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Autore: f9v5    26/02/2014    6 recensioni
[AU] [Storia a OC] [Iscrizioni chiuse]
OC me ne servirebbero non più di 8, sia chiaro che non sceglierò i primi 8 che recensiranno, ma quelli che mi daranno i personaggi migliori.
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Arceus era un sovrano severo ma giusto, anteponeva il bene di tutti davanti ad ogni cosa, malgrado la sua natura di Pokémon, non cercò mai di favorire la sua specie, mai fu tentato di sottomettere gli umani alla sua volontà.
Sotto il regno di Arceus il mondo prosperava, felice e in pace.
Ma le cose furono destinate a cambiare.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza | Contesto: Manga
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Philip non si sorprese più di tanto quando, arrivato davanti alla porta scorrevole della palestra, questa rimase chiusa.
Evidentemente c’erano stati dei guasti alla corrente in quei giorni, o la stavano tenendo spenta e basta.
Bussò con due colpi decisi e cominciò a pazientare, sperando comunque che non ci volesse molto.
Dopo un po’ cominciò a picchiettare il piede per terra, lo faceva per ammazzare il tempo.
Doveva ammettere di essere un po’ nervoso, stava sperando che lei stesse bene.
In un primo momento era stato indeciso se lasciarla andare o meno, ma poi preferì acconsentire alla cosa, anche perché fu necessario.
Dopo tutto lei sapeva cavarsela, non aveva motivo di essere troppo ansioso.
Si concentrò per qualche istante anche su se stesso, e sulla missione che aveva intenzione di accollarsi.
-…certi fatti potrebbero smentirti.-                       
Drignò i denti a ripensare alle parole del superquattro di tipo Buio; lo faceva arrabbiare il fatto che fossero vere.
Ma appunto per quel motivo si trovava lì, anche per quel motivo.
-AAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!- le sue orecchie captarono quello che sembrava a tutti gli effetti un grido, a giudicare dal fatto che sembrava la mescolanza di due voci, arrivò, per logica, a pensare che si trattasse di due persone.
Girandosi vide arrivare due ragazzi in corsa che si spingevano l’uno con l’altra  con le spalle.
Fece dunque la prima cosa che gli venne suggerita dall’istinto di sopravvivenza: spostarsi.
I due folli andarono a sbattere sulla porta scorrevole, ancora chiusa, cadendo a terra con due comiche espressioni di dolore.
Una goccia di sudore stilizzata non potè evitarsi di scendere dalla tempia del rosso.
“I tipi più strani li incontro tutti io. Ho il presentimento che qualcuno lassù mi voglia male… SI’ ARCEUS, STO PARLANDO CON TE!” urlò dentro la sua testa, ripensando al fatto che, contando quella ladra di Ragnar e la ragazza dagli occhi dorati (Anabia, se non ricordava male), era già arrivata a quattro la quantità di persone a sua detta strambe che aveva avuto la sfiga di incontrare quel giorno.
I due ragazzi, intanto, si erano alzati massaggiandosi i nasi doloranti; Philip, in un primo momento, pensò di chiedergli se stavano bene, ma non ebbe il tempo che venne anticipato da una quarta voce, appartenente ad un ragazzo appena sopraggiunto, accompagnato da un Lucario.
-Ecco dunque dove eravate diretti. Ehm… tutto a posto?- chiese l’ultimo arrivato, il suo Lucario li fissava come se fossero stati due stupidi.
-E’ TUTTA COLPA TUA CJ, SE TI FOSSI FATTO DA PARTE NON SAREMMO ANDATI A SBATTERE.- la ragazza mora puntò il dito accusatore verso il castano, che rispose prontamente.
-Mia cara Elena, mi permetto di dissentire. Come ti ho già detto in precedenza, l’idea è stata mia, quindi ho tutti i diritti di avere la precedenza. Non posso negare che tu sia una gran bellezza, ma non per questo ti cederò il mio posto.-
E i due cominciarono un battibecco sotto gli occhi degli altri due ragazzi.
-Mi hanno completamente ignorato.- constatò il moro con le mani sui fianchi, attirandosi addosso lo sguardo di Philip: quel tipo gli sembrava l’unico sano di mente incontrato in quella giornata.
-Amici tuoi?- gli chiese, sorprendendosi per aver parlato per primo, a lui che di solito non interessava intrattenere discorsi con altri.
