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Autore: TheBonnyBB    23/02/2014    2 recensioni
Per riassumere in poche parole: La storia della nascita dell'Aliea Gakuen e di bambini pronti a tutto per accontentare la persona a cui devono la vita.
Un’unica identità, un fantasma e un bambino solo nell’infinità dell’universo: Hiroto Kiyama.
La canzone dei Nightwish "Nemo" dedicata a lui.
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Bryce Whitingale/Suzuno Fuusuke, Claude Beacons/Nagumo Haruya, Gran Kira, Jordan/Ryuuji, Seijirou Kira
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Buonsalve a tutti! Bene, questa volta vi propongo ancora una song-fic  la cui canzone forse non tutti conosceranno: “ Nemo” dei  Nightwish.
Questa canzone, il cui titolo è traducibile con nessuno, mi ha sempre fatto tornare alla mente Hiroto Kiyama.
 Per riassumere in poche parole: Un’unica identità, un fantasma e un bambino solo nell’infinità dell’universo.
Dichiaro subito che l’impaginazione lascia molto a desiderare ma sono completamente negata per questa attività quindi perdonatemi!
Vi auguro buona lettura!
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This is me for forever

One without a name


These lines the last endeavor

To find the missing lifeline




 
Un nome.  Un morto. Un sostituto.  Niente di più.
Questo significava Hiroto per Seijirou: un ricordo.
Seijirou avrebbe dato tutto quello per quella piccola grande parte di se, che ora era scomparsa. Un vuoto incolmabile lo stava consumando dall’interno. Quando ti viene tolto tutto si cerca qualcosa a cui aggrapparsi. E lui scelse la vendetta. Odio e vendetta, verso coloro che non avevano dato importanza al suo più grande tesoro. Suo figlio.
La figlia Hitomiko cercò di aiutare il padre, cercando di alleviare la sua sofferenza tramite l’istituzione di un orfanotrofio: il Sun Garden.
La culla della sua vendetta.
 All’inizio vedere quei bambini  felici lo rendeva felice ed orgoglioso di se. Ma non durò a lungo. Covava sempre quel rimorso, quel silenzio assordante che rimbombava nella sua mente.. nel suo cuore. Avrebbe tanto voluto rivedere suo figlio. O cercare quantomeno giustizia, in un mondo ormai in rovina, esattamente come la sua anima.
Qualcuno al Sun Garden catturò la sua attenzione, fin dal primo momento. Aveva capelli rossi, occhi acquamarina ed era straordinariamente simile al suo bambino.
Decise di attribuirgli il nome di Hiroto Kiyama. Lo trattò come suo figlio.
Hitomiko credeva di essere riuscita nel suo intento di far superare quella perdita al padre, o comunque farlo andare avanti.
Non avrebbe mai immaginato che si sarebbe dovuta scontrare proprio contro l’uomo che avrebbe tanto voluto aiutare.
Hiroto, dal canto suo, era onorato di essere tra le preferenze di Seijirou e lo vedeva come il padre che non aveva mai avuto. Sarebbe stato disposto a dare la vita per lui. Per vedere quel sorriso sul suo viso che gli avrebbe illuminato le sue tristi giornat .  Lui era l’uomo che gli aveva indicato la via: finalmente Hiroto aveva trovato uno scopo nella sua vita. Renderlo orgoglioso di lui, così come avrebbe fatto suo figlio.




