Storie originali > Drammatico
Ricorda la storia  |      
Autore: gossipgirl_dairies    25/02/2014    3 recensioni
Dal testo:
"Lo ammetto. Ne rimasi affascinata la prima volta che i suoi occhi castani incrociarono i miei. E rimasi incantata quando lo vidi girarsi verso di me e sorridere."
Storia romantica ma drammatica. Introspettiva ma universale. Almeno credo.
Spero vi possa piacere. Fatemi sapere!
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Sale di Solitudine

 
“E come tutte le più belle cose, vivesti solo un giorno come le rose.”
– Fabrizio De André

 
 
Lo ammetto. Ne rimasi affascinata la prima volta che i suoi occhi castani incrociarono i miei. E rimasi incantata quando lo vidi girarsi verso di me e sorridere.

Lo ammetto. Passai il resto della giornata con la testa tra le nuvole a pensare all’effetto che la sua voce aveva creato sulla mia pelle. Fuori dalla finestra la pioggia si faceva sempre più incessante e qualche madre richiamava disperata i figli a casa. Ma io non recepivo più nulla, troppo occupata a fantasticare sul taglio dei suoi jeans.

Lo ammetto. Il resto del mondo per un attimo sembrò confondersi con l’arredamento circostante, fino a sparire. E questo bastò al mio cuore per perdere un battito. E questo bastò a me per ricordare quella data come il vero inizio dell’università. Nella mia testa si erano già create illusioni a cui non riuscivo a far fronte lucidamente. Il suo sorriso un po’ beffardo che non lasciava trasparire un’emozione chiara si mostrava a ripetizione nei miei occhi e il desiderio di poter godere del suo sguardo ancora una volta si faceva sempre più insistente.

Lo ammetto. Quando sentii qualche ragazza parlare dei suoi capelli feci fatica a non girarmi e prendere parte alla discussione. Strinsi le labbra e mi autoimposi una faccia di circostanza anche se dentro di me le emozioni lottavano per prendere il sopravvento. In quel momento i miei pensieri correvano a mille, ma si fermarono bruscamente quando lo vidi passare accanto alla mia sedia accompagnato da una figura femminile. Pregai che la delusione non uscisse da me e che in qualche modo potessi riavvolgere il tempo e non sentirmi frustrata. Poi però lui si avvicinò e tutto cambiò. Di nuovo. Parlammo come possono fare due persone che devono conoscersi. Parlai come chi ha veramente voglia di farlo. Lo feci come chi, uscito da un periodo di isolamento, ha disperato bisogno di urlare al mondo la propria esistenza.

Lo ammetto. I nostri discorsi divennero sempre più frequenti. Lo diventarono talmente tanto da essere perpetui, da formare un’unica cosa con la vita stessa. Le mie paure si mescolavano con l’eccitazione di sentire la sua voce o di guardarlo negli occhi. Ma tutto svaniva al solo pensiero che i suoi occhi guardassero proprio i miei. Giurai a me stessa che non avrei rovinato tutto un’altra volta. Non lo feci.

Lo ammetto. Mi innamorai subito dell’idea di amarlo. Sembrava la cosa migliore che potesse succedere. Il suo odore mi riempiva i polmoni interamente. Improvvisamente guardarmi allo specchio era diventato un po’ più semplice. Improvvisamente riuscivo a fermarmi per studiarmi minuziosamente. Mi scrutavo cercando di capire cosa del mio sorriso un po’ storto e del mio sguardo un po’ stralunato potesse anche solo sembrargli piacevole. Mi guardava fisso negli occhi quando, per questo motivo, molto pacatamente, mi diede della scema. Lo faceva anche quando mi disse che non gli importava nulla, perché ai suoi occhi non esisteva persona più affascinante. Io sorridevo, ma feci solo quello. La mascella praticamente bloccata e la testa in confusione, non riuscii nemmeno ad annuire. Le giornate cominciavano ad accorciarsi sempre di più, e man mano che l’inverno si avvicinava sentivo il nostro rapporto rinsaldarsi.

Lo ammetto. Seduta sul suo letto mi sentivo la persona più felice che la Terra potesse ospitare.

Lo ammetto. I suoi baci erano un’esperienza paradisiaca.

Lo ammetto. Perdermi tra le sue braccia era facile. Quasi quanto smettere di ossessionarmi con quei pensieri che giravano nel mio cervello e che in precedenza mi avevano impedito di dormire a sufficienza. Innamorarsi mi era sembrato ovvio. Ed ero felice. Finalmente.
 
 


 
Piangevo. Il cellulare in una mano, il maglione grigio nell’altra, piangevo. Fuori dalla finestra la neve cadeva silenziosa. Tutto taceva, nessuno aveva più niente da dire. Nemmeno io.

Vivevo i ricordi in versione accelerata. Dal primissimo momento fino ad ora. Giravo le pagine di un quaderno, piene di cuoricini e di nostre iniziali. Una lacrime cadde proprio dove quel ‘per sempre’ sporcava il bordo del foglio.
 


E’ stato bello. Ma anche tu lo sai, è finita. Forse non è mai iniziata, anzi.

 

Potevo solo piangere, esausta. Avevo un’unica certezza. Non mi era rimasto più nulla da ammettere.
 

 
 
 

 
Aloha :)
Propongo questa breve – brevissima – OS dal carattere romantico ma dannatamente drammatico. La scelta di scriverla in prima persona non è casuale. La mia intenzione era infatti quella di far immedesimare maggiormente il lettore. Per questo motivo ho anche scelto di non dare nome ai protagonisti.
Detto questo, sto davvero sperando che vi possa piacere!! Fatemi sapere cosa ve ne pare :)
Un bacione,
Paola. <3

 
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: gossipgirl_dairies