Manuale di sopravvivenza
-Leggere con estrema attenzione-

 
 
Regola numero 1: Mai lasciar fare la lavatrice a Saru
 
Fey rimase immobile sul primo gradino, guardando con aria contrariata l’orologio che segnava le sei del pomeriggio. La lavanderia si trovava nel seminterrato, e per raggiungerla bisognava scendere quelle scalette strette e buie che lui detestava tanto. Se fosse stato un giorno qualsiasi sarebbe sceso senza tutte quelle storie, ma aveva appena visto un film horror, diamine, e quelle scale gli sembravano ancora più inquietanti del solito.
Ritornò sui suoi passi, ritrovandosi, qualche minuto dopo, davanti ad una porta grigio metallizzata. Abbassò la maniglia, sapendo che il suo compagno non chiudeva mai a chiave, ed entrò, senza nemmeno bussare, nella camera. Una figura, sdraiata scompostamente sul letto, si mise improvvisamente a sedere vedendolo entrare.
 –Fey … - sussurrò Saru, leggermente stupito. Rune si diresse spedito verso di lui e, senza dargli il tempo di dire o fare altro, gli si buttò tra le braccia, iniziando a strofinarsi contro il suo petto come un gatto. Evan lo guardò sempre più allibito, cercando di toglierselo di dosso. Anche se, doveva ammetterlo, non è che quella situazione gli dispiacesse più di tanto. –Cosa vuoi? - domandò, consapevole che il verde si comportava in quel modo solo quando aveva un disperato bisogno di qualcosa. -Fai la lavatrice al posto mio? - domandò infatti questo, con un tono che avrebbe fatto impietosire anche un sasso.
-No- rispose l’albino, lapidario. Sapeva perfettamente qual era la ragione per cui il compagno non voleva scendere nel seminterrato, ma lui non aveva nessuna intenzione di cedere.
-Saru, ti prego- disse in tono lamentoso Fey, avvicinandosi pericolosamente al suo viso. –Fallo per me- sussurrò, dandogli un leggero bacio sulle labbra, veloce e sfuggente come una lepre. Evan sospirò e, borbottando contrariato, scansò il verdino, alzandosi dal letto e avviandosi verso la porta. Dopotutto, fare una maledetta lavatrice non doveva essere poi così difficile, no?
 
La lavanderia era una piccola stanza, sempre piena di panni sporchi e con quattro lavatrici bianche messe una di fianco all'altra, in una fila ordinata. Saru infilò tutti i vestiti che c’erano da lavare, la maggior parte dei quali erano di Meia, e chiuse lo sportello con un calcio. Premette il tasto che indicava l’accensione, per poi andarsene soddisfatto. Alla fine, non era stato tanto complicato.
Quando risalì in camera, trovò Rune addormentato sul suo letto. Si sdraiò delicatamente vicino a lui, mentre il sonno prendeva il sopravvento.
 
Verso l’ora di cena, un urlo disumano riecheggiò nella villa –Chi diamine ha fatto la lavatrice?-
Quando Saru e Fey scesero per controllare cosa stesse succedendo in quell'inferno di casa, rimasero entrambi di stucco: l’acqua usciva abbondante da una delle quattro lavatrici, e la lavanderia era completamente allagata.
-Voi due- sibilò Meia tra i denti, le mani sui fianchi e lo sguardo di chi sta per commettere un omicidio –Se volete vivere ancora, riparate al disastro che avete combinato. Adesso-
 
Quel giorno, Fey Rune imparò che, effettivamente, c’era un motivo se, nella lista dei turni che facevano per lavare i panni, Saru non era segnato.


Note:

Saru non può resistere alle suppliche di Fey,così come io non posso resistere alla SaruFey.
-Tralasciamocheèmeglio-
Bene, spero che come primo capitolo vi abbia incuriositi almeno un po'. 
Ringrazio tutti colore che recensiranno, o che, semplicemente, leggeranno. 
Ci vediamo alla prossima regola ;)
Soul Fire.
Ps= Se vi si dovesse rompere la lavatrice, non fate affidamento su Saryuu Evan. Chiamate Mario o Luigi, vi conviene.