Oh how I wish

For soothing rain

All I wish is to dream again


My loving heart

Lost in the dark

For hope I'd give my everything




Dal cielo cadde un meteorite e si scagliò contro il monte Fuji. Subito Seijirou venne a conoscenza dell’accaduto e si precipitò sul luogo.
Non sapeva che quell’incontro avrebbe segnato la sua vita per sempre. E non solo la sua.
Dopo molte ricerche si scoprì che quella pietra, denominata successivamente Aliea, poteva colmare le lacune degli esseri umani rendendoli perfetti e potenziandone i caratteri fisici esponenzialmente.
Seijirou perse la testa definitivamente.
Aveva tutto ciò di cui aveva bisogno: una potentissima risorsa di potere e un esercito pronto ad obbedirgli in qualsiasi momento a qualsiasi ordine da lui impartitogli. Hitomiko, scoperti gli intenti del padre, tentò di fermarlo e convincerlo che ciò che stava facendo non era giusto.
Tutte parole al vento.
Ormai non dormiva più, quell’uomo tanto disperato voleva sfruttare quell’energia al massimo. E tutto per avere vendetta su quella giustizia, quella politica tanto corrotta in qui la legge è uguale per tutti.. gli altri.
Sottometterli e magari guadagnarci pure interessi di natura economica, perché no?
Quando il processo fu iniziato, non ci misero molto a convincere i bambini del Sun Garden: spiegata loro solo una piccolissima parte del vero piano che nascondeva Seijirou e fatto pressione sul  loro volere di rendere felice l’uomo a cui dovevano tutto, si misero tutti a sua disposizione.
D'altronde non avevano niente da perdere, ne altra alternativa.
All’inizio gli fecero mille test, di qualsiasi natura e genere. Controlli e scienziati giravano sempre vicino a loro, erano alquanto inquietanti.
Dopo li divisero in gruppi, li trasferirono in una struttura sul monte Fuji dove ben presto avrebbero chiamato Aliea Gakuen.
Un labirinto di tunnel infiniti e piani, nei quali ogni divisione aveva gli alloggi ed era isolata dalle altre. Gli fu impedito di vedere regolarmente gli altri bambini.
Era come una prigione.
Ma nessuno ebbe il coraggio di ribellarsi. Scappare era fuori discussione. Dove sarebbero andati? E se li avrebbero scoperti e riportati indietro che cosa gli sarebbe successo?
Di una cosa erano tutti sicuri. Sarebbero stati li per il volere di Seijirou: se serve questo per farlo felice allora si sarebbe sopportato tutto quello che era necessario.
Con il tempo diedero vari nomi e classificazioni alle divisioni, in base ai risultati dei test:
Gemini Storm, Epsilon, Prominence, Diamond Dust, Gaia.
I capitani erano coloro che si erano distinti tra le varie divisioni e gli furono assegnati dei nomi.
Nomi alieni.
Come la pietra da cui deriva il loro potere:
Reize, Desarm, Burn, Gazelle, Gran.



