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Autore: neoeli91    24/02/2014    2 recensioni
[...] - Ti hanno quasi scoperta?! - enfatizzò mio fratello allarmato, che probabilmente da quella frase non mi aveva più dato retta - Ti rendi conto che quelli sono mafiosi? - continuò fissandomi agitato - Ancora non capisco come Kibum abbia potuto affidarti una missione del genere - terminò mentre si portava una mano alla fronte scompigliandosi i capelli. [...]
Genere: Drammatico, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jonghyun, Key, Minho, Onew, Taemin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quello era un giorno doppiamente importante per me: ci sarebbe stato il colpo alla banca e oltretutto era anche il mio compleanno. Non che mi aspettassi feste o altro, dato che dovevo lavorare ma speravo se non altro negli auguri da mio fratello ed Eli-chan.
Appena mi svegliai, controllai il cellulare nella speranza di non aver ricevuto incarichi improvvisi da quell’antipatico del mio capo e constatato che quella mattina avevo avuto fortuna, mi alzai e mi diressi in cucina. Dopo colazione mi preparai e mi diressi immediatamente alla sede per parlare con Onew degli ultimi dettagli riguardo la missione di quella sera. Avevamo deciso che dal lunedì successiva avremmo provato a introdurre anche lui nel covo mafioso, ormai era più di una settimana che ci lavoravamo su e avevamo elaborato un piano quasi perfetto.
- Ho parlato stamattina con l’agente Park e mi ha confermato che è tutto sistemato - m’informò Onew non appena lo incontrai - Hanno già parlato ai due capi mafiosi che tu stai seguendo di me e sembra che siano interessati - la sua voce era soddisfatta. Il fatto di entrare finalmente in azione lo esaltava.
- È molto influente su quei due - rivelai - Loro credono che lui sia il capo di un gruppo molto importante all’interno della mafia coreana, per questo non hanno fatto molte storie, presumo.
Onew ascoltava interessato - Sai molte cose o sbaglio?
- Lavoro per i servizi segreti ormai da cinque anni, ho le mie conoscenze - svelai sorridendo - A proposito, che ruolo ricoprirai all’interno della banda? - domandai ignorando completamente le sue abilità.
- Avrò il compito di rivendere la merce rubata ai compratori scelti dai tuoi capi - riportò facendomi intuire che s’intendeva di opere d’arte molto più di me - Non hanno la fama di essere molto abili a riconoscere i falsi dagli originali - annunciò sconcertandomi, come lo sapeva? Non li aveva mai conosciuti di persona. Decisi comunque di non approfondire.
- Siete pronti per stasera? - c’interruppe la voce di Kibum che comparve alle nostre spalle, sembrava un po’ infastidito ma non ci diedi peso.
Noi assentimmo. - È tutto predisposto, non si deve preoccupare! - lo rassicurò Onew - Sarà un altro successo - aggiunse convinto dell’esito positivo che avrebbe avuto l’incarico.
Kibum forzò un sorriso - Ne sono felice - mentì, per poi rivolgersi a me - Quando avrai finito là devi tornare in sede - mi disse in tono pacato, era un ordine ma non troppo obbligatorio
Io sbuffai ma mi ricomposi subito e accettai - Arriverò alle 3.00 di notte o più tardi - precisai desiderando che decidesse di rimandare.
- Non ci sono problemi - proseguì lui distruggendo le mie speranze - Ti aspetterò comunque. - terminò. “Ma tu non dormi mai?” mi chiesi mentre m’inchinavo e con Onew mi dirigevo all’uscita.

Ore 1.20, distretto di Gangnam, quartiere di Gaepo, covo dei mafiosi.
- È tutto pronto - riferii a Minho e Jonghyun quando ebbi caricato sull’auto tutto il necessario per eludere il sistema di sicurezza della banca da loro scelta.
Jonghyun sorrise per poi portare il suo braccio attorno alle mie spalle - Possiamo andare! - proferì allora soddisfatto.
Arrivammo alla banca in pochi minuti e quando il conducente ebbe parcheggiato, io scesi e m’intrufolai all’interno dello stabile passando per il condotto dell’aria. Kibum mi aveva fornito la mappa della banca dicendomi che le guardie erano già state informate della mia presenza e avevano sostituito il diamante. Una volta entrata, mi diressi alla sala comandi dove potei iniziare a lavorare sul sistema di sicurezza e disattivarlo. Fu un compito abbastanza difficile, ne avevo visti di più complicati un paio di volte al massimo e per questo mi ci volle un po’ più di tempo del previsto ma riuscii tuttavia a fare un buon lavoro. Disattivato il sistema di sicurezza del caveau e dell’entrata principale uscii della banca e diedi il segnale di via libera per poi rientrare nel furgone con Minho e Jonghyun.
- Questo è per te! - esordì Minho porgendomi un calice di vino rosso, il suo preferito - Te lo sei meritata - continuò sotto lo sguardo infastidito di Jonghyun. Credo si divertissero a stuzzicarsi a vicenda.
- Grazie ma non bevo - risposi mentre salivo e mi sedevo di fronte a loro.
Jonghyun sorrise - Stavolta ti è andata male amico! Cosa vorresti per festeggiare? - continuò poi sporgendosi verso di me.
- Mi basta che non mi facciate uccidere nessuno e io sono contenta così! - proferii. Era l’unica cosa che non potevo permettermi di fare, andava contro ogni mia morale.
Jonghyun si rimise comodo e Minho proseguì - Per questo abbiamo chi lo fa. Il tuo compito è solo questo - proseguì riferendosi ai sistemi di sicurezza. - Per questo ti abbiamo assunta - terminò abbozzando un sorriso, credo fosse la prima volta che lo vedevo, se così posso dire, sorridere.
Restammo per cinque minuti in silenzio poi sentimmo bussare alla portella del furgone Jonghyun, che nel frattempo aveva acceso una sigaretta, si alzò per aprire. - Abbiamo il bottino! - esclamò uno dei tirapiedi porgendo un sacchetto nero al suo capo che immediatamente aprì per controllarne il contenuto. Una volta accertatosi che fosse quello che voleva, si sedette, passò il sacchetto a Minho e ordinò all’uomo, ancora in attesa di ordini di riportarci a casa, il colpo era stato un successo.

