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Autore: Zomi    23/02/2014    7 recensioni
Mi chiedo il perché.
Perché, dato che Zoro passa ogni santa notte nella palestra, e quindi nella zona di vedetta, noi facciamo ancora i turni di guardia?
Non potrebbe farli solo lui e basta?
Liberando ognuno di noi dall’impiccio di star svegli notti intere a fissare il mare nero confondersi con il cielo stellato?
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nami, Roronoa Zoro | Coppie: Nami/Zoro
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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SOLO PER UNA NOTTE
 
 


Mi chiedo il perché.
Perché, dato che Zoro passa ogni santa notte nella palestra, e quindi nella zona di vedetta, noi facciamo ancora i turni di guardia?
Non potrebbe farli solo lui e basta?
Liberando ognuno di noi dall’impiccio di star svegli notti intere a fissare il mare nero confondersi con il cielo stellato?
Mi volto a fissarlo, quello stupido di uno spadaccino, trovandolo bello che addormentato lungo un muro della palestra. Le braccia piegate dietro il capo, le gambe aperte sul pavimento, la bocca spalancata nel russare…
Ecco perchè facciamo i turni di vedetta.
Sbuffando, mi passo una mano tra i capelli sciolti, alzandomi dal divanetto sotto una finestra, raggiungendolo con passo felpato.
Dorme lui, l’idiota, dorme sempre, fregandosene di fare la guardia o di tenermi compagnia in questa notte buia.
Mi avvicino, scivolando su un lato del muro, schioccando le nocche di una mano contro il palmo dell’altra.
Ho una gran voglia di picchiarlo, di fargli pentire per l’ennesima volta di essersi addormentato, invece che stare sveglio, con quei suoi riflessi da super uomo, che sembrano darsela a gambe non appena chiude gli occhi.
Un bel pugno sul cranio, accompagnato da una battutina velenosa delle mie, che lo farà ringhiare e ribattere, con quelle poche e conosciute parole, che usa sempre contro di me nelle nostre litigare: mocciosa, strega, scema, strozzina…
Sghignazzo, pregustandomi fin da adesso la sua faccia inebetita per il doloroso risveglio che lo aspetta.
Adoro far arrabbiare Zoro.
Vedere come le vene della sua fronte si ingrossino per poi imporporarsi, mentre il fiato gli diventa corto e pesante e gli occhi, neri di pece, si sbiancano aumentando di volume.
Ridendo a labbra strette, sollevo gli occhi su di lui, fermo davanti a me a russare.
Dorme tranquillo, con il suo bel ghigno disteso sulle labbra, a formare una strana espressione rilassata, obliqua e rude, ma così dolce e naturale che fa sorridere anche me, facendomi dimenticare la voglia di svegliarlo malamente.
Mi avvicino pian piano, gattonando tra le sue gambe divaricate a terra, osservandolo attentamente.
Ha gli occhi chiusi, il capo rilassato sulle braccia piegate dietro al nuca, la zazzera verde scompigliata a metà contro il muro, e metà libera sulla fronte.
Lo fisso, ascoltandone il respiro regolare.
Vorrei di nuovo picchiarlo, farlo stare sveglio a forza di pungi, non perché dorme invece di fare la guardia, ma perché così, addormentato e tranquillo, mi fa tenerezza, e mi suscita sentimenti che da un po’ ignoro volutamene, troppo orgogliosa per accettarli.
Ma capisco che è stanco, e lo lascio riposare, solo per una notte.
E per una notte, solo una, anche l’orgoglio può andare a farsi benedire.
Lenta, arrivo vicino al suo petto, dove poso leggera una mano, a seguirne il respiro.
È così bello, profuma di mare e ferro, in aggiunta di un altro sapore particolare, che non so bene identificare.
Allungo il collo, fino ad arrivargli faccia a faccia, osservandolo dritto negli occhi.
Ha delle ciglia corte, scure e folte, che nascondono i suoi belgi occhi neri e profondi mentre sognano. La pelle bronzea, morbida, illuminata leggermente dalla luce lunare che filtra dalla finestra, non disturbandolo ma cullandolo nel riposo.
Senza volerlo, sollevo una mano, passandogliela tra i capelli corti e scompigliati, accarezzandolo dolcemente.
-Mm…-
Prova ad aprire gli occhi, scuotendo il capo, ma lo fermo, sfiorandogli con due dita il naso.
-Shh…- sussurro piano -… non aprire gli occhi-
Muove ancora un po’ il capo, per poi fermarsi e rilassare anche le palpebre, chiuse.
Continuo ad accarezzarlo piano, passando la mano dai capelli al viso, dove sfioro con un polpastrello l’occhio cieco, ricucendo nei miei pensieri la ferita.
Con le dita scendo ad accarezzargli la mascella rilassata, meno squadrata e dura di quanto è sveglio, arrivando poi alle labbra, che disegno leggera.
Ancora una volta, qualcuno che non sono io, mi costringe ad avvicinarmi ancor di più al suo volto, posando le labbra contro le sue, baciandole piano.
Il pensiero che si svegli, che mi urli addosso, che si metta a ridere del mio gesto o che ne sia disgustato, non mi sfiora nemmeno, e senza pensieri continuo a sfiorargli dolcemente le labbra.
Le gusto con calma, assaporandone ogni sfaccettatura, azzardandomi appena a sfiorarle con un accenno di lingua, poi mi fermo.
Mi allontano piano, accarezzandolo un’ultima volta sul viso.
Non voglio svegliarlo, ora che ci penso, non vorrei che si svegliasse mai.
-… nemmeno io…- lo sento sussurrare.
Sussulto: l’ho detto ad alta voce? Davvero?
Sbatto le palpebre, incapace di capire, ma lui, come sempre, mi sorprende, e senza aprire occhio o aggiungere altro, mi passa le braccia intorno alla vita, stringendomi al suo petto.
-Dormi- mi sussurra tra i capelli.
-Ma... ma la guardia!?!?!-
Sghignazza, accarezzandomi la schiena e posandomi un bacio sghembo come il suo ghigno su una tempia.
-Ho sentito te avvicinarti, vuoi che non senta l’arrivo di qualcun altro?-
Gonfio le guance, offesa: faceva solo finta di dormire?!?
-Stupido- gli pizzico un fianco.
Lui non reagisce, ma mi stringe più a se, abbracciandomi piano.
Mi accoccolo a lui, impacciata per questa vicinanza così insolita, ma desiderata.
Abbandono il capo sul suo petto, e chiudo gli occhi, stringendomi al suo petto caldo.
-Zoro…- lo chiamo.
-Mm?-
-E per quanto riguarda il bacio?-
Ghigna, abbassando il viso e posando le labbra sulle mie.
Non aggiunge altro, e nemmeno io, accoccolandomi meglio sul suo petto.
Solo per questa notte.
Solo per questa notte.
Per certe domande c’è sempre tempo…
 
 






ANGOLO DELL’AUTORE:
O.O ehm, o-ok… premettendo che sabato 22 Febbraio è stato il Fluff Day Shipping –la giornata delle coppie in fluff- e che ne sono a conoscenza da circa 13 secondi, e che questo è il risultato migliore che è scaturito dal mio neurone baka: per favore, siate clementi e buon Fluff Day (anche se in ritardo -.-“)
Zomi
 
   
 
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