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Autore: Desy_YOLO    24/02/2014    2 recensioni
La storia è ambientata nel 2017, e la protagonista, Ilea, ha 17 anni, Directioner (anche Belieber.), bella ragazza dai molteplici tatuaggi.
Arriva a Londra e va a vivere a casa della sua amica Jessica, con la speranza di poter avverare i suoi sogni.
Però, gli One Direction qui, non esistono più, cioè si sono sciolti ma sono rimasti sempre uniti, e hanno tutti lavori diversi.
L'aitante Liam Payne, ex componente degli One Direction, è insegnate in una delle scuole superiori di Londra, la stessa scuola dove andrà a studiare Ilea.
Si incontreranno, cosa succederà?
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Allora è la prima fanfiction che scrivo qui, premetto che sarà una fanfiction romantica, e non è solo sesso tra un'alunna e un professore, anzi sarà una relazione piena di ostacoli e amore.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1.
10.9.2017 
LONDRA.
La mia destinazione.
Il mio sogno.
Ero riuscita a convincere mia madre a mandarmi ad abitare insieme alla mia amica Jessica,di soli vent’anni.
Io invece ne avevo 17,infatti era stato difficilissimo convincere mia madre,visto che lei era affezionatissima a me.Ma lei era stata sempre al prima a dire ‘’Se potessi ti manderei subito fuori dall’italia’’.Ora che ho trovato l’occasione me ne vado subito.
-Ile!! -Urlò Jes subito quando uscii dal Taxi.
-Ciao Jes!-Dissi Abbracciandola.
-Allora Pronta signorina Ilea?-Disse Jes pagando il taxista.
-Sisi,ma ti prego non chiamarmi più con il mio nome completo.-gli dissi io supplicandola.
-Ok,Ilea.- Disse per poi scoppiarmi a ridere in faccia.
Feci una smorfia e presi la mia valigia e mi incamminai verso Jes che si stava dirigendo verso una struttura grigia a vari piani,pensai fosse la sua casa.
Jess aprì il portone e andò verso l’ascensore e mi aspettò.
Entrai nell’ascensore,e vidi che non era uno dei migliori in cui fossi stata.
-Se ci fosse stato Justin Bieber ora sarebbe subito scappato da qui.-dissi io.
-Ma ancora con sto Bieber in testa stai?non siamo più nel 2013.Non esistono più Justin Bieber e gli One Direction,hanno tutti altri lavori,non sono più cantanti.-mi ammutolì Jes.
-Lo so.Ma sarò sempre una Belieber e una Directioner,l’ho promesso e anche tu,ma tu non l’hai voluta mantenere.-
-Va bè,comunque siamo arrivate.-Disse Jes guardando il mini schermo che segnava i piani e precisamente stava segnando il piano 8.
Pochi secondi dopo le porte dell’ascensore si aprirono e Jes uscì subito lasciandomi lì alle prese delle mie valigie.
-Molto gentile,eh.-
-Ovvio.- rispose.
Si avviò verso una porta fatta di legno bianco e l’apri,rivelando un appartamento gigante ma coperto dalla mia visuale per colpa di Jonathan,il ragazzo di Jes,fermo lì con le braccia aperte aspettando un mio abbraccio.
-JJ!-Dissi prima di lasciare le valigie e saltargli addosso.L’ho chiamato JJ fin da quando l’ho conosciuto,cioè da 3 anni fa.
-Mi st-stai st-stro-strozzando..-
-Scusa.- dissi prima di staccarmi.
-Dai,entra,intanto ti porto le tue valige nella tua nuova camera.-JJ mi prese le valigie e salì delle scale e andò in un luogo a me sconosciuto.
-Vuoi vedere.. –Iniziò a dire Jes ma venne interrotta da qualcosa.
- I’m sorry if I say, I need you
But I don’t care, I’m not scared of love
‘Cause when I’m not with you I’m weaker
Is that so wrong? Is it so wrong?
That you make me strong.-sentii urlare.
-JJ, lascia subito i miei cd.-urlai al diretto interessato.
-Mi mancava sentire i miei idoli-Urlò Jonathan.
-John hai 22 anni non fare il bambino.-gli urlò Jes.
-I wanna stay up all night and jump around.. –sentimmo cantare in risposta.
-Siamo senza speranze.-Jes si sbattè la mano sulla faccia.
-Non pensavo che a JJ mancasse tanto ascoltare i ragazzi.-scoppiai a ridere.
-Allora ti faccio vedere la casa?-disse Jes ignorando quello che avevo appena detto.
-Ok.-risposi delusa.
Mi fece esplorare la casa,una bellissima cucina moderna,un salotto bianco e nero e la sua stanza con un letto rotondo e il suo bagno,poi mi portò al piano di sopra e mi disse –Questo piano è tutto per te,qui c’è il tuo salotto con la televisione,-e indico una porta fatta di legno di ciliegio.-Lì c’è il bagno –e indicò una pota infondo al corridoio.-e qui c’è..- Venne ancora interrotta da una porta che si aprì di colpo rivelando un Jonathan ad attaccare i miei poster sculettando.