Avevo appena lasciato il nascondiglio mafioso e mi stavo dirigendo alla mia sede quando ricevetti una chiamata, sul telefono di lavoro, da un numero che non avevo memorizzato - Se stai arrivando passa direttamente per il mio ufficio - incominciò la voce di quello che capii poi essere Kibum.
- Ok - proferii - Ma con che numero mi stai chiamando? - interrogai chiedendomi come facevo a non avere il suo numero.
- È il mio cellulare privato - disse rispondendo alla mia domanda.
- Sono in macchina ora - lo informai - Due minuti e sono in sede - terminai per poi riagganciare. Ero senza auricolari e non potevo guidare con il telefono in mano.
Quando scesi dall’auto notai che la maggior parte delle luci degli uffici erano spente, “Abbastanza insolito” pensai ma visto che di rado passavo a quell’ora non ci diedi peso. Salii le scale e mi diressi all’ufficio di Kibum per poi bussare.
- Entra! - m’invitò la voce di Kibum, e così feci.
Non appena varcai la soglia vidi che oltre a lui c’erano anche mio fratello, Onew ed Eli-chan che teneva in mano una torta di compleanno. Ricordai solo in quel momento che giorno fosse, con tutti gli impegni di quel giorno avevo finito per dimenticarmene. - Tanti auguri! - gridarono tutti in coro per poi venirsi a congratulare con me. Tutti tranne Kibum, lui ovviamente rimase seduto limitandosi ad un mezzo sorriso, forse tutta quella gente nel suo ufficio non gli garbava molto.
Durante le congratulazioni poi mi abbracciarono tutti, uno per volta partendo da mio fratello. Dopo di lui ci fu Eli-chan e fin lì andò tutto bene, quando però arrivò il turno di Onew, Kibum si alterò -  Credo sia in po’ presto per tutta questa confidenza! - sbottò guardandomi male - Non sei sotto copertura ora! - proseguì continuando a tenere lo sguardo fisso su di me.
- Ti è andata male la giornata oggi? - lo attaccai infastidita - Non - iniziai per poi essere bloccata dallo sguardo di Tae che implorava che mi fermassi, visto che era lui a chiedermelo mi trattenni.
In seguito venne il momento di tagliare la torta e in quel momento ci spostammo nel salone per offrirne a tutti gli agenti che erano in sede quella sera.
Nonostante Kibum continuasse a guardarmi male, io trascorsi la mia serata in compagnia di Tae, Eli-chan e Onew. Non capivo cos’avesse contro Onew visto che era stato proprio lui a decidere di farci lavorare insieme comunque decisi che non glielo avrei chiesto, se aveva qualche problema con me doveva farsi avanti lui.
La serata procedeva per il meglio e nonostante fossero le 5.00 passate nessuno sembrava aver intenzione di andarsene. Pochi minuti dopo però, Onew ricevette una telefonata e quando iniziò a parlare cambiò espressione, divenne strano per poi allontanarsi utilizzando un’attenuante poco credibile.








Rieccomi^^
Vi anticipo che il prossimo capitolo avrà un colpo di scena molto particolare!
Cmq... in questo capitolo entriamo nel vivo della missione, vediamo Onew che finalmente viene inserito nel covo dei mafiosi e Ila-chan alle prese con una delle missioni "di routine" che la riguardano da vicino^^ Inoltre si comincia a notare la freddezza di Kibum nei confornti di Onew... sarà solamente per un fatto professionale o c'è qualcosa sotto? Lo scorprirete presto! ^.^
Bene, ora vi lascio sperando che vi sia piaciuto! Se vi va fatemi sapere cosa ne pensate! Ringrazio che ha messo la storia nelle preferite, ricordate e Theshiningsofia che recensisce sempre la mia FF!
Gomawo! Ila-chan

   
 
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