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Autore: FantaDJ_CA    23/02/2014    6 recensioni
Una semplice maglietta, un jeans e delle converse. Indosso tutto, ed esco fuori di casa, quando, sulla stradina che mi porta al panificio, incontro un ragazzo biondo, mezzo addormentato, si puo' dire.
- Dai, ti aiuto a raccogliere i CD - gli dico gentilmente.
Lui alza il capo, e i suoi occhi incontrano i miei: forse anch'io ero ancora assonnata, tanto da non averlo riconosciuto prima: era Austin Moon, l'idolo di migliaia e migliaia di ragazzine.
- Ti ringrazio. Posso sapere il tuo nome? - chiese, mostrando un sorriso a trentadue denti sul suo viso.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ally Dawson, Austin Moon, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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12.

Papà fece finta di schiarirsi la voce. - A quando il matrimonio? - dice, pensavo fosse ironico.
- Perdonalo, è fatto così - parlo ad Austin, che sorride.
Lui mi abbraccia ancora in segno di gratitudine e io non ho voglia di staccarmi da quella calda stretta. 
- Ally, scusaci se ti abbiamo detto che non saresti mai diventata famosa. Saremo davvero fieri di te quando canterai davanti tutta quella gente e contaci che noi due saremo lì ad acclamarti. - fa mia madre, partecipando all'abbraccio, a cui dopo si unisce anche mio padre.
Avevo voglia di dir loro ''Vabbè, ma adesso non rubatemi il fidanzato''. Sono davvero felice di stare con Austin. E' unico, è fantastico. Non penso che ci sia qualcuno migliore di lui nel mondo. E adesso con questa canzone ci uniremo di più.
- Austin, hai finito di dividere il brano in modo che sia un duetto? - domando.
- Non del tutto, mi mancano ancora tanti versi - risponde.
- Perché non vieni di sopra così finiamo di dividerla insieme? Mamma, papà, puo'? -
- Io ci sto. - dice Austin, mio padre e mia madre sono dello stesso parere.

Entriamo nella mia stanza e il biondino si complimenta per come è arredata.
- Fammi vedere dove sei arrivato - gli dico facendomi passare il foglio col testo.
- Ma non hai fatto niente! - esclamo quando guardo con attenzione, notando che non c'era niente di sottolineato o di evidenziato.
- Era una scusa per farti cantare...ma comunque la parte iniziale potresti cantarla tu, non credi? -
- Dici quella che dura fino a ''Someone will throw it?'' - chiedo.
- Proprio quella! Invece questa qui la dovrei cantare io - 
- Se! Facevi prima a cantare tutta la canzone da solo...non vedi che ti sei preso inizio ritornello e i versi finali?! -
- Tu come la divideresti? - domanda con aria di sfida. 

Gli faccio vedere la parte che dovrebbe cantare. - Seee! Fai prima a cantarla tutta tu la canzone! - ripete questa volta lui.
Io gli dico di farmi finire e prendo la matita che avevo nel portalapis. Sottolineo la parte che mi interessava, vale a dire il ritornello e gli propongo di cantarla insieme.
- Così è ottimo - si felicita Austin.
Qualche minuto dopo abbiamo finito di scomporla tutta, le parti sono divise in parti non proprio uguali, ma quasi.
Cominciamo quindi a canticchiarla sotto voce, dato il tardo orario. 
- If you wanna cry I'll be your shoulder, if you wanna laugh I'll be your smile... - sussurriamo.
Mentre cantiamo mi fermo bruscamente, riflettendo qualche secondo. - Questa canzone l'abbiamo scritta quando nemmeno eravamo...beh, fidanzati...eppure questa canzone esprime i nostri sentimenti, non vedi? - 
- Oh, guarda...non l'avevo manco notato! - mente Austin, il suo solito vizio del braccio non se lo toglie mai.
- Le bugie hanno le gambe corte, ma se ti gratti un altro poco il braccio sono le braccia a diventarti corte - affermo ironicamente, sedendomi sul letto.
- Però se la smetti di guardarmi il braccio non ti fa mica male, uffa -

Continuiamo a cantarla fino a mezzanotte circa, ma presi dalla stanchezza ci addormentiamo molto vicini sul mio letto e sento per qualche istante il calore delle sue labbra sulla mia fronte. Amo la dolcezza di questo ragazzo. 