-Cosa? Ah no, solo che mi avevano quasi travolto mentre ero per strada e, incuriosito, li ho seguiti per sapere il motivo di tanta fretta.- spiegò il ragazzo dagli occhi verdi.
-A proposito, sono Cailan.- si presentò poi, porgendogli la mano.
-Philip.- ricambiò educatamente il gesto, almeno qualcuno di normale c’era.
Fu in quel momento che le porte scorrevoli si aprirono e le figure dei Capipalestra gemelli, Tell e Pat, si presentarono dinanzi ai quattro.
Ma non ebbero nemmeno il tempo di proferire parola che si ritrovarono pressati da CJ ed Elena, che cominciarono a parlare a raffica a proposito di cose tipo “sfide” o “precedenze”, o così gli sembrò di capire.
-Ehm… potreste, per favore, calmarvi voi due?- chiese il maschio del duo alzando le mani come a chiedere spazio.
-Infatti. Se ho ben capito, volete sfidarci, ma adesso non è possibile.- aggiunse la sorella, lasciando a bocca aperta i due.
-COME SAREBBE?!-
-Diciamo che c’è una questione che dobbiamo risolvere prima.-
E fu lì che Philip si fece avanti.
-Per l’appunto, quindi, se volete scusarmi.- il rosso si fece largo tra Elena e CJ, piazzandosi davanti ai due gemelli che in un primo momento lo guardarono sospettosi.
-Sei Philip Evans?-
Lui annuì per confermare.
-Molto bene allora, seguici!- decretò Pat, all’improvviso diventata allegra come se stesse parlando con un vecchio amico, invitandolo ad entrare dentro, malgrado il fratello volesse essere più cauto dicendo che non avevano nessuna prova per dire che fosse davvero chi aspettavano.
CJ ed Elena restarono ad osservare la scena sconvolti, ma si lasciarono trasportare quando i tre entrarono.
-NEANCHE PER SOGNO, NON RINUNCERO’ ALLA MIA LOTTA!- urlarono all’unisono, per poi fiondarsi all’inseguimento.
In tutto questo, Cailan e Lucario erano stati totalmente ignorati.
-Mi sento un po’ escluso.- disse con due comici puntini neri al posto degli occhi.
Ma poi si limitò ad un’alzata di spalle.
-Beh, ormai che siamo qui, andiamo Lucario.- e anche il ragazzo e il suo Pokémon entrarono all’interno della palestra.
 
 
 
Dentro quella stanza regnava il più religioso silenzio, d’altronde l’oggetto che stava custodito li dentro non rappresentava una ragione per avvicinarsi.
O almeno, non lo era per una persona che non voleva mettersi nei guai.
Ci fu un lieve rumore di terra spostata che si fece, via via, sempre più forte, finchè una buca a misura di persona non si aprì all’interno della stanza.
La prima creatura che mise piede li dentro fu un piccolo Totodile, che cominciò a ispezionare la zona per essere certo che vi fosse via libera.
La sua allenatrice uscì allo scoperto poco dopo, rivelando una figura dai capelli blu e dagli occhi dorati.
-Bene, Totodile, puoi rientrare.- richiamò nella sfera il Pokémon d’Acqua, per voltarsi verso la sua complice Ragnar, appena uscita dalla buca.
-Mi spieghi perché tu non ti sei minimamente sporcata passando in quella buca.- sbuffò la blu, rivolgendosi all’albina.
Questa sorrise con aria furba.
-Perché una persona elegante non può permettere il minimo difetto. Quando si ha la vera eleganza non la si può perdere.-
Anabia non capì niente di quella spiegazione, ma preferì non riprendere l’argomento.
Fece cenno alla ragazza albina di guardare verso destra: lì, poggiata su un piedistallo in marmo, stava la Dark Pokéball, la prigione di Giratina.
Anche se stavano ancora ad una certa distanza dall’oggetto, le due riuscirono a scorgere una sorta di aura uscire da esso.
Un’aura scura e nera come una notte senza luna, si percepiva solo il male provenire da essa, il potere di Giratina, per quanto costretto lì dentro, continuava a vivere e a influire.
Anabia deglutì nervosa, improvvisamente non le sembrò più una buona idea quella propostale da Ragnar: rubare il potente artefatto e consegnarlo alle Legioni del terrore in cambio di una ben specificata cosa.
