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Autore: Lys3    23/02/2014    1 recensioni
Tutti a Capitol City amano gli Hunger Games. Tutti tranne Leo.
Lui è diverso, lo è sempre stato fin da piccolo, ma nessuno comprende le sue ragioni. E in un mondo così grande, così forte, lotterà nel suo piccolo per far valere le sue idee in una società travagliata da questi Giochi mortali.
Martia era una ragazza come tante altre. Questo prima di vincere gli Hunger Games. Ora lotta per non perdersi nei suoi incubi, per mantenere la sua famiglia che sta cadendo verso l'oblio e per dare a sé stessa una speranza di una vita migliore.
Dal testo:
“Siamo diversi. Apparteniamo a due mondi diversi. E questa cosa non cambierà mai. [...] Vuoi un ragazzo che ti salvi dagli Hunger Games, non uno il cui padre ha progettato la tua morte.” [...]
“Ti sbagli. Tu mi salvi dagli Hunger Games. Mi salvi dagli Hunger Games ogni volta che mi guardi, ogni volta che mi stringi la mano, ogni volta che mi sorridi. Ogni singola volta in cui tu sei con me, mi sento libera di nuovo, come se nulla fosse mai accaduto. [...]”
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Altri tributi, Nuovo personaggio, Strateghi, Tributi edizioni passate
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 20 – La fine degli Hunger Games
 
