese Emma allibita
 
<< Lui sa come far innamorare le persone di lui e io in quel periodo ero molto… debole da un certo punto di vista emotivo per… provare a combatterlo. Comunque sia, mi ero innamorato di lui… ma… le cosa non sono andate tanto bene. Non ho mai avuto il coraggio di… dirlo così apertamente… prima me ne vergognavo, poi non lo dicevo perché mi faceva male ma adesso… non provo più niente per lui. Io amo la mia Aurora adesso, ed è grazie a lei se sono riuscito a guarire >> disse Hook
 
<< Aurora lo sa ? Sa di tutta questa storia ? >> chiese Mulan con voce dura incrociando le braccia al petto
 
<< Ovvio che lo sa. Sa tutto, anzi, è stata lei a spingermi a tornare qui a Neverland per aiutarvi. Si fida di me, crede in me e nel nostro amore proprio perché non le ho mai nascosto niente fin dall’inizio. >> ribatté Hook
 
<< Beh, ma ci sono momenti in cui scompari spesso e per molto tempo. Dove vai ? Chi ci dice che è veramente finita tra te e quel demone maledetto ? >> chiese Mulan
 
<< Se così fosse lo avrei già confessato da un pezzo. Sarebbe stato anche quello parte di ciò che non avrei mai voluto rivelare ma non l’ho fatto semplicemente perché tra me e il Re non è successo niente da quando sono tornato su questa stramaledetta isola e non succederà mai. E comunque non giudicarmi, dobbiamo ancora sentire il tuo segreto… ragazza-guerriera >> disse Hook
 
La determinazione sul volto di Mulan traballò, si morse il labbro inferiore e lanciò a Hook uno sguardo che se fosse stato magico avrebbe incenerito il pirata all’istante << Aurora è incinta >> disse tutto d’un fiato
 
Per la seconda volta tutti quanti rimasero a bocca aperta, specialmente Hook.
 
<< Che cosa ? >> chiese Hook in trance
 
<< Hai capito perfettamente. Aurora me lo disse quando partimmo per Neverland. Me lo disse poco prima che la città venisse devastata dal caos. Mi fece promettere però di non dirti niente, di mantenere il segreto perché desiderava dirtelo di persona. Tuttavia, non ne ha avuto l’occasione. La città era stata salvata ma poi siamo dovuti andare a Neverland e… beh… il resto lo sai. >> disse Mulan
 
<< E tu… hai saputo che lei era incinta da tutto questo tempo e non hai mai pensato di dirmelo ? >> chiese Hook arrabbiato
 
<< Lei mi ha fatto promettere di non dirtelo, perché voleva farlo personalmente. E a me andava bene, non sono io quella incinta, è una questione che riguarda te e lei. Come anche la tua bella tresca con Pan >> disse Mulan sarcasmo
 
Hook assottigliò gli occhi. Dio, quando la odiava a volte. Nonostante fosse passato un bel po’ di tempo lui e Mulan non andavano ancora d’accordo, anzi, si odiavano ogni giorno di più. Lui non la tollerava e lei ancora meno. Ogni volta era un’occasione giusta per litigare, infatti Aurora, seppur ci avesse provato inizialmente, non cercava mai di spingerli a fare amicizia in maniera forzata ma chiedeva loro di provare ad andare d’accordo e limitare le discussioni al minimo indispensabile. Tuttavia, in quel momento Aurora non c’era e Hook era libero di urlare contro la sua amica quanto gli pareva e piaceva.
 
<< Oh ma sentitela !! Che se non fosse stato perché Filippo era un principe ed era un uomo d’onore, ma anzi un cretino qualunque non avresti esitato a fare la civettuola con lui e cercare di portartelo a letto nonostante sapessi che lui era impegnato con un’altra donna >> urlò Hook
 
<< Questo non c’entra un tubo >> ribatté Mulan che era leggermente arrossita
 
<< È ovvio, cara. Perché se le cose riguardano te non valgono invece per la mia tresca con Pan, chiamate il boia e tagliate la testa al pirata. No ? >> chiese Hook con sarcasmo
 
<< Adesso basta voi due ! >> ordinò James
 
<< Non dobbiamo litigare tra di noi. È esattamente quello che vuole Pan. Vuole metterci l’uno contro l’altro ecco perché ha rinchiuso Neal qui. Perciò voi due smettetela di litigare immediatamente >> ordinò Emma
 
Hook e Mulan si lanciarono un’occhiata.
 
