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Autore: Lanthe    23/02/2014    3 recensioni
One-shot sulla coppia Larry Stylinson che vorrei tanto trasformare in long fic secondo il vostro parere.
Bene ed ora la trama:
Due fratelli, lo stesso oscuro passato e le stesse emozioni che non possono condividere insieme.
Louis nasconde qualcosa che lo spinge a trattare male il fratello, Harry, che nonostante venga trattato come una valvola di sfogo dal fratello, lo ama nascondendolo gelosamente
Genere: Dark, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Time changes people








< < Louis…Louis svegliati! Ti prego Louis > >

Harry continuava a scuotere il corpo del fratello con maggior vigore,tra lacrime e singhiozzi.

Per svegliarlo nel cuore della notte doveva essere successo qualcosa di grave, e l’unico motivo, pensò Louis rinsavendo di colpo, doveva essere il ritorno del padre ubriaco fradicio

< < Harry, sono qui..shh, è tutto okay Hazza tutto okay,adesso lo faccio smettere > >

Carezzando lentamente i ricci del fratellino, Louis sussurrò quelle dolci parole al suo orecchio, facendo aumentare i battiti del più piccolo e portandolo a stringersi con forza alla maglietta del più grande

< < R-rimani qui ti prego…non lasciarmi anche tu Boo…ti prego, resta > >

Louis fece stendere il fratello nel letto e si stese accanto a lui stringendoselo teneramente al petto

< < Te lo prometto Hazza, non ti abbandonerò mai e ti proteggerò per sempre,per sino da me stesso se sarà necessario > >

Con un singhiozzo che lo fece tremare, sprofondò con la faccia nel morbido petto del più grande, accoccolandosi ed intrecciando le loro mani e le loro gambe

< < Tu non mi farai mai del male Lou, mi ami troppo, non faresti mai una cosa del genere. E poi…se mai dovesse succedere, anche se credo sia impossibile, ti ricorderò quanto mi ami e quanto ti ami io, così ci abbracceremo come sempre e risolveremo con un “ti voglio bene” > >

Disse quelle parole con l’innocenza di un bambino di 9 anni e si addormentò tra le braccia del dodicenne, sentendosi protetto…almeno quell’ultima volta.


7 anni dopo Il ricordo di quella notte sfiorò i pensieri del più giovane dei fratelli Stylinson, che seduto sul davanzale della finestra si teneva il polso, sicuramente slogato o rotto, e cercava di trattenere invano le lacrime che stavano per debordare da quegli occhioni di giada, che non erano più espressivi come un tempo, ma vitrei e pieni di dolore.

Un sospiro riecheggiò nella vuota stanza, nel buio della notte illuminata a stento da quei raggi lunari che facevano compagnia al riccio, che pian piano si calmava contando le gocce che facevano a gara su chi arrivasse per prima in fondo a quella finestra. La porta si aprì bruscamente ed il riccio sussultò, spaventato dalla presenza di suo fratello sulla soglia

< < Chi ti ha detto di entrare qui, eh? > >

Con passo lento si avvicinò al più piccolo che prese a tremare non sapendo quali fossero state le prossime mosse del più grande

< < I-io… m-mi dispiace,p-pensavo di aver f-finito > >

Con voce flebile e tremante sussurrò quelle parole che fecero infuriare il più grande,portandolo ad avvicinarsi con passo veloce al riccio,che mise le mani sulla propria faccia in cerca di protezione da quello che credeva fosse lo stesso fratello che gli aveva fatto quella dolce promessa, la stessa notte di 7 anni fa

<< No, non avevi finito. Sai cosa ti aspetta quando mi disubbidisci, vero? >>

Con un devastante singhiozzo il riccio scoppiò in lacrime e lanciandosi tra le braccia del fratello lo strinse forte affondando con la faccia nel suo petto, nel tentativo di ricordargli la promessa infranta e sussurrandogli le parole per cercare di calmarlo

