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Autore: Bianconiglia    21/06/2008    2 recensioni
Harry e Draco alle prese con il piccolo Hugo e una decisione che cambierà la vita.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ho scritto questa One-Shot per un contest sul forum Mischief Managed - L'universo delle yaoi su Harry Potter. Nessuna pretesa, solo qualcosa per far sorridere.
Le regole da rispettare erano fondamentalmente due: Che fosse una fanfiction slash; che contenesse le parole finocchio, rospo e pannolino.
Ne è venuta fuori questa.

Pretty Babies

Londra, Inghilterra
11 novembre 2000
01.53 pm

Tre ore. Erano passate solo tre ore e Draco stava già andando fuori di testa.
Lenticchia e la Granger, ecco chi doveva ringraziare per l'emicrania che minacciava di far esplodere il suo cervello. Se n'erano partiti per le Maldive - o qualche altra località tropicale e fantastica piena di sole e di mare - facendo ciao ciao a lui e a Harry con la manina, ed affidando loro - SORPRESA! - il figlioletto nato da sette mesi.

Draco ed Harry stavano insieme da quasi tre anni, e da un anno convivevano. Nonostante le litigate la loro era una vita splendida. E grazie tante, ogni discussione finiva con del sano sesso e Draco che al mattino, per farsi perdonare dal suo Harry - non sapendo di essersi già fatto a perdonare a sufficienza durante la notte - gli preparava una colazione con i fiocchi. Indossando il grembiule rosa da casalinga modello che il suo ragazzo amava vedergli addosso. A patto che fosse l'unico indumento a coprire il corpo diafano, ovvio.

Ed ora quella coppia di disgraziati aveva scaricato a casa loro quell'esserino singhiozzante, rovinando la quiete domestica.
Draco, seduto sulla sua poltroncina di velluto verde ( portata direttamente da Malfoy Manor ), si teneva la testa tra le mani, le dita affondate tra le ciocche bionde, e scuoteva la testa, borbottando sottovoce.

«E pensare che sono diventato un fottuto finocchio perchè non sopporto i bambini…»

Harry, in piedi davanti al camino accesso, teneva il piccolo tra le braccia e lo cullava dolcemente, sussurrandogli parole dolci.
Niente da fare, il piccolo Weasley non accennava a smettere di piangere disperatamente, rosso dallo sforzo. Tale e quale a Ronald, insomma.

«Draco, posso ricordarti che anche tu sei stato un neonato, molto tempo fa?»
«Non ero così tremendamente fastidioso. Questo…bambino - dio, non so nemmeno se definirlo tale - è un surrogato mignon di Lenticchia.»
«Draco…»
«Ok, di Ron. Ma questo non cambia le cose. Sembra che i Weasley siano nati per rovinarmi la vita.»
Draco si alzò dal divano e si diresse in cucina, aprendo il frigorifero senza realmente cercare qualcosa da bere.
Harry sospirò, e lo seguì, il fagottino piangente ancora tra le forti braccia.
«Avevano davvero bisogno di qualcuno che si prendesse cura di lui, mentre loro si prendevano una meritata vacanza.»
«Amore, illuminami: E perchè con tutta quella parentela a disposizione sono stati così carini da pensare a noi?» sbottò sarcasticamente Draco, lasciandosi cadere altrettanto teatralmente su una delle bianche sedia attorno al tavolo da pranzo.
Harry si sedette di fronte a lui, dall'altra parte del tavolo.
«Sono il suo padrino, Draco. E poi è solo per un giorno. Molly domani sarà libera tutta la giornata, e Hugo rimarrà da lei fino al loro ritorno.»
Draco sbuffò, alzando gli occhi al cielo.
«Draco, te lo chiedo perfavore. Cerca di vedere i lati positivi. I bambini sono carini, e possiamo imparare molte cose nel caso…»
All'improvviso uno strano silenzio calò sulla cucina. Harry si interruppe, Draco si interruppe. Ora guardavano entrambi il bambino che - grazie al cielo - si era finalmente addormentato.
«Si è addormentato.»
«A quanto pare…»
«Shh. Non vorrai rischiare di svegliarlo, vero?» sussurrò Harry, posandosi un dito di fronte alla bocca e lanciando un'occhiata di traverso a Draco.
Il biondo si mise in piedi sussurrando un "no, percarità" e ridacchiando piano.

