Vita salutò Signum, mentre la guardava allontanarsi. Quel giorno toccava a lei sistemare la palestra, ma rimase per un po’ a guardare il cavaliere dai capelli rosa, prima di entrare dentro e iniziare a fare ordine. Pensando a lei, sospirò un po’. Signum la trattava sempre come una bambina e mai come un adulta.
Vita sapeva di avere l’aspetto di una ragazzina di dieci anni, ma anche lei, come le altre, aveva dovuto subire quelle… cose. Al pensiero chiuse gli occhi, respirando a fondo, cercando di non pensarci, anche se le era difficile. Tra tutte le cose che aveva passato, quello era uno dei ricordi più vividi che aveva. Si ricordava anche di come Signum l’avesse trovata, in lacrime in un angolo della stanza, e di come si fosse limitata ad abbracciarla, rassicurandola solo con quel gesto. Dopo quella notte, le era capitato di trovare pace e di riuscire a dormire solo tra le braccia della spadaccina, che era una delle poche persone con cui si sentiva davvero protetta. Vita sorrideva malinconica, mentre sistemava le ultime cose. Signum, ormai, non aveva più bisogno di proteggerla, in quanto era in grado di farlo da sola, eppure… avrebbe voluto sentire quelle braccia che la stringevano ancora una volta.
Ecco il nuovo capitolo, questa volta su Vita e Signum. Non penso che Vita riesca a capire a fondo cosa vuol dire essere amati ed amare qualcuno, almeno prima di incontrare Hayate. E suppongo che possa essere possibile un legame tra Vita e Signum... se Signum non la vedesse come una bambina. Non sono sicura di quanto questa flash possa stare qui, ma insicura la metto comunque. Spero che vi piaccia e che non ci siano errori ortografici/grammaticali. Alla prossima!