E come ogni solita mattina mi trascino fuori da quel letto, come odio doverlo fare. Mi siedo stropicciandomi gli occhi sul letto quando la porta della mia camera viene aperta.
-Ah menomale sei sveglia ,ti ricordi che io e papà non ci siamo per una settimana?! Non fate danni, ti voglio bene, noi andiamo. Disse mia madre di fretta mentre mi baciava e abbracciava come se partisse in guerra, ricambia il saluto calorosamente e mi diressi in bagno per lavarmi, come ogni mattina mi feci la doccia, è l’unica cosa che mi fa connettere alla vita reale, andai in camera e mi vestii.
-Chiaraaaaa, daiiii è tardiiii. Disse mio fratello dal piano di sotto. Sopporto di tutto ma gli urli di prima mattina no, scesi frettolosamente giù, presi una merendina ed uscii di casa.
-Ce l’hai fatta?! Ti aspetto da 10 minuti. Continuò.
-Io ti chiedo scusa, ma per favore non urlare più sai che mi da il nervoso. Risposi, non volevo essere acida di prima mattina, non quella mattina, era diversa, l’aria era diversa.
Salii in moto e strinsi forte mio fratello, odiavo le moto le trovo molto poco sicure e poi con mio fratello alla guida non è che mi senta meglio. Arrivammo a scuola e di corsa entrammo per non beccarci un ritardo.
-Buona giornata. Gli augurai mentre lo salutavo in lontananza, lo avrei rivisto dopo 5 ore, però già ne sentivo la mancanza anche se non lo sopportavo.
-Buongiorno professoressa scusi il ritardo. Dissi mentre mi sistemavo al banco, la prof mi sorrise e io mi sistemai accanto a Yasmine la mia migliore amica, ormai è un anno che sono qui, è stata la prima a farmi orientare, Londra è grande, dispersiva e io senza di lei non ce l’avrei mai fatta.
-Buongiornooooo. Mi urlò nell’orecchio con fare cuccioloso.
-Ragazze non cominciate a chiacchierare come al solito. Ci rimproverò la prof…neanche arrivata e già il primo richiamo.
Sorridemmo e cominciò la noiosissima lezione su Cristoforo Colombo e la sua scoperta dell’ America, passai tutti il tempo a fare schizzi sul quaderno mentre Yasmine blaterava e blaterava.
-Grazie,  comi mi ascolti tu nessuno.  Disse per richiamare la mia attenzione.
-Scusa, oggi non so che ho, sono strana, scusami. Le risposi mentre le scoccai un bacio sulla guancia.
Uscimmo da quell’aula per dirigerci io all’aula di chimica e lei a quella di arte ci saremmo riviste alla quinta ora fuori scuola. Entra in quell’aula e già mi sentii meglio, amavo la chimica, le varie formule, so che è strano ma a me piace da morire, insieme a scienze, erano le mie due materie preferite infatti ad entrambe andavo abbastanza bene, la professoressa mi faceva fare da tutor a dei ragazzi di varie classi, feci vari corsi anche di avanzamento, come ho già detto mi piaceva.
-Buongiorno ragazzi. Urlò per far calmare la classe la Smith.
Cominciò la lezione, spiegò nuove cose, ovviamente interessanti finita l’ora  mi chiamò alla cattedra.
-Buongiorno prof, mi dica. Le dissi con un sorriso stampato in faccia.
-Chiara ho bisogno di te per 3 ragazzi, hanno seriamente bisogno di te, sono del quarto e sono un caso disperato, dopo domani hanno la verifica di recupero e vorrei che tu li aiutassi. Mi chiese tutto d’un fiato, secondo me si sentiva in colpa.
-Certo, mi fa molto piace, ma quando e dove li dovrei vedere? Le chiesi.
-Se per te non è un problema oggi pomeriggio potreste vedervi, per esempio a casa tua. Propose, quant’era dolce, era così tenera.
-Va benissimo, ma chi sono?
-Si chiamano Zayn Malik, Niall Horan e Harry Styles.