No, non una cosa tanto effimera e superficiale come il denaro, o almeno non era questo che voleva chiedere Anabia; lei voleva… un posto di riguardo nel loro esercito.
Per quanto oscuri, per quanto malvagi, in quel gruppo di mostri nessuno badava alle caratteristiche fisiche, li contavano solo la forza e l’adempimento degli ordini.
Si sentiva viscida a pensare ad una soluzione del genere, ma non ne poteva più di sentirsi rivolgere epiteti non molto gentili ovunque andasse senza motivo, non ne poteva più di essere considerata come una maledizione vivente per nulla.
Era questo che voleva: dare una svolta alla sua vita.
I soldi avrebbe potuto tenerseli tutti Ragnar se avesse voluto (e non aveva dubbi che l’albina, in caso, l’avrebbe fatto), poco le importava.
-Bene, non perdiamo tempo e prendiamoci la sferetta… bisogna dire che è stato più facile del previsto.-
Se Anabia fosse stata un uomo, in quel momento avrebbe sentito il bisogno di pararsi i gioielli di famiglia, dire frasi come quella appena pronunciata da Ragnar era il modo migliore di gettarsi sfiga addosso.
Tirò un sospiro di sollievo quando si accorse che l’albina era ormai a pochi passi dall’oggetto da loro cercato e che non era accaduto nulla.
Ragnar stava per afferrare la sfera, quando una potente folata di vento proveniente dalle spalle delle due rischiò di mandarle a terra.
Voltandosi da dove era giunto quell’innaturale corrente d’aria, videro che, dalla stessa buca da cui erano entrate loro, era sbucato fuori un ragazzo castano con uno Swellow sulla spalla.
-E tu chi diavolo saresti?- chiese Anabia, leggermente infastidita da quell’intromissione, Ragnar seppe mantenere la calma, seppur anche lei fosse incuriosita in negativo.
Il ragazzo le fissò accigliato, fece poi un cenno al suo Pokémon che scese dalla sua spalla mettendosi a terra, aprendo le ali e rivolgendo alle due un strido minaccioso.
Anabia ringhiò innervosita da quel gesto sprezzante e sfacciato: chi si credeva quel tizio? Arrivava all’improvviso e, senza dire una parola, mostrava verso di loro un atteggiamento ostile.
Ragnar, dal canto suo, si lascio sfuggire un sorrisetto.
L’albina abbandonò per un attimo l’obbiettivo di prendere la sfera per mettersi accanto ad Anabia.
-Mantieni la calma, nanetta. Le cose sono due,o questo tizio vuole fermarci, oppure ha avuto la nostra stessa idea, il che, in questo caso, fa di lui un concorrente.-
-Non osare paragonarmi a voi.- ribattè stizzito Kite, non tollerava che delle ladre lo mettessero sul loro stesso piano, lui non avrebbe mai osato fare un gesto tanto deplorevole.
Quando aveva sentito le due parlare a proposito di rubare la Dark Pokéball per consegnarla alle Legioni del Terrore non ci aveva messo due secondi a prendere la decisione che l’aveva condotto lì: fermarle ad ogni costo.
Se davvero Giratina fosse stato messo in condizione di agire nuovamente, le conseguenze sarebbero state tragiche per tutti.
Aveva già sperimentato la sofferenza che quell’essere causato e aveva visto la fine che molti innocenti avevano fatto, non avrebbe permesso che altri morissero ingiustamente.
-Diamoci dentro, Anabia.- dichiarò Ragnar chiamando in campo il suo Crobat, Ratatoskr.
Anabia roteò gli occhi, quel “nanetta” non se lo sarebbe scordato tanto facilmente, e chiamò in campo uno dei suoi Pokémon: un Haunter dallo sguardo crudele e maligno.
Capendo di aver a che fare con due allenatrici capaci, il ragazzo preferì dare un aiuto al suo Swellow: prese un’altra sfera e chiamò la sua fedele ed elegante Absol che rispose con un ringhiò all’indirizzo dei due contendenti.
Ragnar, con un sorriso di sfida, diede inizio alle danze -Forbice X su Absol.-
Il pipistrello gigante partì alla carica tenendo le ali superiori incrociate e avvolte da un’aura giallastra.
-Nottesferza.- Absol, capendo all’istante che l’ordine di Kite era diretto a lei, andò incontro a Ratatoskr con la falce avvolta di nero.
