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Autore: Dylanation    26/02/2014    6 recensioni
In questa storia i protagonisti di Fairy Tail non sono maghi, bensì ragazzi normalissimi che giunta finalmente l'estate passeranno la loro prima vacanza insieme senza genitori intorno!
La calda stagione, si sa, porta grandi passioni e amori travolgenti.. E nemmeno Natsu e i suoi amici potranno rimanere immuni dall'effetto di questa bollente estate..
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Erza/Gerard, Gajil/Levy, Gray/Lluvia, Natsu/Lucy, Un po' tutti
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Si guardò più e più volte allo specchio, contentissimo di essersi portato in valigia quei vestiti un pò eleganti che, ammise sorridendo tra sè e sè, gli stavano proprio divinamente.

"Gerard, io non credo sia necessario conciarci in questo modo!" Gray sbuffava invece osservando la propria immagine riflessa.

Gerard l'aveva convinto, non si sa bene con quale metodo, a rinunciare al proprio stile totalmente inventato sul momento. Sì, il suo amico dai capelli blu aveva buon gusto ed era risaputo, ma Gray non trovava adatti su di sè quegli abiti. Ad esempio i jeans chiari erano un tantino troppo aderenti per i suoi gusti, dato che solitamente lui portava pantaloni che non seguissero così fedelmente il profilo di gambe e sedere. La semplice maglietta bianca poteva andare, se non fosse stata almeno di una misura in meno alla sua. E questo significava sottolineare anche i muscoli abbastanza pronunciati del petto e del torso, cosa che di solito non faceva.
Certo, lui spesso e volentieri se ne andava in giro in mutande a causa di quell'innocente vizio che lo portava a spogliarsi continuamente, ma senza spiegarsi il perchè, trovava quella situazione un pò diversa.

"Vedrai che saremo perfetti, Gray! Fidati!" rispose Gerard.
Il ragazzo dai capelli blu indossava invece stretti pantaloni grigio scuro ed una camicia di jeans a cui aveva arrotolato le maniche e sbottonato i primi bottoni, mostrando un poco della maglietta chiara che aveva sotto.
"Siamo sicuri allora che Natsu sia vivo e vegeto e che non si sia buttato dal molo?" continuò lui per cercar di cambiare argomento.

"Direi di sì, siccome mi ha scritto un messaggio dicendomi di non aspettarlo e che ci saremmo poi visti alla festa! Comunque come diavolo faccio a sedermi con questi cosi così stretti?!"

Gerard sospirò: non era riuscito nel suo intento di cambiar argomento.
"Prima di tutto si chiamano jeans, e poi sì che riuscirai a sederti! Non sono così stretti! Piuttosto, dovresti aggiungere quella collana e quel bracciale che porti spesso!"

Gray borbottò in risposta parole incomprensibili e si limitò a fare come diceva l'amico. Odiò ammettere tra sè e sè che l'altro avesse ragione: stava bene davvero vestito così, e non era nemmeno troppo attillato come look.

Gerard osservò l'amico intento a specchiarsi e ragionò sul fatto che probabilmente si era specchiato più volte quella sera che in tutta la sua vita.
Normalmente Gray non gli avrebbe permesso nemmeno di chiedergli se volesse una mano con l'abbigliaggio, non erano argomenti che erano soliti trattare a dire il vero. Eppure Gray non solo gli aveva dato ascolto, ma si stava impegnando perchè quel look stesse al meglio su di sè. Gerard si sedette sul letto appoggiandosi con un gomito alla testiera di legno, quando Gray si rese conto di essere scrutato attraverso il riflesso dello specchio.

"Ho sbagliato qualcosa?" chiese d'istinto, per poi mordersi mentalmente la lingua.
Come poteva essere quello il suo primo pensiero? In altre circostanze avrebbe detto semplicemente e cordialmente 'che cavolo vuoi?' o cose del genere! In altre circostanze però non avrebbe nemmeno accettato di vestirsi in quel modo, effettivamente.

"No, niente" rispose Gerard "Sono contento d'esserti stato utile!"

Gray riflettè qualche istante dopo quelle parole. Utile per cosa? Certamente non aveva bisogno d'aiuto per essere vestito e certamente non gli serviva una mano per sapere che il suo bracciale e la sua inseparabile collana stessero bene su di lui. E allora utile per cosa?
Quella sera in effetti era un pò speciale, si sentiva l'aria colma di aspettative tipica delle feste fatte così in grande. Ma tutti gli anni aveva partecipato a quella festa e mai, nemmeno una volta, si era sentito in ansia nelle ore precedenti all'inizio della serata. Eccetto quest'anno.
Quest'anno percepiva distintamente anche lui quella frenesia allo stomaco e quell'aria così frizzante. Eccezionalmente, quest'anno anche per lui i minuti passavano lenti come secoli e anche lui sentiva di dover essere all'altezza di quell'evento. Cosa c'era di diverso quest'anno rispetto ai precedenti? E allora capì.
Capì che l'agitazione in corpo era tutta a causa di un'unica persona, il cui giudizio era fondamentale per Gray. Capì di avere anche lui delle insicurezze davanti a certe situazioni nuove e capì soprattutto di avere un ottimo amico al proprio fianco. Sì, perchè era certo che Gerard avesse capito ancor prima di lui che cosa lo turbasse tanto in quelle ultime ore, e l'aveva aiutato senza far domande e senza metterlo in imbarazzo per tutta quella situazione in cui Gray non avrebbe saputo proprio come comportarsi.