“Finiamola qui… per ora” gli dicevano gli occhi di lei
 
“Ci puoi giurare, donna” le rispondevano gli occhi di lui
 

 
Hook stava andando a cercare la legno per accendere il fuoco. In realtà, aveva bisogno di un po’ di tempo per pensare a quanto avesse appreso e a quanto la sua vita fosse cambiata in un istante. Aurora era incinta, aspettava un bambino, e non un bambino qualunque, ma il suo. Stava per diventare padre. Improvvisamente si sentì così felice che non poté fare a meno di sorridere.
 
<< Perché stai sorridendo come un idiota ? >> gli chiese la voce del Re dietro di lui
 
Eccoci, quando pensi di aver finalmente trovato un lieve punto di luce in mezzo a tanta oscura infelicità, ecco che il simbolo, l’incarnazione perfetta della malvagità più assoluta ti appare facendoti crollare l’umore sotto i piedi.
 
<< Che cosa vuoi Pan ? >> gli chiese con uno sbuffo
 
<< Te l’ho appena chiesto. Perché stai sorridendo come un ebete ? Voglio dire, hai scoperto in un secondo che la tua vita è andata a rotoli >> spiegò il Re di Neverland appoggiato a un albero
 
<< Perché mai ? La mia vita non potrebbe andare meglio. La donna che amo è incinta, e io mi sono finalmente tolto un grosso peso dal cuore rivelando a tutti le schifezze che abbiamo fatto insieme >> disse Hook con un sorriso
 
<< Tecnicamente hai detto loro che mi hai amato non che mi hai scopato. Anche se sono sorpreso, credevo che avresti detto loro che amavi Emma. Invece, mi sono sbagliato su tutto >> disse Peter incrociando al petto le braccia
 
<< Emma ? Perché avrei dovuto dire loro che amavo Emma ? >> chiese Hook che non riusciva a capire
 
<< Perché ero convinto che tu amassi lei >> rispose semplicemente Peter
 
<< E per quale motivo la tua mente contorta e perversa io sarei stato innamorato di Emma ? >> chiese Hook che continuava a non capire
 
<< Perché sei venuto qui per salvare suo figlio, perché le hai offerto diverse volte la tua fiaschetta di rum, e perché sei stato disposto a tornare qui… per aiutarla… dopo che avevi giurato che non avresti mai rimesso piede a Neverland. >> spiegò Pan con un tono strano
 
<< Lei aveva bisogno di qualcuno che conoscesse Neverland e soprattutto chi ci viveva. Io mi sono offerto di aiutarla ma non credere che io non abbia tentennato all’inizio. >> disse Hook
 
<< Quindi… colei che adesso ha il tuo cuore è Aurora la principessa delle Sabbie ? Ho capito bene ? >> chiese Pan alzando il sopracciglio con aria scettica
 
<< Che c’è di strano in questo ? >> chiese Hook che cominciava a infastidirsi
 
<< Niente. Credevo che a te piacessero le persone… intraprendenti. Non dei miseri fiorellini delicati che possono essere pestati senza problemi >>  commentò il Re
 
<< Lei è molto più forte e impavida di quel che sembra. Lei è davvero meravigliosa. Mi ha dato la spinta per essere una persona migliore. Lei è la vera ragione per cui io mi sono rimesso il cuore nel petto e ho voluto provare ad amare di nuovo >> disse Hook con determinazione
 
<< Che discorso commuovente. Sai, se non fossi immortale, adesso avrei il timore che tu mi abbia appena fatto venire il diabete >> commentò sprezzante il Re
 
<< Simpatico. Anche se non credo che corri pericolo, con tutta quell’acidità che hai in corpo è già tanto che i morsi che mi lasciavi quando facevamo sesso non mi avessero fatto morire a causa del loro veleno. >> ribatté Hook
 
<< Spiritoso. Io invece mi sto chiedendo se dopo tutto il tempo sprecato insieme a te tu non mi abbia trasmesso le tue malattie veneree. >> disse il Re passando al contrattacco
 
<< La Dreamshade è innocua a confronto con la tua linguaccia biforcuta e velenosa >> disse Hook cacciando fuori la lingua come per enfatizzare quanto avesse appena affermato
<< Un tempo la mia linguaccia biforcuta e velenosa ti piaceva >> disse Pan leccandosi le labbra con la lingua per provocare il pirata
 
<< E a te invece piaceva avere il mio sperma dentro e fuori il tuo corpo. Da ciò deduco che le mie ipotetiche malattie veneree non ti spaventavano >>
 
<< Diamine no ! >> esclamò Peter allegro << Sono immortale. Le tue malattie non rappresentano alcun problema, per me. >>
 
