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Autore: Defiance    24/02/2014    4 recensioni
"Sono Niklaus Mikaelson, l’ibrido, un mostro; o a dirlo utilizzando i termini di mio padre, ‘una bestia’, ‘un abominio’ e sono sicuro che mi avrebbe attribuito volentieri anche l’appellativo ‘bastardo’.
Tutti hanno sentito parlare di me, io sono la storia, io sono leggenda.
Io sono l’Originale, l’immortale per eccellenza; e alcuni, direbbero anche la malvagità fatta persona.
E questo è il mio diario, le mie memorie, i miei pensieri più intimi."
Dal Primo Capitolo.
Un excursus della storia e della vita del nostro ibrido Originale, Klaus, attraverso le pagine dei suoi diari segreti.
Genere: Dark, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Klaus, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti
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3. Monsters
 
 
 
 
 
 
 
 
Finn si tortura le mani, fissandoci preoccupato uno ad uno.
“Andiamo fratello, non tenerci sulle spine!!!” lo incalza agitato Kol,
“mi stai facendo innervosire”.
“Non è una cosa facile da dire… stanno impazzendo!” sibila spaventato il maggiore.
“Beh, se ci dici cosa c’è che non va, magari lo capiamo anche noi, ti pare?” sbotto io, cominciando a spazientirmi.
“La mamma vuole farci un incantesimo!” confessa tutto d’un fiato nostro fratello.
Che cosa?” mormora uno scioccato Elijah.
“Vuole renderci più forti e veloci dei lupi… per salvaguardarci! Vuole trasformarci in non so che specie di mostri” spiega Finn, con lo sguardo perso nel vuoto.
Intanto, nella mia mente si fa strada l’idea di essere superiori alle bestie che ci hanno portato via il nostro piccolo Henrik e mi piace, la possibilità di avere una chance per fargliela pagare.
“Ma… come possono farlo?” farfuglia Rebekah, in preda al panico.
“Mamma è una strega, troverà un modo, se davvero vuole farci questo” rispose Elijah, dirigendosi verso la finestra e scrutando l’ambiente che circonda la nostra casa.
“Io non…” prova a protestare nostra sorella, ma la zittiamo nel riconoscere i passi di Mikael avvicinarsi alla stanza dove siamo riuniti.
Apre bruscamente la porta e ci scruta di sottecchi, come se sospettasse che tramiamo qualcosa.
“Seguitemi” ordina, senza aggiungere altro.
Ci scambiamo uno sguardo perplesso, ma nessuno di noi oserebbe mai disubbidire a nostro padre, così ci incamminiamo dietro di lui.
Ci porta nel soggiorno, facendoci predisporre in cerchio, nostra madre al centro.
“Cosa…” prova a dire Rebekah, ma Mikael la fulmina con lo sguardo e lei tace.
Esther comincia a ripetere parole incomprensibili, mentre le mura attorno a noi iniziano a tremare.
Rebekah cerca la mia mano, ed io stringo la sua per darle sicurezza, mentre tutti ci guardiamo attorno intimoriti; le luci lampeggiano, la fiamma delle candele si alza e si abbassa… poi tutto sembra immobilizzarsi di colpo.
Nostro padre beve da un calice e poi ce lo passa, facendoci capire che dobbiamo fare altrettanto.
È un liquido rossiccio che non appare molto invitante, ma sento lo sguardo dei miei genitori indugiare su di me e decido di bere in fretta, tutto d’un fiato, poi metto il calice tra le mani di mia sorella e la vedo quasi vomitare dopo aver trangugiato quella sostanza.
Accade in un lampo: sento una serie di crack, rumore di ossa rotte, prima di percepire il mio collo spezzarsi e accasciarmi sul pavimento.
 