Mi risveglio con le sue braccia che mi stringono forte, ho il suo viso praticamente a cinque centimetri di distanza. Non provo nemmeno a spostarmi da lì, mi piace, ma ovviamente, quando faccio una cosa non succede nulla, quando non faccio niente deve sempre accadere qualcos'altro, infatti Austin si sveglia proprio in quel momento.
Apre lentamente gli occhi io giro subito la testa dall'altra parte per evitare situazioni più imbarazzanti di quel che sono già.
Si stiracchia piano piano e mi augura il buongiorno.
- Buongiorno anche a te - dico a bassa voce.  - Ci siamo addormentati entrambi eh? - che domanda retorica, ma secondo lui?!
- No, dai? Pensi che abbiano fermato il tempo, poi spedito avanti di dieci ore e che abbiano schiacciato l'interruttore che ha riattivato il timer? -
- Comincio a detestare la tua ironia, sai? - afferma con fare infastidito.

Scendiamo a fare colazione. - Che si mangia? - 
- Cornetti al cioccolato - risponde mia madre servendo sul tavolo un vassoio di piccoli cornetti.
- Cornetti? - si sorprende Austin. - Wow, a casa mia mangiavo solo patatine per colazione! -
- Beh, Austin, direi anche a pranzo, come l'altra volta e se i sensi non mi ingannano anche a cena -
- Non è colpa mia se non so mettere a bollire neanche l'acqua per la pasta! E se poi prende fuoco la cucina che fa esplodere la caldaia che fa saltare l'intera abitazione? -
- Si, che magari genera una reazione a catena che fa esplodere l'intero quartiere, si scopre che c'era una bomba nucleare in una parte della città e scoppia tutta l'America del Sud - 

Tra tutte queste chiacchiere ci siamo dimenticati che oggi era il grande giorno (grande giorno, neanche fossimo convolati a nozze).
Spero che il tempo passi più lentamente possibile. Ma come non detto, arrivano subito le otto di sera. Adesso se dico che il tempo passi velocemente ci metterà tre ore perché arrivino le otto e mezza.
Austin era tornato a casa sua per cambiarsi, io rimasi nella mia per provare quel bellissimo abito rosso che ho acquistato la settimana scorsa.
Mio padre mi dice che sembravo una principessa, mia madre idem.
Quando vedo il biondo poi non ne parliamo. Ha una giacca color rosso scuro, una maglietta bianca, dei jeans e delle converse che accompagnano il tutto.
E come mi aspettavo dai miei genitori, cosa gli vanno a dire? Che sembra un re! Io una principessa e lui è un re? Questa è scorrettezza pura! 

Questa volta non andiamo sulla moto, ma dato che dobbiamo andare io, Austin, i miei genitori e i suoi, prendiamo la limousine! La mia prima volta!
Ci assicuriamo i posti di dietro, mentre i nostri si mettono davanti. Sulla limousine c'era anche un frigorifero con dentro delle bottiglie di Coca Cola, spumante e cose varie.
- Credo di essere un pochino nervosa per questa sera -
- Non ti preoccupare. E' normale essere nervosi prima di salire sul palcoscenico -
- Salire sul palcoscenico...questa espressione mi terrorizza - gli spiego dandogli un pugno sulla spalla.

