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Autore: Selpheris    23/02/2014    1 recensioni
Una storia che lascia dubbi ed ha dell'incredibile, ispirata ad un mio casuale incontro con una vecchietta un po' strana che mi ha fatto rabbrividire ...
Genere: Fantasy, Mistero, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Era una giornata grigia ed ugiosa ed io come tutte le mattine ero alla fermata del bus alle 7.30. Aspettavo il numero 11 che portava davanti alla mia scuola, ma come al solito, questo era in ritardo. 
Mentre ero lì, immersa nei miei pensieri, osservando distrattamente le poche auto che a quell'ora passavano per la strada fui avvicinata da una vecchia signora. Aveva un'aria strana, quasi inquietante, e a vedersi sembrava una di quelle streghe delle favole. Era bassa e abbastanza in carne, aveva i capelli tinti di un biondo quasi arancio gli occhi neri e profondi, un naso aquilino pronunciato con labbra sottili e ben definite. I suoi abiti non sembravano molto moderni, eppure apparivano nuovissimi: una magliettina fatta all'uncinetto color rosso corallo, una giacchetta violacea che a vedersi sembrava ruvida come l'asfalto, una gonna in cotone lunga, dello stesso colore della giacchetta, e delle scarpe nere a punta con tacco basso e quadrato.

La donna mi si avvicinò e disse: "Ciao bella ragazza, è da tanto che aspetti?" ed io Risposi: "Salve! No, no da qualche minuto. Aspetto il numero 11, ma è sempre in ritardo" e lei mi disse: "Ma oggi non passerà vedrai!" Sentendo queste parole pronunciate con tanta sicurezza cercai di ricordare se il giorno precedente avessi sentito o visto in giro avvisi di scioperi o cambi di percorso dei mezzi pubblici, ma  davvero non ricordavo nulla del genere, così le risposi: "C'è uno sciopero? Come mai non passerà?" E lei sorridendomi quasi come se la risposta fosse scontata mi disse: "Me lo sento!" Io le sorrisi e pensai che probabilmente volesse fare dell'ironia sul ritardo usuale dei bus, ma rabbrividì alla sua risposta.
Erano ormai le 7.45 e il bus sarebbe dovuto arrivare 10 minuti prima, la signora mi disse: "Andrai a piedi?" -"Dove?" -"A scuola! Ci andrai a piedi?" Io le risposi con decisione: "No! Aspetto il bus, arriverà tra poco, non ho visto avvisi in giro e non ci sono scioperi." Lei con tono ancor più sicuro e con un sorriso impertinente affermò: "Ma non passerà!" Io le sorrisi e non risposi nulla pensando che fosse solo una matta. E dopo qualche minuto lei riprese: "Ho visto qualcosa su di te, eri nel bosco, vicino c'era un bel lago eri in buona compagnia ...mi sbaglio?" Io la guardai negli occhi, volevo capire se fosse seria o semplicemente volesse iniziare a raccontare una barzelletta, non capivo davvero la sua espressione. E continuò: "Ti sei persa ...ehm no! Si e' perso! Si si, il cane si è perso nel bosco e voi lo state cercando ..." sospirò "...avete lasciato la porta aperta! Male, male quando si ha un cane!" Io continuavo ad osservarla e a cercare di capire cosa volesse dirmi, quando ad un tratto rimasi sbalordita nel ricordarmi che l'estate precedente, mentre ero in vacanza in montagna il cane del mio amico si perse nel bosco e lo ritrovammo vicino al lago! Rabbrividì. 
Le chiesi se anche lei fosse stata lì in vacanza e quindi fosse stata una di quelle tante persone a cui io ed il mio amico chiedemmo se avessero visto un cane marrone. Lei mi rispose: "No! Ma certo che no!" sorrise "L'ho visto! Io ti ho vista! Sai cara, io sono una veggente, vedo le storie!" 
Non sapevo cosa risponderle e le sorrisi sinceramente, pensavo fosse una di quelle persone malate che vanno assecondate e così rimasi in silenzio annuendo.
Lei continuò: "Ti vedo mentre vai a piedi a scuola adesso." Io annuì sorridendo. Intanto guardai l'orologio, erano le 8.00 ed il bus tardava ancora, ero impaziente di andar via e lasciare quella strana signora che mi faceva venire la pelle d'oca. 
Lei non demordeva, si presentò: "Sono proprio maleducata, mi chiamo Camilla. Vuoi sapere cosa altro ho visto di te?" e senza neanche lasciarmi il tempo di rispondere, proseguì: "Ho visto che ci saremmo incontrate, ho visto che saremmo state qui insieme e che avremmo parlato a lungo! Lo sai che sarai fortunata? Oh ma non posso anticiparti nulla, non me lo permettono! Va bene parliamo di quello che hai fatto, ricordi quando eri alla festa?" Assecondando la sua pazzia le risposi: "Certo!" E lei disse: "Ovvio come potresti dimenticarlo! E' stato lì che hai incontrato il ragazzo con gli occhi azzurri! Ti piace vero? Ma non è la persona giusta per te, credimi! Ah mannaggia, continuo a dirti troppe cose che non devo! Cara vuoi un biscotto? Li ho appena presi dalla panetteria!" 
Rabbrividì nuovamente, come faceva a sapere di Stefano? Forse aveva solo azzardato, ma io conobbi Stefano alla festa di compleanno di Alessia e lui ha gli occhi azzurri e mi piace è vero ...Non volevo prendere il biscotto, mi hanno insegnato a non accettare il cibo dagli sconosciuti, ma sono sempre stata molto golosa e quel pacco di biscotti lo aveva appena aperto davanti ai miei occhi, così accettai. La ringraziai sorridendo e mangiai il biscotto!  Lei sorrise dolcemente e riprese il suo discorso: "Allora, dov'ero rimasta? Ah, si! Hai conosciuto il ragazzo dagli occhi azzurri alla festa, e lui ti ha invitata ad uscire. Poi ti ho vista con un abito bianco a fiori azzurri non so dove dovevi andare, e poi ti ho vista con delle carte in mano, tanti moduli da compilare, e poi si ..." Io non la seguivo più, parlava ininterrottamente, ero quasi confusa dalle sue chiacchiere e mi distrassi osservando le auto sempre più numerose sulla strada. Ad un certo punto udì: "...noioso il passato! Il futuro e' più interessante non credi? Troverai del denaro oggi Silvana lo sai?"

