Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: eynismarian    25/02/2014    1 recensioni
“Non ho bisogno dell’aiuto di una piccola schifosa mezzosangue!” urlò Severus in preda alla collera [...] Quella frase fu peggio di uno schiaffo per Lily, un segno che le si impresse irrimediabilmente a fuoco.
“Siete uguali, voi due!” Lily pronunciò quelle parole, che furono peggio di uno schiaffo per James.
-Lunastorta!- gridarono insieme Lily e James, ringraziandolo tacitamente nei loro cuori.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Lily Evans, Remus Lupin, Severus Piton | Coppie: James/Lily
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Lunastorta!

“Non ho bisogno dell’aiuto di una piccola schifosa mezzosangue!” urlò Severus in preda alla collera a causa della vergogna che provava per gli scherzi di Potter. Quella frase fu peggio di uno schiaffo per Lily, un segno che le si impresse irrimediabilmente a fuoco.

Lui, quel Severus che le aveva fatto conoscere la sua vera natura, quel Severus che le aveva assicurato l’uguaglianza tra maghi figli di maghi e maghi figli di babbani, lui che aveva sempre difeso anche da se stessa, dalle accuse che gli scagliava per essersi unito a compagnie poco raccomandabili, i mangiamorte.
In quel momento il mondo mi crollò addosso, riuscii solo a distinguere la figura di quell’arrogante di James aggredire senza pietà il mio amico d’infanzia, o meglio, ormai il mio ex-adorato amico d’infanzia. Potter gli impose di chiedermi scusa, ma, come sapevo benissimo, quelle erano delle scuse false e obbligate, non potevo e non volevo nemmeno accettarle, gli avevo perdonato molto, forse troppo, era arrivato il momento di smettere. “Non voglio che mi chieda scusa, perché l’hai costretto tu!” anche in quel momento, riuscivo ad arrabbiarmi maggiormente con James. Non riuscivo a credere che Severus mi avesse insultata così pesantemente e che fosse quell’odiosissimo Potter a difendermi, quel cambio di ruoli troppo repentino mi sconvolse, perciò aggiunsi: “Siete uguali, voi due!”. Sapevo che non era vero, sapevo che quello che avevo appena detto era crudele, era uno schiaffo come quello che avevo appena ricevuto, sapevo che, nonostante tutto, James non si meritava un insulto del genere, lui che, sebbene il suo carattere superbo ed egocentrico, difendeva e rispettava sempre i mezzosangue, ma avevo pronunciato quelle parole, parole taglienti, veleno … e non potevo tornare indietro. L’unica cosa che seppi fare, da terribile vigliacca, da non-grifondoro, fu scappare, scappare e rifugiarmi in me stessa.

“Siete uguali, voi due!” Lily pronunciò quelle parole, che furono peggio di uno schiaffo per James.

Quelle parole mi colpirono al cuore e me lo lacerarono, lo ridussero a brandelli.
Colto da un furore avvolgente, lasciai cadere improvvisamente Piton sulla terra dura. Non me l’aspettavo da Lily, nonostante sapessi che mi odiava e che mi considerava un arrogante presuntuoso, non mi aspettavo che Lily mi credesse anche uguale a uno che le aveva dato della mezzosangue. La guardai negli occhi, per cercare di scorgere un qualsiasi lampo di rimorso per ciò che aveva detto, ma in quei suoi occhi terribilmente verdi e profondi non riuscii a cogliere alcuna emozione: o era certa di ciò che aveva affermato, o riusciva a nascondere i suoi sentimenti con estrema abilità. Cercavo di convincermi che la seconda ipotesi fosse quella corretta (anche se in fondo al mio cuore ero convinto che questa fosse un’illusione), quando lei corse via facendo ondeggiare al vento quei suoi capelli ramati che tanto mi facevano impazzire, ma che adesso mi infondevano angoscia.
- James, vieni … torniamo dentro!-la voce di Sirius non riuscì a riportarmi completamente alla realtà, la mia mente navigava ancora nel mare d’angoscia che mi aveva travolto, perciò mi lasciai trascinare a forza dai miei amici verso l’interno del castello. Durante il tragitto innumerevoli sagome passavano davanti a me, ma non riuscivo a distinguerle e nemmeno a collocarle nelle rispettive case. Arrivati al quadro della signora grassa, Remus pronunciò prontamente le parole segrete, che ci permisero di entrare nella sala comune di Grifondoro. Nemmeno l’atmosfera accogliente e molto calda, riuscì a farmi risvegliare dall’incubo in cui ero precipitato, anche perché da dietro l’alta poltrona posta davanti al fuoco vidi i capelli rossi, quei capelli rossi che mi facevano impazzire. A differenza di come avrei fatto in un’altra circostanza, evitai di andare accanto a Lily e di incrociare il suo sguardo, recandomi subito nella mia stanza seguito dai miei fedeli amici.
-Ehi Ramoso, sono sicuro che non voleva paragonarti a lui e che le siano scappate quelle parole perché era arrabbiata!- Sirius cercava di consolarmi, ma sapeva anche lui che non sarebbe servito a nulla, solo lei avrebbe potuto risollevarmi. Già, quindi sarei rimasto prigioniero di quelle parole più dolorose di un incantesimo Cruciatus per sempre.