I due Pokémon si scontrarono a metà strada dando vita ad una forte onda d’urto, poi cominciarono entrambi a fare pressione per prevalere sull’altro.
-Haunter, colpisci Absol con Ombrartigli, non gli farà molto male ma servirà a fargli perdere la spinta.- Anabia andò prontamente in aiuto della collega mandando all’attacco il fantasma, l’attacco Ombrartigli sarebbe stato poco efficace, ma avrebbe distratto Absol il tempo necessario per fargli perdere lo scontro di forza con Crobat e farlo colpire da Forbice X.
Quando fu abbastanza vicino si preparò ad abbassare violentemente la mano artigliata, ma quando colpì venne intercettato da Swellow, che prese il colpo destinato all’amico, che potè continuare a spingere contro Ratatoskr; il Pokémon Normale/Volante, dopo essersi scambiato un rapido cenno col suo allenatore, scattò rapido prendendosi lui l’attacco, il suo tipo Normale lo rendeva immune alle mosse di tipo Spettro come quella, motivo per cui ne uscì incolume.
Sia Anabia che Ragnar capirono già da quelle prime battute che sarebbe stato più difficile del previsto.
E come a volergli complicare le cose, nessuno notò la figura di un piccolo Pokémon somigliante a un piccione che, capendo la gravità della situazione, partì rapido per un corridoio buio diretto verso la sala lotte della palestra.
 
 
 
-Philip… non sei arrabbiato con me, vero?- chiese timidamente Cailan all’indirizzo del rosso che gli rivolse uno sguardo di fuoco che lasciava intendere i suoi pensieri.
“Non è incazzato… è “decisamente” incazzato.” Pensò poi, non immaginava che quel ragazzo fosse uno che serbava rancore così facilmente, oppure quello che doveva fare era talmente importante da non potergli permettere di rilassarsi.
In quel momento si stava quasi pentendo di aver suggerito ad Elena e CJ di affrontare Tell e Pat in squadra così da risolvere la loro disputa, quello che non aveva immaginato era che Pat avrebbe accettato entusiasta malgrado il fratello non fosse esattamente d’accordo.
-Ma come, non dovevamo pensare a Philip e a “quella cosa” ?- aveva protestato, inutilmente, il gemello maschio.
E fu così che Philip e Cailan, con quest’ultimo che aveva richiamato Lucario nella sfera, si appostarono sugli spalti per assistere a quell’incontro in doppio.
Philip cercò di sbollire il lieve attacco di rabbia venutogli nei confronti del castano e cercò di prestare attenzione all’incontro che sarebbe cominciato presto.
Tell e Pat avevano già schierato i loro combattenti migliori, Solrock e Lunatone, era ovvio che non sarebbe stato uno scontro facile per i due sfidanti.
Dalla parte del duo avversario, Elena e CJ non esitarono un istante.
-Forza Nami, era ora di combattere.-
-Andiamo Bolt, si combatte.-
I due Pokémon mandati in campo si rivelarono rispettivamente una Mightyena e una Jolteon.
Non appena uscite dalla Pokéball, le due Pokémon si misero in posa con sguardo ammiccante come fossero state due modelle su un palcoscenico, facendo sbattere una mano in faccia ai rispettivi allenatori.
-Ma se lo toglierà mai questo vizio di mettersi in posa?- protestarono all’unisono, per poi accorgersi di aver detto la stessa cosa e, soprattutto, di condividere lo stesso problema: avevano, nelle loro rispettive squadre, una Pokémon esibizionista.
Ma l’energica Pat non volle perdere tempo e diede subito ordine d’attaccare al suo Pokémon Meteorite.
-Non perdiamo tempo Lunatone, Terremoto.- con una velocità sorprendente, il Pokémon a forma di spicchio di luna si gettò di peso sul campo di battaglia, generando un’onda d’urto che minacciò di travolgere i due avversari, per Jolteon, poi, sarebbe stato un colpo particolarmente efficace.
-SCHIVA!- Elena e CJ parlarono ancora una volta all’unisono e, per loro fortuna, furono abbastanza rapidi nel farlo; seguendo l’ordine, la Pokémon Buio e quella Elettro spiccarono un balzo all’ultimo secondo, evitando che la scossa tellurica le travolgesse.
Una volta atterrate, le due si fissarono qualche attimo, poi si voltarono ciascuna dall’altra parte con sguardo altezzoso.