Walk the dark path

Sleep with angels

Call the past for help


Touch me with your love

And reveal to me my true name





Il Mondo si sarebbe accorto dell’enorme potere di Seijirou.
Si sarebbe piegato all’obbedienza.
Era la volontà di un uomo che cercava di riportare un po’ di giustizia in nome di suo figlio ormai scomparso.
Decise per convenienza di dimostrare la sua superiorità utilizzando il calcio. Dopotutto tutti quei  bambini sapevano giocarci, e perfino alcuni di loro emergevano in  talento e capacità.
Non esisteva terreno più fertile per far germogliare questo piano diabolico.
Hitomiko era inerme, non poteva nulla contro suo padre, non riusciva a farlo cambiare idea…farlo tornare in se.  Era completamente cambiato.
Cosa poteva fare?
Decise di opporre resistenza,  dimostrandogli che i suoi metodi erano sbagliati. In questo modo avrebbe persino rovinato il vero spirito del calcio. Ma al tempo questo non era il suo pensiero primario. Cercò una squadra che avrebbe avuto delle speranze di scontrarsi contro le varie squadre che Aliea aveva a disposizione. Cercò una squadra che giocasse con metodi puliti e onesti. Si fece avanti e si presentò a Hibiki che la nominò allenatrice della Raimon.
Ben presto nell’Aliea Gakuen si instaurarono gerarchie in base al livello generale della squadra.
Purtroppo i giovani ragazzi del Sun Garden, catapultati in questa realtà, in questa situazione, forse troppo grande per loro, dovettero proteggersi in qualche modo per accettare tutto questo.
Ad esempio Reize si immedesimò nella figura dell’alieno, diverso dagli altri e quindi destinato a una vita diversa, fatta di allenamenti estenuanti, fatica e sudore per diventare più forte. 
Desarm, il ragazzo che trovò nell’Aliea la sua fonte inesauribile di potenza e vanto, era in cerca di qualcuno che gli facesse apprezzare la competizione che il calcio aveva da offrire: in effetti allenarsi di continuo e sempre con gli stessi mezzi lo annoiava e non gli arrecava più di alcuno stimolo per andare avanti.
Burn, il ragazzino del fuoco, bruciava tutto quello che gli circondava. Era stato obbligato a eseguire ordini  dall’alto, ma lui odiava che gli si dicesse cosa fare. Nessuno può mettergli i piedi in testa. Difatti una sua specialità era il gioco aereo: volare più alto degli altri in modo da non poter essere facilmente controllabile. Quella testa calda.
Gazelle, l’eterno cuore di ghiaccio. Era sempre stato un po’ distante con tutti, ma l’esperienza dell’Aliea Gakuen evidenziò questa sua caratteristica. Una barriera di spesso ghiaccio in cui sia difficilissimo penetrare, una barriera per proteggersi dal resto del mondo, crudele e senza cuore. Lui ha sempre cercato di proteggere se stesso, per non soffrire ancora, per non soffrire più. 
Gran, il prescelto, fin dall’inizio.Misterioso, tanti lo definiscono. Dietro questi occhi spenti si nasconde un enorme determinazione e devozione perso il padre che lo ha accolto nella sua vita. Tutto gli sarebbe stato concesso. Avrebbe sopportato  qualsiasi dolore, perfino combattere contro la sorella di fatto, Hitomiko.
All’interno dell’Aliea successivamente si dovette decidere per la divisione che avrebbe ottenuto il titolo di Genesis, la nascita, il fulcro di tutti gli studi e l’inizio di una nuova Era. Le squadre di Burn, Gazelle e Gran erano le candidate per il titolo. Molti furono i tentativi per farsi notare da Seijirou, e alla fine, con enorme delusione e frustrazione  da parte del capitano della Prominence e della Diamon Dust, si stabilì fosse la Gaia la squadra più degna. Si rivelò che Genesis non fosse altro che il nome del progetto a cui dovevano sottoporsi i prescelti. Consisteva in allenamenti di potenziamento contro la stessa pietra di Aliea.
Lo stadio finale, coloro che non avrebbero più avuto bisogno della pietra aliena poiché ogni singola cellula del loro corpo fosse indirettamente potenziata grazie a lei e al tempo stesso non sotto la sua dipendenza.
 


Oh how I wish to dream again

Once and for all


And all for once

Nemo my name forevermore





Gran fu poi incaricato di studiare gli avversari, dopo che ebbero sconfitto la Gemini Storm di Reize. Li osservava negli allenamenti. Osservava il loro gioco. Il loro modo di giocare a calcio. Osservava il capitano, nonché portiere Mamoru Endou. I suoi occhi esprimevano la sua infinita determinazione. Proprio come lui stesso avrebbe voluto esprimere. Ma ormai i suoi occhi erano spenti, tutto quello che faceva era dedicato solo al Seijirou, e avrebbe tanto voluto accontentarlo e far risplendere ancora il suo viso di felicità. Avrebbe voluto sanare quello che il dolore per la morte di un figlio perduto aveva distrutto. Lui era la sua unica ragione di esistere, il suo unico scopo era quello. Ricercava la determinazione in Endou. E non solo, vedeva in lui la passione per il gioco del calcio, cosa che lui non aveva mai saputo cogliere. E come dargli torto, in una situazione del genere?
Non resistì nel parlare con il ragazzo che in qualche modo aveva saputo magnetizzarlo, forse per il suo carisma, o forse proprio per il suo modo di fare. Forse Endou avrebbe saputo donargli una nuova identità, una propria, unica e solo sua.
Non una che sarebbe dovuta spettare ad altri.
Non doveva vivere la vita di qualcun altro.
Forse Endou avrebbe saputo finalmente farglielo capire.
 
 
  
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