Serie TV > Arrow
Segui la storia  |       
Autore: jessicaparadise    25/02/2014    1 recensioni
....Si ritirò immediatamente su il cappuccio e si avvicinò alla ragazza che aveva salvato.
Oramai lo aveva visto in volto perciò doveva salvare la situazione.
Si accovacciò davanti a lei per liberarla.
Lei restò seduta ad osservarlo,continuando a ripetersi infinitamente di assumere un’espressione più intelligente.
“Stai bene?” le chiese lui.
“Oh….si” in tutti i sensi,aggiunse lei nella sua mente “grazie per avermi salvata”.
“E mio dovere,ed è mio dovere portarti via con me dato che ora sai chi sono” le rispose lui.
In realtà lei non era li in città da molto e non sapeva comunque chi fosse,però fece finta di nulla.
“Va…..va bene” rispose imbarazzata…..cazzo se vengo con te……pensò fra se alzandosi.
“I…..io s….sono Jessica” farfugliò poi,presentandosi.
“Oliver….Oliver Queen” si presentò anche lui.
Esatto.....quella nella storia sono io ;)
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 11
 
“Io te lo avevo detto sorellina che non sai in che guaio ti sei andata a cercare andando via da questa città, se solo fossi rimasta ed avessi accettato il tuo ruolo qui ora non sarei costretto a venire a prenderti” disse fra se il fratello di Jessica dopo essere uscito da quella stanza.
 
Nel frattempo Oliver si era staccato da quel bacio e stava sorridendo alla ragazza che aveva davanti.
 
Jessica era rimasta ad osservarlo in silenzio, presa da parecchie emozioni l’una molto distinta dall’altra: la felicità ed il desiderio di avere per se quell’uomo, ma anche l’agitazione e il dubbio che potesse non andare tutto come lei sperava.
 
“Senti io….so che domani ci sarà una festa al parco ed ho un po’ di tempo libero per cui se ti va potremmo farci un salto” le disse Oliver.
 
“Si, molto volentieri!!” esclamò Jessica, sollevata da quell’invito.
“Ora torniamo di la d’accordo?” aggiunse poi lui “ci sono ospiti e non posso fare finta che non esistano”.
 
“Certo, non c’è problema” gli sorrise la ragazza per poi muoversi “raggiungo Thea”.
 
Avrebbe voluto chiedergli che cosa ne pensasse di quello che era appena avvenuto fra di loro però non era quello forse il momento adatto così si limitò a salutarlo e a raggiungere l’amica.
 
Oliver restò li ad osservarla mentre con il suo vestito lungo si faceva di nuovo largo fra la gente e poi si avviò anche lui.
 
“Eccoti finalmente!! Pensavo ti fossi persa!!” esclamò Thea appena la rivide.
 
“No no tutto ok” le sorrise Jessica.
 
“Oh lo vedo, hai una faccia, sei rossa come un peperone” rispose sorniona l’amica.
 
“Be ecco, se giuri di non farne parola con nessuno avrei una cosa da dirti” rispose Jessica.
 
“Coraggio, dimmi tutto!!” la osservò curiosa Thea.
 
“Vedi….” Iniziò lei imbarazzata “io e tuo….insomma io e Oliver….be ecco noi….ci siamo baciati”.
 
“Finalmente!! Il mio fratellino si è deciso!!” esclamò Thea “era ora!! Senti ma….e adesso?”.
 
“Adesso niente, cioè domani usciamo” la osservò Jessica.
 
“Sempre se sarai ancora fra noi domani, sei sicura che va tutto bene? Ti vuoi sedere? Hai una faccia!!” rispose Thea.
 
In effetti non era solo un fatto di faccia ma il suo cuore batteva a mille.
 
“Si dammi solo un attimo” disse infine.
 
Il pomeriggio seguente dopo essersi messi d’accordo su orario e punto d’incontro, Jessica si avviò verso il parco.
 