-E così la vogliamo andare subito sul gioco duro, bene. Nami, usa Attacco Rapido per portarti rapidamente alle spalle di Lunatone, poi vai con Palla Ombra.-
Nami non mancò di rivolgere un rapido sguardo di sfida a Bolt prima di scattare e portarsi dietro il Pokémon Roccia/Psico, nel mentre stava già preparando la sfera di energia nera.
-Presto Solrock, prendine il controllo con Psichico e dirigila verso Jolteon.- in aiuto della sorella giunse prontamente Tell, gli occhi del suo Solrock si illuminarono di una luce azzurrina e presero il controllo dell’attacco della Mightyena prima che colpisse; manovrando la sfera con i suoi poteri psichici, Solrock la diresse verso Bolt che dovette scansarsi di lato per non farsi colpire.
La Jolteon non mancò di scoccare un’occhiataccia alla sua temporanea collega di lotta, come se la colpa fosse stata solo sua; questa le ringhiò contro.
Elena, ad occhi comicamente socchiusi, potè solo commentare -Odio a prima vista.-
Nel frattempo Pat, su consiglio del fratello, cercò di agire meno impulsivamente e mettere il suo Pokémon in una situazione migliore.
-Ok Lunatone, usa Calmamente così da potenziare le tue difese.- il pokémon luna chiuse gli occhi e si concentrò per un attimo avvolto da un’aura rosata, la sua difesa speciale era ora più alta, così come l’attacco speciale
-E tu Solrock, Giornodisole.- il Pokémon sole lanciò una sfera gialla verso il tetto, questa esplose illuminando ancora di più la sala.
CJ non stette a pensarci più di tanto -Sicuramente quel Giornodisole non è stato lanciato a caso, Bolt colpiscili entrambi con Introforza prima che tentino qualcosa.-
L’evoluzione di Eevee di tipo Elettro guaì soddisfatta e contenta di potersi finalmente mettere in mostra; il suo corpo venne circondato da piccole sfere d’energia, il loro colore verde lasciava intendere che l’Introforza di quella Jolteon era di tipo Erba.
Solrock e Lunatone lo constatarono soprattutto quando le sfere verdi li colpirono ripetutamente facendoli barcollare, seppur Lunatone avesse subito danni meno gravi grazie a Calmamente.
Bolt lanciò uno sguardo pieno di sé verso Nami, come a volerle dire -Visto?! Così si fa.-
La Mightyena prese la cosa sul personale e rivolse alla sua allenatrice uno sguardo determinato per dirle che era pronta a riattaccare; non avrebbe permesso a quella Jolteon smorfiosa di soffiarle i riflettori.
Elena si trovò d’accordo -Hai ragione Nami, non ci fregheranno il primo piano in questa lotta. Preparati a… ?!- la ragazza dovette interrompersi quando, dal corridoio alle spalle dei gemelli, arrivò trafelata una Pidove.
La Pokémon Normale/Volante prese la direzione degli spalti andando a posarsi sulla spalla di Philip, il ragazzo tirò un sospiro di sollievo.
-Eccoti, finalmente, non ti eri ancora fatta vedere.- commentò il ragazzo mentre la pennuta riprendeva fiato, sembrava che fosse proprio stremata.
Il ragazzo fu contento di rivederla, temeva di aver commesso un grosso sbaglio a farla partire tre giorni prima del suo ritorno a Hoenn per consegnare quel messaggio a Tell e Pat, ma il fatto che la sua Pokémon fosse in perfetta salute (fiatone a parte), gli fece capire di essersi fatto inutili paranoie.
Alzò il sopracciglio in segno di confusione quando la piccola creatura volante si rimise per aria agitando freneticamente le ali e tubando frettolosamente, lasciando anche gli altri confusi sul perché si comportasse in quel modo.
-Si può sapere qual è il problema?-
 
 
 
Sia Swellow e Absol da un lato, che Crobat e Haunter dall’altro, si rialzarono tirando il fiato, lo scontro stava andando avanti da parecchio, ma nessuno dei quattro aveva ancora ceduto.
Kite ragionò sulla situazione e decise che era il caso di finirla lì, aveva già in mente un’idea.
-Eterelama, ma non lanciarlo.- cenno di intesa da parte di Swellow che creò una sfera di vento tra le ali.