"Grazie." fu l'unica cosa che riuscì a dire Gray a Gerard una volta realizzata la verità.
E quella parola colse positivamente di sorpresa il ragazzo dai capelli blu che ,conoscendo molto bene il carattere del moro, considerò quella reazione e quel loro momento come un passo avanti nella loro amicizia.


Quando Lucy aprì la porta di casa e scese quei pochi gradini che la separavano dal piccolo cancelletto in ferro battuto, osservò contenta e raggiante l'alto ragazzo che la attendeva sul ciglio della strada.

"Come sto?" chiese lei facendo una veloce piroetta per farsi ammirare completamente.

"Veramente incantevole!" rispose lui prendendole delicatamente la mano per poi depositarvi un lieve bacio sopra.
Lucy a quel gesto sorrise dolcemente e provò di nuovo quella sensazione di protezione che il ragazzo era riuscito a trasmetterle già da quel pomeriggio.

"Sei sicura che non sia un problema che sia io ad accompagnarti?" le domandò lui mentre iniziavano ad incamminarsi verso il centro, che sicuramente sarebbe stato pieno di vita già a quell'ora.

"Sicurissima! Non vedo l'ora di presentarti a Levy!" disse Lucy immaginando già la faccia sorpresa dell'amica. Erano veramente poche le occasioni in cui si poteva lasciare Levy a bocca aperta o senza parole, e sicuramente Lucy non si sarebbe lasciata sfuggire quest'opportunità per nulla al mondo!

Mentre camminavano senza fretta l'uno accanto all'altra, Lucy guardò per un istante il sorridente volto del proprio accompagnatore. Doveva ammettere che Loki quel pomeriggio aveva faticato incredibilmente per stare dietro alle sue crisi su come un vestito la ingrassasse e su come altri abiti invece avessero particolari o colori che non facevano altro che imbruttirla. Era ancora insicura sul proprio fisico, dopo tutti quegli anni passati a lottare con la vergogna di mostrare più pelle del dovuto persino in spiaggia.
Eppure il ragazzo che ora era accanto a lei, quel pomeriggio riuscì a non scomporsi, rassicurandola e spiegandole razionalmente i motivi per cui certi vestiti stessero meglio su altri fisici piuttosto che sul suo. E non perchè quegli altri fisici fossero migliori del suo, ma semplicemente perchè erano diversi dal suo. Questa sottile differenza si insinuò nel cervello di Lucy per poi trasformarsi in un'arma vincente contro la propria insicurezza: capì che anche se certi vestiti (per un motivo o per l'altro) non erano adatti a lei, altri abiti sembravano invece fatti apposta per lei e la facevano sentire una Dea.
Sul vestitino che stava indossando in quel momento ad esempio non ci avrebbe scommesso neanche un soldo, eppure una volta indossato e accessoriato leggermente, si trasformò nell'abito ideale. Loki insisteva col dire che qualunque cosa di colore blu elettrico, indossata da una bionda, sarebbe diventata immediatamente fantastica. Non si sbagliava. Il vestitino era in un tessuto leggero e fasciava splendidamente la parte superiore del corpo di Lucy, per poi cadere leggero sui fianchi di lei e terminare a metà coscia. Piccolissimi spallini di seta cadevano poi in una scollatura marcata ma non volgare, e a Lucy venne inevitabilmente da sorridere quando le tornò in mente la fatica che Loki quel pomeriggio aveva fatto nel dirle che su seni piuttosto prosperosi stava bene un certo tipo di scollo piuttosto che un altro. La gonna aveva qualche sottile scia brillante sul fondo, che risaliva astrattamente verso l'alto creando sinuosi movimenti di luce, mentre la vita era decorata da un semplicissimo fiocchetto dello stesso materiale degli spallini. Lucy indossò dei discreti orecchini luccicanti e un paio di semplici braccialetti dorati e sottilissimi, come ovviamente consigliatole dal ragazzo al suo fianco. Solo su una cosa la biondina non aveva voluto sentir ragioni: ai piedi portava infatti un paio di stivaletti grigi a tacco largo, giusto per darle quei cinque centimetri in più.

Il centro della città era un'esplosione di vita e di colori quella sera. I lati delle strade erano riempiti da decine e decine di bancarelle di ogni genere, mentre tutti i ristoranti per l'occasione proponevano menù speciali a prezzi accessibili da chiunque. La musica riempiva ogni angolo di modo che non potesse mai esserci un istante di silenzio e in ogni via era possibile trovare almeno un giocoliere o un artista di strada per far divertire i passanti.

Levy cercava di farsi spazio tra le strade affollate per poter raggiungere il prima possibile il luogo che aveva scelto come punto d'incontro insieme ai suoi amici. Riuscì a intravedere due ragazzi che erano appoggiati al muro esattamente nel luogo dove lei avrebbe dovuto farsi trovare, ma quelli non potevano essere loro. Soprattutto quello lì non poteva essere Gray!
Avvicinandosi sempre di più realizzò che invece erano proprio Gray e Gerard, e notò anche come questi due venissero letteralmente divorati con gli occhi da ogni persona del gentil sesso che passasse di lì. Notò con certa sorpresa che nemmeno alcuni ragazzi disdegnassero un'occhiata veloce e compiaciuta nella loro direzione. Sorridendo a quell'immagine, si presentò davanti a loro salutandoli allegra come al solito.
Levy era molto intelligente e perspicace, solitamente non vi era un solo dettaglio che sfuggisse al suo controllo, ma stavolta parve proprio non notare il viso ammaliato di Gerard. Quest'ultimo era un pò soprapensiero prima che la ragazza arrivasse, doveva ammetterlo, ma non appena lei sbucò da quel mucchio di gente sconosciuta, venne pervaso da una sensazione stranissima che teneva saldamente incollato il suo sguardo su Levy. Dio, quanto era bella in quel vestitino rosso.