Fino all’ultimo aveva tergiversato sul cosa indossare ma alla fine aveva optato per qualcosa di semplice ma comunque carino.
 
Jeans attillati, tacchi non troppo alti, una maglietta un pochino scollata e giacchetto di jeans.
 
Non doveva lavorare per cui si era lasciata i capelli sciolti e si era rifatta i boccoli aggiungendo da un lato una spilla con un fiore.
 
Una volta arrivata in quel luogo notò subito che l’arrivo della primavera non era poi così lontano.
 
C’erano già i suoi fiori preferiti sul prato: le margherite.
 
Mentre aspettava Oliver si sedette su una panchina ad osservarle.
 
In quel momento una chiamata la raggiunse e Jessica notò con disgusto che si trattava di nuovo del fratello.
 
Quando avrebbe smesso di torturarla in quel modo lasciandola vivere in pace?? Si chiese per poi rispondere.
 
“Dimmi quello che devi velocemente, ho da fare” disse.
“Torna a casa o sarò costretto a prenderti con la forza” rispose lui.
 
“William, mi hai davvero stancata oltre al fatto che non sai dove io sia” disse la ragazza.
 
“Questo lo vedremo, dopo la tua assenza qualcosa è cambiato qui” la avvertì lui.
 
“Qualcosa è cambiato? E cosa?” chiese Jessica perplessa da quella frase.
 
“Lo scoprirai presto” rispose lui per poi buttare giù.
 
Ma che cavolo voleva dire con quella frase?? Sul fatto che si fosse sicuramente cacciato in qualche guaio poteva metterci la mano sul fuoco però di cosa si trattava?? si chiese Jessica osservando il pavimento per poi veder sbucare due scarpe davanti ai suoi occhi.
 
Alzò il viso e trovò Oliver davanti a lei che la guardava.
 
“Ciao, va tutto bene?” le chiese.
 
“Si certo, ciao!!” mentì lei sorridendogli ed alzandosi.
 
I due passeggiarono mentre Jessica osservava le bancarelle che ornavano il parco.
 
“Ti piace?” le chiese Oliver.
 
“Si molto” rispose lei “potremmo approfittarne per conoscerci meglio non credi?” chiese sperando poi di non essersi data la zappa sui piedi.
 
Se c’era un argomento che non desiderava tirare fuori era la sua famiglia, peccato che di solito si inizi da quello a conoscersi.
 
“Da dove vieni esattamente?” le chiese lui.
 
“Da Central City, e tu hai sempre vissuto qui?” rispose la ragazza.
 
“Diciamo di si” rispose Oliver vago.
 
Bene, forse neanche lui aveva molta voglia di parlare di certe cose, pensò lei.
 
“Come mai hai deciso di trasferirti?” chiese poi lui.
 
“Desideravo cambiare aria e non ho un rapporto eclatante con la mia famiglia così me ne sono andata ma non ho molto interesse a parlarne onestamente, il passato è passato no?” gli sorrise poi lei.
 
“Si” la guardò Oliver “il passato è passato” disse con sguardo quasi pensieroso.
 
Ma era davvero come lei diceva? Riflettè Jessica, il passato era davvero ‘passato’?? iniziava a sentirsi inadatta ad una persona come lui.
 
Insomma la sua famiglia sguazzava nei crimini e portava avanti ogni cosa che potesse fruttare denaro, tutto questo senza neanche curarsi delle altre persone compresa lei stessa, che però stava frequentando chi invece faceva l’opposto e combatteva quello nel quale lei era in un certo senso immischiata.
 
“Dimmi, come hai deciso di fare quello che fai?” gli chiese tornando alla realtà.
 
“E una storia lunga, una serie di eventi mi ha portato a questa decisione” le sorrise Oliver.
 
“Be questo lo immaginavo!!” esclamò Jessica “comunque è bello ciò che fai per gli altri”
 
“Tu hai qualche Hobby?” le chiese lui.
 
“Be neanch’io credo di essere del tutto inutile, amo gli animali e cerco di fare del mio se posso per aiutare” gli sorrise lei.
 