< < Boo > >

Il più grande sussultò sentendosi chiamare in quel modo dopo tanto tempo

< < Ti ricordi la promessa che mi facesti 7 anni fa? Io si, la ricordo e ti avevo anche detto che se un giorno tu mi avresti fatto del male, io ti avrei ricordato quanto mi ami e quanto io amo te poi ti avrei abbracciato, come sto facendo adesso, e ti avrei sussurrato…ti voglio bene Boo. Ti prego, ti prego ritorna quello di un tempo. Ritorna il mio dolce fratellino quello di cui mi ero innamorato, ti prego. > >

Sussurrando quelle parole con voce flebile, il riccio aspettò un po’ spaventato la reazione del più grande, che era rimasto congelato dall’improvvisa dichiarazione da parte del più piccolo che era ancora avvinghiato al suo corpo,seppur la presa fosse un po’ riluttante.

Per un attimo, Louis pensò di lasciarsi andare e dire al fratello che ricambiava anche lui quel sentimento che aveva scaldato il suo cuore, ma poi decise di lasciar perdere e di rimanere il Louis cattivo,anche se non gli piaceva come idea però doveva farlo, così, staccò malamente il riccio da lui e lo guardò.

Quel piccolo corpo era scosso dai singulti e dai tremori ed il dolore era palpabile sul suo viso, soprattutto in quegli specchi color prato oramai lucidi e pieni di lacrime, per sino tormentati, solo per colpa sua

< < Ma da dove ti vengono queste? Io, dolce?Forse non hai mai capito che ti ho sempre preso per il culo;oltre ad essere idiota sei anche un frocietto. Patetico. Mettiti bene in testa che io, ti odio e ti ho sempre odiato, questo non cambierà nemmeno in futuro mio caro fratello incestuoso, ed ora voltati ed alzati la maglietta ti aspetta una punizione. > >

Sorrise tristemente.
Avrebbe dovuto aspettarselo, ma l’amore per il fratello era più grande e aveva creduto, ci aveva anche sperato, che lui forse lo avrebbe amato, anche se fosse stato solo un po’ lui sarebbe stato felice perché finalmente il suo Boo sarebbe tornato da lui. Il più grande vide il più piccolo abbassare lo sguardo e fare un sorriso triste che con i suoi occhi colmi di lacrime completavano la maschera di tristezza che sprigionava quel minuscolo corpo scocco ancora dai singulti.

Lo vide togliersi la maglietta, facendogli intravedere i segni lasciatogli dalla sua rabbia e dalle diverse punizioni che gli aveva inflitto. Deglutì a quella strana vista, un senso di possessione e delusione per se stesso lo invase e prima che il riccio si rigirasse offrendogli così la visuale della sua bianca pelle, gli afferrò le esili spalle tremanti e prese a sfiorare quelle cicatrici che sarebbero rimaste per sempre come a ricordargli chi era e cosa aveva fatto a quella fragile creatura

< < Hazz… > >

Cercò il suo sguardo per intrecciarlo con il suo, ma il riccio sembrava voler evitare il contatto con l’oceano che si estendeva negli occhi del più grande

< < Guardami Hazz… Ti prego guardami > >

Il più piccolo scosse la testa e cercò di liberarsi dalla presa del più grande

< < Lasciami, lasciami! > >

Il più grande non lo lasciò, ma serrando i denti lo strinse a se più forte.

Nella stanza si sentiva solo il suono della pioggia battente e dei loro respiri incrociati, così come le loro mani ed i loro cuori ma… tutto si dissolse nel giro di pochi istanti e Harry cadde dal letto risvegliandosi dal sonno profondo e rompendo così la magia di quel sogno, perché solo quello era stato…solo un misero, banale e…lontano sogno





Angolo autrice!
Allora mi scuso in anticipo per non aver più continuato la storia del diario del ragazzo gay ma spero mi capiate se dico che ognuno di noi, purtroppo, ha dei problemi personali. Ebbene io ne ho avuti e ne sto avendo da tre mesi a questa parte quindi scusatemi davvero ragazze, continuerò al più presto promesso.
Un bacione e alla prossima
  
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