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Autore: personenellemielacrime    25/02/2014    0 recensioni
Mi dissero che era il "nonostante tutto" a legare le persone. Gli esempi sono semplici: nonostante lui l'avesse tradita lei è rimasta con lui, nonostante lei abbia baciato un altro lui è restato con lei. Vogliamo chiamarlo amore? Se vuoi illuderti sì, fallo pure. Io la chiamo abitudine, paura di cambiare, paura di restare soli, paura di ritrovarsi un giovedì pomeriggio a chiedersi "qualcuno mi pensa?".
-- Silvio Squillante
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
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Speravo che quella maledettissima sveglia non suonasse...e invece l'ha fatto. Mia madre è subito corsa a svegliarmi con la solita frasuccia "ei Giorgina svegliati, è arrivato il momento di prepararsi per andare a scuola". Mi chiedo per quanto tempo vorrà ancora chiamarmi con quel nomignolo.                                                                    "Maledetto il giorno nel quale ho deciso di fare il liceo!" questa è la tipica frase che mi descrive. Ogni santissimo giorno dopo essermi preparata, esserere salita in macchina per andare a scuola e nel tragitto che lega la mia discesa dalla macchina alla mia classe, la ripeterò almeno una ventina di volte. Alla mattina sono particolarmente suscettibile...e infatti è proprio in quel momento della giornata dove la gente viene a rompere le scatole proprio a me. Ma quella mattina era tutto diverso. Nessuno mi aveva ancora fermata. Nessuno mi aveva ancora squadrata dalla testa ai piedi. Nessuno mi aveva salutato con quella vocina stridula che tanto detesto. Finalmente un po' di tranquillità.                                                                                                                                                         La mattinata era trascorsa tra l'entrata e l'uscita di prof diverse. Ormai non si preoccupavano nemmeno più se gli alunni seguivano, a loro interessava solo passare quell'ora a parlare di cose noiose, sperando che qualcuno capisse qualcosa per poi, quando facevano verifiche, non doverle annullare, e soprattutto non dover dare debiti a tutto spiano. "prof la signorina Giorgia B. può gentilmente uscire?" e questo chi era?. Alzai subito lo sguardo dal libro dove ero poggiata. Quella voce mi sembrava famigliare. Perchè ho alzato la testa?? non potevo dire che non stavo bene per non uscire? "certo, però non metterci troppo perchè stavo spiegando!". "Prof io non voglio uscire!" "Giorgia ti prego è molto importante!". Non potevo nemmeno guardarlo negli occhi. Non provavo alcuna emozione. Appunto per quello non volevo più parlare con lui. Lui fu l'unico a farmi provare per la prima volta dei sentimenti veri. Ma il sentimento più forte che mi fece provare dopo tutti gli altri...fu l'odio.                                                                                                                                       Alberto fu il primo ragazzo a farmi innamorare. E' perfetto...anzi, mi corrego SEMBRAVA perfetto. Non lo era affatto. Ma la cosa più terribile è che io lo definivo così. Ma purtroppo mi fece cambiare idea dopo qualche mese. Ritorniamo a marzo dello scorso anno.                                                                                       Ero felice. Avevo trovato il ragazzo giusto. Ma tutto ciò durò poco, perchè appena arrivò l'estate io mi innamorai pazzamente di lui. Il punto è che anche lui pareva come tale. Ma invece non lo era. Infatti appena partì per la montagna si faceva sentire solo ai fine settimana, inventandosi un casino di scuse per le quali non mi aveva scritto. Io ogni volta che vedevo apparire il suonome sullo schermo mi innamoravo sempre più...sta di fatto che dopo due settimane che lui era partito mi scrisse una ragazza. Questa ragazza si scusò con me. Inizialmente non capii...però poi mi inviò una foto di loro due assieme, e mi disse che lui non le aveva nemmeno parlato di me, che il mio nome sul suo telefono era 'giorgia b.', che cancellava sempre le nostre conversazioni e che si era staggato nelle foto che avevo postato sul mio profilo di facebook. In quel giorno il mondo mi crollò addosso. E fu così che iniziai a diventare 'apatica'.                                                                                                                                                                                                           Giorgia.

  
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