-Seriamente,non so se ridere o piangere.-dissi io.
-Jonathan,lascia stare la roba di Ile e fai un po’ il ragazzo maturo.- gli urlò Jes.
-Ok.-Lasciò tutta la roba,e disse:-Questa è la tua stanza.-si fermò un attimo e poi disse:-Ora ti posso  aiutare ad attaccare i poster?-disse facendomi la faccia da cucciolo.
-John lasciala sola,è appena arrivata dall’Italia e ha bisogno di riposo.-disse Jes prima di prendere il povero JJ per un orecchio.
-ahia!-imprecò.-Okok a dopo Ile.-disse il povero JJ dolorante.
-A dopo JJ.- dissi ridendo.
Quando non sentii più i passi dei miei nuovi coinquilini,aprii la porta della mia nuova camera.
Era molto spaziosa come stanza, un letto rotondo al attaccato alla parete infondo, con  l’armadio e la libreria sulla sinistra e sulla destra c’era una porta finestra che portava a un piccolo balconcino. Secondo me era stupenda,perfetta per me.
Peccato che ora fosse tutta disordinata per colpa di quel cretino che era passato qui poco prima.
Mi misi a sistemare,e in poco tempo ebbi finito.
Mi buttai sul letto,e guardai l’ora e segnava le 18, allora pensai di riposarmi, Ma venni chiamata da Jessica.
-Ile è pronto!-urlò quest’ultima.
-Ma Jes sono le 18.-Dissi io lamentandomi mentre scendevo le scale.
-E allora?Non lo sai che noi a quest’ora si mangia? –Disse Jes con fare ovvio.
-Ok.- dissi io stranita.-Ma non ho fame,va bè io vado notte! –aggiunsi io prima di risalire su.
Passai vagamente davanti allo specchio e mi ci soffermai.
I miei lunghi capelli biondi tinti mi ricadevano sulle spalle e sembravano paglia,i miei occhi verdi erano circondati da delle occhiaie, poi notai che la maglietta si era tutta sgualcita e lasciava vedere la miriade di  tatuaggi ed erano solo quelli sul braccio.17 anni e tantissimi tatuaggi. Ne avevo uno sul basso ventre ed era un cuoricino,come aveva Zayn, poi avevo sul polso lo stesso tatuaggio di Louis,quello dell’infinito fatto con la corda che si spezza, avevo anche il tatuaggio di Liam quello delle frecce sul braccio solo che avevo aggiunto un’altra freccia così formavano 5 frecce tutte uguali. Poi avevo anche il ‘’Believe’’ di Justin Bieber sul l’avambraccio sinistro solo scritto in corsivo , in mente avevo anche l’idea di farmi in futuro qualche altro tatuaggio, ma forse dopo i 18 anni.
Decisi che forse era meglio se andassi a farmi una doccia, e così feci.
Quando mi infilai sotto l’acqua venni invasa dal calore delle goccioline bollenti di  acqua su tutto il mio corpo. Iniziai a canticchiare un po’ di motivetti iniziando a insaponarmi con il bagno schiuma, shampoo e balsamo. Quando finii uscii e avvolsi il mio corpo dentro un asciugamano, mi asciugai e infilai l’intimo e il pigiama. Quando ebbi finito uscii dal bagno e andai in camera mia, mi distesi sul letto e guardai il cellulare, notando le miriade di chiamate che mi aveva fatto mia madre, allora la richiamai.
Finita la chiamata con mia madre(che mi aveva rimproverato perché non l’avevo chiamata appena arrivata), misi la sveglia per le 6.00,spensi la luce e in poco tempo mi addormentai.

Sognai.
Sognai una bambina che rideva fra le mie braccia.
Una piccola bambina bionda con un sorriso bellissimo e familiare.
11.9.2017.  Ore 6.00.
Bip bip bip.
Il rumore della sveglia era assordante e mi svegliò.
-Brutta cosa, ucciditi.- Gli dissi, come se poi mi rispondesse, certo.
Mi alzai dal letto mentre sentivo JJ e Jessica mandarmi gli accidenti per la mia sveglia rumorosa, risi come una cretina.
Andai in bagno e mi sistemai, cercando di essere più presentabile possibile, un po’ di ombretto, mascara, lucidalabbra e basta.Odio truccarmi troppo, perché mi sembra di avere sempre una maschera addosso, poi io non sono la ragazza perfettina, sono una pazza sclerotica che vuole rivoluzionare il mondo.
Strana, vero?
Mi pettinai i capelli e mi feci una crocchia, uscii dal bagno, mi vestii con la divisa, di cui le maniche del cardigan mi arrivavano fino ai gomiti facendo notare i tatuaggi, e le ballerine, stupida divisa, pensai prima di andare verso il telefono che squillava.
