Oggi sono passati esattamente 20 anni da quel giorno.
Mi fermo a guardarli seduta su una panchina. Posso vedere tutti i loro movimenti dalle ampie finestre e sembra che non sia cambiato nulla.
Lei è in cucina a preparare il te; lo fa sempre alle cinque del pomeriggio. Lui è seduto in poltrona e sta leggendo un giornale.
Sono gli stessi, a parte i capelli bianchi e qualche ruga che allora non c’era.
Lei lo raggiunge con la teiera, la zuccheriera e le tazzine coordinate appoggiate sul vassoio d’argento, dono di nozze della madre di lei.
Appoggia tutto sul tavolino tra il divano e il caminetto e si siede sul bracciolo della poltrona di lui, a sbirciare qualche notizia, accavalla le gambe e gli poggia un braccio sulla spalla.
Lui inizia a commentare quello che stava leggendo e lei segue interessata il suo discorso.
Nulla è cambiato, in apparenza.
I miei ricordi mi portano a giorni lontani, passati e mi aspetto quasi di vedere una ragazzina dai capelli crespi entrare nel salotto di corsa, raggiungerli e annunciare orgogliosa di essere stata ammessa alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.
La stessa ragazzina saputella e petulante che ha varcato, emozionata, quell’enorme portone non immaginandosi minimamente quello che le sarebbe capitato, le avventure che avrebbe vissuto, gli amici che avrebbe trovato, la famiglia che si sarebbe creata.
La stessa ragazzina che alla fine di ogni anno scolastico si sedeva su quello stesso bracciolo e mostrava quello che aveva imparato in quella scuola magica, lontana da casa. Consegnava a suo padre un foglio con i risultati ottenuti dai suoi studi e sorrideva, contenta dei complimenti che riceveva.
La stessa ragazzina che un giorno crebbe e dovette fare la scelta più difficile della sua vita per proteggere le due persone che amava di più al mondo e che ora sono seduti su una poltrona, dall’altra parte della strada, e ignorano la sua esistenza.
La stessa ragazzina che ora è rinchiusa in un angolo del mio cuore, in un piccolo cassettino in cui sono contenuti i momenti allegri, quelli tristi, le gioie, le litigate, le risate, i compleanni, i Natali, le vacanze, la prima volta nel mondo dei maghi quando loro strabuzzavano gli occhi stupiti da quello che vedevano, gli insegnamenti che ha imparato, la gratitudine eterna che deve loro.
Mi sento tirare per la manica della giacca. “Andiamo mamma? Non vedo l’ora di arrivare a casa dello zio Harry per giocare con James.” Il mio bambino mi guarda con quel suo bel faccino paffutello. Loro l’avrebbero adorato.
Gli sistemo con una mano i capelli rossi perennemente arruffati, da vero Weasley.
“Si amore, andiamo.”
Mi asciugo frettolosamente una lacrima e mi alzo, prendendolo per mano.
Guardo un’ultima volta quella casa, la mia, e mando un bacio ai miei genitori.
Ciao mamma, ciao papà.
 
 
Ciao a tutti! È la prima volta che scrivo in Harry Potter e spero che questa breva flash senza pretese vi piaccia. Fatemi sapere. =)