L'esibizione è dietro l'angolo, letteralmente, dobbiamo solo svoltare a sinistra.
- Dai Ally. Fatti coraggio...lasciati andare e rompi quel muro! - mi incita.
E così faccio. Mi libero dei pensieri superflui e penso solo a me ed Austin, noi due, senza nessun altro attorno. Né mia madre, mio padre, né il pubblico.
La mia voce rompe il silenzio che si era creato sul palco, poi subentra quella del mio ragazzo e diventiamo un tutt'uno. (canzone e scena: qui)
- Grazie a tutti - dico. - E' stata la mia prima volta sul palcoscenico, a cantare davanti a centinaia di persone. Grazie per il vostro calore e il vostro affetto -
Detto questo mi dirigo verso le quinte. - E adesso tocca a me. Lei era Ally Dawson, la conoscete vero? E' la mia ragazza e scusatela se è stata un po' frettolosa alla fine, ma è così emozionata che se cercate la parola ''emozioni'' sul vocabolario esce il suo nome. Vi ringrazio mille anche a nome mio, ringrazio anche te, Ally che mi hai accompagnato durante tutta la canzone e per avermi fatto capire chi è la persona che amo veramente. -
Mi prende per il braccio, scena a me familiare e mi bacia davanti a tutti i presenti.
- E' stato un piacere...e comunque anche il tuo sarcasmo si fa detestare eh! - esclamo.
Tutti ridono di gusto e credo che questa sia stata la più bella serata di sempre. 

Three months later.

Come vi ho detto la scuola è stata chiusa per un mese a causa di un'epidemia. Poi è normalmente ripresa, per gli ultimi trenta giorni del mio ultimo anno di superiori.
E...indovinate chi si è diplomata poco tempo fa? Beh, la sottoscritta. La cerimonia di diploma è stata indimenticabile.
E sapete dove mi trovo? Beh, a casa di Austin Moon, ma non per scrivere una canzone. Dopo la festa mi ha chiesto di andare a vivere da lui e adesso viviamo insieme.
Stiamo facendo una breve rispolverata tra i nostri ricordi passati uniti.
- Ricordi quando ci siamo incontrati? E' stato magico - rivolgo uno sguardo al passato, ritornando a quei tempi.
- E allora quando ci siamo baciati per la prima volta? -
- Per non parlare di quando abbiamo dato una lezione a Teresa... - rido compiaciuta.
- Ti prego, non me la ricordare! - si porta le mani alle orecchie.
- Comunque, invece tu ricordi quando ci siamo sposati? - domanda. - No... - rispondo confusa. 

Ed ecco a quale affermazione capisco: ''Un giorno te lo ricorderai, perché succederà molto presto.''
Io ricambio un sorriso smagliante e lo bacio passionevolmente, poi mi stringo tra le sue forti braccia.

SPAZIO AUTORE

Finale di serie (?). Grazie a tutti per le recensioni, per aver seguito la storia, averla messa nei preferiti o roba così. 
Grazie anche solo per averla letta, anche se siete rimasti nell'oscurità e non vi volete fare vivi. Grazie per tutto!
Come ho detto se non avrei avuto altre idee per domenica (sarebbe a dire oggi) la storia avrebbe avuto il suo gran finale.
A proposito di domenica: oggi è il grande giorno del concerto degli R5. Voi andate a vederli? Io, che abito in Puglia, non ci vado. Ma almeno li vedrò in televisione, almeno questo! Spero che arrivi presto un'altra occasione per rivederli, con tutto il cuore.
Beh, queste sono le mie ultime parole in questa mia storia. Ah, e per chi se l'è chiesto e tuttora se lo chiede la FF ''Everything is magic, we too.'' continuerà presto. Speravo entro oggi, ma non ci riesco manco con un miracolo.
Un po' per il lieve mal di gola post-febbre (?) [si, ho avuto un po' di febbre, ma stranamente durante essa non avevo né tosse, né raffreddore né qualsiasi altro male, eccetto alla testa], poi un po' per i compiti di italiano, matematica & co...
Ma ve lo assicuro, entro fine febbraio potrete leggere il capitolo due.

Ciao e grazie ancora di tutto! ♥
  
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