 
Martia se ne stava seduta sul bordo del letto della sua stanza d’albergo.
Dopo tre giorni, durante i quali il ragazzo del 12 era stato divorato da alcuni ibridi simili a serpenti e quello del 10 era stato ucciso dai Favoriti, ogni alleanza era stata sciolta e per quella sera si prospettava il gran finale.
Erano rimasti in quattro: Mags, Seth, il ragazzo dell’1 e la ragazza del 5.
Leo accanto a lei le stringeva la mano mentre i presentatori intrattenevano il pubblico in attesa degli ultimi preparativi.
“Mags sta girando tranquilla. Non ha la minima idea che i Giochi stanno per finire” disse Martia, gli occhi costantemente puntati sullo schermo.
Leo avrebbe voluto dirle di non preoccuparsi, che ce l’avrebbe fatta, ma aveva visto ragazzi in gran forma morire sotto i colpi di qualcuno che all’apparenza sembrava innocente e indifeso.
Quando il piano degli Strateghi iniziò, Martia sentì il suo cuore perdere un battito: avevano lanciato Mags, che scappava da uno sciame di Aghi Inseguitori, direttamente contro il ragazzo dell’1.
Gli andò a finire addosso, rotolarono per diversi metri, aggrovigliati in una marea di braccia e gambe. Lui perse il coltello, Mags il suo machete. La prima reazione della ragazza fu quella di iniziare a graffiare alla cieca mentre il ragazzo tentava di liberarsene tirandola per i capelli.
Martia stringeva talmente forte la mano del suo ragazzo che per un momento pensò di potergli fare male. Ma lui se ne stava in silenzio, un’espressione impassibile sul volto. Il suo di viso, invece, trasmetteva ansia, angoscia. Non poteva morire anche quella ragazza, non dopo la fine atroce di Roland.
Ma il ragazzo dell’1 prese una pietra e la colpì direttamente alla tempia. Mags cadde di lato, stordita. Iniziò a trascinarsi via mentre il suo avversario prendeva fiato. Con il sole che era calato riuscì ad acquattarsi dietro un cespuglio e a rimanere immobile fin quando il Tributo, non vedendola, andò via.
Sanguinava, ma non era grave. Poteva e doveva resistere.
Rimase per un po’ accovacciata, prendendo fiato. Poi si alzò e barcollante cercò il machete che aveva perso, ma non riuscì a trovarlo.
La luce della luna penetrava a stento tra i fitti rami degli alberi e, con la confusione provocata dal colpo alla testa, Mags iniziò a girovagare senza meta.
Nel frattempo il Tributo dell’1 e quella del 5 si erano incontrati e, nonostante la vecchia alleanza, si stavano sfidando duramente.
“Oh, no. Cavoli” disse Martia mentre, grazie alle varie inquadrature dell’Arena, riuscì a vedere Seth dirigersi verso Mags. Quest’ultima, sin dalla morte del suo compagno di Distretto, aveva cercato l’altro Tributo per vendicarsi ma non lo aveva trovato. Ora si stavano per incontrare e la lotta non sarebbe stata poco cruenta.
Fu Seth a reagire per primo: le si lanciò addosso e la fece cadere a terra, schiacciandola con il suo peso e facendole mancare il respiro. Stava per prendere il coltello che aveva alla cintura quando Mags lo colpì con un pugno alla trachea. Seth cadde di lato, boccheggiando.
Lei rimase ancora un po’ a riprendere fiato,  poi si alzò e puntò l’unico coltello che le era rimasto alla gola di lui. Gli bloccò le mani e il resto del corpo con il suo peso. “Perché lo hai tradito?” domandò con un filo di voce. Ma il ragazzo non faceva altro che dimenarsi. “Perché lo hai tradito?!” strillò Mags con la voce che le morì in gola per il dolore alla gabbia toracica e per le lacrime che le bagnavano il volto. “Si fidava di te. Eri suo alleato, suo amico…”
Le telecamere inquadrarono il volto di Seth e Martia sentì un brivido lungo la schiena nel vedere come lo sguardo di quel ragazzino fosse diventato glaciale. “C’è solo un vincitore.”
Mags allora gli si avvicinò all’orecchio e sussurrò: “E a vincere non è mai un traditore” e dicendo così gli affondò il coltello nella gola. Il ragazzo emise uno strano suono, come un gorgoglio, poi morì.
Mags rimase inginocchiata accanto al corpo a piangere fin quando nell’Arena non risuonò un altro cannone. Erano rimasti in due.
Con passo deciso si avventurò verso l’altura, dove sicuramente l’attendeva il suo avversario. E quando arrivò lì, a guardarla con un occhio violaceo, il sangue che usciva dalla bocca e un lungo taglio sul braccio sinistro vi era il ragazzo dell’1. Legato alla cintura aveva un pugnale e in mano una freccia mentre il corpo della ragazza del 5 giaceva poco più in là, l’arco ancora stretto in mano.
Mags nascose il suo coltello infilandoselo dietro i pantaloni e si avvicinò con calma.
“Sai, pensavo che la forza fosse tutto, negli Hunger Games, ma non è così” disse il ragazzo dell’1. “Guardala, così fiera del suo arco, ma una volta tolto quello di lei rimaneva poco a niente.” Rideva senza pietà di fronte al corpo della ragazza.
Mags non fece altro che fissarlo attentamente, pronta a qualsiasi mossa. Ma quando lui le balzò addosso fu tutto troppo veloce e ben presto la ragazza si trovò bloccata a terra, con una freccia conficcata nella coscia. Urlò dal dolore, mentre il ragazzo dell’1 cercò di prendere con l’unico braccio che ancora gli funzionava il pugnale che aveva alla cintura.
Martia sentì la disperazione crescere dentro di lei e pregò affinché la ragazza riuscisse a salvarsi in qualche modo. Non poteva morire a così poco dalla fine.
Mags, però, non era stupida. Con uno slancio che gli costò fatica e dolore, riuscì a prendere il coltello che aveva nascosto e con una mossa abile ed improvvisa disarmò l’avversario. Affondò poi la lama nel braccio destro del ragazzo che cadde a terra urlante. Non aveva più modo di attaccarla e rotolò di lato, iniziando a strisciare per tentare di scappare.
Mags rimase al suo posto, lo sguardo rivolto al cielo stellato e gli occhi pieni di lacrime. Poi si alzò a fatica e zoppicò fino al ragazzo che ora implorava pietà.
“Mi dispiace” sussurrò Mags tra le lacrime. “Anche se tu hai ucciso Roland senza pietà, mi dispiace” e gli squarciò la gola.
Un solo rantolo, un ultimo respiro, e il ragazzo non c’era più.
Martia rimase immobile mentre le trombe squillavano, il sole sorgeva sull’Arena e Mags rimaneva rannicchiata in posizione fetale accanto al cadavere.
Un hovercraft la recuperò e Martia sentì un irrefrenabile desiderio di piangere: ce l’aveva fatta. Adesso l’avrebbero curata, le avrebbero sistemato la gamba e ricucito il taglio alla testa. Di quella dura lotta non sarebbe rimasto nulla se non gli incubi nella sua anima.
La gioia era talmente tanta che non si accorse nemmeno di Leo accanto a lei che non faceva altro che parlare e parlare di cose che non riusciva a sentire.
Il suo volto si rigò involontariamente di lacrime mentre realizzava che ce l’aveva fatta a riportare a casa la ragazza.
 