<< Vedo che prendermi in giro ti restituisce il sorriso >> commentò Hook ironico
 
<< Infatti. A che mi serve giocare e divertirmi a spese degli altri quando ho te che sei una barzelletta fatta a persona >> disse Pan con un ghigno
 
<< Grazie mille. Come al solito vedo che sei in vena di complimenti. Tuttavia, toglimi una curiosità… perché sei qui ? Di solito mi appari solo quando vuoi ottenere qualcosa >> chiese Hook con diffidenza
 
<< In effetti volevo rammentarti un concetto molto fondamentale che a quanto pare tu hai dimenticato >> disse il Re tornando serio
 
<< E quale sarebbe questo fondamentale concetto che io avrei osato dimenticare ? >> chiese Hook fronteggiandolo
 
<< Tu sei mio Hook. Lo sei stato sin dal primo momento che ti ho visto. Accettando il mio patto, hai firmato la tua condanna. La tua anima, il tuo cuore, tutto di te mi appartiene. Sono stato chiaro ? >> chiese il Re con un ringhio simile a quello di una belva in procinto di attaccare
 
<< Che stai dicendo ? Credevo che fossi felice di esserti finalmente liberato di quel ridicolo pirata che ti stava sempre tra i piedi >> disse Hook confuso
 
<< È qui che ti sbagli. Stupido pirata senza una mano e senza un briciolo di cervello si… ma pur sempre mio. Se pensi di poter appartenere a qualcun altro, e di dare a qualcun altro ciò che è mio… beh… ti sbagli di grosso. Vedrai come ti farò rimpiangere di avermi dimenticato >> disse il Re guardandolo dritto negli occhi
 
<< Ora ho capito. Ti dà fastidio il fatto che il mio cuore non ti appartenga più, che io non sia più sottomesso a te, che io non provi più niente per te. Ti dà fastidio che io non sia più tuo. Sai una cosa ? Questo… l’hai voluto tu >> disse prendendo un respiro profondo per poi continuare << Tu avevi tutto di me, io ero disposto ad amarti con tutto me stesso ma poi tu mi hai cacciato via da Neverland. Hai fatto una scelta tempo fa, io ho fatto la mia. Ora non puoi incolparmi se io sono riuscito ad andare avanti con la mia vita mentre tu sei rimasto bloccato nella tua. >> disse Hook
 
<< Tu seri riuscito ad andare avanti con tua vita ? Davvero ? Allora che ci fai qui ? >> chiese Pan con un ghigno
 
<< Sono qui per aiutare un’amica >> rispose Hook troppo velocemente
 
<< O per affrontarmi di nuovo ? Per poter avere risposte a quesiti che ti stai ancora ponendo ? >> chiese Pan che sapeva di aver ragione
 
<< E quali sarebbero ? >>
 
<< Se io ti abbia mai amato. >> rispose il Re in un sussurro << Cos’era quella luce verde che mi illuminava ogni volta che mi baciavi. Perché io abbia fatto di tutto per farti tornare a Neverland. >>
 
<< A questo quesito la risposta la posso immaginare. Per distruggere il mio nuovo Lieto Fine. Un Lieto Fine senza di te. >>
 
<< No. Ti ho fatto tornare qui perché… perché… >> disse il Re avvicinandosi a lui << Perché volevo vedere… che cosa avessi combinato in questo tempo. Pensavo che avessi imparato finalmente e invece ti rivedo fare gli stessi errori. Ti infili di nuovo il tuo cuore, ti innamori, e poi… ti ritrovi di nuovo con il cuore spezzato. E a quel punto, a chi toccherà il tuo cuore ? A Emma ? Al bel bambino che stai per avere ? A me ? >>
 
<< Non sarà mai più tuo >> disse Hook con fermezza
 
<< Questo è tutto da vedere. Tu sei ancora qui, a Neverland. Neverland è il mio regno, sono il Re e il Re… può pretendere di avere tutto ciò che più gli aggrada. Anche le cose che non gli spettano. Anche… ciò che si cerca di negarmi. Io alla fine ottengo tutto >>
 
<< Non questa volta >> disse Hook
 
Il Re rise << quante volte ho sentito questa frase. L’ho sentita ogni notte che passavo da te per il sesso. Me lo ripetevi sempre, ogni volta e ogni volta chiedevi di più. Io ottengo sempre quello che voglio >> disse Peter
 
<< Io la amo davvero >> disse Hook mentre gli occhi gli brillarono al solo pensiero dell’amata
 
Peter sentì un forte dolore al petto, talmente doloroso da costringerlo a distogliere lo sguardo dai suoi occhi. Nemmeno quando Hook era innamorato di lui i suoi occhi brillavano in quel modo. Ora, solo il pensiero di quella puttanella bastava a rendere i suoi occhi due zaffiri luminosi, forse più luminosi di tanti, grandi, diamanti raggruppati l’uno sopra l’altro.
 
