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Autore: La Dame Blanche    25/02/2014    2 recensioni
One shot scritta per il contest "Carnevale" della pagina Pottermoreita.it su facebook, su coppia assegnata. Dato che deve far ridere, la coppia è particolarmente strana e non vi viene svelata nè qui nè nel titolo: vediamo se sono riuscita nell'intento di far rimanere i lettori a bocca aperta!
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
- Questa storia fa parte della serie 'I'm a pottermaniac'
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Ne era sempre più ossessionato. Non riusciva a pensare ad altro che a lui; neanche il pensiero della sua innocenza l’aveva tormentato così profondamente, nonostante i 12 anni ad Azkaban passati in stretta intimità.

Lo sognava di notte, era il suo primo pensiero al risveglio la mattina e l’ultimo prima di addormentarsi; mangiava poco, e beveva anche meno: era talmente concentrato su di lui da non riuscire a fare altro.

“Basta, Sirius!”, esplose Remus un giorno, stanco e preoccupato per l’amico con cui era stato rinchiuso con l’obbligo di non perderlo di vista un secondo. “ Ti stai distruggendo! Questo non è amore, per quanto insano e malato, è ossessione! ”.

Sirius neanche lo sentì; ormai non lo vedeva da qualche ora, e stava rapidamente arrivando al limite: doveva vederlo, almeno un po’. Voleva sentirlo su di sé, voleva sentirlo carezzarlo languidamente mentre se lo faceva scivolare addosso, anche se questo gli avrebbe procurato un dolore atroce. Il suo amore per lui era di gran lunga superiore a tutto ciò.

Per Sirius, lui era bellissimo, e il suo odore corrispondeva a quello della passione. Non lo avrebbe mai più diviso con nessun altro: aveva commesso questo errore una volta, che l’aveva distrutto psicologicamente e moralmente. Senza contare quella volta in cui aveva scoperto la sua relazione clandestina con Hermione: breve e intensa, Hermione ne era uscita prostrata; nonostante il pugno allo stomaco che Sirius aveva sentito quando lei era corsa in lacrime a farsi curare e lui aveva scoperto tutto, Sirius lo aveva ripreso con sé. Ma la cosa peggiore, il tradimento che lo faceva soffrire di più era stato quello con Eloise Midgen: era terribile da sopportare, soprattutto perché Sirius, in un momento di follia, aveva dato il suo consenso. La Midgen aveva così tanto insistito, gli aveva giurato che senza di lui, anche solo un po’ di lui, non sarebbe più riuscita a vivere; un moto di pietà per quella ragazza l’aveva fatto cedere, ma fin da subito la sua espressione splendente di gioia, e la consapevolezza che la salutare rinascita della ragazza era dovuta a lui, gli aveva artigliato le viscere e fatto sprofondare nel baratro infingardo della gelosia; gelosia bruciante, bruciava anche di più del suo tocco sulla pelle.

Allo stremo, Sirius scaraventò Remus dall’altra parte dello studio di Silente, dove quei pazzi che non capivano il suo amore lo tenevano rinchiuso pretendendo di farlo per la sua sanità mentale e fisica, e sfondò la porta, fiondandosi per i corridoi di Hogwarts, diretto alle Serre: lui era lì.

Si trasformò in Felpato per correre più veloce e scansare studenti e insegnanti più facilmente; in pochi secondi fu davanti alla porta, dove si fermò, improvvisamente tremante; bussò piano, timoroso, l’ansia di rivederlo che gli chiudeva la gola.

“Ancora, Sirius?”, sospirò affranta Pomona Sprite.

“Sì… La prego, professoressa, sto impazzendo senza di lui… Devo vederlo, devo sentirlo… Soltanto un po’, la supplico…”, implorò Sirius sull’orlo delle lacrime.

“Ti farà del male, molto male Sirius, lo sai…”, cercò di dissuaderlo affitta.

“Non importa, professoressa, lo sapete tutti quanti, io lo amo, ne ho bisogno…”.

Con un mesto annuire, Pomona si fece avanti, e finalmente Sirius rivide l’oggetto del suo amore.

Lui era lì, davanti a lui. Splendente nella sua gigantesca lumacosità, nella sua tondeggiante viscidezza. Sirius allungò la mano per accarezzarlo, emozionato, e al suo delicato tocco per la gioia lui esplose, inondandolo di sé; e Sirius si sentì bruciare, immensamente felice di averlo.
Il suo bubotubero.
  
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