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Autore: F r o z e n    24/02/2014    3 recensioni
Beatrice d'Este. Promessa sposa di Ludovico il Moro dall'età di cinque anni si ritrova ad amare l'uomo sbagliato.
Un ragazzo fuori da ogni riga, Gian Giacomo Caprotti, allievo amato da Leonardo da Vinci che tra battute decisamente fuori luogo e sguardi maliziosi riesce a conquistare il cuore della giovane duchessa.
Chiusi tra le pareti della stanza da letto il Salaì e Beatrice impareranno a conoscersi.
Ma quando Ludovico il Moro vorrà, anzi pretenderà un successore la questione si complicherà.
Potrà Beatrice scappare ai suoi doveri o si limiterà a eseguire gli ordini?
-Non ti lascerò per nulla al mondo- Giacomo le prese le mani e le strinse forte portandosele al petto:-Mai e poi mai Beatrice-
Dal Primo Capitolo;
Beatrice lo interruppe scoppiando in una sonora risata, il salaì si rimise dritto e studiò con attenzione il viso di quella dama, i lunghi capelli mori le ricadevano lungo le spalle fino a sfiorarle i fianchi fasciati accuratamente in un prezioso abito di velluto azzurro, le mani delicate si posavano sulle labbra rosee di natura nel tentativo di attenuare quelle rise che premevano prepotenti per uscire, mentre gli occhi erano oscurati dalle ciglia lunghe e scure.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Rinascimento
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-Voi dovete essere Madonna Beatrice, vero?- il Salaì fece il suo ingresso teatrale nelle stanze della giovane moglie di Ludovico Sforza, la ragazzina si guardò intorno e con aria divertita rispose:-Certo messere, sono la moglie di Ludovico il Moro e io invece con chi ho il piacere di parlare?-
-Gian Giacomo Caprotti mia signora, allievo di Leonardo da Vinci- il Salaì si inchinò profondamente facendo sfuggire un risolino divertito dalle labbra sottili e rosee della ragazza che gli stava di fronte:-Se potessi, mia bella, vi farei un ritratto, ma questo non servirebbe a nulla, la vostra bellezza non sarebbe..- Beatrice lo interruppe scoppiando in una sonora risata, il salaì si rimise dritto e studiò con attenzione il viso di quella dama, i lunghi capelli mori le ricadevano lungo le spalle fino a sfiorarle i fianchi fasciati accuratamente in un prezioso abito di velluto azzurro, le mani delicate si posavano sulle labbra rosee di natura nel tentativo di attenuare quelle rise che premevano prepotenti per uscire, mentre gli occhi erano oscurati dalle ciglia lunghe e scure.
Madonna Beatrice era una bellezza più unica che rara. Giacomo non se la sarebbe lasciata sfuggire per nulla al modo.
-Venite, sedetevi- Beatrice lo invitò ad accomodarsi sul letto accanto a lei:-Voi dovete essere il famoso diavoletto, il salaì, l’alunno amato da Leonardo-
-Se rubargli qualche scudo e sottrargli i suoi scritti mi fa essere il suo alunno prediletto, nonché il fanciullo da lui amato  continuerò a prendermi gioco di lui-  affermò ridente il Salaì incrociando le gambe e lasciandosi sfuggire un sorriso furbo.
-Non dovreste dire così! Quell’uomo vi ha cresciuto!- lo rimproverò Madonna Beatrice voltandosi di scatto e arrossendo violentemente quando ritrovò il suo naso contro quello del fanciullo di fronte a lui. Beatrice nell’allontanarsi si ritrovò a pensare che Gian Giacomo fosse uno degli uomini più belli che avesse mai visto, quei capelli biondi e ricci e quegli occhi azzurri come il cielo primaverile o il mare in burrasca, a dispetto del caratterino che vantava Giacomo aveva un volto angelico e fanciullesco capace di ingannare chiunque.
-Il mio maestro- specificò scaltro il Salaì:-Quell’uomo mi vuole fin troppo bene, perciò qualsiasi disatro io combini mi viene sempre perdonato e continuerò a fare quello che faccio per mantenere quell’epiteto tanto sudato che messere Leonardo mi ha affibbiato-
Beatrice distolse lo sguardo, non riusciva a credere che un essere umano potesse essere così indifferente, lei era nata donna ed era conscia della posizione che ricopriva; doveva dare degli eredi a Ludovico il Moro, non si concedeva di certo il lusso di abbandonarsi a certi piaceri carnali, non si ribellava, si limitava ad accontentare il marito cercando di essere il più accondiscente possibile. Invece Gian Giacomo, nonostante ricoprisse una posizione di prestigio essendo al fianco di messer Leonardo da Vinci si abbandonava a divertimenti poco consoni.
-Come siete arrivato qui?- domandò Beatrice cercando di scacciare quei pensieri dalla testa.
-Io? Bhé, da lì, dal tetto- rispose semplicemente.
Beatrice si alzò di scatto e corse verso la balaustra in legno sporgendosi appen, guardò il tetto ripido e poi l’arco in pietra:-Non ci credo! Insomma vuole dirmi come ha fatto ad arrivare fin qui messere?-
Gian Giacomo le si mise accanto e le mostrò il percorso:-Sono molto bravo ad arrampicarmi- spiegò
-Non ci credo!- ripetè nuovamente con aria di sfida:-Nessuno potrebbe attraversare quell’arco, siete un bugiardo!-
Così il Salaì le rispose a modo suo; poggiò la mano sulla balaustra, prese lo slancio e planò sul tetto, poi saltellando sulle tegole giunse al’arco di pietra e ci salì sopra, quindi si voltò e si esibì in un bell’inchino. Madonna Beatrice applaudì divertita:-Siete fantastico messere! Tornate qui!-