<< Per ora >> disse Pan prima di sparire
 

 
<< Dove sei stato ? Hai preso la legna ? Non la vedo. Sei andato a farti fottere da Pan ? >> ecco qual era stata la “calorosa” accoglienza di Mulan al suo ritorno.
 
<< Vedi di darti una calmata Spara-sentenze del cavolo. >> disse Hook avvicinandosi al falò
 
<< Non credere che sia finita qui. Mezzo finocchio. Pensi davvero che io riesca a credere che tra te e il puttaniere reale non sia accaduto niente ? >> chiese Mulan in piena crisi isterica
 
<< Chiamami di nuovo Mezzo finocchio, maschiaccio, anzi carro armato, e ti giuro che ti sgozzerò con la tua spada >> disse Hook alzando la voce
 
<< Prova anche solo a toccarmi e ti giuro Hook che ti taglierò anche l’altra mano >> urlò Mulan avvicinandosi a lui
 
<< Fatela finita voi due ! >> disse Charming a gran voce
 
<< Concordo. Mulan, le tue supposizioni mi sembrano assai inadeguate. >> disse Snow
 
<< E comunque, anche se Hook scoperebbe con Pan non sarebbe affar tuo né nostro >> concluse Emma
 
<< Cosa vorreste dire ? Non capite che lui potrebbe tradirci per tornare nelle grazie di Pan ? >> chiese Mulan allibita
 
<< Prima di tutto, non sono io a dover tornare nelle sue grazie, semmai il contrario. Lui ha ferito i miei sentimenti, lui mi ha spinto a fare cose orribili. Credetemi, lui mi aveva già proposto di tornare a casa e di lasciarvi qui a marcire su questa isola ma non ho accettato. E non accetterò mai. >> Disse Hook
 
<< Lui ti aveva già proposto un accordo ? >> chiese Emma sorpresa
 
<< Si. Anzi, più che un accordo mi aveva ordinato di abbandonare Neverland o mi avrebbe fatto del male. >> ammise Hook chinando il capo
 
<< E tu hai deciso di metterci in pericolo restando qui solo per contrariarlo ? >> chiese Mulan furiosa
 
<< Voi siete già in pericolo. Lo siete stati sin dal primo secondo che avete deciso di passare qui. E comunque lui non ha parlato di voi, sa che senza Henry di qui non ve ne andrete. Lui voleva solo che me ne andassi io. >> disse Hook
 
<< E perché ? Sono io la madre di Henry, non tu. Lui dovrebbe cercare di ricattare me. Perché si interessa tanto a te ? >> chiese Emma
 
<< Non  ne ho idea. Prima lo potevo capire, eravamo innamorati, io ero una debolezza e allora lui mi cacciò da Neverland. Ma adesso ? Perché vuole che me ne vada ? >> chiese Hook più a se stesso che agli altri
 
<< Forse perché gli fa male >> disse Snow mentre si sedeva su un tronco vicino al falò
<< Che cosa gli dovrebbe fare male ? >> chiese Hook frustrato sedendosi vicino a lei
 
<< Il fatto che tu sia andato avanti con la tua vita. Che sia riuscito a ricominciare, ad innamorarti di nuovo, a dimenticarlo >> rispose semplicemente Snow
 
<< È stato lui a cacciarmi via. Lui ha voluto tutto questo. Io non l’avrei mai lasciato. Lui non mi riavrà indietro. Non rinuncerei mai ad Aurora >> disse Hook stringendo i pugni
 
<< Lui sa anche questo. Per questo ha voluto rinchiudere Neal alle grotte dell’eco. Voleva che tu ricordassi il tempo che avevate passato insieme, voleva che tu ricordassi quanto lo avessi amato. Voleva… farti rimpiangere di avergli voltato le spalle >> disse Snow con sicurezza
 
<< Già. È proprio un comportamento da Pan. Ora, vorrei riposare. Vi dispiace se dormo un po’ ? >> chiese Hook con educazione
 
<< Sinceramente si visto che non abbiamo finito di… >> cominciò a dire Mulan
 
<< Si Hook. Riposati. Ci servi in forze >> disse Charming interrompendo la sfuriata di Mulan e dando una pacca amichevole a Hook
 
Hook lo ringraziò con un cenno del capo per poi sdraiarsi nel suo sacco a pelo e chiudere finalmente gli occhi.
 