“Quindi io salvo la gente e tu gli animali” sghignazzò lui.
 
“In un certo senso si può forse dire così anche se ci sono persone che fanno parecchio di più rispetto a me” rispose Jessica “dai siamo ben accoppiati”.
 
Solo dopo si accorse di ciò che aveva appena detto.
 
Lo aveva fatto davvero? Aveva definito lei ed Oliver accoppiati?!.
 
“Io non intendevo….” Cercò di salvare la situazione.
 
“Non importa, ho capito” la interruppe lui.
 
“Ok!! Menomale!! Non vorrei tu mi pensassi come una matta che salta tutti i passaggi e sogna il matrimonio, cioè si io lo sogno davvero però….” Jessica stava iniziando a blaterare parecchie cose ed Oliver sorridendo la interruppe di nuovo.
 
“Tranquilla!! Davvero!! È tutto a posto!!” esclamò.
 
In quel momento però qualcosa saltò improvvisamente all’occhio della ragazza.
“Oh ma che bello!!” esclamò osservando uno dei peluche appesi in uno stand di tiro al bersaglio.
 
“Questo vale molti punti signorina” le rispose il proprietario.
 
Oh che figura, l’aveva sentita….si imbarazzò Jessica per poi osservare stupita Oliver che si avvicinava allo stand.
 
“Cosa devo fare?” chiese all’uomo.
 
“Colpire il bersaglio con quest’arco” rispose lui porgendogli un arco di plastica “più vai vicino al centro più punti fai”.
 
Jessica si avvicinò giusto in tempo per vedere Oliver pagare quell’uomo e impugnare l’arco.
 
Vederlo con in mano quel tenero arco di plastica la fece sorridere.
 
“Smettila di ridere o non mi concentro” la guardò con la coda dell’occhio lui.
 
“Mi scusi” rispose con tono ironico lei.
 
Non ci volle molto che Oliver fece pieno centro, per poi prendere la seconda freccia che aveva a disposizione e piantarla dritta nello stesso punto della precedente.
 
“Ho fatto abbastanza punti?” chiese poi tranquillo all’uomo un po’ perplesso che lo osservava.
 
“Direi di si, ecco qui questo per la signorina” rispose lui portando a Jessica il peluche “complimenti”.
 
“Hai visto la sua faccia?” ridacchiò la ragazza mentre si allontanavano “grazie comunque, non dovevi” aggiunse prendendolo sotto braccio.
 
“Figurati, routine” rispose lui.
 
“Routine nel senso che vai in giro a regalare peluche a tutte o perché l’arco è la tua arma?” sorrise ironicamente Jessica.
 
“Mi stai prendendo in giro? Un’ uomo ti fa un regalo e tu lo tratti in questo modo?” rispose al sorriso lui.
 
Era da un po’ che non si svagava in quel modo, quella ragazza era ancora un mistero per lui ma gli piaceva.
 
“Va bene dai, sono buona, ti ringrazio meglio” disse Jessica per poi baciarlo “così va bene?”.
 
“Sei migliorata” rispose lui.
 
“Ora sei tu che mi offendi, intendi dire che faccio schifo a baciare o che sono migliorata nel modo di ringraziare?” lo osservò lei.
 
“La seconda” disse Oliver “certo che potevi scegliere qualcosa di meno ingombrante” commentò riferendosi al peluche che la ragazza portava con se.
 
“E che gusto c’era poi? Ho un’arciere vicino e ne approfitto no?” fu la risposta.
 
“Quindi era tutto architettato?” scherzò lui.
 
“Potrebbe essere!!” esclamò Jessica per poi notare improvvisamente un po’ più distante da li una persona che non avrebbe voluto vedere.
 
“Tutto bene?” notò Oliver il suo cambiamento di espressione.
 
“Si io…..devo andare mi….mi dispiace, ho dimenticato che devo fare una cosa” disse al volo lei per poi correre velocemente lontano da li.
 