Non so quanto tempo sia trascorso, ma mi sveglio di soprassalto, come se gli avvenimenti delle recenti ore fossero stati solo un brutto incubo.
Mi accorgo che i miei fratelli sono nelle mie stesse condizioni, vittime di uno stato confusionale… la gola mi va in fiamme ed è in quel momento, quando mio padre le spinge verso di noi, che noto delle donne, prima accucciate contro la parete, in un angolino, lo sguardo terrorizzato.
Taglia il polso ad una di loro, e lo morde, mentre un liquido rosso intenso gli scivola ai lati delle labbra… non capisco i motivi per cui non provo ribrezzo per quella scena, anzi, al contrario, vengo percosso da una scarica di adrenalina.
Vedo gli occhi di Mikael diventare scarlatti, il suo viso che comincia a mutare forma, i canini allungarsi… poi recupera contegno e tutto torna normale.
Spinge le donne verso di noi e ci impone di berne il sangue; seppure esitanti, eseguiamo il suo ordine e non appena le mie labbra toccano il liquido mi sento avvampare dentro e mi avvento sulla donna, risucchiandone la vitalità.
Resomi conto di ciò che sta accadendo, la lascio andare di scatto, traumatizzato e ancora inebriato dalla forza e dalla sensazione che quella sostanza mi ha conferito.
Noto che nostro padre sta lottando con Rebekah.
“Bevi! Bevi!!!” le urla contro, premendole il capo sul polso della donna, finchè mia sorella non lo fa.
Quando tutto finisce, nostra madre appare soddisfatta, sebbene rabbuiata.
“Ora nessuno potrà farvi del male. Mai più” asserisce, prima di lasciare la casa.
 
Provo da ore a reprimere la sete, quel bruciore alla gola che mi infiamma; ho cercato di sopprimere il desiderio di percepire la carne di una vittima dilaniarsi e il suo sangue esplodere di vita dentro di me.
I miei fratelli sono ancora scossi, Rebekah non si capacita per quella situazione e Finn ancor meno.
Non riesco a smettere di pensare al sangue, alle arterie che pulsano e mi invitano a squarciarle, così decido di correre via.
Ci impiego pochi secondi per raggiungere i boschi, mi domando come diavolo possa aver fatto.
Poi li sento, in lontananza: passi e voci umane.
Mi guardo attorno, non c’è nessuno; percepisco i miei sensi acuirsi e non so cosa guida il mio corpo, ma in un baleno sono davanti a un gruppo di escursionisti che girovaga tra i boschi.
Avverto il mio volto mutare mentre i loro sguardi terrorizzati mi fissano e cercano una via d’uscita, ma sono troppo veloce per loro, troppo forte perché possano sfuggirmi.
Ed eccola di nuovo, quella sensazione di potere, il sangue che mi scivola in gola e mi fa sentire vivo, inarrestabile, imbattibile.
“Niklaus!!!” è la voce di mio padre, terrificante come sempre, a farmi ridestare; non riesco a fermarmi, preda del desiderio di averne sempre di più.
L’uomo si accascia tra le mie braccia e cade per terra, morto.
“Cos’hai fatto?” biascica Elijah in preda al panico.
Realizzo cos’è successo, ma non ho tempo per pensarci,perché vengo colpito da un dolore allucinante che si diffonde dall’interno, in ogni punto del mio corpo; le mie ossa si spezzano e il mio volto muta nuovamente.
“Nick!” grida mio fratello, facendo un passo verso di me, ma venendo trattenuto da Mikael.
“Cosa mi sta succedendo, padre?” mugolo agonizzante, mentre gli spasmi dovuti al dolore mi percorrono dalla testa ai piedi “vi prego, aiutatemi!!!”
Non capisco cosa mi sta succedendo, perché Elijah non accorre in mio aiuto, com’è solito fare.
Mi fissa spaventato, mentre nostro padre lo tira indietro.
“È una bestia” sputa con odio “un abominio!”, urla, trascinando mio fratello lontano da me, per poi afferrarmi con forza e riportarmi verso casa, mentre capisco che sto per trasformarmi nello stesso mostro che ha ucciso Henrik e comincio ad odiarmi.
Mikael urla a mia madre di venire fuori, parlano per qualche minuto e poi si fionda verso di me, cercando di legarmi a un palo, invocando l’aiuto di Elijah.
“Elijah! Aiutami a tenerlo fermo!”
“Fratello! Non lasciare che mi facciano questo!!!” grido disperatamente, avendo udito la loro conversazione e lottando contro Mikael.
“Aiutami” lo supplico ancora, ma Elijah resta immobile a guardarmi, mentre mia madre prepara un altro incantesimo.
Vedo Tatia tra le braccia di mio padre, mentre il suo sangue riempie il focolare di Esther.
“NO!” urlo ancora, sperando che mio fratello rinsavisca, ma è troppo scioccato dalla scena per fare qualcosa.
“Nessuno separa la nostra famiglia” sentenzia mia madre, prima di cominciare a ripetere altre parole incomprensibili, facendo sgorgare il sangue di un licantropo in una bacinella e quello di mio padre in un’altra.
L’unica cosa che ricordo dei minuti successivi è il dolore, fisico, emotivo; è come se la bestia dentro di me venisse ferita ripetutamente, intrappolata in una rete che le impedisca di uscire: è questo il loro intento, nascondere quella parte di me che non gli va bene.
A un tratto il fuoco si spegne ed io crollo per terra, sfinito e cieco di rabbia.
Il sole comincia a sorgere e Rebekah, Kol e Finn escono di casa, svegliati probabilmente dalle mie grida.
Osservano la scena intimoriti e poi corrono via.
“Kol! Finn! Dove andate?” strilla nostra sorella, quasi tra le lacrime.
Poi si avvicina a me, ma Mikael le urla di starmi lontana, così corre via anche lei, seguita da Elijah, mentre, dopo qualche minuto, nostro padre si mette alle calcagna degli altri due.
Completamente accecato dalla rabbia, mi avvento contro mia madre e la minaccio di ucciderla se non mi avesse liberato da quella maledizione, ma proprio in quel momento lei si trasforma in cemento.
“Madre?!” mormorò spaventato e ancor più inviperito.
Un altro dei suoi trucchi da quattro soldi, immagino.
Decido di nasconderne il corpo e di aspettare che i miei fratelli ritornino, per poi venire deluso dal fatto che solo Elijah e Rebekah siano tornati da me.