-Pronto?- risposi.
-Tu!-esclamò.- Tu non mi hai chiamato ancora per dirmi quanto è bella Londra.- disse la persona dall’altro capo del telefono, Serena, mia ‘’madre’’ ma non quella vera, è la mia migliore amica, solo è che non è potuta venire a Londra con me, ma ci teneva tantissimo.
-Mamma!Sìsì ovvio che sto bene, sei così premurosa,grazie per avermelo chiesto,eh.- dissi con tono sarcastico.
La sentii ridacchiare e poi mi disse:-Scusa, è solo che sei a Londra, la città dei nostri sogni e tu ci stai abitando e ancora non mi hai detto nulla e sono curiosa.-
-Ti rispondo subito, appena uscita dall’aereoporto, sono salita su un taxi e sono andata qui a casa di Je, quindi immaginati quanto abbia visto di Londra.-
-Uffi,- imprecò- dai, io devo andare a scuola, visto che qui in Italia siamo un’ora più avanti a voi ‘’Inglesi’’ , e sto facendo un ritardo pazzesco, ciao bimba.Ah, e chiamami subito dopo scuola, e magari chiamami tu perché sto spendendo un capitale.- mi disse e riattaccò.
Controllai l’orario e notai che erano le 6,30 qui, allora decisi di scendere giù per vedere che cosa potevo prepararmi da mangiare, optai per latte e biscotti, ,non sono una brava cuoca.
Tornai in camera, preparai la borsa e ricontrollai l’orologio, erano le 7.00 e la scuola iniziava alle 7,30, il bus passa qua davanti alle 7.10, quindi decisi di scendere fuori casa con l’ipod in mano.
Partì What makes you beautiful, e istintivamente sorrisi, quanta strada avevano fatto da lì, eppure tutto questo è finito improvvisamente grazie a una voce che girava e i ragazzi hanno dovuto confermare, con la forza, e si sono dovuti scogliere.
L’autobus arrivò e io mi sedetti infondo, con le cuffiette che emettevano musica dentro le mie orecchie, guardai fuori e vidi Londra in tutta la sua maestosità, anche se era mattina presto e era tutta grigia.
Arrivai alla mia fermata e scesi, guardai impaurita l’edificio davanti a me, era maestoso e sembrava di essere tipo in quei film inglesi, tipo Harry Potter, la mia scuola in Italia non era nulla in confronto.
Entrai dentro e mi guardai attorno, numerosi studenti correvano qua e là, alcuni mi guardavano straniti ma poi giravano subito lo sguardo.
‘’Bah, che gente.’’ Pensai.
Mi diressi verso la segreteria, che non sapevo dove era, per ritirare il mio orario, ma una ragazza dai capelli bruni mi finii addosso.
-Oh, scusa.- Mi disse in inglese, ma con un grave accento del sud Italia.
-Tranquilla, ma sei Italiana?- le dissi io tranquillamente in Italiano, ‘al massimo avrei fatto solo una figura di merda’ pensai.
-Certo, e dal modo da come parli tu, lo sei anche tu. Piacere, io sono Selena.-Mi disse sorridendo.
-Ilea, ma chiamami Ile. Senti, visto che sono arrivata da poco puoi dirmi dove è la segreteria?-Gli chiesi gentilmente.
-Vieni, ti accompagno io.- mi disse scortandomi.
Arrivammo  alla segreteria , ritirai il mio orario e Selenia mi segnò gli orari che avevamo in comune.
-Allora..Abbiamo matematica in comune, Inglese e Italiano. Mhh, ci vedremo un bel po’ di tempo.- disse ridendo con me.
-Quindi ora abbiamo Inglese, con il prof. Payne,dove è la classe?- gli chiesi, e intanto pensai a quel cognome, ma di certo non poteva essere lui, ci saranno stati tanti ‘Payne’ in tutta Inghilterra.
-Seguimi.- mi disse soltanto.
Attraversammo tutta la scuola, e quando arrivammo all’aula avevamo tutte e due il fiatone, notando che eravamo in netto ritardo.
Bussammo e una voce calda e molto conosciuta ci disse:-Avanti.-
Persi un battito quando lo vidi.








Buongiornooo.(sono le undici di sera, ma va bene. HHAH)
Allora, premetto che è la prima fanfiction che scrivo qui.
Questo sarebbe il primo capitolo, dove fa anche da prologo, ma l'ho scritto anche nella trama il vero e proprio prologo. (?)
Io
per ora ho scritto solo questo capitolo (l'ho iniziato a scrivere a Settembre e l'ho finito oggi, ma vabbè.HAH) perchè dipende da cosa ne penseranno le persone, di come scrivo, se gli piace la storia e via dicendo.
Il titolo me lo ha cosigliato la mia migliore amica Valeria (Grazie Vale! HAHAH.).
Boh, poi non so che dirvi, spero che vi piaccia.
Ciauu.
-Desy
  
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