Sistemarono il piccolo Hugo in camera loro, sul grande letto posizionato esattamente sotto a due ampie finestre. Fuori pioveva - "siano maledetti Lenticchia e la Granger, loro e il loro fottuto sole" penso Draco - e il cielo era scuro, nonostante fossero solo le due del pomeriggio.
Due cuscini ai lati del neonato, per evitare che rotolasse giù dal letto - Draco non potè trattenersi dal ridere all'idea di una piccola palla di ciccia vestita di arancione che rotolava - et voilà. Finalmente erano liberi.
Draco si era già accoccolato sul divano bianco quando Harry lo raggiunse e si infilò con lui sotto la coperta di lana rosa scuro. La TV accesa e il caminetto acceso con il fuoco scoppiettante rendevano quel pomeriggio di novembre estremamente British. Come poteva essere altrimenti? Abitavano esattamente in centro Londra.
Harry avvolse il braccio attorno alle spalle di Draco, quando quest'ultimo poggiò la testa sulla sua spalla. Guardava la televisione senza realmente vederla, troppo concentrato sul profumo dello shampoo di Draco per pensare ad altro. Gli accarezzò una spalla dolcemente, da sopra il pullover grigio che il biondo indossava.
«Draco…detesti così tanto i bambini?»
Lo stupì con quella domanda così all'improvviso. Draco alzò la testa e lo guardò, aggrottando le sopracciglia in una tacita domanda. Si grattò pianò la nuca, pensieroso.
«Non è che li detesti. Solo…non riesco a sopportare che siano così viziati, ecco, così…capricciosi.»
Harry lo guardò sbalordito.
«Sei conscio di aver appena descritto te stesso, vero?»
Draco gli si avvicinò sino a sfiorare il naso diritto di Harry con il suo, più all'insù, e gli sfiorò dolcemente la guancia.
«Sì, ma io sono più bello.»
«Anche Hugo è bello, Draco. Tutti i bambini sono belli! Quel quelle guanciotte paffutelle e le braccine morbidose.» mimò due pizzicotti sulle guance con le mani.
«Tu vuoi un bambino Harry.» realizzò Draco, rizzando la schiena e guardando Harry negli occhi.
«Err…io…»
«Vuoi un bambino ed io non me ne sono mai accorto. Oh, Salazar!» si portò le mani alla bocca.
«Draco, non è una cosa così fattibile. Avere un bambino insomma…un'adozione…non è una cosa semplice da portare avanti. È un sogno, ecco tutto.»
«Harry…»
«Non dire niente Draco. Quando sarà tempo ne parleremo. E ora… - Harry afferrò dolcemente la nuca di Draco per baciarlo - …perchè non ci dedichiamo ad attività più interessanti che parlare?»
«Hai ragione. Parlare troppo non mi è mai piaciuto…» sorrise Draco, sulla bocca di Harry.
Le labbra si sfiorarono e i respiri si fusero…
E un pianto straziante squarciò il silenzio che si era venuto a creare.
«MERLINO!» sbottò Harry, abbandonando a malincuore Draco ed alzandosi dal divano per soccorrere il povero piccolo Hugo.
Draco mimò Harry che mimava il gesto di pizzicare le guance.
«Sono così carini, con quelle guanciotte paffutelle…» ridacchiò.

Quando Draco raggiunse Harry in camera da letto, lo trovò alle prese con una delle cose che detestava di più dei bambini.
Anzi, forse LA cosa che detestava più dei bambini.
Ebbene sì. Il pannolino. Un pannolino estremamente sporco, per di più.
«Salazar, che schifo!» Draco si strinse il naso tra le dita, aggrottando le sopracciglia.
«E lo dici a me?» rispose Harry, impegnato ad avvolgere il pannolino incriminato tra strisce e strisce di carta igenica. Finalmente lo gettò nel cestino e guardò Hugo piangente che aspettava di avere un pannolino nuovo.
Draco si avvicinò al fasciatoio ( prestato diligentemente da mamma Hermione ) e guardò nel piccolo cestino adagiato sul ripiano inferiore.
«Mi chiederai ancora perchè non mi piacciono i bambini?»
Harry lo guardò di sottecchi.
«Anche tu sporcavi il pannolino, da piccolo, Draco.»
«Non in quella maniera oscena! Si vede proprio che è figlio di Lent…Weasley. E poi, sono un Principe, io.»
«Certo, ma solo da quando arrivai io e ti baciai. Prima eri un piccolo rospo rinsecchito.»
«Fottiti Potter.»
«Il principino si è offeso? Riuscirò mai a farmi perdonare, povero plebeo che non sono altro?» scherzò Harry, portandosi teatralmente la mano al petto, mentre con l'altra gettava nel cestino la salviettina umidificata appena usata per pulire il culetto-da-produzione-industriale- del piccolo Weasley.
«Chissà…» rispose Draco, prima di girare sui tacchi e tornarsene in salotto, lasciando Harry alle prese con il cambio del pannolino.