Lui restò sorpreso e non convinto la seguì.
 
Jessica era diretta verso qualsiasi posto che l’avrebbe aiutata a nascondersi per non farsi trovare quando si sentì afferrare da dietro e trascinare via.
 
Il peluche le cadde a terra e la ragazza pensò di essere in trappola.
 
Una trappola tesa da suo fratello…..sangue del suo sangue.
 
“Come hai fatto a trovarmi?? Lasciami!!” esclamò.
 
“Oh no, non credo proprio che andrà cosi” rispose lui dopo che furono in un angolo un po’ nascosto.
 
“Non dirmelo….ti prego: ti ha mandato quell’essere schifoso?” gli chiese Jessica “quando mi hai chiamata non pensavo che fossi qui!!”
 
“Quell’essere schifoso come lo chiami tu sorellina mi fornisce grana e droga in cambio dei miei servizi, e si: ero già qui ma ti ho voluto dare una possibilità prima di venirti a prendere con le cattive” rispose lui “invece ti ho vista fare la sgualdrina con un tipo a parco mentre ti seguivo e ho immaginato che non avessi intenzione di andartene da qui”.
 
“Tu e papà lavorate ancora per lui non è così? Non siete riusciti a staccarvi” chiese la ragazza.
 
“Si è così, papà in realtà voleva fregarlo ma non ha fatto i conti che sue infinite possibilità” rispose William.
 
“E non ha fatto i conti neanche con te giusto? Hai tradito papà e ora stai dall’altra parte è così? e io che cosa c’entro in tutto questo?!” esclamò Jessica.
 
“Papà parla troppo per i miei gusti, ho smesso di seguire le sue strane idee, è vero che quando ti ho telefonato l’altra volta ti ho chiesto di tornare e di farlo per entrambi però ora è diverso: il signor Turner mi offre molto di più per i nuovi servizi che gli faccio, e tra questi c’è quello di punire papà per il suo tentativo di fregarlo e qui entri in gioco tu: Turner vuole te” le sorrise lui.
 
La ragazza restò esterrefatta da quelle parole, non pensava che il fratello potesse arrivare a tanto.
 
“Cosa ti dice che a papà importerà qualcosa di me? E poi non può pagare nessun riscatto lo sai anche tu!!” esclamò.
 
“Oh lo so è vero ma il suo scopo non sono i soldi bensì tenerlo in pugno e divertirsi un pò” rispose “e poi non è così: papà in fondo ci tiene alla tua vita”.
 
“Io non tornerò con te!!” cercò di staccarsi la ragazza.
 
William la prese per i capelli.
 
“Oh si che verrai con me sorellina” mormorò senza mollare la presa.
 
In quel momento però qualcuno che non aveva considerato gli si parò davanti.
 
“Lasciala andare” disse Oliver.
 
“Non sei nessuno per darmi ordini, spostati o te la faccio pagare cara” rispose William.
 
“Lasciala ho detto” ripetè lui.
 
“E questo l’uomo con cui facevi la sgualdrina sorellina? Come mai è interessato a te?? Lo sa che te ne sei andata lasciandoci nella merda?” si rivolse il fratello a Jessica.
 
“Sorellina….” mormorò Oliver sorpreso da quelle parole.
 
“Si è mia sorella, ora se hai finito di fare lo spavaldo noi due ce ne andiamo” si rivolse a lui William.
 
In quel momento Jessica gli pestò un piede e si liberò.
 
Il fratello la spinse con violenza facendola cadere a terra.
 
Senza pensarci due volte Oliver gli sferrò un destro e diede vita ad uno scontro fra i due.
 
“Fermi!! Vi prego!! Fermi!!” esclamò Jessica dopo essersi ripresa.
 
William approfittò di quel momento di distrazione per scappare via.
 
“Lascialo andare Oliver!! Ti prego!!” continuò lei.
 
Lui tergiversò un momento ma poi le si avvicinò per aiutarla ad alzarsi.
 