Avevo desiderato così spesso che James non mi desse più fastidio, che mi lasciasse in pace, che non si preoccupasse più di me, e in quel momento in cui, al contrario del solito, non mi degnava di uno sguardo, passandomi accanto, mi sentivo più persa che mai. Non mi ero mai resa conto di quanto m’importassero la sua costante presenza, le sue battute sempre pronte, il suo continuo chiedermi di uscire con lui, e proprio in quel momento in cui non avevo più nulla di tutto ciò, in cui avevo distrutto il suo cuore sincero, mi mancava.
Iniziai a sperare, nei giorni, nelle settimane e nei mesi seguenti, che James mi si riavvicinasse, che tornasse a girarmi intorno con i suoi capelli spettinati e la sua aria sicura di sé. Ma tutto ciò non accadde.
Iniziai anche a sognare, durante le tiepide notti primaverili, il suo viso, i suoi occhi …
Ma lui continuava a rimanere in uno stato di indifferenza assoluta, anche se a volte ero convinta che di nascosto mi guardasse, anche se talvolta sentivo i suoi occhi addolorati su di me. E io non prendevo alcuna iniziativa, era tutta colpa mia, ma non avevo più il coraggio neanche di guardarlo in faccia. A volte mi chiedevo se il cappello parlante avesse fatto bene a mettermi in Grifondoro!
Ogni tanto Remus mi veniva a trovare, non mi parlava mai di James, ma dell’atmosfera del gruppo più triste, che, sebbene cercasse di non farmelo capire, rifletteva l’umore di lui.
Un giorno, mentre ci recavamo a lezione di pozioni, con un grande sforzo riuscì a chiedermi, se davvero pensassi che James potesse essere messo sullo stesso livello di un mangiamorte. Quella domanda mi prese talmente alla sprovvista, che quasi inciampai nei miei stessi piedi.  Non sapevo se dover dire la verità, confessando i miei veri sentimenti nei confronti di James, o fingere. Scelsi la verità, superando il mio orgoglio, comportandomi per la prima volta dopo tanto tempo da autentica Grifondoro. Gli rivelai ciò che provavo, già da molto più di quanto volessi ammettere, per quell’arrogante Cercatore, che tanto mi faceva impazzire. Remus stranamente non parve affatto sorpreso e, terminato il mio racconto, con una scusa alquanto approssimativa decise di non seguire quella lezione di pozioni, per mettersi al pari con chissà quale altra materia … in seguito capii cos’altro aveva da fare!