"Allora Gerard, andiamo??" lo risvegliò dai suoi pensieri proprio la squillante vocina di Levy.
Il ragazzo annuì e insieme iniziarono un veloce giro del centro.

"Le bancarelle mi annoiano Levy! Possiamo aumentare il passo?" domandò seccato Gray.

"Uff, ma goditi la serata! C'è tempo per andare dalla tua bella!" rispose maliziosa la piccola ragazza dai capelli blu.

"Io non ho fretta per quello!" si giustificò velocemente il moro "Semplicemente non sopporto stare fermo a guardare delle bancarelle.."
Il tono di Gray non risultò molto convincente, ma Levy e Gerard decisero di passare oltre quel piccolo dettaglio ed accontentare l'amico.

Il programma prevedeva di cenare da qualche parte lì in centro, siccome il bar della spiaggia per l'occasione era stato totalmente allestito in modalità 'discoteca' e le cucine, almeno per una volta, erano rimaste chiuse.
I tre amici optarono all'unanimità per una pizza veloce e dopo essersi accomodati in un locale ancora semi vuoto a Levy arrivò un messaggio da parte di Lucy.

"Ti ho appena vista entrare in pizzeria! Vorrei tanto farti vedere una cosa, ma non posso raggiungerti dato che sei con gli altri..Ti dispiace venire un secondo dall'altra parte della strada? Ti preeeeego :)"
La ragazza dai capelli blu aggrottò la fronte. Non capì proprio perchè Lucy dovesse comportarsi in quel modo, ma decise di accontentarla senza dir niente ai ragazzi.

"Mi ha scritto un'amica che non vedo da tanto! La raggiungo solo per un saluto veloce e poi torno! Se arriva il cameriere...ehm... Una margherita!"
Gray e Gerard guardarono confusi Levy che si alzava e sgattaiolava in fretta e furia fuori dal locale, ma non si fecero troppe domande visto che erano già abbastanza presi dai loro pensieri.

Levy si guardò intorno curiosa di sapere che cosa Lucy avesse da nascondere e nel giro di un secondo tutte le sue domande ricevettero risposta.

"Levy.. Ti presento Loki!" esordì la bionda andando verso l'amica mentre un alto ed affascinante ragazzo la affiancava.

"Piacere di conoscerti!" disse lui chinando appena il capo e sfoggiando uno dei più bei sorrisi che Levy avesse mai visto "Lucy mi ha parlato molto di te!"

La bionda osservava divertita il volto sorpreso dell'amica, orgogliosa di averle tolto le parole di bocca proprio come aveva pianificato.
Dopo essersi accorta di esser arrossita di fronte alla galanteria di Loki, Levy guardò stranita Lucy, chiedendole implicitamente da dove avesse tirato fuori quel meraviglioso ragazzo.

"Lui è l'aiutante di mia zia alla boutique, mi ha dato una mano con la scelta del vestito oggi pomeriggio! Facendo due chiacchiere con lui ho scoperto che è qui da solo e quindi gli ho proposto di accompagnarmi!" spiegò Lucy per dissolvere ogni dubbio dell'amica.

"Capisco!" disse Levy con lo sguardo di una che la sapeva lunga "Io adesso devo tornare al ristorante da Gray e Gerard, ma se volete più tardi ci rivediamo!"
Lucy rimase sorpresa da quell'affermazione, dov'era Natsu? Perchè non era con loro? Certamente non poteva chiederlo a Levy in maniera esplicita, non poteva mostrarsi così disperata.

"Natsu forse ci raggiungerà più tardi, al momento non sappiamo dove sia!" aggiunse Levy notando un cambiamento nello sguardo dell'amica. Sperò con tutta se stessa che non stesse usando Loki per dimenticarsi del litigio avuto con Natsu, e in un secondo quel bel ragazzo che aveva di fronte non le sembrò più fantastico come pochi istanti prima.

Dopo essersi separata dall'amica, Lucy proseguì la sua serata con Loki che l'accompagnò in un elegante ristorantino in cui mangiarono pesce mentre continuavano a chiacchierare del più e del meno per conoscersi meglio. Lucy quasi riuscì a dimenticare il fatto che nessuno sapesse dove fosse Natsu, la compagnia di Loki riusciva a trasportarla in un mondo a parte fatto di buone maniere, dolcezza e tranquillità. E al momento tutto questo le sembrò perfetto.

Gray guardava annoiato l'allegro chiacchiericcio dei suoi due amici e si chiese tra sè e sè perchè mai avessero accontentato Levy nel fare un giro tra le bancarelle dal momento che lui odiasse quel genere di cose. Si limitò a seguirli con le mani incrociate dietro la testa, mentre nemmeno si accorgeva d'esser guardato con ammirazione dalla maggior parte delle ragazze che gli passavano accanto.

