NOTE
Questa
doveva essere, all'inizio, una raccolta di sette flashfic ispirate
alle parole di “Friday I'm in love” dei Cure. Ogni
capitolo doveva essere dedicato a un giorno della settimana, ma
(purtroppo) l'ispirazione mi ha abbandonata a metà strada e
non sono riuscita a scrivere tre episodi. Gli altri erano pronti già
da un po', e mi spiaceva non pubblicarle...Quindi eccole qua, in
questa versione ridotta.
Spero di riuscire, prima o poi, ad
aggiungere anche le flashfic mancanti (di cui quella sul giovedì
che è già terminata), ma per il momento vi libererete
di me in fretta ;)
Buona lettura!
_ Flea _
* * * * *
Friday
“Friday I'm in love”
* * * * *
“La
vuoi smettere di camminare? Sul serio, rilassati” Rodolphus
appallottolò l'ennesimo foglio di pergamena, gettandolo a
terra. “E vieni ad aiutarmi a scrivere questa stupida lettera,
piuttosto!”
Lucius gli lanciò uno sguardo seccato.
“Non vedi come sono ridotto?”
L'amico sollevò
per un istante gli occhi. “Sì, hai delle occhiaie
spaventose e un'espressione spiritata. Ma non so come proseguire,
vedi di riprenderti in fretta” Sentenziò, senza il
minimo tatto.
“Tu parli così, ma mi ricordo
perfettamente di quando è toccato a te...”
Rodolphus
stracciò un altro pezzo di carta. “Non è giusto”
Protestò subito. “Non puoi colpirmi a tradimento in
questo modo solo perché...”
“Solo perché
hai quasi dato fuoco ai capelli di Bellatrix nel tentativo di far
apparire un mazzo di rose da regalarle?”
“Erano calle”
Precisò l'altro, con un certo imbarazzo. “E mi sono
fatto prendere dal panico, ho sempre fatto apparire dei fiori
stupendi”
Lucius rise. “Non lo metto in dubbio,
Rod”
“Allora, che cos'hai organizzato?”
“Organizzato?”
Ripeté, perplesso.
“Una cena a lume di candela, o un
weekend in Francia, o un diamante gigantesco da farle trovare nel
dolce...Non sono mai stato un esperto in materia, ma tu mi batti
Lucius!”
“E secondo te perché sembro il sosia
biondo di Gazza?” Esclamò, esasperato. “Non ho la
minima idea di come fare a chiederglielo, ci sto pensando da
giorni”
“Se vuoi il mio parere dovresti semplicemente
andare da lei e farle la domanda, senza troppi fronzoli”
Rodolphus iniziò a scarabocchiare, ormai rassegnato a finire
la sua lettera in un altro momento.
“Certo, come no”
Lucius ricominciò a disegnare il perimetro della stanza a
grandi passi, per poi fermarsi con le spalle alla porta. “Andrò
da lei, le pianterò i miei artigli sui fianchi, le lancerò
un'occhiata infuocata e poi le dirò in tono appassionato <<
Narcissa, amore mio, vuoi sposarmi? Sono perdutamente innamorato di
te, sono
innamorato di te!
>> per poi infilarle la lingua in bocca”
“Sono
sicura che mia sorella apprezzerebbe, a giudicare dalla sua
espressione sognante”
Lucius si voltò lentamente,
agghiacciato, accompagnato dalla risata sguaiata di Rodolphus.
Di
fronte a lui stavano sua cognata Bellatrix, le braccia incrociate e
un sorrisetto irritante e tronfio sulle labbra, e Narcissa. La sua
fidanzata.
O forse sarebbe stato meglio dire ex
fidanzata,
a quel punto.
“Cissy” Sussurrò, sperando che il
pavimento si aprisse per inghiottirlo. “Io...”
“Lucius!”
Esclamò la ragazza, facendolo sobbalzare. “Lucius...”
Lui
chiuse gli occhi, rassegnato a ricevere una fattura che l'avrebbe
spedito al San Mungo.
“Lucius, anche io ti voglio sposare!
Ti amo!”
Prima che potesse rendersene conto, l'abbraccio di
Narcissa quasi lo soffocò.
“Si può sapere
perché devi sempre dare buoni consigli agli altri invece di
metterli in pratica?” Bellatrix si avvicinò al marito,
sedendosi sul bordo della sua scrivania ed ignorando la coppia felice
che a poca distanza continuava a baciarsi. “Le calle che mi
avevi regalato erano davvero orrende, Rodolphus”
“Grazie,
Bellatrix, sai sempre come tirarmi su di morale” Ribatté
lui, con rassegnata sopportazione.