 
Hook stava camminando nella foresta di Neverland. Aveva in mano la fiaschetta di rum e sentiva la stanchezza pesare sul suo corpo come un macigno. A un certo punto dovette sedersi su una roccia lì vicino poiché credeva che non ce l’avrebbe più fatta a camminare.
 
<< Guarda, guarda. Il peggio deve ancora iniziare e tu sei già ridotto in queste condizioni pietose. Le verità feriscono sempre in questo modo, non lo sapevi ? >> chiese Peter incrociando le braccia al petto
 
<< Quali verità dovrebbero ferirmi ? So già tutto. Loro mi hanno già fatto del male. >> disse Hook
 
<< NO TU NON SAI PROPRIO NIENTE !! >> urlò Peter
 
Hook sussultò. Non lo aveva mai visto così arrabbiato, o almeno non da quando aveva rimesso piede a Neverland. L’unica volta in cui lo aveva visto così arrabbiato era stato dopo il bacio rubato la mattina in cui aveva scelto anche di sciogliere il loro patto.
 
<< Tu non sai quanto anche io ho sofferto. Tu pensi di aver sofferto peggio di un cane ? Beh sappi che io non sono stato meglio. Avevo il cuore che mi sanguinava, ogni giorno. Ero a pezzi. Ogni giorno trattenevo le lacrime perché non ti avevo accanto e pregavo che infrangessi la mia imposizione e che tornasti a Neverland. Da me >> disse Peter con gli occhi lucidi
 
<< Che senso avrebbe avuto tornare ? Per farmi cacciare via di nuovo ? E comunque non credo che tu sia rimasto solo per tutto questo tempo. Sicuramente avrai avuto il tuo amato Felix, o la dolce Tinkerbelle, o chi so io per poter consolare le ferite del tuo animo. >> disse Hook con convinzione
 
<< Felix ? Dio. Ancora non sei riuscito a perdonarmelo ? Tu non sai niente del nostro rapporto. Felix è un amico per me. Solo questo. >> disse Peter
 
<< E da quando tu hai amici ? >> chiese Hook scettico
 
<< Da quando ho scoperto che lui sapeva da tempo tutta la verità sulla storia di Rufio e che nonostante tutto è rimasto a Neverland con me. Lui mi è stato vicino quando tu sei andato via. Ma non c’è stato più alcun rapporto sessuale tra noi. Dio, sarebbe come scopare con mio fratello >> disse Peter con una smorfia
 
<< Immagino. >> commentò Hook sprezzante
 
<< Per te è facile stare lì e giudica la veridicità delle mie parole o addirittura del mio amore. Tu mi hai rovinato la vita Hook. >>
 
<< Come mai questa non mi è nuova ? >>
 
<< Sai perché non volevo che mi baciassi ? >> chiese Peter mentre una lacrima gli scendeva lungo la guancia
 
<< No. Perché volevi che mi sembrassi più irraggiungibile ? >>
 
<< Ti ostini a non capire. Non hai mai capito. E mai capirai >> disse Peter con un’espressione rassegnata
 
<< Aiutami a capire allora. Dammi delle vere risposte per una volta nella tua vita >> lo implorò Hook
 
<< Non posso. Anzi, non voglio. Sforzati, capiscilo da solo. >> disse Pan indispettito
 
<< Mi sto sforzando di capirlo ma il tuo comportamento è un rompicapo vivente. Tu sei un rompicapo vivente. A volte credo di aver imparato qualcosa su di te ma poi è come se tornassi sempre al punto di partenza. >>
 
<< Tu sai già una cosa su di me >> disse Peter avvicinandosi a lui
 
<< E quale sarebbe ? >> chiese Hook che cominciò a tremare
 
<< Che ho bisogno di te >> disse Peter prima di baciarlo
 
Hook rimase immobile inizialmente. Poi lentamente ricambiò il bacio. Gli infilò le mani tra le sue ciocche brune e poi lo strinse più vicino a sé. Peter gli infilò a sua volta le dita tra i capelli con una mano mentre con l’altra gli accarezzò la guancia. Il ritmo del bacio aumentò gradualmente, esso sapeva di amore, di mancanza, di immensa tristezza. Le loro lingue si incontravano, si sfioravano, si appartenevano. Le loro labbra si amavano a vicenda. E i loro corpi sembravano essere fatti a posto per essere così vicini. Dopo pochi minuti Peter si allontano.
 