“Dov’è la mamma?” domanda Rebekah.
“L’ha uccisa” mento “Mikael l’ha uccisa ed è andato a cercare Kol e Finn. La nostra famiglia non esiste più”.
Chiederò ad una strega di intrappolarla in una bara, così che la mia bugia non venga a galla, così da liberarmi per sempre di entrambi i nostri genitori… o farei meglio a definirli i nostri aguzzini.
“Noi siamo la nostra famiglia Nick. Staremo insieme come se fossimo una cosa sola” dice Rebekah, prendendo la mano di Elijah e porgendomi l’altra.
“La famiglia al primo posto” concorda mio fratello.
“Sempre e per sempre” conclude lei, mentre restiamo a fissarci per diversi minuti, prima di prendere tutte le nostre cose e sparire per sempre da quel posto maledetto, non prima però che io abbia strappato il cuore ad ogni licantropo del luogo, lasciando in vita solo il fratello di Tatia.
Glielo devo, data la sua morte per causa del sentimento che sia io che Elijah provavamo per lei.










*****************************Angolo Dell'Autrice*******************************
Salve a tutti!
Chiedo scusa per il ritardo, ma finalmente sono riuscita ad aggiornare!
Ora i Mikaelson sono diventati dei vampiri, si comincia ad intravedere il nostro Klaus così com'è ora.. come al solito spero che il capitolo vi sia piaciuto!
Mi raccomando, recensite e fatemi sapere cosa ne pensate, ci tengo molto!
Alla prossima,
Bell.

 
  
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