Essendosi ormai fatto tardi, si recarono con felicità di Gray verso il bar sulla spiaggia, la cui musica si iniziava a sentire già a diversi isolati di distanza.
Per l'occasione, la festa non si sarebbe concentrata solamente nel locale al chiuso e alla sua terrazzina, ma distese di casse, tavolini, panche e chioschi per le bevande erano stati sistemati persino nell'enorme prato adiacente allo stabilimento, nonchè in una parte della spiaggia stessa. Diversi dj erano già all'opera, così come barman e ballerine che si dimenavano sotto le luci forti e colorate dei neon.

"Ragazzi, ben arrivati!!" li salutò Juvia correndo verso di loro, sbucando dall'ammasso di gente che strepitava per arrivare al bancone principale.
Mentre Gerard e Levy la salutarono tranquillamente, ricordando ancora perfettamente la figura che avevano fatto quella mattina con Gajil, Gray si sentì trascinare in uno stato di pietrificazione immediato, come ormai succedeva ogni volta che si trovava di fronte a Juvia.
Quella sera in particolare la trovò bellissima. Non indossava i soliti vestiti comodi e sportivi che metteva per lavorare o per stare in spiaggia, ma aveva un vestitino a righe sottili di vari colori la cui gonna leggera si appoggiava morbidamente sulle sue forme, mentre lo scollo a cuore senza spallini portava inevitabilmente lo sguardo ad ammirare quel corpo solitamente tenuto nascosto.

"Vi ho procurato queste tesserine che vi permetteranno di avere accesso a tutte le zone della festa! Inoltre potrete evitare le file interminabili e bere gratuitamente la maggior parte dei drink!" esordì allegra e entusiasta la ragazza dai capelli azzurri.

"Non ci credo!! Sei pazzesca, grazie!!" le urlò Levy saltandole al collo per abbracciarla, ignorando che probabilmente era la prima volta che le rivolgesse realmente la parola.

Gerard stava ancora guardando incredulo quella tesserina arancione con scritto sopra "Amici dello Staff", quando si accorse della totale immobilità di Gray. Dannazione, quando si sarebbe deciso a darsi una svegliata?! Ruotando gli occhi al cielo decise di intervenire.

"Allora Juvia, io propongo di sfoggiare questa tesserina miracolosa con un primo giro di cocktail! Così anche il nostro caro Gray si lascerà un pò più andare, che ne dici?"
Gray in tutta risposta fulminò con lo sguardo l'amico maledicendo la sua dannata linguaccia, ma vedendo come Juvia fosse contenta di quell'idea non potè che ringraziare mentalmente per la seconda volta Gerard, che si stava rivelando più brillante del previsto.

Il moro osservò Juvia mentre si avvicinò al barman salutandolo animatamente e sentì una leggera sensazione di fastidio. La sensazione peggiorò quando quel viscido ragazzo salutò a sua volta Juvia, abbracciandola e schioccandole un bacio sulla guancia. Stupido biondino di un barman! La ragazza gli sussurrò qualcosa all'orecchio indicando il piccolo gruppo d'amici e lui annuì semplicemente iniziando a preparare quattro cocktail. Levy diede una mano a Juvia nel trasporto delle bevande e di certo non le sfuggì l'espressione irritata che Gray stava esibendo in quel momento.

"Se non righi dritto te la porteranno via, caro mio!" gli disse sottovoce facendogli l'occhiolino mentre gli porgeva il suo bicchiere.
A quelle parole Gray arrossì un poco sulle guance, riportando la propria attenzione su Juvia, che in quel momento stava chiacchierando con Gerard ridendo spontaneamente e muovendosi appena a ritmo di musica.

"Vuoi..Vuoi ballare?" domandò il moro alla ragazza dai capelli azzurri sorprendendola profondamente.
Dopo un paio di secondi di smarrimento, Juvia tornò a sorridere accettando più che volentieri quella proposta, mentre prendeva la mano che Gray aveva allungato verso di lei.

"Mi sembra un passo avanti!" constatò Levy guardando l'amico che cominciava a muoversi tra la folla per far passare Juvia.

"Sembra anche a me! Tu vuoi ballare?" le rispose sorridendo Gerard.

"Certo! Ma voglio che usiamo questa tesserina in tutto il suo splendore, quindi non pensare che questo sia il primo e ultimo drink della serata, eh!" disse la minuta ragazza dai capelli blu agitando il bicchiere di plastica che aveva in mano e iniziando a ridere di gusto.

"Non ho mai pensato una cosa del genere! Stasera sì che ci divertiamo!" fu la conclusione di Gerard mentre si univa alla risata dell'amica.