<< Grazie Kill. >> disse in un sussurro
 
<< Grazie per cosa ? >> chiese Killian confuso
 
<< Adesso so cosa devo fare >> disse Peter sparendo nel nulla
 

 
Hook aprì gli occhi di scatto e si mise a sedere. Si toccò la fronte, era sudato. Che cosa era successo ? Era stato solo un sogno ? No. Non era stato solo un sogno e quel bacio non era stata pura immaginazione ma semplice e cruda realtà. Aveva appena tradito Aurora, e in un certo senso sentiva di aver tradito anche i suoi compagni. Ma più di tutto lo preoccupava quella frase sibillina del Re. Che cosa aveva intenzione di fare ? Quasi istintivamente si alzò dal sacco a pelo, si rimise gli stivali e si diresse verso la foresta facendo ben attenzione a non svegliare nessuno. Era stanco di tutti quei misteri, adesso voleva delle risposte. E le avrebbe avute.
 

 
Peter stava guardando l’isola del Teschio. Come al solito era illuminata da quella luce tenue, che lo rendeva meno spaventoso di quanto fosse in realtà. Se là dentro non ci fosse la causa principale del suo malumore e della sua rovina Peter probabilmente l’avrebbe apprezzata più di quanto si sforzasse di fare. Quella stupita e maledetta isola non era sempre stata presente a Neverland, solo nell’ultimo anno. Eppure Peter non poteva fare a meno di amare la causa della sua collera. Si toccò le labbra e sorrise quasi istintivamente. Gli sembrava di sentire ancora il sapore delle sue labbra sulle sue.
 
<< Vostra Maestà ? >> disse una voce dietro di lui
 
Peter sorrise poi si voltò verso l’altra persona << Andiamo Felix, quante volte ti ho detto di non chiamarmi Vostra Maestà ? >>
 
<< Prima era d’obbligo >> disse semplicemente Felix posando il bastone a terra
 
<< Prima molte cose erano d’obbligo. Ora… non vedo perché continuare a portare queste sciocche abitudini soprattutto ora che sto per perdere tutto >> disse Peter avvicinandosi a Felix
 
<< Non dire così Peter. Tu non fallisci mai e io credo in te. E poi tu avrai sempre me. >> disse Felix
<< Lo so. Ma tu hai l’Amore Felix. Benché trovo la tua ragazza una palla mortale, sono felice per te lo sai. >> disse Felix dandogli un’amichevole pacca sulla spalla
 
<< Anche tu hai l’amore, Peter. Io ti voglio bene, Tinkerbelle lo stesso. Tutta Neverlend ti ama. E combatteremo al tuo fianco fino alla fine >> disse Felix
 
<< E di questo vi sarò eternamente grato >> disse Peter con un sorriso
 
<< Lui sta venendo, vuole delle risposte. >> disse Felix cambiando argomento
 
<< Lo so. Tu piuttosto, ti sei occupato insieme alla mia Ombra di quella faccenda ? >>
 
<< Si. Gli altri Lost Boys si stanno occupando del nostro nuovo prigioniero in questo momento >> disse Felix
 
<< Hai detto loro di essere cauti ? >> chiese Peter
 
<< Ho detto loro di non comportarsi da animali. Si >> rispose Felix
 
<< Bene. La tua ragazza Felix sarà felice di avere compagnia >> disse Peter con un sorriso
 
<< E per quanto riguarda il bambino ? >> chiese Felix
 
<< Henry ? Lui non è mai stato importante. Era solo l’esca che serviva per attirare qui l’allegra combriccola. L’amicizia, l’onore, la lealtà, erano gli unici motivi davvero importanti che lo avrebbero convinto a tornare qui da me. >> disse Peter
 
<< E ora ? >> chiese il ragazzo biondo
 
<< Ora Felix non ci resta altro che assistere all’ultimo atto e poi… >>
 
<< Poi ? >>
 
<< Avrò finalmente ciò che voglio. Un nuovo inizio. Il mio “Per Sempre Felici e Contenti” >> disse il Re con un ghigno
 

 
Hook stava camminando verso la fonte magica. Lì erano avvenuti la maggior parte degli incontri più importanti tra lui e il Re di Neverland e Hook era sicuro che quello sarebbe stato uno di quelli.
 
