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Autore: LumosLupo    26/02/2014    2 recensioni
Martha aveva una vita più o meno normale. O meglio, questo era ciò che pensava degli avvenimenti che le accadevano. Semplice e noiosa routine. Terzo anno di liceo, una cotta non corrisposta e una lotta contro se stessa, che non riusciva a trovare un posto nel mondo. Amici che andavano e venivano. Voti e interrogazioni. Ma tutto cambia quando Martha inizia a fare degli strani sogni e scopre di non essere ciò che credeva: viene infatti da un altro pianeta, che adesso ha bisogno di lei per salvare i cinque mondi, sull'orlo di una pericolosa guerra. Nata e cresciuta lontano dalla sua patria, tutti la guardano con diffidenza, ma Martha, affiancata dai suoi due "angeli custodi", riuscirà finalmente a trovare se stessa e a liberarsi delle sue insicurezze, salvando milioni di vite.
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Martha aveva sempre trovato la propria vita alquanto noiosa e assolutamente normale. O meglio, per una persona qualunque la sua vita sarebbe stata completamente strana e insopportabile, ma lei ne aveva fatto così tanto l'abitudine che la considerava così: normale.
Martha era la maggiore figlia di una famiglia distrutta. Il suo viso era rotondo, incorniciato dai lunghi mossi capelli castani che le ricadevano sulla schiena fin quasi ai fianchi. I suoi occhi avevano una strana forma, erano allungati con dolcezza verso l'esterno, le corte ma folte ciglia scure che contrastavano con il bizzarro colore delle iridi che cambiava a seconda della luce: marrone chiaro o scuro, dorato, ambrato, verde scuro. Quegli occhi scrutavano in lontananza attraverso un paio di spesse lenti con un'ampia montatura nera.
Non si sentiva di assomigliare agli altri membri della sua famiglia: nessuno aveva i capelli crespi e ondulati come i suoi, nessuno aveva la stessa forma degli occhi e nemmeno lo stesso colore. Del viso, nessun particolare ricordava un familiare. Di ciò lei si stupiva e, a seconda del suo umore, ne era triste o felice. Triste perché non si sentiva di appartenere a nessun posto particolare, con nessun segno particolare. Felice perché così si sentiva unica, libera dalle rigide regole della monotonia. Monotonia che tra l'altro detestava. Era una persona terribilmente lunatica e paranoica, aveva orrore dell'imperfetto e scandiva la sua vita con ritmi rigidissimi. Non riusciva a mostrare alle persone quanto veramente tenesse a loro, non riusciva a dimostrare il suo affetto, teneva i buoni sentimenti molto in fondo, ormai rinchiusi in una cella. La verità è che lei non riusciva a lasciarsi andare.
Frequentava il terzo anno di liceo ed era la prima della classe. Non era legata a nessuno, aveva addosso troppe cicatrici che le ricordavano continuamente il dolore che aveva provato ogni volta che qualcuno si era allontanato da lei. Per questo, forse, aveva cambiato classe al primo anno. Aveva lasciato i suoi migliori amici solo per intraprendere un cammino sconosciuto e solitario. Non si era pentita di questa sua decisione. Le dava solo fastidio che qualcuno potesse essere così stupido da ignorarla e poi chiederle amabilmente consigli come se nulla fosse, come se lei fosse una persona di cui prendersi gioco facilmente. Martha guardava tutti con sospetto e non si fidava di nessuno, e questo era forse il suo più grande difetto.
Odiava tutto e tutti della sua scuola, tutti tranne uno: Sebastian.
Sebastian aveva la sua stessa età. Era un bellissimo ragazzo: capelli biondi, occhi verdi, sorriso ammaliatore e un corpo da paura. Ma non era questo ciò che attirava l'interesse di Martha. Lei nelle persone amava guardare i particolari, le piccole cose. Perciò si era innamorata perdutamente delle mani del ragazzo, o delle fossette che gli spuntavano sulle guance, o ancora dei chiari nei che aveva sul collo. Ascoltavano la stessa musica, a entrambi piacevano gli stessi film d'azione, eppure non si erano ritrovati l'uno con l'altra. Martha adorava Sebastian sotto tutti i punti di vista, le sembrava così perfetto e così compatibile con lei, solo che si sentiva troppo insicura per fare il primo passo.
Stava pensando proprio a lui quel giorno di Novembre, con lo sguardo perso a scrutare le nuvole. Pensava a come sarebbe stato bello sdraiarsi su un prato, ascoltare le canzoni che tanto amavano e cantarle a squarciagola, fino a consumare il fiato e a graffiare le corde vocali. Sospirò. Non ci sarebbe mai stato nessun prato su cui sdraiarsi e nessuna occasione per cantare. Sebastian era presente nella sua testa e assente nella sua vita e lei si sentiva una sciocca; l'amore era l'unico sentimento che non riusciva a domare e a porre sotto controllo. Inoltre lui non la degnava nemmeno di uno sguardo quindi che senso aveva continuare così? Intanto suonò la campanella che segnava la fine delle lezioni e Martha iniziò ad avviarsi per il corridoio, sola, verso l'uscita della scuola. Di lì a qualche minuto si sarebbe ritrovata l'alta e slanciata figura di Sebastian davanti e doveva armarsi di tutta la sua forza per ignorarlo. Uscì dal cancello e si ritrovò per strada. Era così immersa nei suoi pensieri e sentiva di essere bagnata, ma non capiva come: forse piangeva e non se ne rendeva conto. Aveva appena avvistato Sebastian quando una figura le si avvicinò e la strinse a se, facendola risvegliare dal torpore. Alzo gli occhi e vide un ombrello e poi si guardò attorno: stava piovendo. Si girò allora alla sua sinistra e lì incrociò il suo sguardo con quello di Lars, un suo compagno di classe. Era intelligente, una qualità che Martha apprezzava molto, ma tendeva sempre a criticarla e a dirle cosa avrebbe e cosa non avrebbe dovuto fare.
-Non dovresti andare in giro senza ombrello.- disse lui distrattamente, distogliendo lo sguardo. Martha continuava a fissarlo e senza nemmeno sbattere le ciglia replicò con voce piatta -Non dovresti dirmi cosa non dovrei fare. Non sei mio padre o mio fratello. Ne' tantomeno sei mio amico. Quindi ora smettila di fare il grande protettore degli angeli.-
-Grande protettore degli angeli? Ti reputi un angelo dunque? Tu e la tua angelica faccia siete pregate quindi di sloggiare da qua sotto e di farvi un gran bel bagno fino a casa. Protettore degli angeli? Sei proprio pazza.- fu il tagliente commento del ragazzo che nel frattempo aveva ricominciato a guardarla intensamente. Ma Martha aveva un bel caratterino e si sentì subito toccata. -Non parlarmi in questo modo.- lo minacciò stringendo gli occhi e guardandolo con furia. -Parlo come mi pare e piace e se non ti sta bene nessuno ti obbliga a starmi a sentire.-
Martha gli rivolse un ultimo sguardo caricato di odio prima di girarsi improvvisamente, scivolare in una pozzanghera e atterrare proprio fra le braccia di Sebastian.

È la prima storia che scrivo e spero di entrare anch'io a far parte di questo fantastico mondo che è efp. Ringrazio in anticipo chi leggerà ciò che scrivo e chi mi dedicherà uno spazio del suo tempo per recensirmi. Un bacio e a presto.
  
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