Anabia e Ragnar non capirono il perché gli avesse ordinato di non attaccare, ma strinsero i denti al suo ordine successivo.
-Fulmine.- Absol creò un fulmine globulare sulla punta della sua falce, ma non lo lanciò immediatamente.
Lasciando basite le due ragazze, il Pokémon catastrofe non lanciò la sfera verso Haunter o Crobat, bensì verso Swellow.
Quest’ultimo la intercettò con Eterelama, il vento andò a circondare il globo elettrico come una sorta di sfera restrittiva, portando la sua energia a concentrarsi in uno spazio più ristretto.
Ragnar strinse i denti quando capì il perché di quell’azione -Cazzo, così facendo l’esplosione sarà più potente perché l’elettricità spinge per liberarsi a causa del poco spazio in cui quel vento la costringe. Anche se i nostri Pokémon la schivassero, l’onda d’urto potrebbe comunque rivelarsi sufficiente, viste l’energie che hanno già dovuto consumare.
Vedendo che le sue avversarie avevano intuito la sua idea, il ragazzo fece subito cenno a Swellow di lanciare l’attacco prima che ideassero un modo per impedirglielo.
-HAUNTER, STORDIRAGGIO, PRESTO!- purtroppo per lui, Anabia fece proprio quello che lui temeva.
Il Pokémon Spettro/Veleno creò una sfera multicolore tra le mani, che poi alzò sopra la testa.
Si dissolse in una miriade di raggi scuri e ondulanti che abbagliarono Swellow, confondendolo.
Il Pokémon Normale/Volante, stordito, persa la concentrazione e la mira, la sfera elettrica andò a schiantarsi sul muro alle spalle di Kite, che cadde a terra quando venne colto dall’onda d’urto causata dal botto.
Anche la sua Absol perse l’equilibrio e dovette affondare gli artigli sul terreno per non finire a terra, ma così facendo commise l’errore di esporsi.
Ratatoskr la raggiunse di soppiatto, colpendola con un altro Forbice X; Swellow non potè fare nulla per andarle in soccorso, in quanto ancora sotto l’effetto dello Stordiraggio di Haunter, la Pokémon di tipo Buio potè solo incassare l’attacco e crollare stremata al suolo col fiato corto.
Kite strinse i denti, rendendosi conto che, con Absol ormai fuori gioco e Swellow ancora confuso, le sue possibilità di vincere erano prossime allo zero.
Anabia sospirò sollevata, per fortuna l’istinto le aveva dato il giusto suggerimento ed era riuscita a dare in tempo l’ordine ad Haunter.
Anche Ragnar sembrò più tranquilla, malgrado avesse ostentato un’espressione sicura per quasi tutto il tempo.
-E’ andata bene, ammetto che quell’attacco, se fosse riuscito, ci avrebbe creato non pochi problemi, ma hai avuto una bella pensata nanetta, brava.- commentò tranquilla, carezzando la testa della ragazza dai capelli blu come si faceva con un bambino.
Anabia sospirò, capì che Ragnar non si sarebbe tolta tanto presto il vizio di chiamarla in quel modo, per lo meno si era complimentata, era qualcosa.
-Grrrr…azie. Ora sarà meglio prendere quella sfera e tagliare la corda.-
-Mi trovi perfettamente d’accordo. Ratatoskr, tieni d’occhio il nostro amico, il suo Swellow potrebbe riprendersi tra non molto dall’effetto di Stordiraggio, quindi stai pronto ad intervenire se sarà necessario.-
Il pipistrello gigante annuì in direzione della ragazza, senza perdere di vista la gigantesca colomba che, dopo essere scesa a terra, stava ancora scuotendo la testa per farsi passare il capogiro.
Kite strinse i denti, chiedendosi se fosse stato il caso di chiamare qualche altro Pokémon, ma con anche quell’Haunter nelle vicinanze, al minimo movimento sarebbe stato bloccato.
Per sua fortuna, Haunter e Crobat erano così concentrati su di lui da non tenere conto di altri possibili intrusioni.
Fu per questo motivo che nessuno dei due potè far nulla quando si ritrovarono, all’improvviso, una Jolteon ed una Mightyena alle spalle.
L’evoluzione di Eevee di tipo Elettro si fiondò su Ratatoskr colpendolo con un fulmine globulare creato tra l spine del suo corpo, mentre la Pokémon Buio azzannò Haunter con un attacco Morso.
