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Autore: Uaremykriptonite    25/02/2014    11 recensioni
'Just Believe and Dare to Dream'.
"Questi sono sempre stati i miei motti, grazie ai quali sono sempre riuscita ad andare avanti.
In conclusione posso dire che sono serviti.
Ho 'creduto'' in un futuro migliore del mio passato e ho sempre 'osato poter sognare'. Posso permettermelo, perchè no?
Sono sempre stata accompagnata da entrambi i sentimenti, e poi..
Ho voluto abbandonarli. O meglio era quello che stavo per fare. Perchè alla fine non l'ho fatto.
Non volevo diventare una di quelle persone depresse, che non lottano per ottenere un qualcosa. Ho sempre avuto una forte personalità, e queste erano le mie principali doti.
Anzi, ho sempre convinto le altre persone a lottare per i loro sogni e a insegnarli a non mollare mai.
Sono proprio in quei momenti, dove vedi tutto perso, che la speranza accorre e ti aiuta. Per cosa?
Per la realizzazione dei tuoi sogni.
Genere: Fluff, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Justin Bieber
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"D'altronde era una cosa normale, tutti hanno una propria famiglia. Ma no. Non per me. Io ero un'eccezione da parecchio tempo.
Una triste eccezione"
 
Mi chiamo Maya.
 
E sono 2 anni che abito a Parigi.
 
Il mio trasferimento avrebbe segnato la mia vita, é vero, ma era l'unico modo che avevo trovato per poter dimenticare tutto e guardare avanti.
 
Non pensavo che sarei arrivata a sopportare tutto cio’ da sola, in paese del tutto estraneo, tutto diverso, la lingua, le persone. Anche se a volte, la mia vita precedente, era cosi tanto stressante che quella voglia di cambiare paese e stile quotidiano, ce l'avevo realmente.
Ma non è cosi tanto facile una volta arrivati a quel punto.
 
La tua vita riinizia da zero. Finisce E ricomincia allo stesso momento in cui cio’ accade. Siamo al punto di partenza di un'altra, che non sapremo dove ci porterà, non avendo nessuno al nostro fianco che ci aiuti e ci indichi la giusta direzione, solo quella. Perchè di direzioni ce ne sono tante.
 
E tu sei cosi disorientata, cosi persa che hai solo bisogno di qualcuno che ti prenda tra le braccia, che ti stringa al petto il tuo corpo fragile, secco ormai dalla disperazione, dalla tristezza e farlo rinascere di nuovo.
 
Ma non sempre la presenza fisica conta. Non nego che sia importante ma a volte le persone distanti ti fanno star meglio di quelle che vedi tutti i giorni.
 
E io mi sono innamorata di quella voce tanto lontana ma cosi tanto vicina al mio cuore ;, delicata e rude allo stesso tempo dolce e profonda, quella voce che cura senza che gli venga chiesto, quella voce che fa venire i brividi anche se glielo impedisci e che ti fa dimenticare tutto proprio nel momento in cui ne hai bisogno.
 
E la voce appartiene al ragazzo di cui essa mi ha fatto innamorare.
Dolce, bello, e il sorriso.
Il sorriso che acceca gli occhi.
E gli occhi suoi che accecano i miei solo tramite uno schermo.
Quel sorriso che sforzo a imitare e che mi tramanda la stessa felicità che sente lui.
Perché la sua felicità é anche la mia.
Justin sarà anche una celebrità ma questo non fa di lui una persona snob, anzi.
La dolcezza e l’amore che costruisce la sua personalità, fa che quel ragazzo occupi una gran parte della mia vita e di me stessa. Cio’ di cui avevo nettamente bisogno.
 
Lui mi ha aiutata, senza saperlo. Ha allungato la sua mano verso di me quando il mio burrone si faceva più profondo. Quel burrone che la mia vita aveva scavato.
 
Mi ricordo tutto con esattezza, tutto precisamente, nei minimi dettagli.
Mi sono sempre chiesta perché sono sempre le cose più brutte a essere sempre ricordate; beh purtroppo era cosi.
 
Avevo 10 anni, cosi piccola e innocente. Entro a casa dopo scuola ; e vedo mia mamma seduta sul tavolo e discuteva tutta felice con papà; avevano l'aria di essere felici.
 
