Lasciate
un messaggio dopo il bip
“Ciao,
questa è casa Castle, io e mia moglie non
siamo...”.
“Tua
moglie?!?”
Kate non lo lasciò finire.
“Che
c’è? Anche
se solo da 15 ore adesso sei mia
moglie” Castle rimarcò quel mia
con
la voce, sapendo bene cosa l’avesse infastidita.
“Adesso
sono
una cosa tua?”
ribatté, infatti,
fingendosi arrabbiata.
“Sì,
mia e
di nessun’altro!” rispose facendole il solletico.
Divincolandosi,
Kate premette un pulsante sulla base della segreteria.
Messaggio
cancellato
gracchiò la voce registrata.
“Non
riusciremo mai a metterci d’accordo”
sospirò lui.
“Ancora
uno”
suggerì Kate, addolcendo lo sguardo.
Lui scosse
la testa “Sai, in teoria si occupa la luna di miele in altri
modi” protestò
iniziando a baciarle il collo.
“Infatti
siamo a letto” sorrise Kate.
“Vestiti,
siamo sul letto completamente vestiti, distrutti dal jet lag che
cerchiamo da
interminabili minuti una frase decente da registrare su una segreteria
telefonica che ti sei ostinata a voler comprare in aeroporto. Non ti
sembra un
po’... non so, inappropriato?”.
In risposta
al suo monologo, Kate premette REC.
“Hey,
siamo
i Caskett e stiamo facendo sesso in luna di miele, lasciate un
messaggio e vi
richiameremo quando avremo finito” Kate si voltò
verso di lui con sguardo truce
“Contento adesso?”.
“Ti
prego
salvalo!!” disse Castle cercando di arrivare alla segreteria,
ma Kate la
allontanò prontamente.
Messaggio
cancellato.
“Sei
pazzo,
vuoi che a mio padre venga un infarto? Stavo solo giocando”.
“Era
un bel
messaggio però” bofonchiò con sguardo
perso, immaginando il resto del loro
viaggio di nozze.
Kate lo
spintonò “Concentrati! È una cosa
importante per me, è la prima volta che mi
sposo, io”.
“Colpito
e
affondato! Ok, dai, riproviamo” disse lui, poi aggiunse
“Aspetta”.
“Cosa?”
domandò lei.
“Perché
hai
detto ‘è la prima volta che mi sposo’ e
non ‘è la prima e UNICA volta che mi
sposo’?” le chiese, incuriosito.
“Era
per
dire Castle...”.
“Con
un
meraviglioso, fantastico uomo tra l’altro”
proseguì lui.
“Adesso
non
esageriamo...”.
“Come
prego?”
Castle si avventò su di lei per un altro attacco di
solletico.
“Dai
smettila” mentre rideva “Va bene, va bene hai
vinto!” gli disse per fermarlo.
“Davvero?”
chiese con stupore.
“No”
ammise dandogli
un leggero colpo alla nuca.
“Lo
sapevo” Castle
si sbarazzò del cuscino che Kate usava come scudo dal
solletico “Sei una
bugiarda e per questo la pagherai” le disse incastrando una
gamba tra le sue,
semi sdraiandosi su di lei.
“Oh
povera
me” sospirò Kate dopo un bacio,
tutt’altro che casto.
“Uhm”
mugugnò
contro le sue labbra “Dai un attimo solo...” lo
pregò Kate.
Castle le
diede un bacio sulla fronte e si allungò verso la segreteria.
“Ciao,
siamo
i Caskett e abbiamo da fare” poi la guardò
“Va bene così?”.
Kate lo
guardò truce “No, troppo sbrigativo!”.
Allungò
il
collo all’indietro accompagnando il gesto con il braccio,
fino ad arrivare
anche lei alla segreteria.
“Pronto?
Via! Ciao, siamo Kate...” inizia lei “...e
Rick” continua lui.
E poi il
silenzio.
Kate lo
guarda da sotto in su “Ecco mi hai distratta, non mi viene in
mente niente da
dire!”.
Castle
solleva le sopracciglia “Ti ho distratta con la mia bellezza
selvaggia?!”.
“Oh,
sì,
Tarzan” stette al gioco Kate, roteando gli occhi.
“Tarzan
portare
Jane nella Jacuzzi poi registrare messaggio”.
Alla parola
Jacuzzi
Kate si illuminò “Jane accettare”
rispose ridendo.
Rick la
prese in braccio abbandonando il povero e maltrattato apparecchio sul
letto.
Entrando in
bagno Kate volle però una conferma “Dopo
però lo facciamo?”.
“Tarzan
promettere”.
“Castle!”.
“Va
bene,
prometto, croce sul cuore”.
****
Era
più di
un anno che non metteva piede a New York.
Un anno
intenso e decisamente negativo.
Il suo
lavoro all’FBI gli dava modo di assistere ai delitti
più efferati e all’illimitata
cattiveria umana.
Necessitava di
un break.
Tornare in
quella città gli era sembrato così naturale.
Non per
Central Park, la Statua della Libertà o l’Empire
State Building e il Rockefeller
Centre.
Lui aveva
un’unica
ragione per voler tornare a New York City.
Will prese un
bigliettino dalla tasca e compose il numero che aveva chiesto ad un
collega di
trovare per lui.
Uno, due,
tre squilli...
“Ciao,
questa è casa di Rick...” la
voce cambia “...e Kate. Non possiamo
rispondere in questo momento...” ora di
nuovo la voce di lui
“...lasciate un
messaggio e, se ci va, sarete richiamati”.
La donna lo
riprende “Castle!”,
poi si sente un tonfo “Ouch...ok,
ok sarete sicuramente
richiamati!”
Bip.
FINE
Ivi’s
Corner:
Abbiate pietà, dormo
male da settimane e questo è il risultato :)
E.. non mi chiedete
perché
proprio Sorenson e perché proprio lì
così, in quel momento lì... mi andava di
farlo soffrire, l’insonnia ha fatto il resto u.u
Buona serata :-*