Quella sera, subito dopo la vittoria di Mags, Martia fu impegnata nelle interviste che però le lasciarono abbastanza tempo da trascorrere con Leo.
Passarono di nuovo la notte insieme, e benché sapesse perfettamente che avrebbe dovuto essere triste al pensiero che tra poco lo avrebbe dovuto salutare, non ci riusciva. Nella sua testa risuonava solo lo squillo delle trombe, il volto della ragazza del suo Distretto che seppur bagnato di lacrime e rovinato dallo sporco, dal sangue e dalle ferite era ancora vivo.
Se ne stava sdraiata accanto a lui e fissava il soffitto con un ampio sorriso. Era circa mezzanotte e i festeggiamenti fuori continuavano ancora. “Sono troppo felice.”
“Si vede” rispose lui con un ampio sorriso. Se ne stava appoggiato su un fianco e la guardava, anche lui sorridendo. “Te lo meriti. Hai fatto un ottimo lavoro con lei.”
Martia rimase un attimo in silenzio. “Forse hai ragione. Forse non devo solo pensare agli aspetti negativi della cosa. Infondo solo uno ne poteva tornare, perché dovrei dannarmi così tanto? Ho fatto il possibile, meglio di questo non c’era niente. Lei è intera, tornerà a casa, io tornerò dalla mia famiglia e tutto andrà bene.” Si voltò a guardare il ragazzo che sorrideva ancora e la guardava con lo sguardo più dolce che lei avesse mai visto. Si rese conto di quant’era fortunata ad averlo con lei, e poi realizzò che aveva dimenticato di inserirlo tra la lista delle cose belle. Anzi, lo aveva escluso dicendo che era felice di tornare a casa. “Non fraintendermi” aggiunse subito. “E’ fantastico stare qui, ma mi manca casa mia, i miei fratelli, la mia amica… Tu sei meraviglioso ma quello è il mio posto, non questo.”
L’espressione di Leo non mutò, ma divenne piuttosto forzata. “Lo so, ti capisco benissimo. Non hai di che scusarti. Ora andiamo a dormire, domani mattina dovrei andare a trovare Mags e devi essere in ottima forma.”
Spense la luce e l’abbracciò, stringendola forte a sé. Martia non poté far altro che sorridere e accomodarsi tra le sue forti braccia. Passavano però i minuti e lei non riusciva ad addormentarsi. Sentiva una sorta di angoscia dentro di sé, un groppo alla gola, qualcosa che la tormentava e non le dava pace, ma non riusciva a capire cos’era.
Poi udì un sospiro, uno solo, da parte del ragazzo e capì il problema.
Lei, nonostante tutti i mali e le atrocità che aveva dovuto subire – la fame, la miseria, la morte dei genitori e del fratellino, gli Hunger Games – aveva qualcuno su cui appoggiarsi, qualcuno di cui fidarsi, qualcuno che non l’avrebbe abbandonata mai.
Leo, anche se in apparenza aveva vissuto una vita tranquilla, era solo, completamente solo.
E mentre lei sperava di tornare a casa per riabbracciare la sua famiglia e la sua migliore amica, lui sperava che lei tornasse per vederla felice, nonostante ciò l’avrebbe lasciato nuovamente isolato.
Una volta lasciata la città, lei avrebbe tirato avanti in maniera abbastanza felice anche senza quella meravigliosa persona che lui era. Lui, invece, non aveva nessun altro.
Martia sapeva di non essere la persona migliore del mondo, ma sapeva anche che lo era per Leo. Così si rigirò tra le sue braccia fino a ritrovarsi faccia a faccia con lui. Anche se non poteva vederlo perché dava le spalle a la poca luce che penetrava dalla finestra, sapeva che lui la stava fissando.
“Hai un telefono?” chiese lei.
“Un telefono?” ripeté lui.
“Sì, quegli aggeggi che si attaccano al muro o si appoggiano sui mobili e ti fanno parlare con persone lontane.”
“Certo. Perché me lo chiedi?”
“Ce n’è uno anche a casa mia. Non lo uso molto ma se mi dai il tuo numero potrei iniziare a farlo.”
Vide il suo volto muoversi e seppe che stava sorridendo. “Davvero?”
“Certo. Non ho la minima intenzione di lasciarti qui da solo. Ci sentiremo tutti i giorni.”
“Va bene” acconsentì lui dandole un bacio sulla fronte.
Ce l’avrebbe fatta. Avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di non abbandonarlo lì da solo. Avrebbe fatto tutto ciò che era in suo potere.




Buonasera. Per chi se lo stava chiedendo, no non sono morta. Ho solo avuto molto da fare e molta poca ispirazione. Questo capitolo è stata difficilissimo da scrivere anche perché la seconda parte non doveva essere così, ma l'ho cambiata perchè veniva davvero troppo noioso e non riuscivo a scriverlo. Per il prossimo capitolo ho in mente il ritorno a casa di Martia!
Che ne pensate della storia e di come procede? Fatemi sapere! A presto ^^

 
  
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