La sera arrivò, finalmente, e con essa il momento della pappa.
Draco appollaiato su una sedia, Harry seduto sul bordo di un'altra, Hugo sul seggiolone. Tutti riuniti intorno al tavolo da pranzo.
«Fai aaaaah…» disse Harry al neonato, che non si fece pregare, e si pappò tutto il cucchiaio di omogeneizzati in una volta sola.
"Weasley…" sentì ridacchiare a Draco, mentre imboccava Hugo una seconda e una terza volta.
Draco guardava il bimbo e…sì, doveva ammettere che aveva davvero delle guance adorabili. E delle braccine morbidose. Si sentì sorridere e distolse subito lo sguardo dal piccolo, per evitare di intenerirsi come una femminuccia.
Ma Harry lo notò e, tra se e se, sorrise anche lui.
Come contagiato, anche Hugo prese a ridere, con quella risata tipica dei bimbi. Draco non potè trattenersi, e scoppiò a ridere. Anche Harry scoppiò a ridere.
Chi li avesse visti da fuori li avrebbe presi per matti, ma a loro non importava. In quel momento, l'unica cosa importante erano le risate, e un animaletto divora-omogeneizzati.

Draco si offrì di portare nuovamente a letto Hugo, prima dell'arrivo di Molly Weasley.
Harry ne fu piacevolmente colpito, e non fece obiezioni. Adagiò tra le braccia di Draco - un po' impacciato - il neonato, e con un bacio sulla fronte ad entrambi, si lasciò cadere sul divano, esausto.
Dopo aver rimboccato le coperte al piccolo Weasley e sistemato i cuscini su entrambi i lati, Draco si fermò a guardarlo. Il bimbo era in dormiveglia, e mugugnava versi da neonato.
Il ragazzo gli accarezzò una guancia e sorrise. Va bene, forse non detestava così tanto i bambini. E poi quello era il figlio di Weasley. Il suo bambino - anche se adottato - sarebbe stato più educato e più carino.
Gli posò delicatamente un bacio sulla fronte quando il bimbo - che probabilmente stava sognando - disse qualcosa che somigliava vagamente a "PA-PA".
«Ehi - sussurrò Draco - No! Puoi chiamarmi come vuoi ma Papà proprio no. Non vedi? Pelle perfetta, senza lentiggini. Capelli biondi e setosi, non rossi e stopposi. È chiaro che non sono il tuo papà, piccola palla di ciccia.»
Sorrise nuovamente e, quando si voltò per tornarsene in salotto, vide Harry che sorrideva, appoggiato allo stipite della porta.
«Harry. Da quanto sei qua?»
«Abbastanza per aver capito quanto sei dolce anche con gli altri, non solo con me.» E gli si avvicinò, cingendogli la vita con un braccio. Posò la guancia sulla sua testa, tra i capelli chiari.
«Harry?» sussurrò Draco, le mani appoggiate sul petto robusto del suo ragazzo. «Credo…credo di aver cambiato idea. Forse si può fare qualcosa, per quella storia sai…dell'adozione.»
Harry lo strinse di più, baciandogli la testa.
«Non hai idea di quanto tu mi abbia reso felice.»

Malè, Maldive
11 novembre 2000
06.53 pm

Lo splendido tramonto tropicale si rifletteva sul mare, creando un gioco di luci e riflessi quasi troppo bello per essere vero. Una coppia camminava sulla spiaggia, tenendosi la mano e sorseggiando cocktail di frutta, delle collane di fiori attorno al collo.
«Hermione…secondo te come se la stanno cavando con Hugo?»
La ragazza sorrise, stringendo la mano del marito e guardando il sole che tramontava all'orizzonte. Ricordò le parole di Harry a riguardo dei neonati, ed un certo discorso che il suo migliore amico avrebbe dovuto fare a Draco.
«Benissimo Ron…benissimo.»

  
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