L'ho riletto per quella che sembra la milionesima volta, temendo di aver letto male.
Eppure, per quanto mi sembri orribile, sto leggendo correttamente: Akimoto Madoka, chiazzato dal rosso sangue della X.
Sento gambe cedere sotto il peso del mio stesso corpo, e cado in ginocchio ai piedi del tavolino.
C'è qualcosa che mi blocca la bocca dello stomaco, una stretta fortissima e dolorosa che ben presto sento espandersi per tutto il corpo.
Devo capire come possa esser successo: Madoka non sapeva che fossi qui, non sapeva che fossi una Pretty Cure...non sapeva nulla. È colpa mia, mia e solo mia.
Adesso, devo capire se non è un'altra trappola tesa da quel demonio, ormai ho capito che è ostinata a lasciarci marcire qui, e sarebbe disposta a tutto pur di portare a termine il suo intento.
Stringo le mani fino a farmi sbiancare le nocche: forse per la rabbia, o per la disperazione, o forse solo nel vago e fallito tentativo di trattenere le lacrime.
-Oh poverina...- dice una voce maschile tremendamente familiare alle mie spalle -Mi dispiace di aver ammazzato tua sorella, ma non ho avuto scelta. Era ribelle, come te.-
Sento l'ira crescere in maniera smisurata, e per la prima volta sento che la tentazione di uccidere sta per vincere sulla razionalità.
Mi volto e vedo il suo volto, maledettamente perfetto: i capelli dorati gli ricadono sugli occhi neri come petrolio, e un ghigno domina sulla sua espressione divertita.
Indossa quella che sembra una specie di armatura argentata che gli protegge il corpo avvolto da un mantello scuro. I guanti neri di pelle sono sporchi di sangue, come se vi avesse immerso le mani.
-Assassino. Sporco bastardo...- farfuglio.
-Ehi bellissima, vacci piano con le parole-
-No, SCORDATELO. Figurati se modero le parole con un assassino. Perché è questo che sei, un assassino spietato-
-Ne hai mai conosciuti di amichevoli?- risponde sarcastico.
-Dimmi che hai fatto a mia sorella, e ai miei amici-
Lui fa un cenno annoiato con la mano, come se stessimo parlando della cosa più banale al mondo.
-Ah, Alya li sta intrattenendo- dice ghignando.
-E come mai tu sei qui? Sono grande per una baby sitter- Anche io provo ad essere sarcastica. Come si suol dire, "il tango si balla in due".
Non riesco a credere che quello sia davvero Nutts, il ragazzo che poche ore fa mi ha confessato il suo amore, il ragazzo a cui ho detto che ricambiavo i suoi sentimenti, il ragazzo che ho baciato.
La sua espressione ora sembra leggermente scocciata, e a grandi passi si avvicina a me.
-E riguardo a tua sorella...-
Con uno scatto fulmineo mi si avvicina, piegandosi in ginocchio per arrivare alla mia altezza.
Mi prende il volto tra le mani, e per un terribile istante provo un brivido lungo la schiena.
-Guardami- sussurra -Guardami bene, e lo scoprirai-
Faccio come mi dice, e incateno il mio sguardo al suo.
Non ho mai visto un nero simile a quello dei suoi occhi, è più che nero...è il colore della morte.
Avverto un brivido di freddo, e tutto sbiadisce, come una vecchia foto.
"Madoka apre gli occhi frastornata, portandosi una mano alla nuca dolorante.
Non ha idea di dove si trovi , eppure sente che c'è qualcosa di terribilmente sbagliato.
-Ben svegliata, Madoka-
La ragazza sobbalza nell'udire la voce del suo assalitore, e prova a mettersi in piedi senza successo, per via delle pesanti catene che la bloccano alla parete di pietra.
-Tu...- lo cerca con lo sguardo, ma l'oscurità glielo impedisce -Lo sapevo che tramavi qualcosa, hai portato via mia sorella! Dimmi che le hai fatto!- gli urla, anche se non riesce a vederlo.
-Tu non sai neppure cos'era tua sorella, vero?-
-Certo che lo so- risponde, confusa -Era una ragazza innocente, caduta nelle mani di un pazzo. Tu.-
Nutts scoppia a ridere, e la sua risata rimbomba in un eco agghiacciante.
-Hai mai sentito parlare delle Pretty Cure?-
-Si, sono una vecchia leggenda...dicono che siano tornate, ma cosa c'entra?- chiede.
-Tua sorella è stata scelta, lei è una di loro. Cure Mint, è questo il suo nome-
Madoka sente il respiro bloccarsi, e tutto il mondo crollarle addosso come un macigno.
Possibile che sua sorella fosse una guerriera? Era così esile, tranquilla, serena...l'unica cosa in cui era agguerrita erano i libri, libri innocenti.
È sempre stata convinta che sua sorella fosse una ragazzina come tante, brava a scuola, senza segreti. Ma si è sbagliata.
-Dimmi chi sono le altre- comanda, aspettandosi già la risposta.
-Le sue amichette erano una bella combriccola di guerriere- risponde Nutts con la voce fredda come ghiaccio e tagliente come un vetro rotto. -Nozomi, Rin, Urara, Komachi, Karen e Kurumi. Le sei guerriere erano loro-
Improvvisamente Madoka si sente come travolta dai ricordi, fino a quel punto rimasti avvolti nel dubbio. Quei tanti perché che si era chiesta fino a quel momento, che non avevano mai trovato risposta.
-Spiegami cosa vuoi da me, cosa vuoi da NOI-
Nutts sospira, stufo della conversazione.
-Sono stato incaricato di uccidere Komachi, ma non ho intenzione di farlo.- spiega, e Madoka lo sente avvicinarsi. -Se uccido te lei tornerà a casa-
-Perché vuoi che lei si salvi?-
All'inizio le risponde soltanto l'eco della sua voce, ma Nutts si decide a rispondere poco dopo.
-Non lo so, però...- Madoka sente la sua voce incrinarsi, abbandonando quella maschera fredda che finora lo aveva protetto -Però mi sento legato a lei, non so cosa sia questo legame o il perchè ci sia. Però c'è, e voglio che lei viva. Devo portare alla mia padrona il suo sangue, che è anche il tuo.-
Madoka riflette: chi era la sua padrona? E perché mai voleva uccidere Komachi?
-Quindi, se io morirò, lei vivrà...-
-Esattamente-
Il silenzio li avvolge come un mantello, un silenzio che sembra non voler mai terminare.
-Accetto la tua offerta, morirò per Komachi-
Angolo della demente e ritardataria autrice
Vi prego perdonate il mio ritardo catastrofico, ma ero completamente bloccata.
vi ho fatto attendere tanto per questo schifo, e so che non mi perdonerete mai.
Spero di riuscire ad aggiornare prima la prossima volta, ma...mi maledico, e potete
Vi ringrazio per tutto, e invoco il vostro perdono ❤️