Juvia notò con piacere che Gray stava cominciando a lasciarsi andare. Non sapeva se fosse per merito di quel poco alcool ingerito o semplicemente perchè piano piano si stava abituando a lei. In tutta sincerità, quel ragazzo aveva la capacità di farla sentire un pò fuori posto come quando era bambina. Non sapeva mai bene come comportarsi con lui, dato che per la maggior parte del tempo se ne stava zitto e immobile. D'altro canto non le era facile stargli distante, perchè ricordava bene la prima volta che lo vide.
Ricordò che stava preparando indaffaratamente un dolce nella cucina del suo luogo di lavoro, quando guardando fuori dalla finestrella notò un vivace gruppo di ragazzi che stava pranzando sotto la veranda. Li trovò simpatici a prima vista, ma il suo sguardo si posò in particolare su quel bel ragazzo moro che non sorrideva mai. Sentì il suo cuore battere più forte e si perse un altro pò ad osservare quei meravigliosi lineamenti, quel corpo così ben scolpito e quegli occhi così freddi e pericolosi. Decise di mettere tutte queste emozioni nella coppa di gelato che gli avrebbe preparato, e così fece anche con quelle a seguire, felice di aver avuto così successo coi suoi dolci. Era sempre stata brava a decifrare le persone, e cercava di scavare nel profondo della gente mettendo particolari ingredienti in ciò che cucinava, per rendere le sue opere una diversa dall'altra. Il resto fu tutto un colpo di fortuna dietro l'altro, di certo non si sarebbe mai aspettata di trovarlo imbambolato davanti alle docce intento ad osservare un punto nel nulla, oppure di sicuro non credeva che lui andasse di corsa verso di lei quella volta al bowling. Insomma, poteva dire di sentire qualcosa di particolare nei confronti di Gray, e cavolo quanto era divinamente bello quella sera.

Gray si sentì un pò più sciolto in quel momento e decise semplicemente di scollegare totalmente il cervello. A dire il vero non gli era molto difficile fare ciò quando era con Juvia, dato che praticamente appariva sempre come un perfetto idiota che non riusciva a dire nemmeno una parola. Non volle nemmeno domandarsi perchè in quel momento sentisse una forte emozione farsi strada in lui. Che fosse per il drink bevuto poco prima? Eppure solitamente lui reggeva abbastanza quel genere di cose. Che fosse per quella splendida ragazza che si muoveva sinuosa a ritmo di musica, le cui lunghissime e candide gambe si andavano a tratti ad incontrare con le tremanti dita di lui? Molto probabile.

Gerard in quel momento stava ridendo sguaiatamente insieme a una Levy altrettanto ilare quando all'improvviso notò Natsu tra la folla, a pochi passi da Gray. Per un momento ne fu sollevato, almeno potevano stare tranquilli per l'amico dai capelli rosa, ma un particolare lo agitò marcatamente.
Vide Natsu che presentava a Gray e a Juvia una ragazza dai capelli corti e bianchi, ma non poteva essere lei, che cosa ci faceva lì? Si alzò barcollando dallo sgabello per poi cercare di dimenarsi goffamente tra tutte quelle persone che lo dividevano da ciò che aveva appena visto e non si accorse nemmeno di Levy che cercava di stargli dietro senza capire cosa fosse successo.

"Dov'è andato Natsu?!" sbraitò appena arrivato da Gray.

"Oi Gerard, sei un pò alticcio eh?" lo schernì il moro.

"Dov'è quello stupido?!" ribadì l'altro.

"Non lo so, ma stai tranquillo! Era con una ragazza, non so nemmeno come l'abbia conosciuta! Non mi ricordo il nome però..Era qualcosa come..."

"Lisanna!" concluse Juvia al posto di Gray, che proprio non dava segno di ricordare quel dettaglio.

"Cazzo cazzo cazzo cazzo! E' uno stupido! E lei cosa ci fa qua?! Ah, l'avrà fatto apposta di sicuro!"

"Gerard, ti vuoi calmare?" lo riprese Levy vedendolo delirare in quel modo "Si può sapere chi era?"

"Quella lì..Lisanna.. E' una della nostra scuola! Conosce Natsu da moltissimo tempo e c'è sempre stato del tenero tra loro! Solo che lui non si decideva, e lei gli ha dato un ultimatum prima dell'inizio delle vacanze!"

"Immagino che Natsu, in tutta la sua maturità, sia partito senza darle una risposta.." azzardò Levy.
Gerard in risposta le annuì, aggiungendo che era stata però una storia un pò particolare, e che più di tanto non sapeva nemmeno lui.
Levy sospirò profondamente pensando a Lucy. Lei con un bel fusto tutto elegante, lui con una specie di vecchia fiamma. Era sicura al cento per cento che non sarebbe stata una situazione facile da risolvere.


"Sembrano simpatici gli amici che hai qui!" disse Lisanna a Natsu mentre si avvicinavano alla terrazzina del bar, facendosi largo tra i numerosi gruppi di ragazzi.

"Già, e non ti ho ancora presentato Levy!" rispose lui senza troppo entusiasmo.
Come ci era finito in quella situazione? Certo, voleva moltissimo bene a Lisanna, si conoscevano da sempre e non poteva negare fosse proprio una bella ragazza. Il viso di Lucy e le parole del loro ultimo litigio tornavano però sempre più prepotentemente alla mente del ragazzo, impedendogli di ragionare con lucidità.
Riuscirono a scansarsi anche dalle ultime persone che gli erano di fronte e quando ormai giunsero a destinazione, Natsu si pietrificò per poi incominciare ad indietreggiare mantenendo uno sguardo incredulo fisso nei suoi occhi.

"Che ti prende Natsu?"

"Via di qui, Lisanna. Andiamocene via."