Quei mesi trascorsi lontano da Lily mi avevano reso meno arrogante ed egocentrico, ma, non so perché, le ragazze mi circondavano sempre più numerose (Sirius aveva tutta una sua teoria sugli occhi tristi e scintillanti, che affascinano le donna, bah!), tranne una, che, ovviamente, era l’unica che mi interessasse. Lei, semplicemente, mi ignorava. Questa situazione accresceva in me l’impressione che, oltre a non sopportarmi, cosa che potevo tollerare, mi odiasse, cosa che mi abbatteva più di un bolide impazzito.
Potete immaginare il mio stupore, quindi, quando Remus mi annunciò che Lily gli aveva affidato il compito di dirmi di raggiungerla quella sera sulla torre di astronomia. Non capii letteralmente più niente, andai nel bagno dei prefetti a strofinarmi ben bene, per togliermi dalla pelle l’odore di sudore causato dal lungo allenamenti di Quidditch , indossai il mio completo più bello, cercai di pettinare i miei capelli ribelli, e quasi dimenticai il mantello dell’invisibilità. Arrivato davanti alla porta del terrazzo della torre di astronomia, il cuore mi batteva talmente forte, che anche gli abitanti di Hogsmeade avrebbero potuto sentirne i battiti galoppanti. Poi mi feci coraggio e aprii la porta. Appoggiata alla ringhiera, Lily guardava la luna, protagonista assoluta del cielo, con i capelli ramati accarezzati dalla tiepida brezza.

-Lily!- dopo la lezione di pozioni Remus era ricomparso più felice che mai,- James mi ha incaricato di dirti di raggiungerlo alla torre di astronomia stasera!- A quella frasi mi sentii quasi svenire, con le gambe molli, che mi tremavano, lo travolsi con un abbraccio, che stupì anche me stessa e corsi nel dormitorio per prepararmi. Indossai un vestito, che avevo portato per le occasioni speciali (e questa era proprio una di quelle occasioni!), blu smeraldo con la gonna svolazzante e il corpetto aderente, pettinai i capelli fino a renderli morbidi e setosi, mi spruzzai un profumo che mi aveva regalato un’amica babbana per il mio compleanno. Ero talmente agitata, che quasi avevo dimenticato le scarpe. Per tutto il tragitto barcollai sui tacchi, ai quali non ero abituata, cercando di far meno rumore possibile.
Giunta sulla terrazza, non c’era ancora nessuno. La luna piena quella notte risplendeva troneggiando nel cielo costellato da innumerevoli puntini luminosi, una leggera brezza sfiorava la pelle e mi asciugava il viso imperlato di sudore. A un certo punto udii uno scricchiolio, era la porta che si apriva. Trattenni il respiro, mentre dei passi mi si avvicinavano cauti, quasi timorosi.
Alla sola sua presenza sentivo il corpo fremere, le gambe mi tremavano, mentre mi giravo, ma non riuscivo ancora a incrociare il suo sguardo, quindi mi concentrai sulle sue mani grandi e protettive, che, quasi con vergogna, desideravo mi stringessero. Passò un’eternità, un tempo indefinitamente lungo, in cui studiai tutti i muscoli delle sue braccia forti, finché, prendendomi alla sprovvista, James mi sollevò il viso con due dita. I nostri sguardi, che si erano tanto evitati, s’incatenarono, come se, da quel momento in poi, ci sarebbe bastato solo guardarci negli occhi. Il peso, che mi premeva sullo stomaco, iniziò a sciogliersi, e con quello anche la situazione mi scivolò di mano. Scoppiai in un pianto ininterrotto, lacrime di disperazione, felicità, sollievo e angoscia insieme, asciugate dalle calde dita di James. Quel contatto così delicato mi scosse al punto, che, senza pensarci, distruggendo tutte le barriere che avevo innalzato col tempo, mi slanciai verso di lui, che mi accolse tra le sue braccia, stringendomi in un abbraccio avvolgente. Mi stringeva come se non avesse più voluto lasciarmi andare, come se saremmo potuti rimanere lì così per sempre, e io volevo proprio questo, poter fermare il tempo e stare accanto a lui fino alla fine.
-Temevo che non avrei più rivisto i tuoi occhi felici per me, perciò quando Remus mi ha detto che volevi incontrarmi …- James m’interruppe con espressione interrogativa: -Non sei stata tu a chiedere a Remus di dirmi di incontraci qui?!-
Ecco cosa doveva fare quella mattina Remus, quando era scappato da pozioni!

-Lunastorta!- gridarono insieme Lily e James, ringraziandolo tacitamente nei loro cuori.

 

  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: eynismarian