Capitolo 24: Paure
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Il cielo è
tinto di colori caldi, il rosso, l'arancione e il giallo si uniscono
creando colori spettacolari.
Il sole ormai basso
sull'orizzonte illumina con i suoi ultimi raggi la Montagna Solitaria,
la neve risplende.
Davanti ad essa migliaia
di soldati elfici e umani aspettano l'orrore che presto ci
investirà.
Mi trovo fuori
dall'imponente portone della Montagna assieme a Legolas, Bard, Gandalf,
Thranduil e Thorin.
Discutono delle tattiche
da utilizzare durante la battaglia e dell'arrivo a sorpresa
dell'esercito Nanico che attaccherà l'esercito di Azog alle
spalle.
Cerco di prestare
attenzione ma non ci riesco, troppi pensieri mi riempiono la mente.
Tra poco l'esercito di
orchi arriverà sotto la Montagna e così la
battaglia avrà inizio, una battaglia crudele e spietata.
Tento di apparire
disinvolta e serena agli occhi di tutto ma in realtà dentro
urlo di paura.
La battaglia incombe su
di me come un'enorme muro di pietre affilate che mi impedisce di
guardare avanti, mi impedisce di guardare al mio futuro.
Il cuore mi batte a mille
martellandomi il petto, non mi lascia tregua.
In lontananza sono
già visibili le luci delle torce di quelle maligne creature
che avanzano decise verso di noi.
Non riesco a distogliere
lo sguardo dall'orrendo esercito, i miei occhi lo fissano pieni di
terrore.
-La mia prima
battaglia...-
Ho sempre portato a
termine missioni affidatemi dal re con coraggio e sicurezza ma mai
avevo preso parte a guerre.
Molte storie mi venivano
raccontate riguardanti grandi battaglie avvenute nel corso delle Ere,
da quando gli Eldar arrivarono nella Terra di Mezzo fino ad oggi.
Quei racconti mi avevano
sempre affascinato, storie di eroi che sconfissero il male nonostante
molte difficoltà, eroi che morirono per ciò in
chi credevano.
Molte volte avevo
fantasticato di prendere parte a quelle epiche battaglie e di mostrare
il mio valore, ma adesso che tutto ciò sta per compiersi
un'innaturale insicurezza e paura mi dominano.
"Tauriel, andiamo..."
Legolas si avvicina a me
posandomi una mano sulla spalla, mi volto.
"Raggiungiamo la nostra
postazione"
Con la testa accenno un
Si e mi incammino dietro di lui.
Sento le gambe pesanti
come se fossero di piombo ma riesco comunque a tenere il passo di
Legolas.
Iniziamo a inoltrarci nell'esercito, Uomini ed
Elfi guardano dritto davanti a loro.
Nei loro volti, quasi del
tutto coperti dagli elmi, leggo paura come la mia.
Io e Legolas avanziamo
fino a raggiungere l'estremità dell'esercito.
Davanti a
noi si estende Lagolungo immerso nell'oscurità, le orrende
barche si avvicinano sempre più, il terrore mi investe come
una folata di vento gelido.