Già provati dalla battaglia precedente, i due non riuscirono a reggere due attacchi superefficaci e non poterono fare che cadere al suolo, con delle comiche spirali al posto degli occhi, mentre l due Pokémon atterravano elegantemente e si sfidavano con lo sguardo.
Ragnar e Anabia rimasero sorprese da quell’inaspettata intrusione, non fecero in tempo a cercare di mettere mano alle pokéball che si ritrovarono immobilizzate da una misteriosa forza psichica.
Ad opera di questa c’erano Lunatone Solrock, accompagnati dai capipalestra Tell e Pat.
Le due ladre ebbero modo di notare che, oltre ai due gemelli, vi erano anche una ragazza e tre ragazzi.
Rimasero ancora più sorprese quando si resero conto che uno di quei ragazzi già lo conoscevano.
-Tu?!- ringhiarono all’unisono in direzione di un ragazzo dai capelli rossi con una Pidove sulla spalla.
Il ragazzo fissò le due con un misto di sorpresa e delusione.
-Non immaginavo che vi avrei mai rincontrate, figurarsi in una situazione del genere. Grazie per averci avvisati Pidove.- Philip carezzò leggermente la testa della sua Pokémon, anche se questa non sembrò accettarle con rande entusiasmo.
Le due ragazze fissarono il rosso con uno sguardo al veleno, in pratica era colpa sua se erano state beccate.
-Philip Evans… io ti odio.- sputò quasi Ragnar.
-Allora c’è qualcosa su cui siamo d’accordo.- aggiunse poi Anabia.
-Sentimento reciproco.- completò il diretto interessato.
-E di lui che ne facciamo?- si intromise Elena, indicando Kite che, in quel momento, stava richiamando la sua Absol e verificava se il suo Swellow si fosse completamente ripreso.
-Non credo sia un nemico, avrebbe già cercato di attaccarci altrimenti.- spiegò Cailan con giusta logica.
-Bene, allora sarà il caso di tornare tutti nella palestra, così potremo stabilire il da farsi.- concluse infine Tell.
 
 
 
-VUOI DIRE CHE SEI VENUTO FIN QUI PERCHE’ INTENDI RIPORTARE LA DARK POKE’BALL AL MONTE CAMINO?!- urlarono all’unisono Elena e CJ quando Philip terminò il suo breve dialogo con i gemelli.
-Sì, qualche giorno fa la sua Pidove è giunta a Verdeazzupoli e ci ha consegnato una lettera in cui asseriva che ci avrebbe raggiunti qui entro breve per parlarci a proposito di ciò.- spiegò Tell.
CJ rimase elettrizzato dalla cosa, il suo spirito venne sollecitato, Elena non fu da meno; Cailan era sinceramente sorpreso, non immaginava ci fosse qualcuno che avesse il coraggio di tentare quella missione folle.
Kite mostrava indifferenza, ma era un po’ impressionato anche lui, Anabia e Ragnar, ancora bloccate da Solrock e Lunatone, erano troppo occupate a inveire contro il ragazzo dai capelli rossi per pensare a fargli le lodi.
Philip, dal canto suo, vedeva di malocchio il fatto che, quella che, nella sua mente, doveva essere una riunione segreta con i capipalestra per prendere la Dark Pokéball e partire in silenzio, si era invece avverata come un’ammucchiata di tizi, tutti conosciuti sul momento, da cui non sapeva cosa aspettarsi.
Lui sperava di contare sul fattore sorpresa, invece in quel modo c’era il rischio che la voce del suo tentativo si diffondesse prima del previsto, di conseguenza le Legioni del Terrore gli avrebbero dato addosso prima del tempo.
-Se non chiedo troppo, vorrei avere la sfera e partire subito.- sperò sinceramente che i gemelli lo ascoltassero.
-Ma neanche per sogno, io voglio venire con te.- a sorpresa si intromise CJ; il castano mise un braccio attorno al collo del rosso con fare amichevole, ottenendo solo l’effetto di irritarlo.
-Che diavolo vuoi tu?-
-Non mi hai sentito?! Io ti accompagno, non è certo una missione che un allenatore può affrontare da solo, sarà sicuramente piena di ostacoli e nemici forti da affrontare, senza contare che potrei avere l’occasione di incontrare qualche bella ragazza.- spiegò il castano con aria scaltra.
Philip mostrò l’espressione più sarcastica di cui era capace.