“Ora ti porto a casa e mi spieghi quello che sta succedendo siamo intesi?” le disse con tono deciso.
 
Tornando in strada Jessica raccolse da terra un peluche un po’ sporco e seguì Oliver in silenzio.
 
Tutto quello che stava cercando di costruire si stava lentamente sgretolando come un castello di carta sotto l’acqua e forse se l’era persino cercata.
 
Una volta nel suo appartamento osservò Oliver sedersi sul divano dopo di che lo raggiunse.
 
“Sto aspettando spiegazioni” disse lui.
 
“Mi odierai dopo che te le avrò date” rispose Jessica “però direi che non mi resta altro da fare: prima che mia madre morisse avevo una famiglia normale come tutte le altre, non eravamo ricchi ma stavamo bene tra di noi, mio padre possedeva un negozio e gli affari andavano abbastanza bene.
Poi mia mamma è morta, mio padre ha iniziato a bere e a giocare d’azzardo ed è così che abbiamo perso anche l’attività.
Nel mondo del gioco d’azzardo mio padre ha incontrato il Signor Turner, un’ uomo d’affari che gli ha promesso la felicità.
Ha arruolato lui e mio fratello nei suoi giri di denaro.
Ogni cosa che è possibile fare per guadagnare quell’uomo la fa tutt’ora e con lui anche mio padre e mio fratello.
Io li vedevo rovinarsi davanti ai miei occhi ma non sapevo cosa fare se non cercarmi un lavoro per mandare avanti la famiglia e farli smettere.
Il primo mese sembrava andasse bene ma poi ho scoperto che i soldi che portavo a casa non erano mai stati utilizzati per quello scopo.
Così decisi di occuparmene io personalmente dei conti da pagare.
Mio fratello non la prese bene, a differenza di mio padre aveva problemi con la droga e voleva che io dessi tutti i soldi a loro senza intromettermi nelle loro faccende.
Io invece ero stanca di quella situazione e feci finta che mi avessero licenziata e continuai a lavorare di nascosto così da poter mettere da parte dei soldi per andare via.
Faccio schifo vero? Invece di aiutare la mia famiglia penso a me stessa….” Jessica si voltò ad osservare Oliver che era rimasto in silenzio ad ascoltarla “comunque, cosa stavo dicendo?! Ah si….all’inizio andò bene, ero riuscita a mettere via tre stipendi fino a che un giorno mio fratello non mi ha scoperta.
Aspettò che io tornassi a casa per riempirmi di botte, poi mi lasciò in camera mia e tornò al piano di sotto.
Quando scesi di sotto anch’io sentì mio padre che parlava al telefono di me: voleva cedere il mio corpo al Signor Turner in cambio di uno stipendio più alto.
A quelle parole tornai di sopra e decisi che era arrivato il momento di farla finita.
Quando fui sola a casa preparai tutto e me ne andai….
Il destino a volte fa brutti scherzi non credi? Io sono la figlia di persone dalle quali tu salvi la città ogni giorno, non dovrei nemmeno desiderare di starti vicino”.
Oliver le si avvicinò e la strinse fra le braccia “non è colpa tua, non è giusto rimproverarti in questo modo, solo se lo avessi saputo prima….”.
“….Non sarebbe cambiato niente, io pensavo di essermi liberata di tutto e invece mio fratello è qui per me.
Prima mi ha detto che mio padre voleva cercare di fregare il Signor Turner, ma lui è stato più furbo perché ha comprato i favori di mio fratello: io dovrei andare con William e diventare il giocattolo di quell’uomo, così che lui tenga possa avere in pugno mio padre.
Secondo me a lui non importerebbe ma mio fratello invece pensa il contrario, mah sarà cambiato”.
 
Jessica appoggiò la testa sulla spalla di Oliver.
 
“Tu non andrai via” disse lui.
 
 
 
 
 
 
 
 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Arrow / Vai alla pagina dell'autore: jessicaparadise