<< Buona sera, Captain >> disse una voce alle suo spalle
 
<< Buona sera, vostra maestà >> disse Hook con ironia
 
Il Re ghignò. Pan era appoggiato a una roccia della fonte, on le gambe incrociate e il braccio sinistro appoggiato mollemente sulla roccia.
<< Cosa ci fai qui ? Captain ? >> chiese Pan pur sapendo già la risposta
 
<< Voglio delle risposte. >> disse Hook con determinazione
 
<< Sul serio ? Beh, io non ho voglia di dartele. Non senza una degna ricompensa >> disse Peter avvicinandosi pericolosamente
 
<< Sta lontano da me. Ciò che è successo, o meglio è successo senza essere successo, non significa niente. Io continuo ad amare Aurora >> disse Hook con convinzione
 
<< L’amavi anche mentre ci baciavamo ? >> chiese Peter con finta innocenza
 
<< Quel bacio è stato un errore >> disse Hook
 
<< Può essere. Ma non puoi fingere che non sia successo. E comunque, ha dimostrato che nonostante tutto questo tempo, nonostante tu continui in maniera ostinata a negare ciò che provi per me tu mi ami ancora. Provi ancora qualcosa di molto profondo per me. >> affermò il Re vittorioso
 
<< Ti sbagli. È stato solo un momento di debolezza, se adesso dovessi scegliere tra lei e te, scegliere lei e mio figlio o figlia. >>
 
<< Davvero ? Quante volte dovrò dirti che non hai bisogno di nasconderti con me ? Entrambi sappiamo che nessuno di noi due è adatto a giocare a fare il papino devoto e felice. Se tu adesso dovessi tornare da lei capirai abbastanza in fretta che peso è essere padre. Ti toglie il respiro, ti impedisce di fare ciò che vuoi, di provare a fare qualcosa che faccia stare meglio te stesso. Ti guarderà con quegli occhi innocenti mentre ti porterà via i soldi, il tempo, il tuo nome, la tua vita. Ti mancherà il fiato, la vita di mare e non potrai mai più tornare indietro >>
 
<< Stai parlando di me o di te ? Solo perché tu non sei stato in grado di essere un buon padre perché come tuo figlio sei un codardo, egoista e irresponsabile non significa che anche io sia destinato a diventare come te >> disse Hook con rabbia
 
<< Bada a come parli moccioso, non sei nella posizione di giudicare. Tu hai abbandonato la tua carriera, la tua vita, i tuoi ideali quando non hai più saputo sopportare il peso di ciò che ti era accaduto. È questa la tua condotta, sempre. Scappi dai tuoi sentimenti. Sei anche tu un codardo, proprio come me. >> affermò Peter alzando leggermente la voce
 
<< Magari un tempo, ora non lo sono più >> affermò Hook con voce sicura
 
<< Si invece. Perché stai continuando a fuggire da me, e dai sentimenti che provi nei miei confronti. E anche dalle tue responsabilità. >> disse Peter con un ghigno
 
<< Che cosa vorresti dire con questo ? >> chiese Hook confuso
 
<< Che ancora una volta ti ho dimostrato che io non fallisco mai. Davvero pensavi che io avessi fatto tutto questo solo per un misero insignificante ragazzino che vuole giocare a fare l’eroe ? Che cosa vuoi che me ne faccia di lui ? Quelli come lui sono bravi solo a fare da esca e infatti non ha fallito >> disse Peter che si diresse verso i cespugli davanti alla fonte
 
<< Spiegati meglio. Come sarebbe a dire che Henry non è mai stato di tuo particolare interesse ? >> chiese Hook che non riusciva a capire
 
<< Che lui era l’unico modo per ottenere ciò che voglio. Quando ti cacciai da Neverland, ti dissi di non fare mai più ritorno, non senza un valido motivo. Ho atteso un anno perché tu tornassi. Ma tu non sei mai tornato così un giorno mi sono stufato di aspettare e allora mi sono ingegnato per fare in modo che tu venissi DA ME !! >> disse il Re puntando il dito verso se stesso
 
<< Vorresti dire che tutto questo è stato solo un piano ben congeniato per farmi tornare a Neverland ? >> chiese Hook che sperava di aver capito male
 
<< Ovvio che si. Solo, che avrei preferito un diverso fine. Speravo che tu non fossi riuscito a dimenticarmi e invece no. Io sono l’unico dei due che è rimasto bloccato nella sua vita di merda. Tu invece sei andato avanti e stai per formare la tua famigliola felice. Solo che hai tralasciato un dettaglio >>
 
<< E sarebbe ? >>
 
<< Io. Oh Captain, se pensi che io ti lascerò andare senza combattere ti sbagli di grosso. Qui siamo a Neverland, sei sul mio territorio e io posso uccidere in un secondo tutti i tuoi amici >>
 
<< A proposito… che ne è stato di Henry ? >> chiese Hook che si stava davvero preoccupando
 
<< Che ne è stato di Henry ? Mmm… non lo so… Felix che ne è stato di Henry ? >> disse a gran voce il Re
 
Felix apparve dietro il Re trascinando per il braccio un ragazzino basso, moro, e con una camicetta rossa a quadri.
 