-Oh certo, magari per questo motivo pensi che acconsentirò?! E sentiamo, c’è forse qualcun altro che vorrebbe venirmi dietro per un qualche suo assurdo motivo, visto che ci siamo?!-
 
 
 
Philip osservava l’orizzonte pensieroso, stringendo convulsamente la Dark Pokéball nella mano destra, alla fine aveva convinto Tell e Pat dell’onestà delle sue intenzioni e i due gemelli avevano acconsentito a cedergli l’artefatto.
Il rosso era consapevole che sarebbe stato pericoloso, ma era disposto a sobbarcarsi tutti i rischi che quella missione comportava, aveva i suoi buoni motivi per farlo.
-EHY, PHILIP, SE NON TI MUOVI, LA SFERA LA PRENDIAMO NOI E PROCEDIAMO SENZA DI TE!- l’urlò di Elena lo destò dai suoi pensieri e facendogli storcere il naso.
Ok, lui i suoi buoni motivi per fare ciò li aveva, ma quegli altri?
CJ aveva detto che sarebbe stata una grande occasione per incontrare tante belle ragazze, Elena perché diceva di avere una sfida aperta con CJ (ma più probabilmente erano la sua Mightyena e la Jolteon di CJ ad avercela), Cailan diceva che non poteva far finta di niente e voleva dare il suo aiuto, Ragnar e Anabia (assurdo che Pat avesse acconsentito con tanta leggerezza a lasciarle andare con loro; -Così potrete cementare il vostro spirito di squadra.- aveva detto allegra, anche se il rosso era tentato di rispondere -Spirito di squadra un gran paio di…-) dicevano che il modo migliore per vendicarsi di lui era seguirlo per scoprire i suoi punti deboli e Kite… beh, in realtà lui era stato zitto tutto il tempo, si era solo limitato ad andargli dietro, ma le intenzioni erano chiare.
Tutto si sarebbe aspettato, tranne che quei sei ragazzi che aveva casualmente (chi più chi meno) incontrato quel giorno si sarebbero accorpati a lui per seguirlo.
“La prossima volta dovrò tacere!” si ordinò mentalmente per poi mettersi a capo del gruppo, un gruppo improbabile, senza un minimo di coesione, dove a malapena si conoscevano ma già alcuni si odiavano, ma sempre un gruppo.
Osservandoli mentre si allontanavano, Tell si stava chiedendo se, più che dare una speranza al mondo, non l’avessero definitivamente condannato.
-Questo giorno entrerà nella storia, fratellino. Una ladra piena di sé (Ragnar), una depressa (Anabia), un’esaltata (Elena), un playboy mancato (CJ), un mezzo muto (Kite), un asociale (Philip) e… Cailan. Questa diverrà nota come “La Compagnia della Pokéball”, questi sono i grandi eroi che ci salveranno!- annunciò entusiasta la sorella.
-Ok…siamo fregati!-
 
 
 
 
 
Angolo dell’autore:
SONO MANCATO PIU’ DI UN MESE, PORCA MISERIA, SCUOLA MALEDETTA!
Chiedo scusa per il mio breve sclero, ma avevo bisogno di sfogarmi un pochino, in questi mesi la scuola è una tortura, poi con la tesina da preparare non è affatto semplice (poi l’argomento centrale me lo sono proprio scelto… devo essere masochista senza neanche saperlo).
Preoccupandoci del capitolo: forse alcune parti mi sono venute troppo frettolose, la verità è che volevo sbrigliare questa matassa del far incontrare i ragazzi così che “La Compagnia” si formasse e partisse per il suo viaggio.
Ma sicuramente l’avrete capito, non sarà una convivenza semplice: Elena e CJ destinati a battibeccare su tutto, Kite che parla con le persone solo a ogni morte di Papa, Cailan che sembra essere lì solo per caso, Philip che sta maledicendo Arceus e Anabia e Ragnar che stanno maledicendo lui.
Scommetto che penserete in tono sarcastico “Wow, che grandi eroi, loro salveranno il mondo.” E posso capirvi.
Beh, non ho altro da dire, se avete domande chiedete pure (sempre a vostro rischio e pericolo), vi saluto e vi do appuntamento al prossimo capitolo, che spero di impiegare meno per scriverlo, perché sarà la volta buona che Hailstorms verrà a cercarmi.
Ci vediamo.
 
  
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