Mi voltai, non la vedevo più! Mi guardai attorno ed era sparita! Ma aveva detto che avrei trovato del denaro, e mi aveva chiamata per nome! Ma io non ricordavo di essermi presentata, lei mi aveva detto il suo nome, si chiamava Camilla, ma io non le avevo detto il mio! Pensai che fosse tutto frutto della mia immaginazione, ma certo da qualche parte avrei dovuto prenderlo il biscotto, ne sentivo ancora il sapore in bocca, possibile che anche quello fosse stato immaginato?
Guardai l'orologio, erano le 7.45! Confermai il mio ultimo pensiero, avevo immaginato tutto, perfino l'orario! Rabbrividì! Il bus arrivò poco dopo e alle 8.05 ero davanti alla scuola. Aspettavo con ansia l'arrivo di Alessia per raccontarle quel sogno ad occhi aperti, quando abbassando lo sguardo sul muretto per sedermici su, ho visto una banconota da 10 euro! Rabbrividì per l'ennesima volta quella mattina, la mia immaginazione si era davvero spinta oltre, aveva predetto il futuro! Che sciocchezza! 

Alessia arrivò pochi minuti dopo ed entrando nella scuola le raccontai tutto, insieme ridicolizzammo tutto e dimenticai l'accaduto. Alle 13.30 le lezioni finirono, come sempre andai alla fermata del bus di fronte alla scuola, lì un uomo che lavorava per la compagnia di trasporti pubblici annunciò che la corsa del bus numero 11 sarebbe stata soppressa per tutta la giornata per problemi tecnici ai mezzi. Rabbrividì pensando di dover tornare a casa a piedi come predetto dalla signora nella mia immaginazione, non volevo crederci!
M'incamminai. Per la strada la vidi, si, era proprio lei! Mi guardava dall'altro lato della strada, sorridente come l'avevo lasciata la mattina, la salutai con la mano e fece un cenno con la testa, ero troppo spaventata per avvicinarmi e continuai a camminare per la mia via. Ancora oggi non so spiegare l'accaduto, a volte viviamo dei momenti così strani!

 

  
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