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Autore: Nero inchiostro    24/02/2014    1 recensioni
Ogni cellula del mio corpo intonava una preghiera muta da quando quella mia passione era venuta al mondo ed ecco che in quel momento qualcuno le aveva ascoltate regalandomi il mio destino.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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UNA STANZA TUTTA PER SE’

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Lo sentivi? Era nell’aria o forse era nel petto che sentivo quell’eccitazione morbosa per quel momento. Se mi avessi osservato bene avresti visto nei miei occhi luccicanti due stelle che brillavano allo stesso modo di quelle che illuminano il cielo e se avessi respirato a pieni polmoni avresti inalato tutti i desideri spezzati che finalmente stavo liberando, lasciandomeli dietro come una triste scia.

Non avrei mai creduto, nemmeno nei sogni più reconditi, che quel momento sarebbe davvero arrivato. Avevo vissuto solo aggrappandomi a mille speranze, sottovalutando forse ciò di cui realmente ero capace, non riconoscendo quel talento che forse avevo. Ogni cellula del mio corpo intonava una preghiera muta da quando quella mia passione era venuta al mondo ed ecco che in quel momento qualcuno le aveva ascoltate regalandomi il mio destino.

Varcai la soglia con le mani tremanti e quella stanza pareva che avesse la magnificenza delle cattedrali, la dolce aria del perdono. Perdonavo me stessa, perdonavo le mie sconfitte e le mie paure, perdonavo chiunque mi avesse abbattuta durante quel percorso che mi ero tracciata a stento, ma che amavo come un figlio, come un dono. Ero finalmente all’interno di una stanza tutta per me, nella mia casa, tutta per me, ad osservare sul mio tavolo delle pagine intrise di nero inchiostro. A sentirlo in questo modo pareva la normale giornata di una donna che torna a casa dal lavoro e trova le solite cartacce sulla scrivania e invece quell’inchiostro veniva dalle mie vene, dai più profondi fiumi della mia anima. Quelle cartacce erano un libro, mi era appena arrivato a casa, quelle parole erano delle emozioni. Quel libro era il mio. Le librerie ne erano piene, pronti a regalare sentimento a chiunque li avesse letti. Scrivere era diventato il mio mestiere, la mia vita da vacua era diventata piena.

Piansi di gioia.

 [304 parole]


N.D.A. Il titolo "Una stanza tutta per sé" è tratto da uno scritto di Virginia Woolf, mi sembrava appropriato in quanto ho sempre pensato (sognato, forse) che se davvero riuscirò a far diventare la scrittura un mestiere, avrò una stanza tutta per me, dove coltivare la mia passione e scrivere, scrivere, scrivere... Infondo anche la Woolf dice che una donna per scrivere ha bisogno di una stanza tutta per sé. Questo breve scritto, racconta semplicemente una visione: la visione di una donna che realizza un sogno e, tornando a casa, lo vede realizzato sulla sua scrivania. Il suo libro è stato pubblicato e la sua vita ha un senso. La mia speranza è quella, un giorno, di diventare quella donna. 

A presto,

Nero Inchiostro

   
 
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