Qualche minuto prima, Lucy attendeva appoggiata alla ringhiera della terrazza l'arrivo di Loki, il quale era andato a prendere da bere.
Cercò di individuare da quella posizione i suoi amici, ma tra i neon colorati, le luci stroboscobiche e la marea di gente accalcata in quel luogo, capì che era veramente una missione impossibile. La riportò alla realtà la mano del suo accompagnatore, che in quel momento le stava porgendo un bicchiere di plastica mentre sul suo viso era come al solito impresso quel dolce sorriso che lo caratterizzava.

"Si sta divertendo, signorina?"

"Molto, mio cavaliere!"
Lucy gli sorrise di rimando mentre iniziava a sorseggiare quel dolce e fresco drink leggermente alcolico.

"Sai Lucy, io non ti conosco da molto" iniziò Loki "Ma credo di aver capito quanto tu sia speciale..." fece una pausa mentre le guance della ragazza iniziarono a velarsi di un leggero rossore. "Però devo ammettere che ogni tanto sei come assente, un pò triste se mi permetti. E io non sopporto vederti in quel modo, vorrei che tu fossi sempre felice e non sai che dispiacere provo quando mi rendo conto di essere inutile."

"Non sei inutile, Loki.. Mi hai regalato una bellissima serata! E anche oggi pomeriggio mi hai aiutata moltissimo! Sono io che devo chiederti scusa, non dovrei farmi prendere così tanto dai miei pensieri!"
Il ragazzo scosse appena la testa in segno di diniego, ma mantenne immutato il lieve sorriso che mai avrebbe abbandonato il suo bel viso.

"Sei così dolce, Lucy.."
Fu un istante. Loki strinse forte la ragazza fra le sue braccia, ma senza costringerla a nulla. Seppur forti, quelle braccia e quel petto erano accoglienti e non soffocanti. In quell'istante Loki abbracciò Lucy per poter averla il più vicino possibile, l'abbracciò per poter sentire il rumore del suo cuore rimbalzare sul proprio petto. Temeva un brusco allontanamento da parte della ragazza, ma era un prezzo che era disposto a pagare per quel breve contatto.
Lucy in un primo momento rimase sorpresa ed imbarazzata da quel gesto, ma poi il buon profumo di lui la avvolse gentilmente. Fu un istante. Lucy stessa ricambiò quell'innocente ma profondo contatto di corpi. In quell'abbraccio gli dimostrò quanto gli fosse riconoscente per quei momenti passati insieme, gli dimostrò che la sua compagnia le era gradita.
In quello stesso istante un ragazzo dai capelli rosa venne come fulminato da quella scena. Quell'istante fece crollare tutte le piccole certezze che aveva formato nella sua testa, facendolo scappare di fronte alla realtà.

Lucy e Loki rimasero abbracciati e contenti per una decina di secondi e quando si separarono proseguirono semplicemente la loro serata tra chiacchiere e balli. La cosa che Lucy apprezzava di più in quel ragazzo era il modo con cui affrontava le situazioni: era elegante e posato, non era mai agitato e trasudava sicurezza mista a dolcezza, un mix difficile da trovare.


Gray e Juvia avevano fatto una sosta dai balli scatenati che li avevano coinvolti per tutta la serata, e andarono a sedersi su una sdraio aperta in spiaggia, superando l'uomo della sicurezza grazie alla loro miracolosa tesserina arancione.
Rimasero in silenzio ed immobili diversi minuti, finchè Gray fece l'errore di guardare il viso di lei, che in quel momento era illuminato dal riflesso della luna e dai lontani neon della festa. Fu un errore perchè si perse in quel blu profondo che erano gli occhi di lei, ed era sicuro che non sarebbe mai più riuscito ad uscirne.
Juvia lo guardò, spegnendo per un istante l'espressione felice che la caratterizzava. Non sembrava però un viso triste quello che adesso stava mostrando: la bocca era leggermente schiusa, ancora in affanno per la corsa fatta, mentre le palpebre sbattevano più e più volte su quegli occhi incantatori. Inclinò lievemente il capo da un lato, mentre allungò una mano verso il viso di Gray e gli passò le dita tra i capelli, mossa da una sicurezza che non le apparteneva.
Il ragazzo, dal canto suo, sentì nuovamente quella sensazione di pietrificazione non appena la mano di lei lo toccò. Una scossa elettrica gli corse veloce per la spina dorsale, mandando a fuoco il suo petto. Al momento erano tremendamente vicini, talmente vicini che Gray riuscì a notare una piccolissima goccia di sudore che partì da una tempia di Juvia, accarezzandole la guancia e morendo su il suo labbro inferiore, così carnoso e pallido.
Fu il moro stavolta ad allungare una mano verso il viso di lei, senza incertezze. Mentre quattro dita si erano appoggiate come una carezza alla guancia di Juvia, il pollice andò a posarsi su quel labbro che Gray aveva appena trovato così invitante, muovendosi da un angolo all'altro con una lentezza esasperante. Si accorse improvvisamente che la ragazza lo stava guardando intensamente, e non appena lui incontrò di nuovo quegli occhi così sensuali e fatali ritrasse immediatamente la mano.

"Scusa.." mormorò appena mentre si alzava e velocemente tornava a sparire tra la folla, lasciando una confusa e ancora fremente Juvia abbandonata a se stessa.


"Gray e Juvia si sposano! Si sposano e poi fanno tanti bambini coi capelli azzuuurri!" canticchiava Levy barcollando addosso a Gerard.