La raggiunse e appoggiando i gomiti sulla balaustra sorrise, la giovane cominciò a fargli una domanda dietro l’altra:-Dove avete imparato! Siete un saltimbanco? Non avete paura di cadere?-
Il Salaì rispose ad ogni domanda spiegando minuziosamente ogni dettaglio del suo passato, le raccontò di quando faceva il saltimbanco insieme ad una famiglia di squinternati come lui, di come Leonardo da Vinci lo avesse preso sotto la sua ala portandolo via da quel mondo violento e di come si divertiva a fare impazzire quel pover uomo, Beatrice lo ascoltava estasiata sorridendo com un ebete ad ogni nuovo pezzo di racconto.
-Sicché vi divertite a ficcare il naso negli affari degli altri, naturalmente tutto questo girando sui tetti- concluse divertita Madonna Beatrice.
-Col vostro permesso Madonna, io mi ritirerei- disse infine con un inchino esagerato, da buffone.
-No!- la duchessa Beatrice lo trattenne per un lembo della casacca azzurra:-Senza permesso, restate ancora un pò qua con me!-
Gian Giacomo sorrise dolcemente e le rispose in tono comprensivo:-Se proprio lo desiderate…- e si sedette sulla balaustra attento a non sporgersi troppo in avanti.
Madonna Beatrice sbatté il palmo della mano sulla fronte:-Giusto! Oggi ho la doratura dei capelli!-
Il Salaì inclinò la testa d’un lato e guardandola come un bambino confuso le domandò:-I capelli si possono dorare come le aureole dei santi nei dipinti?-
La duchessa scoppiò a ridere:-Non so come si dipingono le aureole Salaì, so solo che dentro a quell’intruglio schifoso c’è veramente di tutto!- prese a contare gli ingredienti sulla punta delle dita:- C’è dentro sterco di bue, zafferano, ambra, grasso di lucertola e qualcos’altro di terribile, la vera ricetta però la sa solo madame Delphine, Ludovico l’ha fatta venire direttamente dalla Francia!-
Il Salaì si voltò schifato.
Madonna Beatrice le si sedette accanto, solevò appena le vesti nel tentativo di non inciampare e lasciò che i piedini ciondolassero accanto alle gambe del giovane Salaì, il giovane fissò i polpacci nudi ed esili della ragazza tentanto di non farsi notare ma i suoi tentativi sfumarono quando Beatrice rossa in viso risistemò le vesti .
Rimasero in silenzio a lungo finché una vocina sottile richiamò l’attenzione della duchessa.
Beatrice sospirò e disse piano:-Mi stanno chiamand..- non riuscì a terminare la frase che le labbra mordbide di Gian Giacomo incontrarono le sue lasciandola totalmente basita. Il cuore accellerò di un battito facendole mancare la terra sotto ai piedi, non aveva mai provato una sensazione del genere, mai nessuno era riuscito a provocare quel mare di emozioni che quel semplice bacio non troppo ambizioso le stava procurando.
-Spero di rincontrarvi ancora Madonna Beatrice- mormorò sorridente il Salaì.
-Tornate…- balbettò Beatrice vedendolo allontanarsi:-Tornate domani, alla stessa ora!-
Gian Giacomo dall’arco sfoderò un sorriso angelico che la lasciò totalmente e definitivamente senza parole.

ANGOLO DEL’AUTRICE:

Ebbene eccomi tornata nel tentativo di scrivere un’altra long storica. Questa volta però sono andata sul sicuro, la Francia è un argomento fin troppo delicato e siccome dopo aver riletto centinaia di volte il romanzo “L’intrigo Macchiavelli” e il “Ladro di Leonardo” mi sono convita che la cosa migliore fosse andare sul sicuro e dedicare una storia ai miei due personaggi storici preferiti ovvero Beatrice d’Este e Gian Giacomo Caprotti, il così detto Salaì! Avverto sin dall’inizio che le date di nascita del Salaì sono state cambiate altrimenti il periodo storico non coincideva con l’arco di vita della povera Beatrice (poveretta vive solo 22 anni)
Dopo aver fatto queste brevi precisazioni, vi auguro una buona lettura :)
 
  
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