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Autore: Amamelide    24/02/2014    3 recensioni
Dal capitolo quattro:
< Regola numero uno: mi fai schifo e se ti azzardi a toccarmi ti castro. >
< Io toccarti? > chiede Thomas sconvolto < Ma se una mela ha più sex appeal di te! >
Faccio finta di non aver sentito e vado avanti.
< Regola numero due: io e te non saremo mai amici. >
< Queste non sono regole, sono affermazioni e verità. > ribatte lui cocciuto.
Mai una volta che mi venga incontro...
< Ok. > sbuffo spazientita < Allora facciamo così, regola numero uno: niente sesso in casa. >
Lui spalanca gli occhi dal terrore < Non puoi privarmi di questo diritto! Io ho i miei bisogni! >
< Noi due abbiamo un accordo e questa è anche casa mia! > esclamo improvvisamente compiaciuta del suo panico < E comunque puoi farlo in tanti altri posti. Ci sono gli Hotel, le macchine, i vicoli bui... >
< Però! Vedo che sei un'esperta del sesso fuori casa. >
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Non morirà.
Nessuno è mai morto per il troppo lavoro.
Non so nemmeno perché mi stia preoccupando tanto.
Dovrei pensare a questo appuntamento e divertirmi.
Jake si è persino messo la cravatta.
Ha addirittura prenotato in un ristorante di lusso!
… e se sviene?
E se sviene, sbatte la testa sul pavimento e muore dissanguato?
Forse dovrei chiamarlo... o forse no...
<< Immagino che sia difficile per te.>> esclama Jake riportandomi alla realtà.
<< Come scusa?>>
<< Intendo dopo William e il matrimonio.>>
Ah giusto!
In effetti è il primo appuntamento da quando sono stata piantata praticamente all'altare.
Veramente è il primo appuntamento che ho da anni...
<< Stai pensando a lui?>> continua il mio collega.
Prima no, ma ora che l'hai nominato sì.
<< Un pochino.>> rispondo all'improvviso a disagio.
Forse è meglio bere un po' di vino.
Il vino rilassa. Vero?
<< E' successa la stessa cosa a me dopo che ho rotto con la mia ex.>>
Oh ti prego!
Non raccontarmi la storia della tua rottura!
Ma l'espressione di Jake si è fatta solenne.
Meglio farsi un altro bicchiere...
<< Siamo stati insieme quattro anni e poi mi ha lasciato per un altro.>> comincia a raccontare lui.
Benvenuto nel club.
Ok, un altro po' di vino...
<< Ero devastato. Mi ci è voluto un anno per riprendermi e ricominciare ad uscire. Tu sei proprio forte in confronto a me.>>
<< Sono forte?>> domando scolandomi un altro bicchiere.
Ho quasi finito la bottiglia...
Non ricordo se ero brava a reggere l'alcool...
Perché la stanza gira?
<< Molto forte. Ti sei ripresa in tempi record.>>
A queste parole scoppio a ridere.
<< Io? Ripresa?>> dico ridendo come un'isterica.
<< Stai bene?>> chiede Jake.
<< Sentimi bene ciccio. Io stavo per sposarmi, io ero innamorata....>> biascico finendomi la bottiglia (ormai ci sto) << Forse lo sono ancora, forse non lo sono mai stata per davvero... ancora non l'ho capito bene.>>
<< Cielo!>> fa lui notando la bottiglia di vino << L'hai finita tutta?>>
<< Non cambiare argomento!>> quasi urlo << Allora dov'ero... Ah sì! Io non mi sono ancora ripresa, è che semplicemente odio fare la vittima come hai fatto tu!>>
<< Come scusa?>>
<< Certo che sei tonto! Io. Sto. Cercando. Di. Andare. Avanti! Ma se continuate tutti a trattarmi come una malata terminale e continuate a parlare del matrimonio, come faccio?>>
Beh, non proprio tutti...
Thomas mi sta trattando più o meno allo stesso modo...
Chissà come sta Thomas...
Senza nemmeno accorgermene mi alzo in piedi.
Tutto il ristorante si è girato verso di me, ma sono troppo ubriaca per vergognarmi.
<< M-Mei?>> balbetta Jake.
Un cameriere passa vicino al nostro tavolo con una bottiglia di vino rosso tra le mani.
Senza tanti complimenti gliela sfilo tra le mani.
<< Scusami.>> rispondo.
E senza dire altro esco dal ristorante senza voltarmi indietro.

 

Qualche ora dopo...

