Ma era inutile disperarsi perché ormai erano giunti in un parcheggio.
Non si sa bene come era un centro commerciale, la giovane donna aveva sentito l’odore di un abito di Valentino a ben 170 km di distanza e con una velocità degna di un jet l’aveva raggiunto in tre secondi.
I due vampiri, che avrebbero preferito uno scontro mortale, si irrigidirono al pensiero delle loro carte di credito svuotate dopo secoli di risparmi.
Ormai pronta a spendere e spandere grazie ai due polli alle sue spalle si stava preparando a una sessione di shopping selvaggio quando un altro odore colpi la donna.
Così dolce da sembrare miele, così buono da essere paragonato a delle viole in fiore, così caldo da essere paragonabile al sole.
Un gruppo di umani uscii tra chiacchiericcio e risate, ma in mezzo a loro c’era un giovine dall’aspetto incantevole ( era basso, tarchiato con i capelli unti come l’enorme panino che teneva in mano ) che subito attirò la donna, ma il suo odore fu quello che fece scoppiare la scintilla nel suo puro cuor di fata, così dolce e delicato ( sudore, terra e biscotti).
Con passo leggero e delicato, degno di una ninfa, si avvicino al giovane – O mio eterno amore, mia unica speranza, dolce sarà il mio destino se mi vorrai con te!- lo squinternato umano la guardò dubbioso – Cosa vooooi?- e la fanciulla sospirò innamora.
I due vampiri si guardarono e divennero gay e contenti.
Non si può assicurare che fine abbia fatto la fanciulla, ma in molti scommettono sia finita in Messico, in una valigia, a pezzettini.
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C’era, l’ho letta dopo un paio di anni, ho cercato di migliorare qualcosa, credo sia peggio di prima, ripubblico con la certezza che era meglio di no e la vaga consapevolezza che forse tra un paio di anni la riscriverò in modo quasi accettabile; ma ormai c’è e così è.