<< Henry ?! >> esclamò a gran voce Hook
 
<< Hook ? >> esclamò sorpreso Henry
 
<< Ora ascolta attentamente Captain, la scelta è solo tua. Puoi portare Henry da sua madre restando qui a Neverland, il posto al quale appartieni. Oppure puoi andartene ora, in questo istante, per sempre e io strapperò il cuore di Henry in modo che prima di andartene tu possa consegnare a sua madre il suo cadavere >> disse Peter ghignando
 
Henry aveva uno sguardo spaventato e Hook non era da meno. In cuor suo sorrise, Pan non fallisce mai. In quel momento niente sembrava più vero. Il Re lo aveva incastrato davvero come si doveva. Aveva organizzato un piano geniale, sul serio.
 
<< Lascia stare Henry. Lo porterò da sua madre e poi resterò qui, con te. Ma lascia stare il ragazzo >> disse Hook avvicinandosi a Henry e prendendolo per mano
 
<< Abbiamo un accordo quindi ? >> chiese Peter con un sorriso
 
<< Abbiamo un accordo >> confermò Hook
 
<< Bene. Ti conviene rispettarlo. Magari se non fai bravate poi dopo ti mostro una sorpresa. >>
 
<< No grazie. Ne ho abbastanza delle tue sorprese >>
 
<< Fidati. Per questa vale la pena fare il bravo bambino >> disse il Re facendo l’occhiolino
 

 
<< Hook ? Mi dispiace che tu ti sia dovuto sacrificare per me >> gli disse Henry durante il tragitto
 
<< Non esserlo. Avrei dovuto aspettarmelo che sarebbe finita così. Ma va bene. Tu hai tutta una vita davanti e inoltre c’è tua madre che sente molto la tua mancanza. >> disse Hook
 
<< Ah proposito, ora cosa le dirai >> disse Henry
 
<< Io niente. Tu darai loro la triste notizia >> disse Hook
 
<< Aspetta, devo dire loro che sei prigioniero di Pan ? >> chiese Henry sbalordito
 
<< No. Devi dire loro che sono morto >> disse Hook inginocchiandosi e accarezzando affettuosamente la testa di Henry
 
<< Che cosa stai dicendo ? Mi stai chiedendo di dire una bugia ? >> chiese Henry sperando di aver capito male
 
<< Si. Esatto. Se tu dici che sono prigioniero, sono sicuro che i loro animi buoni e coraggiosi li spingerebbero a restare a Neverland per salvarmi e così sarebbero tutti in pericolo e io non voglio >> disse Hook
 
<< Ma tu fai parte della famiglia adesso e la famiglia non si abbandona >> protestò Henry
 
<< Lo so. Ma io non voglio che lui vi faccia del male. Perciò… tu sai quello che devi fare. >>
 

 
Peter ghignava vittorioso. Hook aveva accettato di restare a Neverland come aveva previsto e lui era sempre più vicino a riconquistare il suo cuore.
 
<< Da come sorridi… devo dedurre che tutto sta andando secondo i piani >> disse Felix in piedi vicino a lui
 
<< Come sempre. Peter Pan non fallisce mai. >> affermò Peter con sicurezza
 
<< Ovvio. Qual è la prossima mossa ? >> chiese Felix
 
<< Cos’è ? Ti sei stancato di fare da baby-sitter ? >> chiese Peter scherzando dando a Felix una pacca sul braccio
 
<< Credo che tu sappia come sia difficile stare appresso a una donna incinta >>
 
<< Credimi lo so. La madre di Rumple fu terribile. Ma non preoccuparti… presto ci sarà il suo adorato maritino a prendersi cura di lei >> disse Peter
 
<< Aspetta… non vuoi ucciderla ? >> chiese Felix confuso
 
<< No. O almeno… non prima che Hook abbia scelto me. Se lui mi scegliesse dopo la sua morte resterei sempre con il dubbio che lui mi avesse scelto non per amore ma solo per istinto di sopravvivenza. Perciò prenditi cura di lei, sii delicato, dalle le cure di cui avrà bisogno. O al massimo affidala alle cure di Tinkerbelle e di Wendy. Aurora mi sembra una ragazza abbastanza tranquilla per quanto io non possa fare altro che odiarla >> disse Peter con serietà
 
<< Come desideri >> disse Felix andando via
 
Peter alzò lo sguardo verso il mare esteso di Neverland. Stava vincendo. Ancora poco e poi lui e Hook avrebbero avuto il loro Nuovo Inizio. 
  
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