Sarei diventata la sorella maggiore di una sorellina. Avrei avuto una sorellina con cui giocare, ridere, scherzare e fare tutto quello che due sorelle fanno; anche se avro' avuto 10 anni in più, avrei fatto di tutto per farla sentire a suo agio con me, gli avrei regalato giocattoli, e quando avrei avuto del tempo libero, dopo aver fatto i compiti, l'avrei portata al parco. Ne parlavo sempre con mamma, e lei era felice a vedermi entusiasta.
 
Ma in fondo vedevo che era preoccupata . Avevo solo 10 anni, ma non ero stupida. Le cose che i grandi pensano che non notiamo, le capiamo penso anche meglio di loro.
 
L'ho sempre accompagnanta a comprare tutto quello che serviva per la nuova arrivata; i miei non volevano che io mi senta in disparte, quando nascerà la piccola, era per questo che mi faceva partecipare a qualsiasi cosa che la riguardasse. Io mi sentivo grande, e gli rispondevo sempre, "No mamma, mia sorella avrà più bisogno, perché sarà piccolina!".
Mia madre sorrideva e mi passava la mano in mezzo ai capelli, quel sorriso solare accompagnato da quell'espressione preoccupata che aveva.
Passarono i mesi, e finalmente l'ora del parto arrivo'.
La sera, mamma venne da me, e mi sveglio' dolcemente.
 
" Maya? Tesoro svegliati".
"Mamma che c'é? manca ancora tanto per le 7!"
"No tesoro, é che devo andare in ospedale, perché devo partorire. La tua sorellina nascerà tra poco. Tu sei la più grande, per questo che voglio che mi prometti una cosa.
Qualsiasi cosa succeda, voglio che tu sia forte.
Perchè tutte le bambine, nella tua situazione devono essere forti. In questi giorni, non dormiremo insieme, nello stesso letto, e se vuoi raccontarmi come è andata la tua giornata o chiedermi qualche consiglio, fai solo una cosa: chiudi gli occhi e parlami.
Vedrai, io sentiro' tutto quello che dici e ti aiutero', piccola mia.
Ti staro' accanto, sempre. Per sempre."
Non capivo perchè tutto quel prologo, erano solo 3 giorni.
Mentre mamma parlava, vidi lacrime scendere dal suo viso, me ne ero accorta e anche se lei girava la testa velocemente e se le asciugava, lo vedevo
 
Ma io ero solo felice, non vedevo perchè mamma avrebbe dovuto piangere.
Papà mi porto dalla zia, dove continuai a dormire profondamente.
 
I miei avevano deciso di non farmi andare a scuola, per quel giorno.
Mi alzai che erano le 14 del pomeriggio.
 
C'era un silezio tombale; la zia mi aveva messo a dormire nel suo lettone, con la porta leggermente aperta; sentivo delle voci provenire dal salone, ma parlavo piano; forse perché avevano paura che qualcuno le sentisse.
Mi misi le pantofole, e quatta quatta scesi dal lettone, e mi avvicinai alla porta appoggiando l'orecchio verso fuori.
"Jonhatan, ora cosa faremo?"
 
Cosa intendeva la zia? Cosa dovevano fare?
 
Ma papà non rispondeva. Sentivo dei singhiozzi pesanti, mi affacciai piano, evitando che qualcuno mi vedesse e vedo papà piangere. Non avevo mai visto il mio babbo piangere, doveva essere qualcosa di grave.
Dov’era mamma ?
 
"Non lo so Alicia, non ho mai pensato che saremmo arrivati a questo punto. E non avrei mai pensato che Maya, cosi piccola, avrebbe dovuto continuare la sua vita senza sua madre".
 
 
 
 
 
Hiiiii girlsssss :)
Eccomi qua, scusate se non avevo scritto nulla nel primo capitolo :D comunque é la mia prima FF, che avevo scritto circa 1\2 anni fa ma che non ho mai pubblicato. Scrivevo tanto per il gusto di farlo ma poi mi son detta ‘perché no ?’ ed eccomi qua xx se avete consigli o cose varie, scrivetemi pure oppure recensite semplicemente ! spero vi piaccia ! Ps: se siete fan appassionati di Hunger Games e Oned, leggetevi "71°Hunger Games" di Up_me_memories, una storia fusione tra i due! Vi piacerà sicuramente!
Besito xx
 
  
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