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Autore: Anita_00    25/02/2014    1 recensioni
Elisabetta (Lisa) è una studentessa al terzo anno di Farmacia e vive a Borgo Piscopia.
Qui incontra Camilla (Cami) e Federica (Fede) con cui si avventurerà nella nuova vita universitaria.
La sua storia si intreccerà con quella di Massimiliano (Max) e Matteo (Teo).
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Universitario
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01/10/2012

Sono al secondo anno universitario e non mi sono ben integrata. A dir la verità non conosco quasi nessuno a parte Camilla e Federica. L'ho incontrata al primo anno ad una conferenza, ero sola all'aula magna del Palazzo dei Priori dove ha sede la Facoltà di Giurisprudenza.
Mi ero iscritta ad un corso sulle donne del Risorgimento, tipico di me, femminista fin da quando ho iniziato a capire il mondo.
Avevo preso posto nelle file centrali e guardavo il mio block notes quando, con la coda degli occhi, vidi una ragazza avvicinarsi. Alzai lo sguardo e << E' libero? >> mi chiese indicando il posto accanto al mio. Si sedette e cominciò a parlare a bassa voce, non con me, ma tra sè. Mi sembrava assurdo, mi trattenevo dal non ridere. Mi affascinava perchè era fuori dal mondo sembrava provenire da un'altro pianeta. Comincia ad osservarla e più la guardavo e più mi dicevo che era troppo strana.
Aveva una massa di capelli ricci e castani fino alle spalle che con la pioggia e l'umidità erano tutti arruffati. Iniziò a tirar fuori dalla borsa un sacco di cose, un'agenda, un iPod, un romanzo e finalmente trovò ciò che le serviva: un quadernino e una penna. Rimise il resto nella grande borsa a tracolla e, girandosi verso di me disse: << Scusami, sai se c'è un distributore qui vicino? >> e per la prima volta le vidi il volto. Aveva due occhi ipnotici e marroni ma tendenti al miele, i cosiddetti "occhi a cerbiatto". Era ben truccata, e anche se per me era un po' eccessivo, su di lei non sembrava esagerato. Aveva una pelle abbronzata, forse per qualche lampada o un recente viaggio in qualche località di mare, un ombretto marrone sfumato che andava dal chiaro allo scuro, una linea di matita nera sulle ciglia inferiori, un po' di rimmel e un lucidalabbra che faceva risaltare le labbra fine. << E' in fondo al corridoio sulla sinistra >> risposi, e alzandosi se ne andò. Poco dopo tornò con una bottiglietta di Pepsi e prese l'agenda dalla borsa e iniziò ad annotare qualcosa. Venne disturbata dall'entrata della professoressa che doveva tenere il corso e così mi disse << Speriamo non sia il solito corso idiota >> e risi per quella frase inaspettata. << Comunque piacere, Elisabetta ma puoi chiamarmi Lisa >> le dissi quando ebbi finito di ridere. << Oh! Scusami, piacere Federica >>. Fatte le presentazioni dovemmo stare in silenzio perchè la conferenza era iniziata.
Alla fine, tra una pausa e l'altra, cominciammo a scambiarci qualche parola e scoprimmo di frequentare lo stesso corso di laurea.
●●●

Sono davanti al Dipartimento di Scienze quando la vedo arrivare. Mi viene da ridere.
<< Cos'hai da ridere? >> Il suo sguardo è ironico e interrogativo, in due secondi ha già capito che ce l'ho con lei.
<< Buongiorno Fede! >>  e trattengo un sorriso.
<< Buongiorno! In che aula dobbiamo andare? >> 
<< Aula H credo >>
<< Ok! Entriamo che ho bisogno di un cappuccino, tu? >>
<< Caffè! Caffè! >> e ridiamo come due sceme.
●●●

Lezione di Analisi dei Medicinali I. Il primo giorno le aule sono sempre colme di studenti che frequentano più per la voglia di rivedere i compagni che per l'inizio del semestre. Il professor Mori sta spiegando come è strutturato il programma e come sarà poi l'esame. E' un signore sulla sessantina, molto robusto. Ha i capelli brizzolati e dei baffi che lo rendono buffo. Sembra simpatico e disponibile, al contrario di altri professori.

Sono le 10:50, la lezione è quasi finita.
<< Ricordatevi che domani vi assegnerò il vostro turno di laboratorio. Mi raccomando, la frequenza è OBBLIGATORIA >>.

Usciamo dal Dipartimento e andiamo alla fermata dell'autobus.
<< Che fai stasera? Esci? Ti premetto che non accetto risposte negative >> 
Rido e alzo le mani in segno di difesa. << Cosa hai in programma? >> 
<< Devo ancora sentire gli altri ma pensavo di andare al pub oppure al TakeOff, che ne dici? >> 
<< Dai, ti faccio sapere, ok? >>
<< Ti prego!! >> Mi sta supplicando, è davanti a me che mi implora.
<< E va bene!! Vengo! >>
Mi salta al collo. << Grazie! Grazie! Non te ne pentirai! >> 
E salta sull'autobus con un sorriso a trentadue denti.


Angolo dell'autrice: grazie ancora a tutti i lettori e gradirei, se vi va, delle critiche e consigli per migliorare :)
  
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