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Autore: Mattia_Brambilla    23/02/2014    1 recensioni
Pensieri, pensieri e pensieri che si addensano nella testa.
Problemi e domande e pensieri e rotture che si susseguono nella mente e che si accorpano, che si divorano l'un l'altro diventando un enorme, spaventoso, dolcemente terribile mostro che solo una spada può sconfiggere.
Cazzo, quanti problemi! Troppe cose, tutto era contro di lui. Esisteva una via di redenzione per lui? Gliene importava davvero? Doveva importargliene? e perché? Perché qualcun'altro avrebbe dovuto rompergli il cazzo su queste storie? Erano alla fin fine cazzi suoi.
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Su e giù
su e giù 
su e giù
su e giù
avanti,
ah
dai, bello
mmmm
ahhh...
Si pulì dalla sborra appiccicosa e buttò per terra l'ultimo numero di Freshmen. Gli occhi azzurri miravano il muro scrostato nonostante la mente vagasse miglia lontana. Era siero positivo, o quella stronza gli aveva mentito? Doveva averlo fatto, risolveva speranzoso ogni volta che il quesito gli balzava alla mente. E per l'affitto? pensò all'affitto, mentre poneva del tabacco in una cartina corta Bulldog. L'affitto e la neve non erano abbordabili insieme. Leccò la colla sulla cartina, e pensò che non lo erano affatto. Mmm, quel negozio aveva l'allarme, quello pure, e anche quello in fondo a via Garibaldi, prima di svoltare per via dei Girasoli, di fronte a quell'altro negozio di merda, quello di elettrodomestici, pure quello stronzo con gli allarmi, le telecamere e pure con un fottuto figlio di poliziotto come cassiere. Chiuse bene il drum e se lo mise in bocca. Venderla? Non se ne parla, è già troppo poca, non ce la si può fare. Ne era certo di questo, e intanto cercava fra i tomi di legge, fra i libri di Popper, in mezzo ai fogli delle poesie e fra un paio di scritti di Hegel, l'accendino. Carola da quanto è che non si faceva sentire? Sperò che nulla gli fosse successo e che ora stesse bene. Sicuramente, concluse trovando l'accendino verde sotto 'Sulla libertà del volere umano' di Schopenhauer, stava meglio di quando erano insieme. Scostando il libro cadde una poesia. Era di Carola. Recava a margine, dove c'era scritto "ti amo", la citazione: "Guidato dal tuo profumo, verso climi che incantano". Un brivido gli scosse il cuore. Non seppe lì per lì dire se fosse per l'amore che provava ancora per Carola o per l'astinenza troppo prolungata. L'ultima botta era di ieri sera, troppo. Accese il drum mentre nella sua mente emerse il ricordo che Davide gli doveva dei soldi. Quello stronzo, testa di cazzo e coglione di merda glieli deve da un mese. Lui e quella sua fottutissima eroina! Sperava solo, dal profondo del suo cuore, che non morisse di overdose prima di avergli ridato le trenta carte che gli doveva. Poi, dopo aver estinto il debito, poteva pure andare a spararsi un colpo in testa, per quanto gliene importava di quel coglione. Inspirò e pensò a quanto stronzo era suo padre a non aiutarlo ed espirò concludendo che era una testa di cazzo, e che dei suoi soldi non se ne faceva granchè. Preferiva guadagnarseli, magari a discapito di qualche fottuto borghese impettito e ben pettinato. Cazzo, quanti problemi! Troppe cose, tutto era contro di lui. Esisteva una via di redenzione per lui? Gliene importava davvero? Doveva importargliene? e perché? Perché qualcun'altro avrebbe dovuto rompergli il cazzo su queste storie? Erano alla fin fine cazzi suoi. Quanti problemi! Quanta merda girava! Sia nel suo naso che nella sua mente, ma soprattutto per le strade: la gente! Quanto stronza era? È mai possibile che un uomo non possa decidere una sua via senza che una società non lo importuni? E non intendeva con leggi, polizia, eccetera, intendeva con le parole, con i giudizi, con le restrizioni mentali che la gente aveva e che la gente riteneva, come preconcetto e senza prove, giuste, inappellabili e universali. - Sono giuste perché i più le vogliono.- gli disse un giorno il suo professore di filosofia. Che gran coglione! e poi, Carola... Era sicuro che entrambi si stavano pensando in quell'istante. E quella frase di Baudelaire che gli aveva dedicato: "guidato dal tuo profumo, verso climi che incantano". Gli venne in mente quando gliela sussurrò in francese, mentre facevano l'amore:- Guidé par tan odeur vers de charmants climat-. Era sicuro che, più che lei, lui fosse sempre stato ispirato dal suo profumo, che sempre fosse stato il suo profumo il cumline di lei e di lui, la sua guida e la sua via verso un qualcosa di diverso oltre la vita monotona, schiava e inodore che lo costringeva e che lo stringeva. -Guidé par tan odeur vers de charmants climats... Guidato dal tuo profumo verso climi che incantano...-
Si tirò una striscia e tutti i problemi svanirono.
  
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