"Shhh! Se ti sentisse si arrabbierebbe taaaaanto così!" le rispondeva il ragazzo dai capelli blu gesticolando nel vuoto.
Erano rimasti soli dopo che Gray e Juvia decisero d'andarsi a sedere per riposarsi un pò, e così iniziarono ad incamminarsi verso casa molto lentamente e in maniera molto instabile. Certo, credevano di reggere gli alcolici molto meglio, ma non è che avessero esagerato troppo, avevano però bevuto quei bicchierini in più sufficienti a far girare la testa e a lasciarsi andare un pò di più.

"Sei molto bella stasera Levy!" esordì Gerard guardando profondamente l'amica.

"Oh, anche tu sei bellissimo stasera, Signor Tutto Aderente!" disse la ragazza ridacchiando a quel soprannome. Ma non notò che Gerard era rimasto serio e che continuava a fissarla, lui non stava scherzando.
Levy era qualche passo davanti a lui, mentre in strada erano rimasti solamente pochi venditori ambulanti che stavano rimuovendo alcune bancarelle e sull'asfalto c'erano cartacce, bastoncini di zucchero filato e molte altre tracce di quella festa che stava per concludersi.
Stava compiendo qualche goffa giravolta su se stessa quando sentì l'amico trattenerla forte per un braccio.

"Ahi! Gerard ma che cosa...?" le parole le morirono in gola quando di fronte a se si trovò la il viso serio dell'amico che la scrutava con occhi penetranti ed intensi.
Lui guardava quegli occhioni sgranati e sentì la sua forza di volontà venir meno.

"Sei bellissima..." le sussurrò in un orecchio prima di posare la testa nell'incavo del collo della ragazza, causandole un pò d'affanno e molta confusione.
Lui guardò un'ultima volta il visino appena arrossato dell'amica, e poi si lanciò sulle sue labbra per impossessarsene. Gerard fece appena in tempo a constatare la morbidezza di quelle labbra che si staccò, fu un bacio veloce e strano. Dannatamente strano.
Lui non reagì immediatamente, e provò con tutte le sue forze a sorridere, mentre gli occhi di Levy cominciarono a diventare lucidi e tristi. Tristezza che presto si trasformò in rabbia, espressa esplicitamente nello spintone che diede all'amico, per poi iniziare a correre senza una meta precisa.


Levy corse a perdifiato per qualche minuto, mentre la testa iniziava a scoppiarle e la gola a bruciarle. Si fermò quando realizzò di essere finita nella zona industriale, dove l'ambiente non aveva niente a che fare con la gioia del centro e della spiaggia, non c'era nemmeno traccia della festa in queste strade. Tentò di far mente locale, tentò di non pensare a quel bacio totalmente sbagliato e provò invece a focalizzarsi solo sulla strada di casa. Notò un paio di uomini certamente poco raccomandabili che andavano verso di lei, ghignando e tirandosi gomitate a vicenda.
Dove diavolo era la strada principale? Come avrebbe potuto correre ancora visto il fiatone che ancora aveva? Gli uomini le erano già vicini, sbavando per quella minutina ragazza che era invitante da capo a piedi. Levy perse ogni speranza quando tentò di liberarsi dalla ferrea presa di uno dei due, così si limitò ad accasciarsi a terra cercando di chiudersi a riccio. Non capì cos'altro succede, troppo impegnata com'era a piangere.
Quando trovò il coraggio di alzare il capo, si ritrovò però di fronte a due occhi venati di rosso che la guardavano preoccupati e trafelati.

"Piccoletta, cosa ci fa una signorina come te in questo lurido postaccio?" le domandò in maniera quasi apprensiva Gajil, cercando di calmarla accarezzandole in una maniera decisamente goffa la testa.
Levy si guardò intorno spaventata e notò i due schifosi uomini di prima uno sopra all'altro, privi di sensi, stesi in terra. Tornò con lo sguardo sul ragazzo che l'aveva appena salvata e riscoppiando a piangere si gettò tra le sue braccia, chiedendogli con un filo di voce di riaccompagnarla a casa.


Gerard guardò senza reagire Levy sparire all'orizzonte, per poi voltarsi e dare un calcio a una piccola pallina di carta straccia.
Perchè aveva reagito così male? Dopotutto si conoscevano da una vita, e per un bacio non è mai morto nessuno. Provò a fare un paio di ragionamenti riguardo alla loro amicizia, che avrebbe potuto rovinarsi per quel suo gesto, ma non se ne pentì. In fondo l'aveva baciata perchè in quel momento lo voleva e anzi, lo desiderava da molto tempo, ma non riusciva ad ammetterlo. Forse avrebbe dovuto pensarci su a mente lucida, forse avrebbe evitato un rifiuto se avesse ragionato meglio.
Sbuffò per tutti quei pensieri che affollavano la sua mente. Doveva sempre essere il ragazzo educato e gentile, non gli era mai permesso di fare stupidaggini. Sentì quel ruolo andargli stretto, avrebbe tanto voluto essere più spontaneo e spericolato a volte. Credeva che Levy fosse esattamente come lui, pensava che con lei avrebbe potuto lasciarsi andare.
Cercando di scrollarsi di dosso quei pensieri, seguì il percorso pedonale e si andò a sedere sul bordo del ponticello che passava sopra al piccolo fiume, a pochi metri dalla foce. Come per affogare le proprie preoccupazioni, cominciò a lanciare nel corso d'acqua i sassolini che si trovava intorno.
I primi lanci erano fiacchi e deboli e il suo braccio semplicemente cadeva a peso morto lasciando libere le piccole pietre, ma pian piano iniziò ad imprimere dentro quel gesto la rabbia e la confusione che sentiva, cominciando a scaraventare violentemente i sassi uno dopo l'altro.