<< Pronto?>> la voce del mio “coinquilino” è impastata dal sonno.
<< Thooooomaaaas!>> strillo
<< Mei?>>
<< Mi vieni a prendereeee?>>
<< Che? Ma che...>>
<< Non so dove mi trovoooo! Sono ubriacaaaa! E ho mollato Jaaaake al ristorante!>> rispondo.
<< Hai bevuto?>> domanda Thomas, la voce improvvisamente sveglissima << Ma tu non reggi nemmeno un sorso di birra!>>
<< L'avevo dimenticato!>> inizio a piangere disperata << Scusamiiiii. Sono un disastrooo. E' per questo che William mi ha mollata! Sono un disastrooooo!>>
<< Non piangere...>>
<< Sono frigidaaaa, sono stranaaaa....>> tiro su con il naso << Non merito di essere amataaaaaa!>>
Mi siedo per terra e come una bambina viziata inizio a scalciare per aria.
Le lacrime che scendono una dietro l'altra...
<< Mei sto arrivando, ma ho bisogno che ti concentri. Cerca di capire dove ti trovi.>>
Tiro di nuovo su con il naso << C'è un locale qui... “Taverna d'Irlanda”... Sembra carino. Ti aspetto lì, ok?>>
<< NON CI PROVARE!>> urla Thomas << In quel locale sono sempre tutti ubriachi, potrebbero approfittarsi di te!>>
<< Non urlareeee!>> strillo a mia volta tra i singhiozzi << E comunque tu come fai a saperlo?>>
<< Lo so! Poco più avanti della Taverna d'Irlanda c'è un piccolo parco, aspettami lì.>>
<< Ok.>>
<< E per l'amor di Dio, copriti più che puoi. Porti una gonna al limite della decenza.>>
<< Perché ce l'hai tanto con questa gonna? Non ti piace?>>
Ma Thomas ha già chiuso la chiamata e quindi non ottengo risposta.
Inizio a camminare ( più che camminare, barcollo) e, poco dopo, scorgo il parco di cui mi ha parlato Panda ( sì, mi piace panda! Lo chiamerò così d'ora in poi).
Sbandando a destra e a sinistra riesco a sedermi su una panchina.
“ Copriti più che puoi.”.
Va bene Panda, come vuoi tu.
Mi sfilo il cappotto e me lo metto sulle gambe.
Le lacrime hanno smesso di scendere, ma in compenso sta salendo qualcos'altro...
Mi chino d'istinto in avanti e, senza ritegno, inizio a vomitare.

Thomas arriva quando ho già vomitato tutto il vomitabile e mi sono ripresa (abbastanza).
<< Scusa.>> faccio appena lo vedo avvicinarsi.
Lui mi lancia un'occhiataccia ma non dice niente, anzi, mi passa un fazzoletto.
<< Pulisciti la faccia hai tutto il trucco sbavato.>>
<< Grazie.>>
<< Ti senti meglio?>> chiede sedendosi anche lui sulla panchina.
<< Insomma...>>
Devo ammettere che è stato gentile a venire qui.
Forse ho esagerato...
Forse possiamo diventare amici...
In fondo non ho chiamato Jennifer, ma lui.
<< Lo dirò una volta sola quindi ascoltami bene.>>
Che vuole dirmi?
Vorrà sicuramente rimproverarmi per il mio comportamento.
Abbasso la testa come faceva Spike (il cane che avevo da bambina) quando faceva i bisogni dentro casa.
<< Tu non sai reggere l'alcool quindi non bere!>> inizia
Lo sapevo... predica in corso.
<< Non indossare più gonne così corte.>>
Ma che gli ha fatto questa gonna?
E poi lui esce con donne che vanno praticamente nude!
<< E non è vero che non meriti di essere amata.>>
Che?
<< Sei strana, sei pazza, sei ossessiva, sei nevrotica ma... in fondo in giro c'è di peggio.>>
Alzo la testa sorpresa.
Thomas mi sta guardando con un'intensità tale che... non so più cosa pensare.
Si sta ricreando quella strana sintonia.
Devo bloccarla di nuovo... ma lo voglio davvero?
<< Dici sul serio?>>
<< Sì.>> allunga la mano e la poggia sulla mia guancia << Mei, c'è una cosa che devo dirti.>>
<< Sì?>>
Sento il cuore battermi all'impazzata.
<< Mei io...>>
<< Sì?!> cerco di spronarlo a continuare.
Ma continuare cosa?
Che cosa mi aspetto di sentire?
Che Jennifer abbia ragione?
Che io sia attratta da lui?
Mi ritrovo a fissarlo dritto in quei suoi occhi scuri e il mio cuore fa Thump.
<< Io...>> continua <<... mi sto sentendo male.>>
E senza tanti complimenti sviene.
<< Thomas???!!!>>
Lo prendo per le spalle e lo scuoto.
E' bianco come un fantasma e sudaticcio.
Gli tocco la fronte e... scotta da morire.
<< Maledizione!>> impreco.
Lo trascino ( letteralmente) fino alla sua macchina.
Destinazione: Pronto soccorso.

 

 

 

Angolo Autrice:

Signori e Signori ecco a voi l'appuntamento più disastroso che la mia mente contorta è riuscita ad immaginare!
Scherzi a parte vi ringrazio, come sempre, per i commenti e per aver deciso di seguire la storia.
Non so se ve ne siete accorti ma Tomas è diventato Thomas.... il correttore automatico del mio computer ha deciso che Tomas era più carino e io, come una scema, non me ne sono accora (eppure ho letto ogni capitolo almeno dieci volte!)
Vi chiedo scusa per questo errore e, anzi, vi invito a segnalarmi anche gli altri.
Alla prossima!

 

  
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