"Pessima serata?" lo richiamò alla realtà una voce femminile.

"Non sai quanto." rispose lapidario Gerard, mentre guardava la figura della ragazza sedersi accanto a lui.

"Dovresti andare dal tizio che ti ha rovinato la serata e prenderlo a pugni!" gli suggerì lei.
Il ragazzo dai capelli blu la guardò sorpreso chiedendosi se fosse seria o meno. Notò che era seria e per un istante sentì come un brivido di paura scorgendo un briciolo di pazzia in quegli occhi così scuri e profondi, ma poi non riuscì a trattenere un sorriso, che diventò poi una sincera risata.

"E adesso perchè ridi?" gli domandò la ragazza, guardandolo confusa.

"Per la naturalezza con cui hai detto una cosa del genere!"

"Mi stai prendendo in giro?" disse tornando improvvisamente seria.

"No no!" si affrettò a dire Gerard sentendo di nuovo quell'accenno di paura. C'era qualcosa che gli suggeriva di non farla arrabbiare e non riusciva a spiegarsi il perchè.
Rimasero qualche minuto in silenzio a guardare l'orizzonte, dove un leggerissimo chiarore annunciava l'avvicinarsi delle prime ore del mattino.

"Forse è ora che io torni a casa, ma son contenta comunque di averti almeno fatto sorridere!" riprese la ragazza alzandosi in piedi.
Gerard annuì, imitando l'azione di lei e trovandosi adesso faccia a faccia con quella sconosciuta.

"Mi ha fatto piacere incontrarti" disse lui "Io mi chiamo Gerard!"

"Io Erza! Se dovessimo rivederci, spero che sarai di buon umore!" gli rispose lei mentre iniziò ad allontanarsi lentamente, salutandolo con la mano.

"Lo spero..." sussurrò Gerard mentre ormai lei non poteva più sentirlo.
Una leggera folata di vento lo travolse portandosi con sè un intenso profumo. Non seppe descrivere quel profumo, riuscì solamente a definirlo "buono", uno di quegli odori che difficilmente si dimenticano e ti riportano alla testa e al cuore solo immagini e sensazioni. Gerard ricondusse immediatamente quell'intenso profumo ai capelli di Erza, che aveva appena visto muoversi nel vento come lingue indomabili di fuoco. Non stava già più pensando alla valanga di problemi che l'avevano assalito pochi minuti prima, e tornando lentamente verso casa, iniziò a domandarsi tra sè e sè quando avrebbe rivisto quella ragazza tanto misteriosa e tanto strana che gli aveva miracolosamente cambiato la serata, in un momento in cui lui stesso aveva ormai perso le speranze.



Eccomi qui! Da dove iniziare? Oh beh, sicuramente devo cominciare a scappare per via della scena del bacio :D Ehh lo so, mi piace incasinare le cose e non posso farci niente! Però spero siate felice della prima comparsa di Erza.. Avverto che vorrei sottolineare nel corso della storia la parte "folle" del suo carattere.. Perchè adoro con tutto il cuore della tranquillità che ha nel dire cose inquietanti o pessimiste, un pò tipo Nico Robin in One Piece!
Le fan della NaLu devono portar pazienza con me, come avete visto in questo capitolo non succede granchè a Lucy e Natsu..anzi, quest'ultimo fa quasi da comparsa! Però l'idea era rendere al massimo il suo profondo cambiamento dal momento in cui c'è Lisanna..
Parlando di Gray..beh, chi è che si unisce a me nel prenderlo a sberle?! Juvia mio caro non ti aspetterà per sempre! *pericolo spoiler*
Infine la scena GaLe..Allora, ringrazio Bea per questa scena, perchè ammetto di aver preso spunto da una sua idea..E ho avuto molto tempo per elaborarla e renderla come più mi piaceva, quindi vi devo confessare che amo tantissimo questa scena! A parte che mi piace da morire Gajil, mi è sembrata una cosa dolcissima l'immagine di lei che piange tra le sue forti braccia <3
Aiuto, sembra che io mi stia auto facendo una recensione! Scusate, ho il vizio di stra-parlare! Ringrazio tantissimo tutti voi che leggete (siete sempre di più, vi adoro!), ringrazio chi segue e chi mette tra i preferiti e non mi stancherò mai di decantarvi tutto il bene che vi voglio! Infine, voi che recensite mi spronate un sacco, perciò se mi fate avere i vostri indirizzi, vengo a casa vostra ad abbracciarvi di persona :'D
Ormai mi sono dilungata, quindi esagero: grazie mille a Didi che mi ha perdonata per l'avvento di Lisanna; Grazie mille a Fairy Ice che mi recensisce puntualmente dalla prima storia sdolcinata che ho scritto tempo fa; Grazie a Yuzuki-chan che scrive delle Gruvia FANTASTICHE; Grazie a Bea, mia compagna di avventure <3
P.S: Se qualcuno ama qualche pairing in particolare, mi piacerebbe sapere come sta venendo sviluppato nella mia storia! Accetto ogni tipo di consiglio :)
Un bacione,
-Dylan
  
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